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Autore: Novalis    21/03/2014    2 recensioni
Quando il cuore ti viene spezzato in mille pezzi, non puoi far altro che raccogliere i cocci e provare a rimetterli insieme, con la speranza che la prossima volta sarà migliore! Ma a non pensarla così c'è Esmeralda, pasticcera studentessa in giurisprudenza che ha un solo obiettivo: evitare i ragazzi! Non a caso il genere maschile è da lei considerato peggio della peste.
Ma se un bel giorno, un paio di occhi neri, e un accento spagnolo si intrufolassero nella sua vita, iniziando a rompere lo scudo che si è costruita attorno al suo cuore?
Seguire il cervello e le proprie convinzioni o il proprio cuore? Ah...questo è il dilemma!
Dal testo:
"-Uff tu e la matematica. La matematica è una materia perfetta, l’amore non lo è. L’amore è pazzia, sogno, lacrime, litigi, sorrisi, farfalle nello stomaco, battiti accelerati, occhi lucidi, sorrisi stupidi e tanto altro, ma non di certo formule, numeri e perfezione. Sei un essere umano Esmeralda, non una macchina. Non puoi programmarti ogni cosa! Gabriele è un ragazzo bellissimo, dolce, gentile ed educato e pian piano ti ha fatto riscoprire quelle sensazioni che avevi sepolto nel tuo cuore da più di due anni."
Spero che la storia vi piaccia! :)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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BAILAMOS-CAPITOLO 7

 
Il mattino seguente le cose andarono esattamente come mi aspettavo sarebbero andate! Rachele trapelava curiosità da ogni parte del corpo e la sua voglia di conoscere ogni minimo dettaglio della sera precedente si rispecchiava nelle migliaia di domande che mi stava facendo.

Per sua sfortuna, però, i clienti quel giorno erano davvero tanti e il tempo per risponderle scarseggiava molto.

Avevo visto lo spagnolo solo per un attimo, giusto il tempo di scambiarci un ‘buongiorno’ che Alfredo l’aveva mandato a consegnare varie torte e pasticcini.

-Quindi, fammi capire…hai incontrato quel verme cesso di Adriano?

A quella domanda scoppiai a ridere! Verme cesso…okay, la mia Rachele era mitica.

-Già, proprio quel verme cesso.- risposi ridendo e mettendo dei piattini sporchi su un vassoio.

-E non vi siete detti niente? Proprio niente?

-No, Rac, di cosa pensi potremmo ancora parlare io e quel verme…cesso?!

-Di niente, ma sai com’è…i tipi come quello non si vergognano di nulla e potrebbe anche esserti avvicinato come se nulla fosse.

-No, tranquilla! Me ne stavo andando , è stato lo spagnolo a farmi ragionare, come ti ho raccontato prima.

-Continuo a ribadire la mia idea su quel ragazzo: è un angelo venuto a proteggerti.

-Esagerata.- dissi ridendo e andando in cucina.

-Ah…poi hai detto a tuo padre che oggi esco un’ora prima? Devo studiare.

-Sì secchiona sì, keep calm!

-Brava! Piuttosto, ti ho detto della chiamata di mia madre?

-No! Avanti spara.

-Bang!- dissi prendendola in giro.

-Ah-ha-ha, ma come sei divertente, guarda…muoviti a parlare o non ti do nessun consiglio!

-Ma dai era divertente…spara…bang…okay, basta! Il punto è che ieri mi ha chiamato mia madre invitandomi domenica  a pranzo a casa. Ha detto che vuole vedere come sto e se ho un “fidanzatino”. –dissi mimando le virgolette con le dita.

-Puahah…ancora fidanzatino! Vabbè…io una soluzione ce l’avrei.

-Soluzione a cosa?

-Beh…spesso mi hai raccontato che tua madre ti ha assillato col fatto che vuole vederti accasata, giusto?

-Beh sì…ma se per questo anche tu vuoi vedermi accasata.

-Lascia stare quello che voglio io, ora ascolta. Se tu ti presenterai a casa con un ragazzo, tua madre smetterebbe di assillarti, non credi?

-Mhm… sì…sicuramente! Ma io non ho un ragazzo.- risposi.

-Uno vero no, ma uno finto potresti trovarlo.

-No Rac…non ti sto capendo! Cosa intendi dire?- chiesi, andando in laboratorio e sfornando dei saccottini alla cioccolata che precedentemente avevo messo in forno.

-Intendo dire che forse potresti presentarti con un ragazzo di tua conoscenza a casa dei tuoi , dicendo loro che sei fidanzata, così che, convinti che finalmente hai dimenticato il cesso verme, non ti daranno più fastidio.

-Mhm…diabolica la cosa! E chi dovrei scegliere come finto fidanzato?

-Ma Gabriele, ovvio!

-Mi avete chiamato?- chiese una voce alle mie spalle.

Giusto giusto ora doveva venire. Di bene in meglio…

-Oh sì Gabry, posso chiamarti così giusto?

-Certo Rachele, chiamami come vuoi! In cosa posso esservi utile?

-Ti piacerebbe fidanzarti con Esmeralda?

A quelle parole il vassoio che avevo in mano mi cadde dalle mani e la carnagione dello spagnolo da abbronzata si trasformò in cerea.

-Cosa?- gridammo all’unisono.

-Hai capito bene! Esme come ti stavo dicendo ,Gabriele potrebbe essere la soluzione giusta.

-Scusate ragazze, non riesco a capire!

-No Rachele…non fare quello che sto pensando.

Quando faceva così, provavo un forte desiderio di buttarle pomodori in faccia.

-Sì invece! Gabry la mamma di Esmeralda l’assilla col fatto che lei non ha un fidanzato, e domenica l’ha invitata a pranzo a casa sua per potere chiedere come sta e se si è fatta un ragazzo.

-E cosa c’entro io in t-tutto q-questo?

-Beh basterà che tu ti finga il suo fidanzato.

***

Lo spagnolo aveva veramente detto sì? Cioè voleva fingersi il mio ragazzo davanti ai miei? Ma roba da pazzi…dove ero finita.

-Ma siete pazzi, allora, ma secondo voi…io con il mio carattere…cioè…mia madre non si accorgerà che io e Gabriele non siamo realmente fidanzati?

Non ci capivo più niente.

-Esme, domenica è fra tre giorni! Hai tutto il tempo di prepararti, e poi…fai come vuoi, il mio è solo un consiglio!

-Scegli tu Esmeralda, per me non ci sono problemi!- disse lo spagnolo.

-Vabbè, facciamo che ci penso! Ora al lavoro dobbiamo farcire delle torte.

Così detto, travolta da mille pensieri su quello che avrei potuto fare, provai a fare deviare alla mia mente il corso dei pensieri, pensando a quando iniziai  a fare il mio lavoro.

Ricordavo ancora quando il padre di Rachele me lo propose, dicendomi che mi avrebbe voluta nel suo “staff”.

Ricordavo anche che quando per la prima volta, entrai in gelateria mi tremavano le mani, in quanto era il mio primo lavoro e non sapevo neanche cucinare un uovo al tegamino.

-Esmeralda posso farti assaggiare la cioccolata che ho fatto?-mi chiese Rachele, avvicinandosi con un mestolo di legno e interrompendo i miei pensieri.

-Okay!

-…

-Beh?

-Squisita, come al solito.- risposi dopo aver mangiato.

-Se posso permettermi, vorrei assaggiare anch’io.- chiese lo spagnolo.

-Oh certo, Gabriele.

Dopo qualche secondo in cui io e la mia amica rimanemmo in attesa del giudizio dello spagnolo, che pareva stesse degustando un vino più che un farcitura, quest’ultimo prese parola.

-Secondo me dovreste aggiungerci qualcosa, voglio dire è buona…ma è troppo…comune, potreste provare ad aggiungerci qualcosa di…speciale.

-Qualcosa di che tipo?- chiesi inarcando le sopracciglia.

Ora voleva anche insegnarci a cucinare??

-Qualcosa di…español!

-Uh e cosa sarebbe?- chiese Rachele.

Sembrava molto interessante alla cosa.

-Una specie di liquore, ma non alcolico…con del latte, del succo di dolci ciliegie e qualche ingrediente segreto. Si chiama Dolce Suerte e nel mio paese fa faville! E’ in grado di sciogliere anche i cuori più amari.- disse spostando lo sguardo di me.

Insinuava forse che io avessi un cuore amaro?

-Oh Wow…Gabry, mi sa che ti dobbiamo mettere a lavorare come pasticcere, che bellezza! Perché non mi aiuti a preparare questo “Dolce Suerte”?

-Oh, magari più tardi…devo catalogare le nuove merci che tuo padre ha portato ‘sta mattina.

-D’accordo.- rispose la mia amica sorridendogli.

-Ma per quanto riguarda le lezioni di ballo, si terranno oggi, giusto?- chiese lo spagnolo.

Già…le lezioni di ballo…me n’ero completamente dimenticata.

-Certo, caro! Verrai giusto? E verrai anche tu Esme?

-Ovvio!- rispose il moro.

-Mhm…se proprio devo, va bene! Allora sarà meglio che vada già adesso a studiare, manca non molto a quell’esame impronunciabile.

-D’accordo, parlo io con papà, vai pure!

Sorrisi alla mia amica, e mi catapultai nello stanzino dove riposai il mio grembiule.

-Ah mi raccomando, ricordatevi di decorare la vetrina con i nuovi dolci, e di sfornare la crostata alla fragole che ho messo in forno prima.

-Certo, tranquilla!-rispose Rac.

Fu così che me ne andai, non prima di essermi scambiata uno sguardo con lo spagnolo.

***

GABRIELE’S POV

-Rachele posso farti una domanda?- chiesi con fare timido.

Odiavo il mio carattere! Odiavo essere timido e insicuro!

-Certo Gabry!- rispose.

-Beh…ma per caso Esmeralda ha avuto una storia, conclusasi male, con un ragazzo… in passato o di recente? So che è troppo indiscreta come domanda…perciò se non vuoi rispondere , ti capisco.

Che cavolo mi era venuto in mente? Avevo veramente fatto una domanda così personale alla migliore amica di Esmeralda?

-Oh…già è una domanda un po’ indiscreta, però…posso trovare il modo di risponderti, perché mi piaci Gabriele! Mi sembri un tipo a posto, e voglio provare a fidarmi. Però, dimmi prima tu una cosa, ok?

-Certo!

-Beh…perché mi hai fatto una domanda del genere? Ti interessa la mia amica?

Cavoli, perché sentivo il mio viso andare in fiamme? Perché avevo quel maledetto debole carattere che mi trovavo?

-Perché mi sembra una brava ragazza, e ieri, non so se te l’ha raccontato, ma in pizzeria abbiamo incontrato un tipo, che mi è sembrato di capire l’abbia fatta soffrire! Se tutto va bene, dalla settimana prossima, diventeremo colleghi di lavoro, quindi…voglio conoscerla un po’, ma non mi interessa come intendi tu, tranquilla.

O almeno credevo…

-Perché tranquilla? Mi farebbe piacere se ti piacesse, ti aiuterei a conquistarla, in ogni caso…avevo detto che avrei cercato il modo di risponderti, ma forse è meglio se ne parli con lei.

-Ma non me ne parlerà mai, non mi sembra il tipo di persona.

-Probabile, ma è il mio dovere di migliore amica, non svelare certi segreti! Comunque se ti può essere d’aiuto, posso dirti che la mia amica ha avuto un esperienza poco carina con un tipo, un paio di anni fa.

Chissà cose le aveva fatto.

-Va bene, grazie Rachele.

-E di che? Piuttosto, sei fidanzato Gabriele?

Oh…arrivava dritta al punto la ragazza.

-No! Tu?

-No, neanche io! E…il tuo amico…sì…Bobby?

Oh già…le piaceva il mio migliore amico? Urgeva che facessi qualcosa per farli mettere insieme!

-No, neanche lui!

A quel punto, mi sembrò quasi che Rachele tirasse un sospiro di sollievo! Già…era cotta a puntino.

***

 

 

-E dunque, *I contrasti più accesi sul piano della politica del diritto in materia di obiezione di coscienza si concentrano sulla qualificazione giuridica espressa dalla norma che permette l’obiezione, e ciò si riflette nella diffusione di definizioni particolarmente ristrette di ‘obiezione di coscienza’. Tali limitazioni, tuttavia, come quelle relative alla norma oggetto di obiezione, non possono essere comprese adeguatamente prescindendo da aspetti di teoria della norma.*

Uh…okay avevo finito di ripetere la prima parte. Mamma mia, com’ero stanca…ma perché avevo scelto la facoltà di giurisprudenza? Perché? Ah…già, volevo diventare un’affermata giornalista e tutti mi avevano consigliato questa facoltà.

Guardai l’orologio appeso sopra la scrivania della mia camera da letto, notando che mi rimaneva poco tempo prima della lezione con Rachele.

Carota era seduta sul suo puffo azzurro, con la tv accesa davanti i suoi occhietti neri. A quanto avevo capito amava vedere “Beautiful”. Ah i cani di oggi…

***

 

-Eh uno, due, tre…brava Michelle…e destra, passo in avanti e gira. Perfetti ragazzi!

-Su, ora in coppie!- disse Rachele, posizionandosi davanti alla radio.

Rimaneva solo mezz’ora alla fine della lezione, lezione perlopiù occupato dal riscaldamento. Secondo la “maestra”, infatti, un buon riscaldamento era alla base di un buon ballo.

Lo spagnolo mi era accanto, e come aveva detto in pizzeria, aveva scelto di essere il mio partner di ballo.

Raccolsi i capelli in una treccia improvvisata e legata con un fermaglietto rosso e mi posizionai davanti il moro.

-Pronta?

-Lo spero.

Mano sinistra nella sua e mano destra sulla spalla. E via, il ballo iniziò.

-Ti definisci una pessima ballerina, ma almeno ti piace ballare?- mi chiese il moro.

-Beh non mi dispiace! Quando ero piccola, ho fatto un anno di danza classica e moderna e mi divertiva. Ricordo che amavo moltissimo la danza classica e anche quando ero in pantofole mi divertivo a provare a salire sulle punte.

Da quando in qua ero diventata così socievole con un ragazzo conosciuto da poco?

-Oh, bello! La danza per me è un arte, e quella latino americana è un cocktail di emozioni.

Sembrava davvero felice, quando parlava del ballo. I suoi occhi brillavano dalla gioia.

-Oh, Esme, vedi come la pratica ti sta aiutando? Sei molto più sciolta nei movimenti, brava!- disse Rachele, avvicinandosi a me, durante il suo solito giro di “perlustrazione”.

-Grazie, merito suo.- risposi con sincerità, indicando lo spagnolo.

-Oh lo so, lo so…- concluse Rarà.

-Ah Esmeralda, sai che la torta alla marmellata che avevi preparato prima di andartene è andata a ruba? Sei bravissima.- mi disse lo spagnolo, facendomi girare su me stessa.

-Davvero? Ne sono contenta. E’ una ricetta che mi diede mia nonna Amelia.

-Capisco.- rispose sorridendo.

Ma perché non notavo mai malizia né cattiveria nei gesti di questo ragazzo?

-E per quanto riguarda la storia del…f-fidanzato?- continuò.

-Ah…già…va bene, facciamo questa pazzia…sì, saremo finti fidanzati! Ma se si deve fare si deve fare bene. Però prima, rispondimi, hai una ragazza? Sei sposato? Divorziato? O roba così?

-Cosa? No, single…single al cento per cento.

-Bene! Allora da domani facciamo qualche lezione su come dobbiamo comportarci domenica.

-Va bene!

-Così sia! Che l’operazione FF: finti fidanzati, abbia inizio!

 

TO BE CONTINUED...

*Giorgio Danesi

L’obiezione di coscienza:

spunti per un’analisi giuridica e metagiuridica

 

 

L'ANGOLINO DI NOVALIS

Ciaooo!! Come va??^_^

Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma solo oggi ho trovato il modo di pubblicare! Scusatemi!^^

In questo capitolo vediamo che i nostri protagonisti si troveranno a fare i finti fidanzati, cosa succederà? Vedremo un po’!:)

Cè anche un Gabriele’s pov, sinceramente non sono abituata a scrivere i pensieri dal punto di vista del protagonista maschile, ma mi andava di farlo e spero non sia venuta fuori una schifezza! xD

Siamo già al settimo capitolo. Spero che fino ad adesso le cose vi stiano interessando. Grazie per leggere costantemente ogni capitolo!^__^

Come grazie soprattutto alle tre ragazze che recensiscono sempre, siete il mio incentivo più grande!:D

Ci becchiamo al prossimo capitolo! Un baciooo :*

 

 

 

 

 

   
 
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