Erano mesi che ormai il tuo volto non era lo stesso.
Sono sempre stato un compagno a te fidato.
Non puoi farmi questo.

Molte notti sono stato svegliato nel sonno dalle tue lacrime, che abbondanti colavano dal tuo viso e cadevano sulla mia federa. Pensavo fosse stata solo una brutta giornata.

Pensavo.

Ho sussultato parecchie notti per le tue urla, per i tuoi attacchi di panico. Alle lacrime si sono succedute fronti sudate e cenere di sigarette che fumavi ininterrottamente la notte.
Era solo un brutto periodo.

Era.

Sono solo un cuscino!
Potevo essere l'appoggio per la tua testa piena di ansie e preoccupazioni, avrei solo potuto renderti il sonno più piacevole. Un giaciglio sul quale riposarti.
Non ho braccia, né gambe. Ma ho degli occhi. Gli stessi tuoi occhi verdi che ogni sera assorbivano le tue lacrime.

Le ho riversate tutte in quella notte primaverile.
Ho assistito inerme.
Sei entrato in camera, hai preso una sedia.
Poi una cintura.
Poi hai fumato una sigaretta.
Non ti sei curato di me, non mi hai sfiorato, né degnato di uno sguardo.
Sei salito.
Hai attaccato la cintura al lampadario.

NON FARLO!

Avrei voluto gridare.
Ho visto la tua vita spegnersi. Le tue gambe scalciavano in cerca di un appoggio.
Non potevo fare nulla.
Sono solo un cuscino.

Solo un cuscino.