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Autore: vale_88    03/07/2008    2 recensioni
Un saluto a tutti i fan di City Hunter!E' la mia prima fanfic su questo splendido anime/manga, speriamo bene!La storia ha inizio là dove termina il sesto special, e racconta ciò che secondo me sarebbe potuto accadere se l'esplosione del set avesse portato conseguenze diverse...buona lettura.NOTA:per chi non avesse visto lo special, ho scritto un breve riassunto che spero vi risulti chiaro.
Inseriti capitoli 3 e 4
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter, Saeko Nogami/Selene, Umibozu/Falco
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

Una settimana dopo...

Una Honda Civic CRX verde entrò nel garage di un palazzo dai mattoni rossi del quartiere di Shinjuku.
-Eccoci arrivati! Allora Ryo, contento di essere tornato a casa?-
Lo sweeper non rispose, scese dall'auto e, dopo aver richiuso con violenza la portiera, si avviò lentamente verso le scale che l'avrebbero condotto all'appartamento, lasciando la socia sola all'interno della vettura.
Kaori sospirò e poggiò la fronte sul volante:
-Di questo passo mi verrà un esaurimento nervoso, questo è sicuro...-
Ryo era diventato intrattabile, dialogare con lui era ormai un evento più unico che raro.
"Si", "No", "Non sono affari tuoi"...le rare volte che decideva di parlare, dalla sua bocca uscivano solo queste affermazioni (fatta eccezzione per il "miao" che aveva pronunciato al fine di zittire Umibozu che non smetteva di dargli dello stupido per il suo comportamento).
Kaori non approvava affatto il suo atteggiamento, ma allo stesso tempo capiva benissimo come quella situazione fosse per lui difficile da sopportare.
Due giorni dopo l'incidente Doc l'aveva sottoposto ad un altro intervento per rimediare al danno che la scheggia aveva provocato al braccio, ma era stato molto chiaro: la riabilitazione avrebbe richiesto diversi mesi, durante i quali City Hunter avrebbe dovuto prendersi "una bella vacanza"; nessuna cliente da proteggere, nessuna banda da sgominare, nessuna Python da impugnare.
Kaori scese dall'auto e si avviò verso l'appartamento.
Quando vi entrò trovo Ryo assopito sul divano del salotto; i medicinali che Doc gli aveva prescritto alleviavano si il dolore, ma allo stesso tempo gli provocavano una fastidiosa sonnolenza, che lo costringeva a passare buona parte della giornata tra le braccia di Morfeo.
Si avvicinò senza fare rumore e lo osservò; non potè fare a meno di sorridere alla vista del suo viso che, almeno nel sonno, abbandonava quell'espressione glaciale che aveva assunto ormai da una settimana, per far spazio ad un volto più sereno.
Il suo sguardo andò poi a posarsi sulla vistosa fasciatura che immobilizzava il braccio dello sweeper al petto e che, come aveva detto Doc, avrebbe dovuto tenere per i prossimi quindici giorni; ancora una volta il senso di colpa le fece visita, ricordandole il motivo per cui l'uomo della sua vita era costretto a sopportare tanto, ma prima che le lacrime potessero cominciare a rigarle il volto il suono del campanello rieccheggiò nel salotto.
La giovane si diresse verso l'uscio e, quando aprì, le si parò davanti Umibozu in compagnia di un uomo visibilmente spaventato che tentava invano di sfuggire dalla sua presa e che gli implorava di lasciarlo andare.
-Umi chi è questo tizio?-
-L'ho trovato sotto casa vostra con una pistola in mano, credo volesse farvi visita...devo parlare urgentemente con Ryo.-
-Mi spiace, sta dormendo...-
-Sveglialo.-
-D'accordo...entra-
Dunque un insospettita Kaori, seguita da Umibozu che trascinava con sè il misterioso uomo, si diresse verso il soggiorno.
Quando arrivò trovo Ryo già sveglio, visibilmente adirato:
-Cos'è tutto questo chiasso?
Tu...razza di scimmione!
Possibile che non si può dormire in pace nemmeno in casa propria?-
-Idiota hai tutto il tempo per dormire!
Dobbiamo parlare.
E non chiamarmi scimmione!
Piuttosto guarda un pò chi ho trovato sotto casa tua.-

_________________________

Ad Umibozu fu sufficiente puntare sulla tempia dello sconosciuto la sua
S&W 44 Magnum per farlo parlare.
Messo alle strette,lo sconosciuto aveva subito ammesso di aver avuto come scopo quello di uccidere Ryo, ma di non essere stato incaricato da nessun criminale o nemico dello sweeper, aveva solo deciso di tentare di eliminare il famigerato City Hunter.
Ryo aveva osservato il breve interrogatorio in silenzio, intento a sconfiggere il sonno armato di una tazzà di caffè.
-E bravo il mio Hayato Ijuin, l'hai fatto cantare.-
-Razza di incapace, non osare mai più chiamarmi cosi!-
-Hey Lucciolone attento a come parli, ricorda che questo "incapace" può batterti come e quando vuole!-
-Cosa mi tocca sentire! Se devi spararne cosi grosse è meglio che torni a fare scena muta.
Stando zitto agli occhi di chi non ti conosce potresti anche sembrare intelligente ahah!-
-Giuro che se non la pianti di sfottere ti do un cazzotto talmente forte da farti crescere i capelli su quella palla da bowling che ti ritrovi al posto della testa!-
A porre fine al ridicolo battibecco tra i due amici ci pensò Kaori:
-Guardate che mentre voi litigate, quell'uomo sta scappando.-
Non appena i due si voltarono videro il loro prigioniero darsela a gambe, ed una famiglia di cornacchie, composta da padre, madre e tre figli, passò tranquillamente sopra le loro teste.
-Ma si, che scappi pure, non aveva la benchè minima possibilità di farmi fuori.
Ora se non vi dispiace me ne torno a dormire.-
Ma mentre si apprestava a salire le scale per raggiungere la sua camera, Umibozu disse:
-Se non sbaglio ti ho detto che dobbiamo parlare-


_____________________________

-Avanti ti ascolto.-
-Devi proprio stare sdraiato sul divano mentre Umi parla? Per di più con gli occhi chiusi?- disse Kaori
-Senti...questo è quello che passa in convento, dovrà accontentarsi!-
Umibozu riferì dunque ad un sempre più assonnato Ryo ciò che gli era giunto alle orecchie poche ore prima: la notizia del suo incidente stava cominciando a diffondersi per le strade di Tokio, e alla scopertà di City Hunter ferito e dunque finalmente vulnerabile, in breve tempo tutti i criminali della città, dai piccoli ladri ai pesci più grossi, avrebbero deciso di approfittare dell'occasione; essere conosciuti come gli assassini di Ryo Saeba sarebbe diventato l'obiettivo primario della feccia della città.
-Che vengano pure, la mia Python li accoglierà come si deve.-
-Non se ne parla neanche, hai dimenticato quello che ti ha detto Doc?- affermò Kaori.
Ryo a quelle parole perse le staffe:
-E cosa dovrei fare sentiamo! Farmi ammazzare?
Il braccio destro è fuori uso ma il sinistro funziona benissimo per loro sfortuna!-
-Ma non vedi in che stato sei?- disse Umibozu-non avrai problemi quando si presenteranno a casa tua moscerini come quello di prima, ma quando arriveranno intere bande cosa farai?
Forse farai fuori uno o due uomini, e gli altri?
Come pensi di riuscire ad evitare i loro attacchi se a malapena ti reggi in piedi?
Senza contare che con il braccio in quello stato hai sicuramente perso gran parte della tua agilità.
Non ce la puoi fare da solo questa volta, hai bisogno di protezione.-
-E sentiamo, chi mi dovrebbe proteggere, tu forse?-
-Ci penserò io!-affermò una decisissima Kaori.
-Cosa? Credo di non aver capito...-
-Hai capito benissimo invece.-

CAPITOLO 4

Ryo rimase letteralmente a bocca aperta a seguito dell'affermazione della socia: Kaori voleva proteggerlo dai criminali che sarebbero arrivati a breve a fargli visita...che il mondo avesse cominciato a girare al contrario?
Per alcuni istanti nel salotto di casa Saeba il silenzio la fece da padrone, nemmeno Umibozu pronunciò una sola sillaba.
Ryo continuò a fissare con un espressione stupita la socia, il cui viso esprimeva tutta la sua determinazione, sino a quando il suo labbro inferiore non iniziò a tremare e il volto non assunse un espressione divertita.
Malgrado gli sforzi non riuscì a trattenersi dal ridere:
-Ahahahah questa è davvero la stronzata più grossa che abbia mai sentito!-
Un piccolo martello da una sola tonnellata lo colpì sulla nuca e, nonstante Kaori avesse utilizzato un arma di dimensioni minori rispetto a ciò che era solita maneggiare e avesse dosato la sua forza, il divano dove Ryo era ancora sdraiato si affossò leggermente, e l'uomo potè vedere la Via Lattea e qualche simpatico alieno alla guida di un astronave salutarlo.
-Che c'è di tanto divertente?- sbraitò Kaori.
-C'è che non sei capace di difenderti da sola, figuariamoci se puoi proteggere me- rispose Ryo ancora dolorante.
Kaori, colpita nel vivo dall'affermazione del socio, rimase in silenzio, conscia del fatto che Ryo avesse tutto il diritto di pensarla cosi, considerando che gran parte degli incarichi che si ritrovavano a svolgere prendevano la medesima piega: lei veniva rapita e lui puntualmente andava a liberarla.
La giovane però voleva e doveva proteggerlo, era il minimo che potesse fare considerando che lui si era ritrovato catapultato in quel guaio solo perchè per l'ennesima volta le aveva salvato la vita.
L'orgoglio e la volontà di non darla vinta a Ryo le fecero ritrovare la forza di parlare:
-Ascoltami bene e vedi di conficcarti in quella testa da pervertito quello che sto per dirti: che ti piaccia o no io farò la mia parte in questa storia e nè tu nè nessun altro mi taglierà fuori!-
-E' fuori discussione.- rispose risoluto Ryo.
Kaori guardò decisa il socio negli occhi, e dopo avergli detto un secco "sarà da vedere" abbandonò il salotto e si avviò verso la cucina.

_____________________________________________

Le luci del tramonto illuminavano la stanza che poco prima era stata teatro di una particolare discussione e due uomini, uno seduto sul davanzale della finestra intento ad osservare la città e l'altro accomodato su una poltrona poco distante, discutevano su ciò che le loro orecchie avevano sentito precedentemente.
-Pare che stavolta sia più decisa che mai, non riuscirai a farle cambiare idea.-
-Prima che le lasci fare una cosa del genere gli asini cominceranno a volare.-
-Forse non ti è entrato in testa un particolare: non ti ha chiesto il permesso di farlo, lo farà e basta.-
-Si metterà nei guai, ho già abbastanza problemi a quanto pare, non me ne servono altri...-
-Credo che non sia poi cosi sbagliato svelarle qualche trucco del mestiere.-
A quelle parole Ryo si voltò in direzione del suo interlocutore:
-Cosa vorresti dire?-
-Voglio dire che, visto e considerato che sarà impossibile tenerla fuori da questa faccenda, dovrai limitare i danni...un piccolo addestramento non le farà male...-
-Assolutamente no!-
Ryo non aveva intenzione di buttare alle ortiche tutti gli anni passati a cercare di tenerla fuori da quel mondo cosi sporco di cui lui faceva parte, lei doveva rimanere pulita e le sue mani non si sarebbero dovute mai macchiare del sangue di qualche uomo, fino a quando sarebbe stata al suo fianco lui non lo avrebbe premesso.
-Sapevo che avresti detto cosi - replicò Umibozu - fa un pò come credi, ma ricorda che dandole qualche dritta non la trasfomeresti in un' assassina, semplicemente le daresti la possibilità di cavarsela anche da sola qualche volta.
Vuole sdebitarsi con te per averla protetta dall'esplosione, dagliene la possibiltà.
E poi non preoccuparti, vi darò una mano io.- e detto questo abbandonò l'appartamento, lasciando Ryo solo con i propri pensieri.

______________________________

Ryo era ancora davanti alla finestra, immerso nei propri pensieri, quando Kaori dalla cucina lò chiamo per la cena.
Il pasto si consumo nel più completo silenzio, entrambi evitavano di guardarsi, mantenedo gli occhi inchiodati al proprio piatto.
Nella mente di Ryo continuavano a ripetersi le parole dettegli da Umibozu, e se fino a poco fà poteva dirsi deciso più che mai a non addestrare la socia, ora la sua certezza cominciava a vacillare.
Come gli aveva detto l'amico, sarebbe stato impossibile tagliarla fuori, di conseguenza forse aveva ragione a dire che la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di svelarle qualche piccolo trucco.
Infondo, anche se affermava continuamente il contrario, Kaori era una socia niente male, nel lavora avevano un intesa perfetta, si era sempre mostrata coraggiosa, era abbastanza brava nel costruire trappole; inoltre aveva potuto constatare che la sua mira non era niente male*, e se tutte le volte che, intenta ad allenarsi al poligono, avesse sparato con una pistola non manomessa, era pronto a scommettere che sarebbe riuscita a lasciare qualche foro al centro del bersaglio.
Quando Kaori si alzò per sparecchiare Ryo la fermò:
-Senti, per la faccenda di prima...se hai intenzione di proteggermi non ti fermerò, ma da domani si lavora sodo, ti avviso che sarò un istruttore molto severo, non ti voglio sulla coscienza...buonanotte.-
Ryo dunque si avviò verso la sua camera, lasciando una Kaori decisamente stupita dalla sua decisione ma felice di avere la possibilità di poter, in un certo senso, "restituire il favore" al socio.
Felice più che mai per il successo ottenuto, cominciò a sparecchiare, ma quando ripensò alle parole di Ryo le sorse un dubbio:
-Ha detto "sarò un istruttore molto severo"...istruttore? in che senso??-


...CONTINUA...



PICCOLE NOTE DELL'AUTRICE:
*Mi riferisco ad un episodio del manga che se non sbaglio non compare nell'anime, dove Kaori ha mostrato di avere una bella mira (per chi ha letto il manga quello dove Ryuccio ha la febbre^^)
Mi scuso immensamente per il ritardo, non ho avuto proprio tempo di postare un nuovo capitolo (colpa dell'università).
D'ora in avanti gli aggiornamenti saranno più veloci promesso.
Detto questo vi ringrazio per aver letto i capitoli, in particolare ringrazio giova71, Kaory_cityRyo e Marziachan per aver recensito i precedenti.
Un ulteriore grazie a Marziachan per avermi ricordato che Ryo può sparare anche con la mano sinistra ( proprio qualche giorno dopo la pubblicazione dei primi due capitoli, sfogliando il manga, ho trovato la parte in cui Ryo lo dice^^).
Al prossimo aggiornamento allora!
Un bacione a tutti da vale_88








  
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