BAILAMOS-CAPITOLO
7
Per sua
sfortuna, però, i clienti quel giorno erano
davvero tanti e il tempo per risponderle scarseggiava molto.
Avevo visto lo
spagnolo solo per un attimo, giusto
il tempo di scambiarci un ‘buongiorno’ che Alfredo
l’aveva mandato a consegnare
varie torte e pasticcini.
-Quindi, fammi
capire…hai incontrato quel verme
cesso di Adriano?
A quella domanda
scoppiai a ridere! Verme
cesso…okay, la mia Rachele era mitica.
-Già,
proprio quel verme cesso.- risposi ridendo e
mettendo dei piattini sporchi su un vassoio.
-E non vi siete
detti niente? Proprio niente?
-No, Rac, di
cosa pensi potremmo ancora parlare io e
quel verme…cesso?!
-Di niente, ma
sai com’è…i tipi come quello non si
vergognano di nulla e potrebbe anche esserti avvicinato come se nulla
fosse.
-No, tranquilla!
Me ne stavo andando , è stato lo
spagnolo a farmi ragionare, come ti ho raccontato prima.
-Continuo a
ribadire la mia idea su quel ragazzo: è
un angelo venuto a proteggerti.
-Esagerata.-
dissi ridendo e andando in cucina.
-Ah…poi
hai detto a tuo padre che oggi esco un’ora
prima? Devo studiare.
-Sì
secchiona sì, keep calm!
-Brava!
Piuttosto, ti ho detto della chiamata di mia
madre?
-No! Avanti
spara.
-Bang!- dissi
prendendola in giro.
-Ah-ha-ha, ma
come sei divertente, guarda…muoviti a
parlare o non ti do nessun consiglio!
-Ma dai era
divertente…spara…bang…okay, basta! Il
punto è che ieri mi ha chiamato mia madre invitandomi
domenica a pranzo a
casa. Ha detto che vuole vedere
come sto e se ho un “fidanzatino”. –dissi
mimando le virgolette con le dita.
-Puahah…ancora
fidanzatino! Vabbè…io una soluzione
ce l’avrei.
-Soluzione a
cosa?
-Beh…spesso
mi hai raccontato che tua madre ti ha
assillato col fatto che vuole vederti accasata, giusto?
-Beh
sì…ma se per questo anche tu vuoi vedermi
accasata.
-Lascia stare
quello che voglio io, ora ascolta. Se
tu ti presenterai a casa con un ragazzo, tua madre smetterebbe di
assillarti,
non credi?
-Mhm…
sì…sicuramente! Ma io non ho un ragazzo.-
risposi.
-Uno vero no, ma
uno finto potresti trovarlo.
-No
Rac…non ti sto capendo! Cosa intendi dire?-
chiesi, andando in laboratorio e sfornando dei saccottini alla
cioccolata che
precedentemente avevo messo in forno.
-Intendo dire
che forse potresti presentarti con un
ragazzo di tua conoscenza a casa dei tuoi , dicendo loro che sei
fidanzata,
così che, convinti che finalmente hai dimenticato il cesso
verme, non ti
daranno più fastidio.
-Mhm…diabolica
la cosa! E chi dovrei scegliere come
finto fidanzato?
-Ma Gabriele,
ovvio!
-Mi avete
chiamato?- chiese una voce alle mie
spalle.
Giusto giusto
ora doveva venire. Di bene in meglio…
-Oh
sì Gabry, posso chiamarti così giusto?
-Certo Rachele,
chiamami come vuoi! In cosa posso
esservi utile?
-Ti piacerebbe
fidanzarti con Esmeralda?
A quelle parole
il vassoio che avevo in mano mi
cadde dalle mani e la carnagione dello spagnolo da abbronzata si
trasformò in
cerea.
-Cosa?- gridammo
all’unisono.
-Hai capito
bene! Esme come ti stavo dicendo ,Gabriele
potrebbe essere la soluzione giusta.
-Scusate
ragazze, non riesco a capire!
-No
Rachele…non fare quello che sto pensando.
Quando faceva
così, provavo un forte desiderio di
buttarle pomodori in faccia.
-Sì
invece! Gabry la mamma di Esmeralda l’assilla
col fatto che lei non ha un fidanzato, e domenica l’ha
invitata a pranzo a casa
sua per potere chiedere come sta e se si è fatta un ragazzo.
-E cosa
c’entro io in t-tutto q-questo?
-Beh
basterà che tu ti finga il suo fidanzato.
***
Lo spagnolo
aveva veramente detto sì? Cioè voleva
fingersi il mio ragazzo davanti ai miei? Ma roba da
pazzi…dove ero finita.
-Ma siete pazzi,
allora, ma secondo voi…io con il
mio carattere…cioè…mia madre non si
accorgerà che io e Gabriele non siamo
realmente fidanzati?
Non ci capivo
più niente.
-Esme, domenica
è fra tre giorni! Hai tutto il tempo
di prepararti, e poi…fai come vuoi, il mio è solo
un consiglio!
-Scegli tu
Esmeralda, per me non ci sono problemi!-
disse lo spagnolo.
-Vabbè,
facciamo che ci penso! Ora al lavoro
dobbiamo farcire delle torte.
Così
detto, travolta da mille pensieri su quello che
avrei potuto fare, provai a fare deviare alla mia mente il corso dei
pensieri,
pensando a quando iniziai a
fare il mio
lavoro.
Ricordavo ancora
quando il padre di Rachele me lo
propose, dicendomi che mi avrebbe voluta nel suo
“staff”.
Ricordavo anche
che quando per la prima volta,
entrai in gelateria mi tremavano le mani, in quanto era il mio primo
lavoro e
non sapevo neanche cucinare un uovo al tegamino.
-Esmeralda posso
farti assaggiare la cioccolata che
ho fatto?-mi chiese Rachele, avvicinandosi con un mestolo di legno e
interrompendo i miei pensieri.
-Okay!
-…
-Beh?
-Squisita, come
al solito.- risposi dopo aver
mangiato.
-Se posso
permettermi, vorrei assaggiare anch’io.-
chiese lo spagnolo.
-Oh certo,
Gabriele.
Dopo qualche
secondo in cui io e la mia amica
rimanemmo in attesa del giudizio dello spagnolo, che pareva stesse
degustando
un vino più che un farcitura, quest’ultimo prese
parola.
-Secondo me
dovreste aggiungerci qualcosa, voglio
dire è buona…ma è
troppo…comune, potreste provare ad aggiungerci qualcosa
di…speciale.
-Qualcosa di che
tipo?- chiesi inarcando le
sopracciglia.
Ora voleva anche
insegnarci a cucinare??
-Qualcosa
di…español!
-Uh e cosa
sarebbe?- chiese Rachele.
Sembrava molto
interessante alla cosa.
-Una specie di
liquore, ma non alcolico…con del
latte, del succo di dolci ciliegie e qualche ingrediente segreto. Si
chiama Dolce
Suerte e nel mio paese fa faville! E’ in grado di sciogliere
anche i cuori più
amari.- disse spostando lo sguardo di me.
Insinuava forse
che io avessi un cuore amaro?
-Oh
Wow…Gabry, mi sa che ti dobbiamo mettere a
lavorare come pasticcere, che bellezza! Perché non mi aiuti
a preparare questo
“Dolce Suerte”?
-Oh, magari
più tardi…devo catalogare le nuove merci
che tuo padre ha portato ‘sta mattina.
-D’accordo.-
rispose la mia amica sorridendogli.
-Ma per quanto
riguarda le lezioni di ballo, si
terranno oggi, giusto?- chiese lo spagnolo.
Già…le
lezioni di ballo…me n’ero completamente
dimenticata.
-Certo, caro!
Verrai giusto? E verrai anche tu Esme?
-Ovvio!- rispose
il moro.
-Mhm…se
proprio devo, va bene! Allora sarà meglio
che vada già adesso a studiare, manca non molto a
quell’esame impronunciabile.
-D’accordo,
parlo io con papà, vai pure!
Sorrisi alla mia
amica, e mi catapultai nello
stanzino dove riposai il mio grembiule.
-Ah mi
raccomando, ricordatevi di decorare la
vetrina con i nuovi dolci, e di sfornare la crostata alla fragole che
ho messo
in forno prima.
-Certo,
tranquilla!-rispose Rac.
Fu
così che me ne andai, non prima di essermi
scambiata uno sguardo con lo spagnolo.
***
GABRIELE’S POV
-Rachele posso
farti una domanda?- chiesi con fare
timido.
Odiavo il mio
carattere! Odiavo essere timido e
insicuro!
-Certo Gabry!-
rispose.
-Beh…ma
per caso Esmeralda ha avuto una storia,
conclusasi male, con un ragazzo… in passato o di recente? So
che è troppo
indiscreta come domanda…perciò se non vuoi
rispondere , ti capisco.
Che cavolo mi
era venuto in mente? Avevo veramente
fatto una domanda così personale alla migliore amica di
Esmeralda?
-Oh…già
è una domanda un po’ indiscreta,
però…posso
trovare il modo di risponderti, perché mi piaci Gabriele! Mi
sembri un tipo a
posto, e voglio provare a fidarmi. Però, dimmi prima tu una
cosa, ok?
-Certo!
-Beh…perché
mi hai fatto una domanda del genere? Ti
interessa la mia amica?
Cavoli,
perché sentivo il mio viso andare in fiamme?
Perché avevo quel maledetto debole carattere che mi trovavo?
-Perché
mi sembra una brava ragazza, e ieri, non so
se te l’ha raccontato, ma in pizzeria abbiamo incontrato un
tipo, che mi è
sembrato di capire l’abbia fatta soffrire! Se tutto va bene,
dalla settimana
prossima, diventeremo colleghi di lavoro, quindi…voglio
conoscerla un po’, ma
non mi interessa come intendi tu, tranquilla.
O almeno
credevo…
-Perché
tranquilla? Mi farebbe piacere se ti
piacesse, ti aiuterei a conquistarla, in ogni caso…avevo
detto che avrei
cercato il modo di risponderti, ma forse è meglio se ne
parli con lei.
-Ma non me ne
parlerà mai, non mi sembra il tipo di
persona.
-Probabile, ma
è il mio dovere di migliore amica,
non svelare certi segreti! Comunque se ti può essere
d’aiuto, posso dirti che
la mia amica ha avuto un esperienza poco carina con un tipo, un paio di
anni
fa.
Chissà
cose le aveva fatto.
-Va bene, grazie
Rachele.
-E di che?
Piuttosto, sei fidanzato Gabriele?
Oh…arrivava
dritta al punto la ragazza.
-No! Tu?
-No, neanche io!
E…il tuo amico…sì…Bobby?
Oh
già…le piaceva il mio migliore amico? Urgeva che
facessi qualcosa per farli mettere insieme!
-No, neanche lui!
A quel punto, mi
sembrò quasi che Rachele tirasse un
sospiro di sollievo! Già…era cotta a puntino.
***
-E dunque, *I
contrasti più accesi sul piano della
politica del diritto in materia di obiezione di coscienza si
concentrano sulla
qualificazione giuridica espressa dalla norma che permette
l’obiezione, e ciò si
riflette nella diffusione di definizioni particolarmente ristrette di
‘obiezione di coscienza’. Tali limitazioni,
tuttavia, come quelle relative alla
norma oggetto di obiezione, non possono essere comprese adeguatamente
prescindendo
da aspetti di teoria della norma.*
Uh…okay
avevo finito di ripetere la prima parte.
Mamma mia, com’ero stanca…ma perché
avevo scelto la facoltà di giurisprudenza?
Perché? Ah…già, volevo diventare
un’affermata giornalista e tutti mi avevano
consigliato questa facoltà.
Guardai
l’orologio appeso sopra la scrivania della
mia camera da letto, notando che mi rimaneva poco tempo prima della
lezione con
Rachele.
Carota era
seduta sul suo puffo azzurro, con la tv
accesa davanti i suoi occhietti neri. A quanto avevo capito amava
vedere
“Beautiful”. Ah i cani di oggi…
***
-Eh uno, due,
tre…brava Michelle…e destra, passo in
avanti e gira. Perfetti ragazzi!
-Su, ora in
coppie!- disse Rachele, posizionandosi
davanti alla radio.
Rimaneva solo
mezz’ora alla fine della lezione,
lezione perlopiù occupato dal riscaldamento. Secondo la
“maestra”, infatti, un
buon riscaldamento era alla base di un buon ballo.
Lo spagnolo mi
era accanto, e come aveva detto in
pizzeria, aveva scelto di essere il mio partner di ballo.
Raccolsi i
capelli in una treccia improvvisata e
legata con un fermaglietto rosso e mi posizionai davanti il moro.
-Pronta?
-Lo spero.
Mano sinistra
nella sua e mano destra sulla spalla.
E via, il ballo iniziò.
-Ti definisci
una pessima ballerina, ma almeno ti
piace ballare?- mi chiese il moro.
-Beh non mi
dispiace! Quando ero piccola, ho fatto
un anno di danza classica e moderna e mi divertiva. Ricordo che amavo
moltissimo la danza classica e anche quando ero in pantofole mi
divertivo a
provare a salire sulle punte.
Da quando in qua
ero diventata così socievole con un
ragazzo conosciuto da poco?
-Oh, bello! La
danza per me è un arte, e quella
latino americana è un cocktail di emozioni.
Sembrava davvero
felice, quando parlava del ballo. I
suoi occhi brillavano dalla gioia.
-Oh, Esme, vedi
come la pratica ti sta aiutando? Sei
molto più sciolta nei movimenti, brava!- disse Rachele,
avvicinandosi a me,
durante il suo solito giro di “perlustrazione”.
-Grazie, merito
suo.- risposi con sincerità,
indicando lo spagnolo.
-Oh lo so, lo
so…- concluse Rarà.
-Ah Esmeralda,
sai che la torta alla marmellata che
avevi preparato prima di andartene è andata a ruba? Sei
bravissima.- mi disse
lo spagnolo, facendomi girare su me stessa.
-Davvero? Ne
sono contenta. E’ una ricetta che mi
diede mia nonna Amelia.
-Capisco.-
rispose sorridendo.
Ma
perché non notavo mai malizia né cattiveria nei
gesti di questo ragazzo?
-E per quanto
riguarda la storia del…f-fidanzato?-
continuò.
-Ah…già…va
bene, facciamo questa pazzia…sì, saremo
finti fidanzati! Ma se si deve fare si deve fare bene. Però
prima, rispondimi,
hai una ragazza? Sei sposato? Divorziato? O roba così?
-Cosa? No,
single…single al cento per cento.
-Bene! Allora da
domani facciamo qualche lezione su
come dobbiamo comportarci domenica.
-Va bene!
-Così sia!
Che l’operazione FF: finti fidanzati,
abbia inizio!
TO
BE CONTINUED...
*Giorgio
Danesi
L’obiezione
di coscienza:
spunti
per un’analisi giuridica e metagiuridica
L'ANGOLINO DI NOVALIS
Ciaooo!!
Come va??^_^
Innanzitutto
mi scuso per il ritardo, ma solo oggi
ho trovato il modo di pubblicare! Scusatemi!^^
In
questo capitolo vediamo che i nostri protagonisti
si troveranno a fare i finti fidanzati, cosa succederà?
Vedremo un po’!:)
Cè
anche un Gabriele’s pov, sinceramente non sono
abituata a scrivere i pensieri dal punto di vista del protagonista
maschile, ma
mi andava di farlo e spero non sia venuta fuori una schifezza! xD
Siamo
già al settimo capitolo. Spero che fino ad adesso
le cose vi stiano interessando. Grazie per leggere costantemente ogni
capitolo!^__^
Come
grazie soprattutto alle tre ragazze che recensiscono
sempre, siete il mio incentivo più grande!:D
Ci
becchiamo al prossimo capitolo! Un baciooo :*