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Autore: Inathia Len    22/03/2014    1 recensioni
Dopo aver lasciato Donna sulla Terra, dopo averle dovuto rimuovere la memoria dei loro viaggi insieme, il Dottore si addormenta ai comandi del Tardis e, quando si risveglia, si ritrova attratto dal campo magnetico di un buco nero. L'impatto sembra inevitabile ma, incredibilmente, il Dottore riesce a scamparla anche questa volta e si ritrova nell'universo parallelo dove ha lasciato Rose e la sua metacrisi da poco tempo. Solo che sembrano essere passati anni e Rose è scomparsa. Tocca al Dottore, a Tony e alla figlia di Rose e John ritrovarla.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, Rose Tyler, Tony Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questions I can't answer




Uno strano silenzio cala nel Tardis. Cassie si è raggomitolata sul sedile, le braccia strette al petto e gli occhi sbarrati; Tony, alle sue spalle, cerca di tranquillizzarla accarezzandola nervoso; tu, infine, cammini su e giù, misurando a grandi passi lo spazio, la fotografia ancora stretta in mano.

-Questa cosa della Baia, il fatto che è lì che “siete stati insieme, per l'ultima volta”, centra con il fatto che sei identico a mio padre?-

-A essere precisi, è lui che era identico a me- puntualizzi.

-Sei tu mio padre? Cioè, in realtà non sei morto ma...uhm... viaggi nel tempo? Perché se è così meglio che tu me lo dica adesso, così ti picchio un po’ e poi torniamo a casa.-

-E avrei lasciato Rose?- chiedi, scandalizzato. -Non lo avrei mai fatto, mai!-

La domanda rimane incastrata nei suoi occhi, ma non te la fa. È Tony, a parlare.

-Sei un parente di John, quindi?-

-Possiamo dire che lui era una parte di me. Era rimasto con Rose perché io non potevo.-

Torna il silenzio, ma sanno che non dirai di più. Anche se dopo di lei sono venute Martha e Donna, Rose è speciale... lo sarà sempre. E quindi ignori gli sguardi confusi di Tony e la domanda negli occhi di Cassie.

Non puoi dirle perché, non puoi raccontare come sei riuscito a perderla anche quando l'avevi ritrovata.

-Ci aiuteresti davvero, quindi?- chiede, inaspettatamente Tony.

-Certo.-

-E allora puoi anche tenerteli, i tuoi segreti. Ognuno ne ha e non sta né a me, né a Cassie giudicarti. Finché sei dalla nostra parte, non mi interessa. Però, devi giurarmi che farai tutto il possibile per trovarla. Questo puoi farlo?-

Annuisci lentamente, stupito da questo cambio improvviso di opinione.

-E puoi anche giurarci che quello che hai detto, che ci hai raccontato, è tutto vero?-

-Sì, certo.-

-Bene, allora siamo amici, Dottore- e senti la maiuscola mentre ti chiama con un rispetto tutto nuovo. Gli stringi la mano sorridendo, mentre anche Cassie si rilassa.

-Bene, direi che ci possiamo mettere all'opera. Portatemi a casa di Rose.-

 

È una villetta unifamiliare su due piani, beige, con il giardino curato, la casa di Rose. Non ce la vedi granché a fare la mogliettina, questa Rose sembra essere una donna completamente diversa dalla ragazzina che avevi conosciuto tu. Cerchi di immaginartela che aspetta John la sera, che gli prepara la cena mentre la piccola Cassie finisce i compiti e accende la tv, oppure mentre organizzano le vacanze, caricano la macchina e partono, cantando insieme alla radio...

Ti sfugge una smorfia. No, quella non più la tua Rose Tyler, la compagna del Dottore, questa è Rose Smith, moglie e madre.

-È qui?- chiedi, alzando il bavero del cappotto per il freddo. Ormai è sera, quasi ora di cena.

Cassie annuisce e apre il cancelletto, entrando seguita da Tony.

-Carino- mormori, cercando di nascondere il sarcasmo, lanciando un'occhiata ai fiori sui davanzali.

La casa, all'interno, è spaziosa e accogliente. Sulla destra c'è un salotto con divani bianchi e un lungo tavolo da pranzo in legno scuro, mentre a sinistra la cucina dai mobili blu e una piccola penisola con sgabelli i cui copri cuscini hanno tutta l'aria di essere stati fatti a mano. Preghi che sia opera di Jackie, perché una Rose con ago e filo in mano è l'ultima immagine che vorresti nella tua testa.

Dai un'occhiata in giro, ma quello che vedi ti fa male. Ovunque ci sono foto di loro tre in giro per il mondo, sorridenti e felici. Un chiaro esempio di come sarebbe potuta essere la tua vita se non fossi stato quello che sei. Vedi Rose cambiare pettinatura nel corso degli anni, mentre delle piccole rughe si espressione si disegnano intorno agli occhi e alla bocca; vedi Cassie crescere e diventare la bella ragazza che stai conoscendo; vedi John invecchiare e per un attimo ti manca il respiro. Quella è davvero un'avventura che tu non potrai mai avere.

L'unica e la più desiderata.

-Quella è del loro anniversario di matrimonio, l'abbiamo scattata un anno fa. E pensare che solo un mese dopo...- comincia Cassie, ma la sua voce si spegne. Si avvicina e ti porge una foto dalla cornice elaborata. Rose e John sono abbracciati e sorridenti in un ristorante.

-Molto bella- mormori, ridandole la foto, degnandola appena di uno sguardo. Meglio non pensarci troppo, meglio non pensare a come sarebbe potuto essere se solo... -Immagino le stanze da letto siamo di sopra- dici, giusto per aprir bocca.

-Credi sia stata rapita qui?- chiede Tony, ricomparendo dalla cucina.

-No... Cioè si... Aaah!- sbotti, lasciandoti cadere su un divano, le mani tra i capelli. -Ho bisogno di pensare.-

-Vado a preparare qualcosa- dice Cassie, tirandosi dietro Tony.

Dopo esserti stropicciato gli occhi, tiri fuori il cacciavite sonico e cominci a guardarti intorno, cercando di ignorare le varie fotografie e i bisbigli che arrivano dalla cucina. Passi in rassegna tutto il salotto, concentrandoti in particolar modo sulle finestre e la porta, ma non trovi nulla. Frustrato, prendi la giacca e vai fuori a controllare il cancelletto, anche se ha cominciato a piovere. La pioggia ti piace, ha sempre avuto un effetto calmante su di te, ma questa volta non funziona.

Dove cavolo è finita Rose e chi, nel caso, aveva interesse a rapirla? C’entra per caso il suo passato con te, è per quello che non ne parlava con nessuno?

Dai un calcio al cancelletto, frustrato, e ti metti in ginocchio anche a controllare il marciapiede, mentre la pioggia ti entra nelle ossa.

-Non è una gran bella serata da passare all'aperto.-

 È Cassie, uscita di casa, che ti copre con un ombrello rosso e ti sorride.

-Dici?- chiedi, alzandoti.

-Devi tenere molto a mia madre- commenta Cassie, lasciando la frase in sospeso come a invitarti a dire di più.

-Pensavo avessimo un patto- dici, agitando il cacciavite sonico sotto il suo naso.

-Chiedo scusa- alza le mani lei, -ma sono un tipo curioso. Papà diceva sempre che gli ricordavo la mamma quando l'ha conosciuta.-

Fai un respiro profondo mentre lei ride. Non può capire il senso profondo di quella frase, non può capire quanto sia vera, quanta nostalgia ci sia in quelle parole...

-Confermo- mormori.

-Ho qualche speranza che mi dirai qualcosina in più?-

Tu scuoti la testa, ma il suo sorriso non si spegne. Se fisicamente assomiglia molto a John, le espressioni, il carattere e il sorriso sono tutti di Rose. E questo rende doloroso guardarla.

-Meglio rientrare, ho lasciato Tony ai fornelli. E poi, ti beccherai un malanno. Mi sembra che mamma abbia ancora un vecchio completo di papà, puoi cambiarti con quello mentre i tuoi vestiti si asciugano.-

-E come mai ha tenuto solo un completo?-

-Ha detto che papà lo indossava quando si sono conosciuti.-

 

Cassie ti porta il vestito in una busta impolverata e poi ti indica il bagno al piano terra, dicendoti che ti aspettano in cucina.

Il bagno non è enorme, ma per rinfrescarti e cambiarti va benissimo. Salta subito all'occhio che è destinato agli ospiti: troppo ordinato e curato per venire usato tutti i giorni. I bagnoschiuma sono disposti per sfumature cromatiche accanto agli shampoo intorno alla vasca da bagno e gli asciugamani, freschi di bucato, sono piegati e pronti per essere usati. Il tutto sembra essere uscito da una pubblicità, non avresti mai potuto dire che in questa casa ci vive Rose se prima non lo avessi saputo. Ma forse, è questo quello che gli esseri umani intendono col "crescere e mettere su famiglia".

Ti liberi in fretta dei vestiti bagnati e ti lasci inondare dal getto di aria calda, cercando di raccogliere le idee, lasciando fuori scale cromatiche e asciugamani.

Che cosa sai?

Rose è scomparsa da due giorni, tre, quasi, ed è piuttosto probabile che sia stata rapita, dato che non aveva nessuna motivazione per sparire dalla faccia della terra senza uno straccio di biglietto d'addio. Anche se la mancanza di una richiesta di riscatto, ad oggi, ti preoccupa. Chi potrebbe aver interesse nel rapire una commessa vedova con una casa in periferia? E poi, non hai rilevato nulla di anomalo: tutte le finestre erano chiuse dall'interno, la porta non è stata forzata, il cancelletto è a posto... Eppure senti che ti sta sfuggendo qualcosa, come se tutto quello che hai visto, la bella casa, la vita tranquilla... come se tutto fosse una copertura. Ma da chi, da cosa si sarebbero dovuti nascondere John e Rose?

Chiudi l'acqua e ti asciughi velocemente. Come avevi immaginato, il completo è quello blu della Baia del Lupo e ti sta come una seconda pelle, anche se ti mette addosso una strana malinconia. Rose non ha messo tutto da parte, dopo tutto... Ti passi una mano tra i capelli bagnati, arruffandoli ancora più del solito, e poi raggiungi Cassie e Tony per cena.

È tempo di pensare a un piano serio per ritrovare Rose.

  
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