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Autore: hikarisan    03/07/2008    8 recensioni
Il professore guardò la classe e la vena sulla tempia cominciò a pulsare pericolosamente; possibile che quella sezione sia così esasperante?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il professore guardò la classe e la vena sulla tempia cominciò a pulsare pericolosamente; possibile che quella sezione sia cos

Salve a tutti!!!

 

Allora, per prima cosa mi sembra doveroso avvertire che questa fanfiction è dedicata a coloro che, in questo periodo, stanno ancora svolgendo gli esami (di qualsiasi tipo), per fare in modo che questo piccolo spezzone di vita scolastica dei nostri “amici” possa tirar su il morale a chi si sta veramente buttando giù perché crede di non farcela.

 

ATTENZIONE: questa fanfiction è ambientata durante i sei mesi successivi al campionato francese, prima che Tsubasa parta per il Brasile.

 

 

 

Il professore guardò la classe e la vena sulla tempia cominciò a pulsare pericolosamente; possibile che quella sezione sia così esasperante?

 

Izawa sfogliava le pagine del libro e ogni tanto si fermava giusto per stropicciarsi gli occhi ed evitare di addormentarsi; Ishizaki sembrava vagamente interessato ad un foglio che gli era capitato sottomano e che ora stava per diventare un aereoplanino dotato di ali e contro-ali; Taki guardava svogliatamente fuori dalla finestra mentre si grattava la testa con la matita che aveva in mano; Ozora cercava di dialogare con Misaki dall’altra parte della classe tramite mezze frasi e segni con le mani; Nakazawa era distratta dallo stesso Ozora che spesso le sorrideva e le faceva l’occhiolino con complicità; Nishimoto guardava i sue due compagni e rideva notando la loro goffaggine… Avere in classe una buona parte di calciatori aveva i suoi contro.

 

“Insomma, ragazzi, vedete di impegnarvi un po’!” strillò il professore chiudendo il libro che aveva in mano. Tutti ebbero un sussulto e volsero lo sguardo avanti a loro.

 

“Guai in vista! Di che parlava il prof?” chiese a bassa voce Ryo Ishizaki ai suoi compagni di classe, che gli risposero con un diniego della testa e un’aria afflitta da funerale.

 

“Ora vi inter…” La frase fu interrotta dal suono della campanella “Va bene, per oggi ve la cavate, potete andare…” I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo e si alzarono dai loro posti, chinando lievemente la testa come cenno di saluto,  per poi disperdersi tra di loro per decidere il luogo per il pranzo “Uffa, che noia!” Disse Taki appoggiandosi al banco di Izawa con una mano “Siamo tornati da sole due settimane dalla Francia e già mi sono stufato di venire a scuola…” “Troppo ci dovrai venire, Taki.” Gli disse Yukari divertita, trasportando il banco accanto a quello di Sanae “Noi andiamo fuori. Disse Ishizaki prendendo il pranzo dalla cartella “Torniamo dopo.

 

**********

 

“Le lezioni diventano sempre più noiose, prima o poi mi addormento sul serio…” Disse Ryo poggiandosi con la schiena alla ringhiera del terrazzo “Beh, poco ci mancava mentre facevi l’aereo…” Lo derise Tsubasa mentre apriva il cesto del pranzo “Almeno non amoreggiavo, IO! Da quando tu e Sanae state insieme non ci si può stare più con voi!” “Sei geloso perché la Nishimoto non ti si fila?” “Zitto Taro Misaki!” Il castano rise ed aprì il suo cestino del pranzo “Quante cose buone! Dividi con il tuo migliore amico?” “Certo, Tsubasa, vuoi?” Ishizaki scivolò a terra sconfortato  sotto gli sguardi divertiti dei suoi amici.

 

“A proposito, Tsubasa, tu non ci devi raccontare qualcosina??” Il diretto interessato arrossì ed ebbe un sussulto, lasciandosi sfuggire le bacchette dalle mani “A cosa ti riferisci Ryo?” I ragazzi intorno si avvicinarono pericolosamente al loro capitano guardandolo maliziosi “Come ti sei dichiarato con Sanae?” “Eeeeh? No, aspettate, io pensavo si fosse dichiarata la manager!” Intervenne prontamente Misaki girandosi verso gli amici “No, ci ha pensato il nostro Tsubasa! Era estremamente geloso di un tizio che ronzava intorno alla manager!” “Non ero geloso!” “Nooooo!” dissero in coro i ragazzi attirando l’attenzione di altri loro compagni lì accanto! “Chi era il tizio?” “Guarda Taro, è proprio di fronte a te!” Il ragazzo alzò lo sguardo e vide un adolescente della loro età, moro, alto, che teneva in mano dei guantoni e guardava in cagnesco tutti quelli intorno a lui “Bel tipo! Lo avrei visto bene accanto a Sanae, sai?” Appena completò la frase, Taro ricevette una botta in testa dal suo capitano ed uno sguardo che non lasciava adito a dubbi “Ti metto in panchina!” “Ehi!” I ragazzi ricominciarono a ridere e poi decisero di smetterla una volta per tutte e di cominciare a mangiare.

 

**********

 

“Ed ora, ragazzi, compito in classe a sorpresa!” La classe drizzò le orecchie e cominciò a ribellarsi a quella decisione “Cosa?” “Ma scherziamo?!” “No, è la fine!” “Catastrofe!” “Saranno decenni che non apro il libro di matematica!” “Mi dai una mano?” Il professore passò i fogli agli alunni in prima fila, che li passarono dietro a loro volta, fino all’ultima fila della classe “Avete un’ora di tempo da adesso!” “Professore, quanto valgono il nome ed il cognome?” “Un quarto di punto, Ishizaki!” La classe scoppiò a ridere, ma poi ritornò concentrata sul foglio che aveva davanti “A proposito, Ishizaki, non ti venisse in mente di copiare, ti metto direttamente l’insufficienza!” “Uffa, con lei non c’è gusto!” “Adesso piantala e fai il compito!” “Devo proprio?” Il professore alzò gli occhi al cielo e poi si sedette sulla sedia sospirando pesantemente “Guarda che ti boccio!” “Se la mette così!” Il ragazzo si concentrò sul foglio, e decise di provare a svolgere qualche esercizio con l’aiuto di chissà quale divinità.

 

“Ryo!” Il ragazzo alzò lo sguardo e vide un foglietto che gli era ‘miracolosamente’ volato sul banco grazie all’aiuto del suo amico Taki “È di Taro! Sono le risposte alle prime domande!” Lo informò l’amico sottovoce cercando di non farsi beccare dal prof “Grazie!”

 

“Ehi, Sanae!” La ragazza si voltò verso il capitano e gli sorrise “Dammi una mano, non so fare l’ultimo esercizio!” “Aspetta!” La manager si chinò sul compito, mentre estraeva un foglio dal suo astuccio “Lo faccio e te lo passo!” “Sei un tesoro!”

 

“Izawa!” Il ragazzo si volse indietro ed incontrò lo sguardo disperato della Nishimoto “Aiutami, questa roba è arabo!” “Ma come…? Sei sempre andata bene!” “Ti prego! Non sono riuscita a studiare tutto!” Mamoru sospirò ed alzò gli occhi al cielo “Ok!”

 

“È ora di consegnare!” I ragazzi delle ultime file passarono il loro foglio ai ragazzi davanti, e così fecero gli altri fino ad arrivare alle prime file davanti “Passatemeli!” Appena il professore ebbe tutti i fogli in mano, cominciò a contarli ed a verificare che ci fossero tutti i nomi “Bene, la lezione è finita. Appena suonò la campanella, i ragazzi si alzarono dai banchi, fecero un lieve inchino col capo per salutare il prof,  e cominciarono a prepararsi per fare educazione fisica “Mh! Che noia! Ci mancava solo educazione fisica!” Ishizaki poggiò la sua cartella sul banco e l’aprì per cercarci l’occorrente per l’ora successiva “Smettila di lamentarti, neanche facessi sul serio educazione fisica! Passi più tempo a fare il pagliaccio che a correre!” “Zitta Anego!” Sanae gli fece la linguaccia “Scimmia!” “Zitellaccia!” “Scimmia!” “Zitellaccia!” I loro amici cominciarono a ridere, mentre quei due continuavamo a farsi le smorfie e a dirsene di tutti i colori.

 

**********

 

Auh, la caviglia!” “Ishizaki, alzati!” Il professore si avvicinò allo scansafatiche steso per terra  che simulava una storta alla caviglia “Questa volta è vero, mi fa male!” “Sì, come no! Se fossimo ad una partita ti espellerei per simulazione!”  “Le partite sono più importanti, infatti lì non fing…!” Ryo si bloccò immediatamente la bocca con le labbra, ed alzò lo sguardo verso il suo professore “CORRI O TI BOCCIO IN EDUCAZIONE FISICA!” “Subito!” Ishizaki scattò in avanti e si lasciò alle spalle un professore accigliato e sull’orlo di un esplosione.

 

“Un giorno all’altro si farà bocciare veramente. Yukari guardava l’altra parte del campo e vedeva il suo amico correre affaticato con il professore dietro che lo spronava con minacce di insufficienza nella materia “No, se la cava sempre! E poi, diciamocelo, senza Ishizaki, non ci divertiremmo!” “Hai ragione!” Le ragazze si misero in posizione, ognuna sul proprio lato della pista, ed appena il professore diede il via, fecero uno scatto in avanti e corsero per circa venti metri “Sanae, ma com’è possibile che arrivi sempre prima?” “Da un po’ vado a correre con Tsubasa… Cioè, lui corre e spesso mi si carica sulla schiena, ma fa lo stesso!” Le due ragazze scoppiarono a ridere e tornarono al punto di partenza per effettuare un altro esercizio.

 

“È bravissima, vero?” Tsubasa guardava ancora il lato delle ragazze e sorrideva ammirando la sua ragazza ridere e scherzare con le amiche “Beh, sì, è veloce… Chissà, al posto di Ishizaki…” Taro e Tsubasa si guardarono e scoppiarono a ridere “Sì, come no!” “Sarebbe divertente, sai?” “Credo che farebbe perdere le staffe anche a Kojiro!” Ozora gli fece la linguaccia “Guarda che non è insopportabile, anzi…” “Dopo questa affermazione cosa dovrei pensare? Che passi molto più tempo con Sanae di quanto tu non voglia far credere?” Il capitano arrossì violentemente e distolse lo sguardo dall’amico “Beh…” “Già mi immagino la scena: voi due sotto un albero di ciliegio che vi scambiate tenere effusioni e paroline d’amo…” Tsubasa aveva attaccato il suo compagno afferrandolo per le spalle e cominciando a fargli il solletico sul collo “Ozora, Misaki!” Li richiamò il professore “Niente professore, stiamo solo socializzando!” rispose Ozora tenendo fermo Taro e minacciandolo con l’ ausilio della sua potente stretta.

 

“Sembra di stare al ritiro, non facciamo altro che giocare!” disse Taki facendo l’ennesimo scatto in avanti seguito a ruota da Izawa “Oh, ma qua è molto meglio, ci sono certe ragazze carine!” Mamoru volse lo sguardo in direzione di certe ragazze di un’altra classe, e fece l’occhiolino ad alcune di loro “Izawa!” Taki lo prese energicamente per l’orecchio e lo tirò via, portandolo accanto ai suoi compagni di classe “Sempre il solito, eh?” Lo derise un ragazzo moro ed alto, provocando l’ilarità di alcune persone presenti là vicino.

 

**********

 

“Ah, finalmente è finita!” strillò Ryo uscendo dal portone principale della scuola; si erano aggregati a loro anche Morisaki e Takasugi, provenienti da altre classi. “Meno male che non abbiamo gli allenamenti, o penso che saremmo morti tra studio e sport!” “Beh, Ryo, se permetti, io avrei preferito correre dietro ad un pallone, piuttosto che studiare fino a quest’ora per la preparazione agli esami di ammissione!” sbottò Taki mettendosi una mano in tasca “Già, hai ragione!” lo assecondò Misaki slacciandosi il colletto della sua blusa “Zitto tu! Hai ottimi voti in tutte le materie e parli ben tre lingue!” “Beh, se non conti il Giapponese, che è la mia lingua madre, parlo solamente Francese ed Inglese!” “E ti pare poco?!” “Beh, dovevo pur comunicare in Francia, no?” Ishizaki storse il naso e lo guardò di sbieco “Parli comunque troppo!” “Ah, io parlo troppo?!” I ragazzi cominciarono a ridere, e continuarono a scherzare per un altro pezzo di strada.

 

“Bene, noi andiamo di qua!” dissero Taki e Takasugi procedendo a destra di un incrocio “E noi di qua!” ripeterono Ishizaki, Yukari e Izawa, svoltando invece, a sinistra “Io torno indietro, devo fare una commissione” esclamò il portiere girandosi indietro “Vengo anch’io con te!” lo raggiunse Misaki “Dovrò pur mangiare, stasera!” Si separarono tutti quanti, mentre Sanae e Tsubasa continuarono ad andare dritti “Tsubasa, tu abiti dall’altra parte…” “Ho preso il vizio di accompagnarti, ormai…” “Mh!” La ragazza gli si parò davanti e gli buttò le braccia la collo felice “Sanae, che c’è?” “Niente, sono felice!” Il ragazzo le sfiorò la fronte con le labbra e le carezzò dolcemente la schiena “Dai, andiamo, o tuo padre pensa male e mi fa fuori.” “Uffa…” La ragazza unì la propria mano con quella del fidanzato e la strinse forte “Domenica usciamo un po’ solo io e te, ok?” “Certo!” “E domattina mettiti qualcosa di più pesante per correre, o ti ammalerai!” “Ok, ho capito tutto, ciao!” La ragazza gli lasciò la mano e gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra “A domani, e grazie!” Il ragazzo la salutò con la mano, ed appena Sanae mise piede dentro casa, tornò indietro sui suoi passi per intraprendere la strada di casa.

 

**********

 

“Chi ti ha accompagnato?” “Un maniaco.” “Cosa ha preteso?” “Tutto.” “Lo conosco?” “No, è uno sconosciuto!” “Sanae!” La ragazza si voltò verso il padre e tirò un respiro profondo “Papà…” Sanae si alzò dalla poltrona e si andò a sedere sulle gambe del padre “Papà, ogni volta lo stesso interrogatorio, dovevi aspettarti una presa in giro, prima o poi…” Il signor Nakazawa carezzò una guancia della figlia “Lo sai che mi devi rispondere ogni volta con la verità…” “Mi ha accompagnato Tsubasa, non ha preteso nulla e lo conosci benissimo.” “Brava bimba mia… Ma tu non te lo sposi, chiaro?” “Uff…” La ragazza si alzò dalle ginocchia del padre ed andò in camera sua “Tanto si convincerà, prima o poi… Scommetto che Tsubasa non ha problemi del genere, a casa…”

**********

 

“Hai accompagnato Sanae, vero?” “Sì, mamma…” “Bello… E le hai dato qualche bacetto?” “Mamma!” strillò il ragazzo diventando rosso per la vergogna “Era solo per sapere…” “Tanto non te lo dico!” Ci fu qualche secondo di imbarazzante silenzio, in cui Tsubasa riacquistava il suo normale colorito e la signora Ozora girava la minestra sul fuoco con il mestolo “Quando te la sposi?” “MAMMA!” Il ragazzo diventò di un bel rosso acceso e si alzò di scatto dalla sedia “Vado in camera!” “E dai, tesoro, era solo per sapere! Almeno dimmi se stasera la porti a fare un giro romantico!” Tsubasa la oltrepassò di corsa e salì di sopra “Scommetto che Sanae non ha problemi del genere, a casa…”

 

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