Prologo.


"Jauregui, esci subito fuori da questa porta!"
"Ehi, calmati! Sto arrivando, un secondo.."
"Un secondo è passato, esci subito fuori!"
Apro la porta ridendo, ma la persona che mi sta aspettando da quasi venti minuti non sembra essere molto divertita dalla situazione. Ora mi farà la solita ramanzina, ma non posso biasimarlo.
"Avevo detto 'puntuale', Lauren, puntuale!"
"Scusa Lou..." dico mettendo il broncio.
"Tanto che te lo dico a fare, è sempre la stessa storia!".
Noto che vedendo il mio broncio si addolcisce, cosi' sorrido, soddisfatta di me stessa.
"Ora togli quel broncio, su'.. andiamo.", mi porge la mano ed io la stringo volentieri.
Non c'è malizia in quello che facciamo, nè in quello che ci diciamo. Louis per me è come un fratello, c'è sempre stato ed è l'unica persona di cui mi fido ciecamente, potrei fare qualsiasi cosa con lui al mio fianco. Si', potremmo stare insieme, effettivamente siamo perfetti l'uno per l'altro.. se solo non fossimo entrambi gay. 
"A che pensi?", mi chiede improvvisamente Louis, notando il mio prolungato e alquanto insolito silenzio.
"Penso che potremmo stare insieme, se solo non fossimo entrambi gay."
"Cosa? Io non starei mai con una ragazza antipatica e indisciplinata come te, Jauregui! Toglitelo dalla testa!", dice ironicamente.
"Pensandoci meglio, neanch'io starei mai con te, Tomlinson. Voglio dire, non sei per niente dolce, romantico, simpatico... non so nemmeno perchè ci ho pensato!"
Sento il suo sguardo su di me, mi giro e ci fissiamo con aria di sfida, finchè non cediamo e ridiamo, prendendoci ancora in giro.
"Allora, oggi hai le prime prove?"
"Si', sono eccitatissima, Lou. Fare un musical. Cantare in un musical. Ballare in un musical. Recitare in un musical. Ti rendi conto?"
"Si', Lolo, ho capito che sei eccitata!", dice ridendo. "Come si chiama la tua co-protagonista?"
"Mmmh.. Ca.. Ah, si'! Camila, Camila Cabello."
"Beh magari.."
"Non pensarci nemmeno Lou, l'amore non esiste e, se anche esistesse, non avrei tempo da perdere."
"Concordo.", dice sorridendomi."Siamo arrivati.", dice con un tono di voce molto strano.
"Ehi, che succede? C'è qualcosa che non va'?"
"E' solo che.. ho paura. Tanta paura. Una fottutissima paura di perdere anche questo lavoro!"
"Smettila di farti mille paranoie, non è questo il Louis che conosco!"
"E com'è il Louis che conosci?"
"E'.. arrogante, antipatico, maldestro, scassapalle.." dico ironicamente facendolo sorridere. "..però, in compenso, è molto determinato, sa' quello che vuole e fa tutto per ottenerlo. E tu devi ottenere questo lavoro! In questo mese di prova devi dimostrare loro cosa sai fare, il tuo talento naturale nella scrittura e in tutti i campi del giornalismo. E' la tua passione, Lou, so che vuoi fare il giornalista da quand'eri piccolo e non devi sprecare quest'occasione solo perchè pensi di non essere abbastanza, perchè sai anche tu che non è cosi'. Ora vai li' dentro e spacca il culo a tutti, capito?"
"Grazie, Lolo. Non so cosa farei senza di te.", dice avvicinandosi per abbracciarmi, ma lo fermo. 
"Sai che odio i sentimentalismi, Lou." , dico seria, per poi ridere e abbracciarlo forte.

LOUIS.

Lauren è incredibile. E' la mia roccia, la mia certezza, praticamente da sempre. Se non ci fosse lei.. non voglio nemmeno pensarci.
Entro un po' intimorito, ma poi mi ricordo le parole della mia migliore amica e riprendo coraggio. Devo farcela, devo diventare un giornalista, dopotutto è il mio sogno. Devo mostrarmi molto sicuro di me (anche se non lo sono affatto), camminare a testa alta e, soprattutto, evitare di fare brutte figure.
Non faccio nemmeno in tempo a pensarlo che vado a sbattere contro un ragazzo, i cui fogli che portava in mano cadono a terra. Maldestramente li raccolgo e mi scuso, senza però guardarlo. E quando alzo lo sguardo, mi rendo conto che forse sarebbe stato meglio non farlo.
Occhi verdi, profondi, capelli ricci e un sorriso che, Dio, avrebbe potuto illuminare il mondo intero. 
"S-scusa..", dico impacciato. 
'Sicurezza, sicurezza Tomlinson!", ripeto a me stesso.
"Scusa, io non ti ho visto..."
"Figurati, non è niente.", dice sorridendomi. "Come ti chiami?"
"Louis, Louis Tomlinson. Tu?"
"Harry, Harry Styles."
'Che nome perfetto', penso per poi riprendermi.
'Che ti succede? Riprenditi! E' solo un banalissimo nome!', mi dico, rimproverandomi.


Louis, però, non poteva sapere che quello non era solo un banalissimo nome, ma il nome della persona che gli avrebbe cambiato la vita.