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Autore: HOPE87    03/07/2008    2 recensioni
[IN REVISIONE]
Secondo un'antica credenza la vita di alcune persone è legata dal filo rosso del destino... un filo che, anche se minacciato dal tempo e dallo spazio, non si spezza mai...
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli alberi le scorrevano velocemente accanto, la velocità a cui correva non le permetteva di aver ben chiaro cos’avesse intorno

Ringrazio ancora una volta tutte le persone che leggono questa fanfiction ^ ^ Grazie mille a YamaMaxwell che mi incita a proseguire e grazie anche a miriel67 che ha aggiunto ancora una volta la mia storia tra le preferite ^ ^ .

 

 

 

 

 

 

 

 

“Tempismo perfetto”

 

 

Gli alberi le scorrevano velocemente accanto, la velocità a cui correva non le permetteva di aver ben chiaro cos’avesse intorno. Si girò soltanto una volta, per vedere se qualcuno la stesse seguendo.

“Credo di averli seminati” pensò, scrutando bene il buio e facendo attenzione ad ogni minimo rumore.

Raggiunse l’altra estremità della distesa, trovandosi così di fronte al fiume. Un leggero venticello le scompigliò i capelli, di cui riportò prontamente una ciocca dietro ad un orecchio.

La luna piena si rifletteva nello specchio d’acqua andando ad illuminare col suo bagliore ogni cosa che si trovasse nel raggio di pochi metri.

Era un’atmosfera suggestiva, una di quelle che erano in grado di trasmetterle pace e serenità.

Si avvicinò di più alla riva del fiume, facendo ben attenzione che il lungo vestito bianco non si bagnasse, altrimenti le sarebbe risultato più difficile spostarsi per via della pesantezza che avrebbe acquisito.

Fu allora che guardò la sua figura riflessa nell’acqua.

Quante ore erano passate da quando aveva lasciato la cerimonia? Tante… a giudicare dal fatto che quando aveva deciso di sottrarsi a quella pazzia era ancora giorno.

Stette per un tempo indefinito ad osservare ogni minimo particolare di sé. L’abito di seta dal bustino ricamato, i lunghi capelli raccolti in una pettinatura alta, dalla quale sfuggivano alcune ciocche, i gioielli… indossava ancora la collana e gli orecchini di perla che lui le aveva regalato. Fu allora che si ricordò di aver con sé ancora un altro monile. Si sfilò così il guanto sinistro, scorgendo l’anello di fidanzamento.

Una gemma preziosa per una gemma ancor più preziosa”.

Che stupida… avrebbe dovuto capirlo da subito che lui la considerava solo un oggetto.

Ma in fondo non si era mai aspettata nulla di più da lui. Il solo fatto di averla salvata quel giorno di due anni fa era un buon motivo per assecondare ogni suo desiderio, in fondo doveva a lui la sua riacquisita libertà. Così aveva deciso di sposarlo, nonostante non lo amasse, pensava che quello era un ottimo modo per dimostrargli la sua gratitudine.

Fino a quando non aveva visto… ed era rimasta terrorizzata. No, quell’uomo non era capace di provare dei sentimenti. Doveva allontanarsi da lui, e subito, altrimenti avrebbe subìto più di quanto non avesse già subìto quel giorno di due anni prima…

Un rumore la destò dai suoi pensieri, inducendola a voltarsi in direzione del bosco dalla quale era uscita poco prima.

Tre uomini fecero la loro comparsa, uscendo dall’ombra degli alberi e posizionandosi in modo tale che la ragazza non potesse avere scampo.

“Dannazione!” pensò, imprecando tra sé.

Quarta e ultima, un’altra figura si stagliò proprio di fronte a lei, col portamento fiero ed elegante ed un sorriso sadico stampato sul volto.

-         Ciao tesoro – disse l’uomo che aveva davanti – dimmi… dove, esattamente, eri diretta? -.

Gli altri tre uomini scoppiarono a ridere, ma smisero subito ad un cenno della mano dell’uomo che aveva parlato.

-         Sei stata proprio una bambina cattiva, lo sai? Ho dovuto congedare tutti gli ospiti e spostare la cerimonia… non è cosa da fare… non sta bene – continuò l’uomo dal sorriso sadico, avvicinandosi a lei.

-         Stai indietro! – le intimò lei, lanciandogli un’occhiata gelida – Non ti avvicinare! - .

-         Dimmi… è forse per il vestito? Se non ti piaceva potevi sempre sceglierne un altro… - .

I tre uomini scoppiarono nuovamente a ridere, questa volta silenziosamente.

Lei di tutta risposta calcò ancora di più la sua occhiataccia, ribadendo il concetto dello “stare lontana da lei”.

-         No aspetta, non dirmelo – riprese sarcasticamente lui – non ti è piaciuto l’anello? – e detto questo gli altri tre uomini risero ancora una volta, questa volta senza trattenersi.

-         Sei solo un lurido doppiogiochista… - gli rispose lei sprezzante.

I tre uomini si zittirono e lui assunse un’espressione seria.

-     Ho visto tutto… tu eri d’accordo con loro… - sibilò ancora lei, non distogliendo un solo attimo il suo sguardo da quello dell’uomo che aveva davanti.

-     Tesoro… - disse lui, assumendo questa volta un tono più dolce e abbreviando  a poco a poco la distanza che li separava – Ma che stai dicendo? Io ti… - .

-     ZITTO! Non ti azzardare a dire cose che nemmeno comprendi! Tu mi hai usata e basta! Hai fatto male i conti… credevi che non sarei mai riuscita a capirlo? Hai dimenticato con chi hai a che fare? - disse lei, indicandosi con l’indice della mano destra una tempia.

L’uomo riassunse l’espressione sadica precedentemente abbandonata, aggiungendo questa volta un sottile velo di nervosismo, e fece un passo indietro.

-         Se le cose stanno così… non mi lasci altra scelta – aggiunse poi, indietreggiando di un passo.

-         Se non posso averti con le buone, ti avrò con le cattive… prendetela! -.

E detto questo i tre uomini che per tutto quel tempo avevano assistito al loro scambio di battute, si precipitarono sulla ragazza, impugnando ciascuno un’arma.

La ragazza, prontamente, si strappò il lembo inferiore del vestito, in modo da avere le gambe più libere, e si mise in posizione di difesa.

Stava per attaccare a sua volta, quando una falce legata ad una catena fece la sua entrata in scena, uscendo dagli alberi e andando a circondare i corpi dei tre uomini, facendoli capitombolare a terra.

-         Ma che rozzi… non si trattano così le fanciulle -.

-         Che villani attaccare in quattro una ragazza indifesa… oggigiorno non viene più insegnato il galateo - .

-         Piantatela di dire cavolate - .

-         Ah!!! Si combatte!! ALL’ATTACCO!!! - .

Quattro ragazzi uscirono dall’oscurità del bosco e si mostrarono al gruppo di spettatori confusi.

“Sono gli stessi che ho incontrato prima” pensò la ragazza, guardandoli, questa volta, attentamente uno per uno.

Quello che aveva parlato per primo era lo stesso che aveva lanciato la catena, un bel ragazzo dai capelli e dagli occhi rossi.

“Un figlio della proibizione” pensò, spostando il suo sguardo sul ragazzino che gli era affianco.

Capelli castani e grandi occhi dorati.

“Un essere eretico?”. Accanto ad esso, un ragazzo dai capelli dorati e dagli occhi suadenti viola, vestito con una tunica bianca e con una pergamena poggiata sulle spalle.

“Un sutra?? UN SANZO!”. Infine un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi verdi, con un draghetto bianco poggiato su una spalla. I suoi occhi si fermarono su degli orecchini che il ragazzo aveva ad un orecchio.

“Dei dispositivi di controllo del potere maligno sicuramente, a giudicare dall’energia che sprigiona”.

-         E voi chi diavolo siete? – chiese l’uomo che precedentemente aveva minacciato la ragazza.

HAKKAI - Giusto, ci scusi per l’intrusione, non ci siamo presentati – disse sorridendo tranquillamente. – Il mio nome è Cho Hakkai, loro sono Sha Goijo, Son Goku e Genjo Sanzo Oshi – concluse indicando uno ad uno i compagni.

GOIJO – Dì un po’, Hakkai, devi sempre comportarti da bravo scolaretto? – disse scherzosamente rivolgendosi all’amico.

HAKKAI – La forza dell’abitudine ^  ^ -.

SANZO – Che idioti… -

GOIJO – Ehi, idiota a chi?? Razza di bonzo corrotto!! - .

SANZO – A te, IDIOTA! –

GOIJO – Ripetilo se ne hai il coraggio!!!

HAKKAI – Su su ^  ^ -

GOKU – Mi sta tornando fame… -

SANZO – Razza di stupida scimmia! – lo colpì con l’harisen.

GOKU – AHIA SAAAAANZOOOOO –

GOIJO – Che scimmia ingorda… -

GOKU – A chi hai dato della scimmia, razza di kappa pervertito!! -  

GOIJO – A te, stupida scimmia!!

BANG BANG BANG.

Questa volta non fu la shoreiju di Sanzo a riportare la pace.

-         Mi state innervosendo… -. I proiettili erano partiti dalla pistola dell’uomo che aveva minacciato la ragazza.

-         JIIN!!! – urlò la ragazza, temendo che i ragazzi che erano venuti in suo soccorso potessero essere feriti.

JIIN – Con te faccio i conti dopo, adesso devo togliere di mezzo questi buffoni - .

GOIJO – Buffoni?? Qui l’unico buffone che vedo sei tu! – ghignò, osservandolo da capo a piedi.

GOKU – Ma com è vestito? O___O –

JIIN – Questo è un abito classico… - sibilò, sentendosi preso in giro.

HAKKAI – Un abito classico di qualche secolo fa  ^   ^  -

GOIJO – Meno 20 punti sullo stile – si accese una sigaretta.

GOKU – Meno 30 sull’acconciatura! Guardatelo!! Ahahahah… -

JIIN – O///O

HAKKAI – Non dimentichiamoci del bon ton. Meno 30 pure lì ^   ^ -

SANZO – Meno 50 per quel ridicolo arnese che spaccia per pistola – si accese una sigaretta e gli puntò la shoreiju addosso.

Intanto i tre uomini che erano stati messi KO da Goijo si erano rialzati e si erano messi in difesa del loro capo.

GOIJO – Altri 20 punti in meno per quelle ridicole guardie del corpo che si ritrova, e in tutto fanno meno 200! – sorrise sornione, impugnando la sua arma.

HAKKAI/ GOKU – Game over! – e partirono all’attacco.

Ci volle un solo colpo ben assestato del KI di Hakkai per spazzare via i tre poveri malcapitati, lasciando ancora una volta Jiin senza difese.

JIIN – Maledizione… -

GOKU – Ehi Hakkaaaaai – si lamentò, piagnucolando – Ma così ci hai tolto tutto il divertimento! –

HAKKAI – Scusami Goku  ^  ^ -

JIIN – Visto che le cose stanno così… - si voltò in direzione della ragazza. La colse in fallo, stava per scappare.

JIIN – No cara, tu non vai da nessuna parte – e detto questo sparò.

Hakkai, Goku e Goijo spalancarono gli occhi al gesto inaspettato dell’uomo. Sanzo puntò a sua volta la sua pistola contro Jiin e sparò anche lui.

Lo colpì e lo vide inginocchiarsi a terra poco dopo, con la pistola ancora in direzione della ragazza.

Sanzo gli sparò ancora una volta, colpendolo alla mano, ma prima che il proiettile potesse raggiungerlo, un altro partì dalla pistola di Jiin e raggiunse l’addome della ragazza, che si piegò prima su se stessa, con il volto contratto dal dolore, per poi ricadere all’indietro, nel fiume.

GOKU – NOOOOOOOOO -.

Goijo imprecò mentalmente, correndo in direzione della riva del fiume, superando il corpo di Jiin che era ancora inginocchiato, questa volta però senza più la pistola.

Goku raggiunse l’amico subito dopo. Insieme scrutarono attentamente il fiume, per cercare di riuscire a scorgere il corpo della ragazza, ma non ci riuscirono.

L’acqua era calmissima, segno che non c’era nulla al suo interno che turbasse il suo equilibrio.

Era morta… e il corpo aveva raggiunto il fondo oppure era stata trascinata altrove.

Fatto sta che non c’erano segni della sua presenza.

JIIN – Sarà maledetta per sempre… - sussurrò, prima di cadere interamente al suolo privo di vita.

Tra i quattro calò un silenzio tombale.

Hakkai si aggiustò il monocolo mentre Sanzo si accese un’altra sigaretta.

Goku era rimasto con gli occhi fissi sul fiume, fu Goijo ad avvicinarglisi.

GOIJO – Andiamo, scimmia – gli disse, mettendogli una mano su una spalla.

Il ragazzo dagli occhi dorati annuì e seguì gli altri che stavano raggiungendo Hakuryù, ritrasformatosi di nuovo in jeep.

Quando il veicolo fu ripartito, delle piccole bollicine raggiunsero la superficie dell’acqua del fiume.

 

 

   
 
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