Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |      
Autore: Rose    10/12/2004    14 recensioni
E'un po' triste...lo so...ma è la mia prima ff x cui sxo che vi piaccia e che soprattutto la commentiate!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La ff è ambientata al ritorno di Hayama dagli Stati Uniti per frequentare il liceo.



Era finalmente tornato…e questa volta nn solo per un giorno ma per sempre…era stato bene negli Stati Uniti, si era anche divertito con il karate e tutto il resto e poi con tutta la riabilitazione che aveva dovuto fare nn c’era stato molto tempo per pensare a casa…tranne quando pensava a lei naturalmente…Come tutte le volte che gli veniva in mente il suo viso illuminato da quello splendido sorriso sentì che stava diventando rosso…quanto gli era mancata…certo si sentivano ogni tanto e qualche mese prima si erano visti anche se solo per un giorno, ma ora finalmente avrebbero potuto stare sempre insieme, finalmente sarebbero potuti tornare ad essere quella coppia felice che, anche se tra alti e bassi, erano stati in passato…
Nn l’aveva avvertita del suo arrivo, voleva farle una sorpresa, l’ultima volta che l’aveva chiamata era per dirgli che nn sarebbe potuto arrivare prima di una settimana dopo l’inizio della scuola…in realtà quando gliel’aveva detto era proprio così ma poi era riuscito a risolvere tutto e ora eccolo in Giappone, giusto in tempo per farsi trovar davanti l’ingresso il primo giorno di liceo! Di sicuro nn se lo aspettava, infondo nn era da lui una sorpresa del genere…non aveva dubbi sul fatto che ne sarebbe stata felice! Finalmente l’aereo era atterrato, ora era veramente a casa!
Mentre si avviava verso il ritiro bagagli si accorse che la gente intorno a lui era agitata, come se fosse successo qualcosa di brutto, molti leggevano il giornale e avevano un’aria arrabbiata e triste allo stesso tempo… Nn vi prestò molta attenzione…magari c’era stato un crollo improvviso di qualche azione in borsa…per cui continuò tranquillamente a camminare verso il ritiro bagagli…mentre aspettava che la sua valigia arrivasse sul nastro sentì una donna alle sue spalle dire:

-“Ma come si fa ad aggredire una ragazza così giovane, al mondo d’oggi nn si può più nemmeno camminare per strada tranquillamente…era così carina, spero proprio che sopravviva!”

Per un attimo un terribile pensiero gli attraversò la mente…”e se fosse lei?” Ma poi cercò di tranquillizzarsi pensando che di ragazze in quella città ce n’erano migliaia, quante possibilità esistevano che fosse proprio lei? E poi sapeva difendersi bene, cavoli se sapeva picchiare forte…quante volte anche lui lo aveva sperimentato…ripensandoci gli venne da ridere…”Cavoli…” pensò ”quella ragazza mi ha davvero cambiato la vita, adesso mi metto anche a ridere…”
A parte gli scherzi, gli capitava a volte di pensare alla sua vita prima che lei facesse la sua comparsa, prima che lei gli facesse capire che era anche lui un essere umano come tutti gli altri, che anche lui valeva qualcosa e che era importante per qualcuno…era stata un sole che gli aveva scaldato il cuore e illuminato la vita, gli aveva dato la voglia di vivere, di lottare, e poi…gli aveva ridato la sua famiglia! Si disse che probabilmente lei nn avrebbe mai capito quanto grande fosse stato il regalo che gli aveva fatto…è vero era stata sua madre a metterlo al mondo ed era morta per questo ma era stata lei a dargli la vita!!! E come se nn bastasse gli aveva donato il suo cuore, il suo amore e questo l’aveva reso la persona + felice del mondo!
Ripensò alla ragazza aggredita…se fosse successa una cosa simile a lei…ne sarebbe morto di dolore! Nessuno doveva toccarla e farle del male, nessuno doveva solo provare a farla soffrire…l’aveva già fatto lui in passato e nn avrebbe mai permesso che succedesse di nuovo, a qualunque costo lui avrebbe difeso il suo tesoro!
Recuperò la valigia e si diresse verso l’uscita, cercò subito un taxi e diede le informazione all’autista per arrivare a casa…sembrava che anche l’autista del taxi fosse nervoso…magari anche lui era in pena per quella ragazza…doveva esserle successo qualcosa di terribile…

-“Doveva avere più o meno la sua età…”
-“Cosa?”
-“Probabilmente nn sa niente perché è appena arrivato ma qui in città c’è stata una brutale aggressione ad una ragazza…ne siamo rimasti tutti colpiti…proprio lei…nn aveva mai fatto niente di male! Mia figlia è sconvolta…”
-“Si conoscevano?”
-“Nn personalmente ma era una sua fan…la guardava sempre in tv e ultimamente ascoltava il suo programma alla radio…a volte l’ascoltavo anche io…nn era una ragazzina come tutte le altre si sentiva solo dalla sua voce…Parecchi anni fa fece un film in cui interpretava una bambina che aveva un difficile rapporto con sua sorella perché questa la riteneva responsabile della malattia della madre che si era aggravata proprio dopo la sua nascita…io sono vedovo, mia moglie è morta poco dopo la nascita di nostra figlia…complicazioni post parto mi dissero i medici…ho sempre voluto bene a mia figlia e ho cercato di nn farle mai mancare niente ma guardare insieme quel film ci ha uniti anche di più…Povera Sana…ormai era diventata quasi di famiglia…”

Aveva smesso di sentire le parole dell’autista…aveva persino smesso di respirare e nn si sarebbe stupito se anche il suo cuore si fosse improvvisamente fermato…Gli sembrava di essere caduto in un pozzo senza fondo…buio, senza alcuna luce…arrivò davanti casa e pagò l’autista come se fosse un robot…scese dal taxi e s’incamminò nel vialetto d’ingresso; nn si accorse nemmeno che la luce dentro casa sua era accesa, sentì solo una voce conosciuta che lo chiamava…

-“Hayama! Hayama mi senti? HAYAMA!!!”

Alzò gli occhi e si trovò davanti Rei, il manager di Sana…sembrava invecchiato di vent’anni dall’ultima volta che si erano visti. Rei capì subito che il ragazzo già sapeva, bastava guardarlo negli occhi per capire quanto stesse soffrendo…nn l’aveva mai sopportato e l’aveva anche odiato quando vedeva la “sua” Sana piangere per quel moccioso ma sapeva quanto la ragazza significasse per lui, cosa significasse per lui e per un attimo fu contento di nn dovergli dare la notizia…anche se ora avrebbe dovuto spiegargli che quella ragazza che tutti e due amavano tanto era ricoverata in ospedale e che c’erano pochissime possibilità che sopravvivesse e che se anche questo fosse successo era più che probabile che nn avrebbe più camminato…Aveva subito cercato di telefonargli in America subito dopo…l’”incidente” ma il padre gli aveva detto che era partito e che sarebbe arrivato presto…aveva deciso di aspettarlo a casa sua invece che all’aeroporto per paura d’incontrare qualche giornalista o qualcuno che lo riconoscesse e che gli chiedesse notizie di Sana…

-“Dov’è?”
-“In ospedale…i medici nn sanno se ce la farà ma anche se dovesse sopravvivere…”
-“Cosa? Anche se dovesse sopravvivere…cosa?
-“Nn camminerà più…”
-“E’ FORTE, lei ce la farà! E tornerà a camminare…nn si è mai arresa davanti a niente e nn lo farà neanche stavolta! NESSUNO DEVE DIRE IL CONTRARIO!!!!!”

Gli sembrava di vivere in un incubo…era sceso dall’aereo felice e con tante speranze, tanti sogni…avrebbero frequentato il liceo insieme, sarebbero stati felici e una volta finita la scuola lui le avrebbe chiesto di sposarlo…avrebbero avuto dei figli e li avrebbero amati con tutto il cuore e sarebbero invecchiati insieme…e ora tutti i suoi sogni erano andati in frantumi e il suo cuore con loro…tutto per colpa…giusto ma come era finita in ospedale?

-“Com’è successo?”

Rei sobbalzò al volante della macchina…aveva deciso di portarlo in ospedale…nn essendo un parente nn poteva entrare ma lui avrebbe fatto di tutto per far si che quel ragazzo la vedesse…avrebbe potuto essere l’ultima volta! In cuor suo, inoltre sperava che la sua voce, il suo amore l’avrebbero fatta svegliare! Sapeva che Sana amava quel moccioso con tutto il cuore, più di ogni cosa al mondo…averlo vicino avrebbe potuto farle solo che bene!

-“Stava camminando in strada con Fuka…era tutta eccitata per l’inizio della scuola e per il tuo ritorno…all’improvviso da dietro un vicolo è sbucato un tipo con una spranga di ferro in mano e si è avventato su di loro…o almeno su Sana…Fuka ha cercato d’intervenire ma nn ha potuto fare niente, si è persino rotta un braccio cercando di fermarlo…poverina da quel momento nn fa altro che piangere e sentirsi in colpa…Cmq fortunatamente i passanti sono intervenuti e in qualche modo sono riusciti a fermare quel tipo…purtroppo…purtroppo nn prima che lui la spingesse giù dal marciapiede, in strada…la macchina se l’è praticamente vista volare davanti…nn ha potuto fare niente per evitarla e così l’ha presa in pieno…”

Nel frattempo erano arrivati all’ospedale…l’ingresso era affollato di giornalisti ma anche loro sembravano essere lì + per stare vicino a quella ragazzina che per fare domande a tutti…
Hayama nn aveva certo bisogno di qualcuno che glielo ricordasse ma una volta di più si accorse di quanto Sana fosse speciale, di quanto negli anni si fosse fatta amare dalla gente e nn perché era famosa e ricca ma perché nonostante questo era sempre rimasta una ragazza normale, che andava male a scuola, che nn capiva la matematica e che soffriva quando vedeva qualcuno in difficoltà…era questo che lei aveva di speciale, un cuore grande, infinito…

-“Chi è stato? E perché?”
-“Nn lo sappiamo, quando è finita…quando è finita in strada quel bastardo è riuscito a scappare…ma ecco…probabilmente lei nn te l’ha detto…nn voleva dirlo nemmeno a noi ma ultimamente le stavano arrivando strane telefonate in cui qualcuno la minacciava e da quello che ci ha detto Fuka anche qualche lettera…la polizia sta indagando su questa strada…ma è ancora troppo presto per sapere qualcosa!”

Presero l’ascensore in silenzio, nella sala d’attesa Hayama vide che c’erano tutti i suoi amici: Fuka, Aya, Tsuyoshi, e poi naturalmente c’era la madre di Sana. Se nn avesse avuto uno dei suoi buffi capellini in testa nn l’avrebbe nemmeno riconosciuta tanto era cambiata…aveva il volto segnato dal dolore e gli occhi arrossati dal pianto…anche se Sana nn era veramente sua figlia anche per lei era l’unica ragione di vita…Hayama credette di capire quanto grande fosse la sua sofferenza…

Si sedettero in silenzio…nessuno avrebbe saputo trovare qualcosa da dire…poco dopo arrivò il dottore, e la signora Kurata si alzò per parlarci in privato…Akito nn sapeva cosa si fossero detti di preciso, ne quanti regolamenti quel dottore dovette infrangere, si ritrovò semplicemente con un camice davanti la porta della stanza di Sana…

-“Nn sapeva che sarei tornato oggi…volevo farle una sorpresa e farmi trovare domani davanti al cancello della scuola…”
-“Parlale…il medico dice che è in un coma troppo profondo per sentire ma secondo me si sbaglia, sono sicura che si sveglierà…nn conosce Sana come noi…”
-“Ne sono sicuro anche io…lei è forte e ha tante persone che la amano…”

Entrò nella stanza e la vide lì, circondata da tutti quei tubi che le entravano e le uscivano dal corpo…per un momento gli si appannò la vista…sentì che le gambe nn lo reggevano, gli sembrò di morire…arrivò a mala pena alla sedia accanto al letto…Era così pallida…ma anche così emanava una sorta di energia, un’aurea di forza! Capì che lei era ancora lì, era ancora in quel corpo rovinato, nn si era lasciata andare, stava ancora lottando aggrappandosi a quel poche di forze che le rimanevano…aveva solo bisogno di qualcuno che le tendesse la mano e che l’aiutasse a uscire da quell’incubo.
Le prese la mano e cominciò a parlarle della sua vita in America, del fatto che miracolosamente sua sorella si era trovata un ragazzo e di come le cose andavano bene anche per suo padre…continuò così per più di un’ora…

-“Sei sorpresa vero? Nn sono mai stato molto loquace, di solito sei tu che parli sempre…beh, nella vita c’è sempre una prima volta per tutto, no? Però nn è molto divertente parlare da soli, magari a te piace ma a me nn molto per cui perché nn apri gli occhi e ci facciamo una bella chiacchierata?
…Sana nn te ne andare…resta con me…io nn sono niente senza di te…senza il tuo amore…Tu sei la mia luce, il mio sole…tu sei tutto il mio mondo e se adesso nn ti svegli e torni da me io nn so che fare…”

Le lacrime che fino a quel momento nn erano uscite sgorgarono con tutta la loro forza…sapere che era ferita, in fin di vita, gli aveva spezzato il cuore ma vederla lì distesa su quel letto gli stava spezzando l’anima…Nn aveva mai conosciuto sua madre e anche se aveva riallacciato i rapporti con il padre e la sorella nn poteva dimenticare tutti gli anni di insulti e indifferenza…Sana lo aveva amato, curato, gli aveva fatto capire quanto fosse importante il contatto fisico di un abbraccio…lei nn era solo la sua ragazza ma era anche la sua famiglia…e nn poteva permettere che se ne andasse via così…nn poteva nemmeno immaginare cosa sarebbe stata la sua vita senza di lei…

-“Hayama…sei tu? Nn puoi nemmeno immaginare cosa mi è successo…un tipaccio mi ha aggredita…ti rendi conto? MA COME SI E’ PERMESSO????? Ehi! Che c’è? Perché stai piangendo? Cos’è successo? E perchè 6 qui? Dovevi tornare la settimana prossima, nn capisco…un momento dove siamo?”

-“Sei in ospedale Sana…sei stata ferita molto gravemente…”
-“Ma come…io nn capisco, sto bene, posso muovermi, parlare, nn ho niente di rotto!”
-“Ne sei sicura? Guarda attentamente il letto…6 tu quella lì sdraiata…tu credi di stare bene ma in realtà nn è così…al momento 6 un fantasma, nn hai un corpo fisico…”
-“Vuoi dire che sono morta ?”
-“No…nn ancora almeno…”
-“Questo vuol dire che morirò?”
-“Nn lo so Sana…ancora nn lo so…Prima però ci sono delle cose che devi vedere, delle cose che devi sapere, seguimi…”
-“Ma io voglio stare qui con Hayama, è la seconda volta che lo faccio piangere, devo fargli sapere che posso sentire ciò che dice!”
-“Più tardi, nn vedi? Si è addormentato!”

Con il corpo scosso dai singhiozzi Akito si era infatti addormentato con la mano di Sana fra le sue, come a volerla trattenere…

-“Forza Sana, dobbiamo andare…nn abbiamo molto tempo”

Anche se con dolore Sana si stacco dal letto…

-“Posso chiederti chi 6?”
-“Certo”
-“Allora? Chi 6?”
-“Ho detto che potevi chiedermelo, nn che ti avrei risposto…ogni cosa a suo tempo…presto lo saprai…e poi avresti dovuto ricordartelo, ci siamo già viste…prima o poi ti verrà in mente! Ma ora su, nn è il momento di giocare agli indovinelli, ci sono delle persone che devi vedere.”
-“Voglio vedere mia madre…e Rei…e…FUKA! C’era anche lei al momento dell’aggressione, come sta? Si è fatta male?”
-“Abbi un po’di pazienza…fra poco vedrai anche loro, e nn preoccuparti, la tua amica sta bene! Ecco! Siamo arrivati!”
-“Nn capisco…dove siamo?”
-“Siamo nel reparto di riabilitazione…vedi…se anche tu sopravvivessi potresti nn poter più camminare…nessuno sa ancora con certezza quale sarà la tua sorte ma io voglio che tu sia pronta ad ogni evenienza! Tu sei una ragazza forte, sempre piena di vita, forse nn te ne rendi conto ma è per la tua forza se le persone che ti sono accanto ti amano tanto! Tu trasmetti gioia di vivere a tutti quelli che ti sono intorno…è un dono che pochi hanno e tu nn dovrai sprecarlo! Nn dovrai mai compatirti…anche se per tutto il resto della vita dovrai stare su una sedia a rotelle!”
-“Nn credo di esserne capace…sarò solo un peso per tutti…”
-“Guardati attorno…ci sono molte persone che vivono bene anche in quelle condizioni…tu hai il dovere di provarci!”
-“Mi dispiace ma nn sono abbastanza forte per potercela fare…forse sarebbe meglio se morissi…così la vita continuerebbe senza problemi per tutti gli altri…se ne faranno una ragione e si dimenticheranno di me,o almeno smetteranno di soffrire!”
-“Stupida! Come puoi dire questo? Volevi vedere tua madre? Bene, andiamo da lei!”
-“Mamma…oddio cosa le è successo? Nn l’ho mai vista così? Nn sembra nemmeno lei!”
-“Shh!!! Zitta, ascolta quello che dice!”
-“…oh, Rei è la mia bambina! Nn posso vederla così…nn so cosa fare, vorrei tanto aiutarla, mi sento così inutile…cerco di farmi coraggio ma ogni minuto che passa è una speranza in meno che possa risvegliarsi…Darei la vita per rivedere quel suo meraviglioso sorriso…per sentire ancora una volta la sua voce! Lei ha dato un senso alla mia vita, se dovessi perderla…”
-“Oh mammina…ti voglio così bene…”
-“Adesso ascolta i tuoi amici…”
-“Fuka nn fare così…nn potevi farci niente…nessuno poteva farci niente! Ora dobbiamo solo sperare che si risolva tutto nel migliore dei modi…senza Sana niente sarebbe più come prima …niente sarebbe più bello come prima!”
-“…oh Aya hai ragione tu, so che dovrei smetterla di piangere e che dovrei farmi forza ma nn posso fare a meno di rivivere quel momento…è stato terribile…credevo fosse morta…l’impatto con l’auto è stato tremendo…era così felice…nn vedeva l’ora di rivedere Akito…poverino quando è uscito dall’ascensore sembrava uno zombie…nn l’avevo mai visto così…nn c’era più vita nei sui occhi!”
-“Akito…voglio tornare da lui…forse si è svegliato!”
-“ok…ma il tempo è quasi scaduto ricordati…”

Nel frattempo Akito avevo ricominciato a parlare con Sana…

-“Scusa…dovrei parlarti invece mi sono addormentato…quando ho aperto gli occhi ho sperato che fosse tutto un brutto sogno…invece è la realtà…anche se sembra un incubo! Nn puoi lasciarmi Sana! Io senza di te nn ci so stare, se tu dovessi morire…io verrei con te! Nn avrebbe più senso svegliarsi la mattina, andare a scuola…il karate, niente potrebbe mai compensare la tua perdita…niente potrebbe mai alleviare il mio dolore!”
-“NOOOO! HAYAMA!!! Tu devi vivere, anche senza di me…io sarò sempre nel tuo cuore! Nn voglio che muoia, devo dirglielo…devo fargli sapere quanto lo amo…”
-“La decisione è stata presa, il tempo ormai è scaduto…”
-“Che vuoi dire? Morirò? Dimmelo!”
-“Grazie Sana! Come madre nn avrei mai potuto sognare di meglio per mio figlio…tu gli hai dato l’amore che io nn ho avuto il tempo di dargli…l’hai reso la persona che io sognavo diventasse…forte, ma anche pieno di amore! Tu gli hai dato la speranza…Nn ti preoccupare, nn morirai…riguardo all’altro problema…”
-“Nn m’importa! Nn voglio saperlo, l’importante è che io possa tornare da lui, da mia madre e dai miei amici…se dovrò lottare per tornare a camminare, bene! Lo farò! Mi impegnerò, lavorerò e lotterò perché ho qualcuno per cui farlo, ho qualcuno che mi ama e che si merita che io m’impegni al massimo! Un momento…tuo figlio? Tu…tu sei la madre di Akito? La signora Hayama? Grazie!”
-“Per cosa Sana?”
-“Per averlo fatto nascere! Lui ha reso la mia vita migliore, l’ha riempita di amore…”
-“Devi dirle a lui queste cose…nn a me! Digli quello che provi…adesso hai un’altra possibilità, sei stata fortunata…sfrutta l’occasione…vivi e sii felice!”
-“Ok!…cosa devo fare per svegliarmi…cos…”
-“Addio Sana…ti devo molto…hai aiutato la mia famiglia…ora va…è tempo di svegliarsi!”

Nel frattempo il povero Akito, ignaro di tutto…

-“Sai…credo di nn avertelo mai detto…e me ne pento…IO TI AMO SANA! Ti amo da morire e darei qualunque cosa perché tu lo sappia…”
-“Ti amo anch’io…Hayama…”
-“Sa…Sana! Ti sei svegliata…è un miracolo! Devo dirlo subito al dottore…e a tua madre…”
-“Akito aspetta! Grazie!”
-“Di cosa?”
-“Di essere qui, di nn aver perso la speranza, di farmi sentire così amata, di aver reso la mia vita migliore…”
-“Vado a chiamare il dottore…”

-“Lotterò signora Hayama, glielo prometto! Sarò felice…”

  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Rose