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Autore: mabrucia    22/03/2014    3 recensioni
Mi sentivo morta, inutile, forse lo ero davvero, ero davvero così.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Ero bianca come il latte, anche biancaneve era gelosa di me.
Viso pallido, occhi color nocciola e i capelli color biondo cenere.
Mi chiamavo Taissa, avevo sedici anni quando provai per la prima volta a suicidarmi.
Ero solita a fare una passeggiata accompagnata dalla mia canzone preferita, "another love" di Tom Odell.
Pensavo tra me me, ero arrivata alla conclusione che se tutti mi odiassero, mi sarei odiata anch'io.
Non avevano torto, ero inutile e stupida. Eppure non capivo perché dovessero fare quei insulti poco gentili su di me, nome avevo fatto nulla per essere odiata.
Mi evitavano, ed io mi sentivo sempre più inferiore.
Ero abbastanza magrolina, dopo gli insulti che mi fecero smisi di mangiare, o di vivere.
Ero morta. Morta fuori e dentro. Tutte le mie lacrime usate a nessun scopo.
"Serva me, servabo te", eppure ero solo io a salvarmi ogni volta che cadevo..
"attente che con quelle gambe così magre, se corri ti si spezzano..", "sei un mostro", "ti preferivo quand'eri grassa".. e gli insulti non finivano.
Quel corpo dov'ero rinchiuso non era più il mio, non mi apparteneva.
L'unica persona di cui mi fidavo davvero era marica, anche se si trovava dietro un computer, mi fidavo di lei più di chiunque altro.
Diceva di non lasciarmi mai, e non lo fece. Forse lei era il mio angelo custode. Forse lei teneva a me, più degli altri.
Ma perché mi sentivo così sola?
Perché mi sentivo inutile?
Perché mi sentivo morta?
Perché? Perché non porla fine?
Finire tutto questo dolore?
Avevo smesso da tempo ormai. Era l'ultima volta che ammiravo il cielo, alzai il volto in lacrime, accarezzai i miei capelli, chiusi gli occhi.
Mi sarei mai risvegliata? O era davvero la mia fine?
Ero circondata dal buio, era macabro, pauroso, ed io stavo morendo silenziosamente.
Sentii qualche lacrima bagnare il mio viso. Stavo davvero per uccidermi? Sentii una mano afferrare la mia, "non andartene, tu appartieni ancora qui".
Riaprii i miei occhi, vidi il suo volto in lacrime. "Se ti uccidi, io vengo con te".
Era così bello, il suo viso da bambino, i suoi ricci ricadevano sul suo volto, erano di un colore chiaro. 
Si chiamava Evan, era un mio amico, ci parlavo spesso con lui, ed era l'unica a conoscenza di tutto quello che mi accadesse.
 I suoi occhi chiari, pieni di un oceano di lacrime.
"Non lasciarmi" ripeteva. Alzai il mio viso. "Lo faccio solo per te" feci un piccolo sorrisino, poi mi abbracciò così stretta a lui, facendomi sentire il suo battito.
Andava così velocemente, quasi quanto il mio.
Mi sentivo protetta.
"Smettila di farti del male, che sei così bella che mi manca il respiro ogni volta che mi guardi".
Lo conoscevo da poco ed ero follemente innamorata di lui.
Quando mi chiese di non lasciarmi, non ci pensai due volte.
Mi sentivo salva, protetta, per la prima volta. 
Forse si deve solo aspettare, poi arriverà il momento giusto..
Mi aiutò ad alzarmi, per poi darmi un bacio sulla fronte, abbracciandomi stretta a sè, come se fossi un oggetto prezioso che non va perso.
Ed era giusto così.
Come può una persona salvarti da tutto questo? 
Come può farlo solo dicendoti di non lasciarla? 


 


***


3 Mesi dopo.



 
Stando accanto a lui presi rispetto da tutti.
Ed ora quelli a starci di merda, sono quelli che mi ci hanno fatto sentire.
Forse il Karma esiste davvero. 
Sorrisi tra me e me camminando lungo il corridoio con la mia sigaretta tra le dita.
Tutto torna indietro, ora o tardi, non si sa quando, ma torna.
Evan mi prese per mano, intrecciando le sue dita con le mie.
Lui mi faceva stare bene, e di star bene non me ne accontantavo mai.








 
So che non è delle migliori,
ma mi annoiavo e volevo provarne a fare una
spero che vi piaccia.☺
  
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