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Autore: Pleurite98    22/03/2014    6 recensioni
Cosa saresti disposto a fare pur di continuare a vivere? Pur di continuare a pensare?
Trentotto personaggi. Un' isola. Un solo sopravvissuto.
Non puoi fuggire, non puoi ribellarti, puoi solo uccidere.
Sono queste le regole del programma. Chiare ed infrangibili.
Doveva essere la sesta stagione di Total Drama, invece si è trasformata in un incubo.
Dall'ottavo capitolo:
Quando decidi di prendere parte del gioco devi calcolare di dover uccidere chiunque ti capiti a tiro.
Anche se hai un solo amico, devi renderti chiaro nella mente che potresti essere costretto a ucciderlo. Soprattutto se è lui ad aggredirti. Non puoi aspettare che sia qualcun altro a farlo. [...]
Quando decidi di giocare lo devi fare davvero. Senza rimorsi. Senza rimpianti.
Genere: Avventura, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Gwen, Heather, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale
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Ferite

Heather scostò con la mano ancora insanguinata la tenda di velluto bianco di una delle camere dell'Hotel.
Vide Alejandro uccidere brutalmente Ezekiel. Almeno lei aveva fatto un lavoro quasi pulito.
Il latino americano, invece, aveva spappolato il ventre della “povera vittima” lasciando sangue ovunque. Si era perfino macchiato in volto.
Magari la ragazza poteva fidarsi di lui, erano stati amanti, un tempo.
Ma la situazione era cambiata, anche se fossero rimasti solamente loro poi, inevitabilmente, uno avrebbe dovuto uccidere l'altro.
E da quello che aveva visto, Alejandro non poteva dirsi inesperto.
Meglio non rischiare, per il momento avrebbe fatto meglio a proseguire sulla sua strada. Se poi il destino l'avesse desiderato, li avrebbe fatti incontrare.
Il ragazzo si volto di scatto verso la struttura.
Istintivamente, Heather, si rannicchiò sul pavimento.
Il cuore le batteva all'impazzata.
L'aveva vista?
E se così fosse stato?
L'avrebbe cercata?
L'avrebbe amata?
L'avrebbe uccisa?

Le sue dita strinsero con forza il machete.
Si mise lentamente in ginocchio, fece passare la fronte e gli occhi davanti alla tenda.
Alejandro si stava dirigendo verso la parte opposta, verso il bosco. Si fermò e lanciò nuovamente lo sguardo verso l'Hotel, questa volta proprio in direzione della finestra.
Era troppo lontano purché Heather potesse esserne sicura, ma sembrava averle sorriso.
Dopo di che continuò lentamente a camminare verso la selva., con lo zaino in spalla e l'arpione nella mano.

La ragazza scivolò contro la parete e si sedette appoggiandosi con la schiena sul muro tirando un lungo sospiro di sollievo.
Il cuore continuava a pulsarle fuori controllo.
Un risolino strozzato uscì dalla sue labbra.
Rimase in quella posizione per qualche minuto, poi si rialzò tranquillamente, raccolse le sue cose, imprecò sull'inutilità dell'arma in possesso di Dj (Un ventaglio! Scherziamo? Che presa per il culo.)

Prima di uscire dalla camera mise il cadavere del ragazzo in posizione supina e gli incrociò le braccia sul petto come ultimo segno di rispetto.
Gli occhi iniettati di sangue e ancora spalancati la fecero rabbrividire,quindi richiuse delicatamente le palpebre con la punta delle dita.

Si diresse con passo sostenuto verso la cucina del palazzo, aprì il cassetto dei coltelli e ne prese qualcuno, preferì lasciare la mannaia al suo posto, era quasi più ingombrante del machete.
Aprì la dispensa e fecce rifornimento di provviste come cracker e grissini, tolse dal frigorifero alcune confezioni di salumi.
Sempre nella calma più totale estrasse una pentola e ci buttò dentro un uovo.
Prese una bottiglia di vino e la stappò.
Le sembrò di ritornare per qualche istante alla sua vita prima di tutto quello.
Mangiò la pietanza direttamente dalla padella, bevve un sorso di rosato e si alzò.
“Almeno non devo sparecchiare e lavare i piatti.” accennò ad un sorriso autoironico.


Lindsay (ragazza numero 10) si nascose dietro un cespuglio di rovi dietro un'altura di pietra nel settore B-4.
Grosse lacrime rigavano il suo volto da modella, scavandole nella pelle nuove espressioni.
Lei voleva solo starsene a casa con le sue amiche.
A divertirsi con loro, a parlare di ragazzi, truccarsi e fare foto.Voleva andare a fare shopping, ascoltare la musica, provarsi vestiti.

Non aveva mai immaginato di poter finire in una simile situazione.
Dava quasi per scontato di morire, anche se nella sua mente pensava a Chris che annunciava felicemente a tutti che quella era solo un'ennesima prova dello stupido reality a cui aveva partecipato.
I singhiozzi le percuotevano il corpo. Avrebbe voluto essere più silenziosa, ma le era impossibile.

Si decise finalmente ad aprire lo zaino. Frugò al suo intero e vi trovò, come promesso le provviste, ma in fondo vide luccicare del metallo.
Afferrò il misterioso oggetto e lo estrasse.
Stava impugnando una pistola.
Rabbrividì solo al pensiero di uccidere qualcuno, ma un rumore improvviso alle sue spalle la fece voltare di scatto.

-Hey, amore, ti va di accompagnarmi al centro commerciale?-
Tyler la guardò con dolcezza.
-Certo.- le sorrise nuovamente.
La bionda si alzò in piedi di scatto.
-Che bello, ti amo così tanto.-
Si chinò su di lui e lo baciò di sfuggita, poi gli prese la mano.
-Allora andiamo?-
-Andiamo!- si lasciò sollevare. Era felice, ma non se ne accorgeva.


Tyler (ragazzo numero 11) la guardò con gli occhi gonfi di lacrime.

-T-Tyler!- la ragazza sospirò sollevata.

Perchè non l'aveva aspettato? D'altronde lei era uscita appena prima di lui. Perchè non aveva atteso che anche lui mettesse piede sul molo?
Non si fidava? Aveva davvero intenzione di partecipare a quella follia? Eppure a lui andava bene morire, gli bastava solo essere con lei, perchè era con lei che era felice, e non avrebbe permesso che quella situazione gli impedisse di esserlo.

-Sei una stupida!- sua madre le stava urlando contro.
-Com'è possibile che io abbia dato alla vita una figlia così oca?- proseguì.-Ti sei dimenticata dei pesci rossi?! Com'è possibile?! Sono morti per colpa tua! Tua!.-
La bambina strillò piangendo.
Il padre guardò allibito la moglie, poi prese la bambina in disparte.
-Non ti intromettere!- sbraitò la donna.
L'uomo la ignorò semplicemente.
Portò la figlia in camera tenendola per mano, poi la fece sedere sul letto, la guardò negli occhi e sussurrò: -Ce ne andremo di qua, io e te, solo io e te.
Continuò ad accarezzarle dolcemente la testa.
-Niente più mamma, solo noi due. Va bene? Io lo so che sei tanto buona.-
La bambina annuì, infine tirò su col naso.

-Perché non mi hai aspettato?- il ragazzo la guardò torvo.

Nella mano destra stringeva il manico di un'ascia, le faceva sfiorare il pavimento dondolandola.

-I-Io mi ero scordata.-
-Ti eri scordata di me?-
-No, no amore, mi ero scordata che tu saresti uscito subito dopo di me.- fece qualche passo verso di lui.

Ma Tyler indietreggiò.

-Ferma. Butta la pistola.-
-Cosa?-
-Buttala.-
-Ma Tyler...-
-Fallo!- le urlò contro.

La ragazza spalancò gli occhi e la bocca ed eseguì l'ordine.
Era stata una stupida. Lui aveva ragione. Si era dimenticata. Avevano tutti ragione. Anche sua madre.

-Sei una stupida!-

-Va bene- sussurrò.
-Non è che non mi fidi di te, ma come posso essere sicuro? Non mi hai aspettato! Ci ho messo così tanto a trovarti!-
-Allora perché fai questo? Lo sai che io ti amo!-

Le gli si aggrappò alla manica della felpa rossa.

“Sei uno stupido! Che cos'hai fatto? Ti sei dimenticato di quanto sia buona Lindsay? Di quanto tu stai bene con lei? Come hai potuto?”

Lasciò cadere l'arma a terra.
La bionda lo guardò negli occhi.
Entrambi disperati e con le lacrime ancora sgorganti si baciarono.

Lindsay sentì un sapore che mai prima di allora aveva provato.
Amaro. Quasi ferroso.
Senti nella bocca di Tyler qualcosa di duro e appuntito.

Si staccò da quel bacio.
Il ragazzo cadde a terra, un coltello era conficcato nel suo cranio, e la punta gli arrivava fino sopra la lingua.
- C-cosa?-

Heather la guardò sorridendo.

-Ti ricordi come eravamo amiche nella prima stagione? Eravamo sempre insieme. Lui voleva ucciderti, lo sai. Vieni con me e usciremo vive da questo incubo.- disse maliziosa.

Lindsay sapeva con chi stava parlando. Con la stronza calcolatrice che l'aveva sempre manipolata.
Lei non era una stupida. No. E lo avrebbe dimostrato.

La bionda balzò indietro rannicchiandosi a terra, raccolse la pistola che aveva poggiato prima e la puntò contro Heather.

Questa la guardò spiazzata. E così Lindsay era furba e lei era la stupida? Idiota! Avrebbe dovuto controllare prima, riflettere. Chiuse gli occhi e sentì l'altra premere il grilletto.

CLICK.

Niente.
Heather aprì prima un occhio e poi un altro.
Lindsay se ne stava inginocchiata per terra, quasi pietrificata.
Dalla bocca le usciva qualche bisbiglio.
Dalla canna della pistola spuntava un piccolo bastoncino di metallo, e sotto sventolava una bandierina con la scritta: BANG!

La mora scoppiò in una grossa risata. Poi estrasse un altro coltello da cucina, uno di quelli per tagliare il pane, e si gettò contro la ragazza, conficcandoglielo in fronte, proprio in mezzo agli occhi.

 

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Angolo dell'autore

Saalve a tutti! Chi ha letto il manga può notare una certa somiglianza con quello che è accaduto tra Yoji e Yoshimi (lei non mi ricordo bene come si chiami, scusate).
Ho differenziato un pochino ma effettivamente richiama molto a quell'evento.
Chi invece non l'ha letto, beh, meglio ^-^

 

 


 

  
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