Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Ommy Wilson    22/03/2014    1 recensioni
Moybey è un Incubator particolare;
Egli ha il vantaggio (o lo svantaggio) di possedere tutte le emozioni umane ed essere quindi alla mercé di propri interessi, pareri, sensazioni e molte altre cose che sconvolgono la sua abilità di avverare i desideri delle Puellae Magi. Tenterà di dimostrare ai suoi simili di essere più bravo di loro in ciò che fanno, ma con risultati catastrofici.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Kyubey, Madoka Kaname, Mami Tomoe
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Fine?

 

Homura raccolse titubante la propria soul gem caduta dalle mani del mostruoso alieno rettile, dopo che quest'ultimo era stato spazzato letteralmente via da un pugno della Puella Magi in costume da suora che sembrava piuttosto adirata dal suo comportamento, tant'è che sulla sua fronte continuava a pulsare una vena che si gonfiava sempre di più ed i suoi denti continuavano a strofinarsi gli uni sugli altri, emettendo lo stesso rumore di usa sega circolare sul ferro.

« Le ragazze magiche di questa linea temporale mi preoccupano... Sono davvero troppo forti! Tutta quella potenza in un solo pugno? La Kyoko che ho conosciuto io non arriverebbe neanche a metà della potenza offensiva di questa qui. »

Commentò poi, attirando inevitabilmente l'attenzione della suora che, dopo essersi improvvisamente ripresa dal quel raptus omicida di qualche secondo prima, si fiondò verso di lei prendendole la mano e stringendola forte tra le sue, come se cercasse di pregare con essa.

« Non temere sperduta pecorella! Nessuno ti vestirà più da scostumata! Forza, recitiamo quattro Ave Maria insieme per espiare i peccati che quel serpe dell'Eden ti ha costretta a commettere! »

Esordì, fissandola negli occhi con una dolcezza del tutto innaturale per il suo solito carattere; il desiderio di Moybey doveva aver eccessivamente alterato, oltre al mondo, anche la personalità della ragazza che da volgare e mascolina si era trasformata in un perfetta monaca.

« Moybey! Anche tu devi recitare le Ave Maria! »

Strillò la suora dall'espressione benevola, facendo schizzare l'alieno da dove si trovava e costringendolo a urlargli contro con non poca foga.

« Io!? Io?! Non ho fatto niente stavolta! Se tu mi ascoltassi te lo farei anche capire! »

« Prego allora, piccola nuvoletta del paradiso. »

« Io stavo camminando per strada con non poco stile, quando all'improvviso questa tipa in abito sexy, anche se allora non era in abito sexy, mi salta addosso urlando minacce di non poco conto! Subito dopo mi spara ad un orecchio, nonostante io fossi riuscito a dimostrarle di non sapere fare lo scioglilingua! Poi mi ha offerto un hotdog, ma siamo dovuti correre da una strega che Mami ha fatto fuori come suo solito! Allora lei ha iniziato a blaterare una marea di fetenzie molto omosessuali qui al fast food! Poi sé messa a piangere come una pazza ed ho dovuto pure consolarla e allora, come se la mia giornata non fosse stata abbastanza tragica di per sé, si è presentato anche quel pazzo squamoso che ha iniziato a pretendere il dominio globale! Chi è la vittima di tutto questo!? IO! »

« Tu la vittima!? Tutto questo è opera tua! Bestia infame e pervertita! »

Schizzò improvvisamente Homura, sentendosi chiamata in causa dalle insinuazioni di Moybey che sembrava volersi tirare fuori dalla situazione che lui stesso aveva creato senza guardare in faccia nessuno; ancora non capiva se poteva fidarsi di quell'essere quanto simile a Kyubey, quanto cerebralmente leso.

« Guardi Suor Sakura! E' tutto il giorno che mi tratta così! »

Kyoko si parò in mezzo ai due, poi afferrò la mano di Homura e la zampa di Moybey, costringendole ad incontrarsi.

« Adesso fate la pace su. »

I due si fissarono con astio e reciproco disprezzo prima che un'ombra oscura si calasse sopra di loro, ricordandogli che quell'alieno pervertito non poteva certo essere finito all'altro mondo con un semplice pugno; infatti si era rialzato e li scrutava dall'alto della sua imponenza, mostrando i denti della piccola bocca e schioccando l'unica chela rimastagli sulla faccia.

« Quindi mi faccia capire, piccola suora impertinente; lei si oppone al nostro dominio? »

E senza attendere una risposta, si strappò di dosso l'enorme giubbotto usando solo la forza dei muscoli che si gonfiavano e si tendevano talmente forte da rilasciare persino piacevoli brezze che fecero sventolare i capelli di Homura, più sorpresa del fatto che Kyoko fosse stata in grado di prendere a pugni un essere di quelle dimensioni.

« Vedo che ancora, signor Pedator, lei non ha inteso la gravità dei suoi crimini. Speravo di averla fatta rinsavire con quel pugno di poco fa, ma mi vedo costretta a chiederle nuovamente di desistere dal suo intento. »

Sentendo le parole di Kyoko, il rettile esplose nella sua classica e possente risata, piazzandosi i pugni sui fianchi muscolosi e definiti.

« Ragazzina! Con chi credi di avere a che fa eh!? Sappi che io sono uno di quelli che la domenica resta a letto! »

Il respiro di Kyoko si bloccò all'improvviso e la sua espressione caritatevole e gentile subì un mostruoso calo d'allegria, divenendo brutale ed infuriata; allo stesso modo Moybey scambio la sua faccia offesa con una più preoccupata.

« Cosa è …. Che fai... Tu? »

Mormorò la suora dagli occhi rossi iniettati di sangue, facendo suonare le ossa delle proprie nocche, come se si preparasse a dare il via ad una rissa da strada senza precedenti.

« Signor Pedator... Credo che lei non si renda conto... »

Cercò di intervenire Moybey, che però ebbe meno attenzione di quanto si aspettasse, tant'è che il rettile, continuando a ridacchiare, puntò uno dei muscolosi diti verso Kyoko, provocandola ulteriormente.

« E non solo! Io mangio carne rossa la notte della vigilia! Al sangue! »

« Ma cosa sta dicendo? »

Domandò Homura, venendo sorpresa da una serie di crepe su pavimento che avevano origine proprio da dove si trovava Kyoko; la suora si stava legando il rosario che le pendeva dal collo alle nocche della mano destra e continuava a fissare con la stessa espressione colma d'ira il suo avversario che, senza timore, non esitò a calcare la mano.

« Non ho fatto nessuna delle consacrazioni! Neppure il battesimo! »

Sentendo quell'ultima insopportabile blasfemia, Kyoko rilasciò nell'aria tutta la sua potenza magica che in pochi secondi incrinò tutte le mattonelle del negozio e ne fece esplodere i vetri con una potenza disarmante.

Homura e Moybey presero delle dovute ed istintive distanze, riuscendo solo ad immaginare minimamente cosa stesse per avvenire da un secondo all'altro.

« E pensare che questa mattina Kyoko mi ha impedito di guardare Ken il guerriero, pensi che questo varrà come replica?! »

Urlò il gatto alieno con un tono fin troppo serio per l'entità della domanda stessa.

Homura lo ignorò di sana pianta, si portò le mani sulla testa per la disperazione del momento e si accasciò dietro una delle colonne di cemento rimase in piedi, incapace di comprendere cosa fare in quella situazione così incasinata.

« Sporca serpe! Ti pentirai dei tuoi peccati! »

Urlò Kyoko, mollando un secondo pugno in faccia all'alieno che però questa volta le rese pan per focaccia investendola con le sue gigantesche nocche.

« Vedrai! Appena ti avrò sconfitta ti farò indossare un abito da suora molto più alternativo! »

I due iniziarono a prendersi a pugni ed a calci senza esclusione di colpi, mandando in frantumi tavoli, sedie, resti di cibo abbandonati e tutto ciò che pochi minuti prima componeva l'elegante locale; i loro volti si gonfiarono di lividi e tagli, mentre Kyoko, quasi a dispetto di ciò che aveva fatto la Pedator, perdette uno dei canini a causa di una ginocchiata sul mento.

« Santo firmamento che botte! Stai guardando?! Homura? »

Chiese esaltato Moybey, per niente preoccupato dell'esito effettivo dello scontro, infilandosi in bocca delle patatine fritte che era riuscito a salvare dalla furia di quelle due furie scatenate ancora intente a prendersi a pugni come se non ci fosse un domani.

« Toglimi una curiosità Moybey. Per chi dovremmo fare il tifo? »

Chiese Homura seriamente, pensando che indipendentemente dalla vittoria dell'una o dall'altro la sua condizione rimaneva invariata e così anche quella di Moybey. Quest'ultimo si portò la zampa anteriore sotto il mento inesistente e ragionò qualche secondo, per poi uscirsene con una risposta vuota e semplice.

« Tu non ti godi mai le cose vero? E' una scazzottata! Gustatela! »

La ragazza afferrò l'alieno per l'esile coda da ratto e lo strattonò verso di sé, costringendolo a mollare le patatine con tanto di urlo disperato, poi gli strinse la testa con una mano, mentre con l'altra gli mostrò la soul gem che era riuscita a recuperare.

« Sei pronto a farlo? »

Gli chiese con serietà e determinazione, fissandolo dritto negli occhi; lui la scrutò per qualche secondo, assumendo un'espressione del tutto assente.

« A farlo? »

Ripeté dubbioso e scrutando ancora con aria perversa le forme della ragazza vestita da cameriera.

« Sì. »

« Ma in questo posto? »

« Ne conosci uno migliore? »

« No no! Per me si può fare in qualsiasi posto, anche in mezzo a quei due che si massacrano di botte! Non pensavo tu fossi così perversa però! »

Il volto di Homura si infiammò nuovamente di un rosso vermiglio nel momento in cui captò il ragionamento assurdo e perverso nella mente dell'alieno; con forza gli fece sbattere la faccia contro il pavimento più volte, utilizzandolo come se fosse una specie di cuscino.

« E' del contratto che parlo! Razza di viscido coniglio arrapato! »

« Oh sì! Il contratto! Anche io intendevo quello eh! »

Il loro litigio fu ancora una volta bruscamente interrotto dall'arrivo del Pedator che venne scagliato da Kyoko proprio addosso alla colonna dove i due si nascondevano, facendola crollare.

« Oh! Forse ho esagerato dicendole che non festeggio nessuna delle feste comandate. »

Si lamentò il grosso alieno, rimettendosi in piedi con il fare tipico di un anziano con il mal di schiena.

« Amico, se riesci a rendere sexy anche quella suora punto su di te qualche yen. »

Lo incoraggiò distrattamente Moybey, mentre questi si lanciava nuovamente alla carica urlando l'ennesima blasfemia verso l'agguerrita suora.

« Hai presente i dieci comandamenti!? Io sono riuscito a non seguirne addirittura venti! »

« Ti battezzerò nel tuo stesso sangue bastardo! »

Nel sentire gli scambi di insulti e di sberle tra i due Homura, sfinita e completamente alla mercé degli eventi, lasciò andare Moybey e gli mostrò ancora una volta la soul gem, parlandogli seriamente e senza dare nulla per scontato.

« Dobbiamo mettere le cose apposto ok? Posso esprimere il mio desiderio? »

L'alieno felino fece smuovere le lunghe orecchie, poi tirò un sospiro e poggiò una zampa sulla superficie violacea della gemma.

« Se è quello che desideri... Sì. »

« Ok... Ammetto che è difficile farlo di nuovo, dopo aver scoperto l'inganno dietro le promesse di Kyubey... Ci ha trasformate tutte in degli zombie. »

Moybey la guardò stranito.

« Zombie? Ma l'hai vista Mami? Quello è uno zombie! »

Homura riuscì a stento a trattenere una risatina, poi si decise a concludere quella situazione.

« Voglio che tutto torni alla normalità, come se Kyoko non avesse espresso il suo desiderio. »

« Ed io esaudisco bella cameriera! »

La luce della soul gem di Homura avvolse tutto nella sua violacea ed accecante potenza; le immagini dell'alieno e di Kyoko si contorsero sino a svanire; lo stesso fecero tutte le persone ed il mondo all'esterno del fast food; tutti vennero inconsciamente ritrasformati ed il mondo tornò ad essere quello che era sempre stato, con le sue miserie e le sue bellezze; un mondo privo di assoluta bontà, ma anche di assoluta malvagità, un mondo ambiguo che Homura avrebbe nuovamente affrontato per salvare Madoka dalla sorte orribile che l'attendeva dietro l'angolo. Tuttavia c'era qualcosa che non era affatto come prima, qualcosa che ben presto si sarebbe manifestata come una nuova minaccia.

 

 

 

 

 

   
 
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