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Autore: Akane    03/07/2008    2 recensioni
Side story precedente ad Absolution. Si può tranquillamente leggere questa anche se non si ha letto l'altra. Protagonisti Izzi e Mimi ed il loro inaspettato avvicinamento!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Koushirou Izumi/Izzy, Mimi Tachikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insolitamente insieme'
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CAPITOLO III:
FESTA DI BENTORNATA

/Izzi/
In teoria doveva essere una festa di bentornata ma alla fin fine andiamo tutti noi in massa da lei, là dove sta in questi giorni.
La pensione vicino a casa mia e di Tai ha un bel giardino ed è in un buon posto tranquillo, quindi quando io e Tai ci siamo scervellati sul posto in cui far venire Mimi e come, ci siamo resi conto che era decisamente più saggio e facile andare noi da lei!
Ebbene organizzato tutto, ognuno ha portato qualcosa, Tai con gran faccia tosta ha chiamato la padrona della pensione per chiederle il permesso di fare questa innocua festicciola (sorvolo sulla telefonata...) e così siamo venuti qua… io, Tai, Matt, Sora, Joe, TK e Kari… con gli altri non siamo molto in contatto e tutto sommato ormai il nostro gruppo è questo.
- Pensa se lei non c’è! – L’uccello del malaugurio questa volta non è Joe ma bensì Tai che, dopo aver deciso lui stesso cosa fare e come sovrastando il volere di tutti, si trova a dirsi da solo, seppur ridacchiando divertito, che la possibilità di andare a vuoto c’è.
- Non dire cose che portano sfiga! – L’ammonisce Kari che non si fa mai problemi a rimbeccarlo come e quando vuole… sempre cane e gatto ma con un grande affetto di fondo, questi due!
- Se è così ti mandiamo in giro per tutta la città a cercarla e portarla qua! – Matt ovviamente trova subito la soluzione senza perdersi minimamente d’animo e quando con un certo allarme nella voce Sora fa notare che Tai poi è capace di spifferarle tutto per strada, rovinare la sorpresa ma soprattutto cacciarsi nei guai, il biondo si ricrede: - No, hai ragione… è meglio evitare! –
- Ma si che c’è, suvvia! – L’ottimista TK riporta tutti all’ordine ed io lo ringrazio mentalmente.
Che razza di pessimismo cosmico!
Giunti davanti alla famosa pensione con ognuno qualcosa in mano per i festeggiamenti, davanti a tutti, non capisco proprio come mai, ficcano proprio me con un mazzo di fiori in mano e lo spumante nell’altra!
A: non sono un alcolizzato!
B: perché proprio io?
C: da dove spuntano questi fiori?
Non ho tempo di esprimere tutto a voce che Tai, il solito che fa e disfa ogni cosa e che si sta facendo un gran bel film da trama americana in testa sua, chiama a gran voce Mimi. Ma che modi!
Lo guardo non molto bene ma fra questo e tutto il resto non so per cosa prendermela per prima e soprattutto non so come, per cui alla fine mi decido a cercare di fare il naturale e aspettare che Mimi scenda.
Quando finalmente la vedo scendere dalle scale con un gran sorriso per la voce che ha riconosciuto, mi vien da pensare, prima di vederla bene… ma se la chiamavo io che espressione avrebbe avuto?
Non so come mi esce ma poi rimango letteralmente imbambolato a guardarla… no, non sapeva del nostro arrivo, ne sono certo… ma allora perché sembra sia pronta per una festa?
Ah, dimenticavo… lei è Mimi, è sempre così… è il suo modo di fare!
Mio malgrado, per un istante, in testa al gruppo non reagisco mentre osservo il suo abbigliamento corto composto da minigonna stile tennis bianca, un top corto e scollato che più di così non si può, i capelli legati solo nella parte superiore ed il resto sciolti ed ai piedi i suoi soliti trampoli che la slanciano e rivelano delle gambe veramente lunghe e snelle… e cavoli… che gambe!
È cresciuta decisamente!
Inghiotto a vuoto mentre sento una pacca sulla schiena, (un giorno ammazzo Tai) che mi spinge in avanti verso di lei.
- Ragazzi! Che sorpresa! Vi aspettavo uno di questi giorni e mi chiedevo quando Izzi vi avrebbe detto della mia presenza! Temevo se ne fosse fregato e mi avesse piantata in asso! – Come è nel suo stile comincia a parlare a macchinetta sorridendo radiosa, è veramente felice di vederci e l’ombra dell’altro giorno sembra un gran brutto ricordo.
Sospiro fra me e me mentre mi trovo proprio davanti a lei a porgerle il mazzo di fiori di campo… almeno non sono fiori imbarazzanti… vanno bene in segno d’amicizia, no? Non sono esagerati, il loro significato è proprio: amici!
Dopo aver analizzato con cura maniacale i fiori che le porgo, lei li prende ampliando il suo sorriso di gioia mentre mi ringrazia:
- Oh, non dovevi… che belli che sono! Li adoro questi fiori! – Anche se penso che lei adori tutto ciò che è carino!
- No, non sono miei… - Rispondo in fretta grattandomi la nuca imbarazzato, spero di non essere arrossito e che questo sia il caldo!
- Certo che no, sono del fioraio ma poi li hai pagati e sono diventati tuoi… ed ora che li dai a lei sono di Mimi! – Ma guarda con che cura mente questo pezzo di idiota!
Io e Tai facciamo un discorsetto, dopo!
Non dovevo fargli capire che mi piace, cavoli!
Per evitare ulteriori figuracce lascio perdere lanciando solo una saetta con gli occhi a questo debosciato che si frega la bottiglia spingendomi di nuovo verso di lei:
- Dai, un saluto come si deve! – Chissà perché prima io!
- Giusto, Tai ha ragione, sei stato molto carino a portarmi dei fiori! – Mimi sembra essere ignara di tutto e non capisce bene cosa c’è dietro tutta questa sceneggiata e mentre sento che gli altri fissano capendo al volo ogni cosa, Mimi si sporge verso di me posandomi la mano libera sulla spalla, il contatto è breve ma mi trasmette calore… lo stesso che si espande alle mie guance di nuovo. Poi ci diamo i famosi baci da amici e ci scambiamo brevemente uno sguardo. Lei cerca il mio di proposito e lo fa con naturalezza, infine quando siamo ancora così vicini e posso notare nei particolari i suoi lineamenti delicati e proprio belli, col cuore che mi altera ogni percezione, mi sussurra:
- Grazie, sono felice che hai mantenuto la parola… - Nel dirlo, poi, stringe la mano sulla mia spalla trasmettendomi una scarica elettrica pari a quelle di Tentomon.
- D-di nulla… n-non avrei mai mancato! – Riesco a dire questo anche se con un po’ di balbettii di mezzo. Non posso pretendere la luna da me in queste condizioni…
Così alla fine, semplicemente, ci sciogliamo ed io molto a malincuore lascio il posto agli altri che l’abbracciano più disinvolti di me salutandola e baciandola.
È molto ben voluta… inizialmente ricordo che era snervante, da piccola, e tutti abbiamo fatto un po’ fatica con lei… come anche con Joe, ad essere sincero, ma poi di volta in volta si sono riscattati e specie lei è diventata degna di nota, non parlo esteticamente, non guardavo molto queste cose… lo era perché è diventata in gamba ed è stata in grado di cavarsela pressoché da sola per seguire la sua linea di pensiero ed i suoi principi puri e semplici.
Lentamente il suo cuore limpido ci ha conquistati ed anche se in apparenza sembra una ragazza un po’ frivola e sempre allegra, in realtà sappiamo quanto è di buon cuore e dolce.
Così senza rendermene conto la giornata inizia e fra una mangiata e l’altra, una bevuta e l’altra ma soprattutto una risata e l’altra, sono tutti in vena ma Tai da del suo meglio (o forse peggio…), Mimi dimostra di essersi ripresa molto bene dalle sue malinconie poiché tiene testa a quel tornado con una tale facilità che coinvolge anche i più seri… ovvero io!
Per tutto il tempo Tai è riuscito a macchinare in modo da lasciarmi seduto accanto a lei ed anche se non abbiamo fatto nulla di particolare se non parlare in continuazione ed aggiornarla di ogni particolare, il tempo che sto trascorrendo vorrei non passasse più, davvero.
O meglio che durasse così per sempre.
La serenità così palpabile e netta mi sembra un sogno, ricordando quella nube nel suo sguardo cristallino dell’altro giorno… ed ora eccola qua, lei, il suo profilo perfetto ed il suo sorriso solare. È così vicina che se allungassi una mano e la sfiorerei per sistemarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio nessuno lo noterebbe o forse sembrerebbe naturale.
Forse perfino a me sembrerebbe normale e lo farei senza problemi.
Poi lei come reagirebbe? Si fermerebbe a guardarmi? Mi osserverebbe in modo strano?
O magari mi sorriderebbe e basta…
Ho la tentazione di farlo solo per sfiorarla, avvicinarmi un po’… ma poi è lei a farlo e mi precede di un soffio, così imprevedibile come ricordo è sempre stata.
In mezzo ad un discorso calamitato da Tai lei si gira e come richiamata dal mio pensiero mi guarda con una tale serenità nello sguardo che è come se mi ringraziasse di nuovo. Poi le sue iridi si posano sulla mia bocca e veloce come un battito d’ali alza il braccio e posa il dito lì dove stava guardando, lo passa naturale ed esattamente come avrei voluto fare io con lei, mi tira via un chicco di riso rimasto sulla bocca perché troppo distratto da lei.
Non so chi lo nota e cosa fanno, mi sembra sempre di sentire il solito sottofondo della voce allegra di Tai, però lì dove mi ha toccato è bollente, ne sono certo, e subito lo stesso calore si espande su tutto il mio corpo e non solo sul mio viso.
Questo, ragazzi, si chiama imbarazzo bello e buono… e Mimi se ne è accorta di certo!
Oh diamine… cosa pensa ora?
Che sono cotto?
Si è già accorta di tutto?
Ma no, magari non è così sveglia… magari non l’ha fatto con malizia ma semplicemente per pulirmi la bocca… ma proprio la bocca?
Appena fa ricadere la mano lungo il fianco sento subito il senso di mancanza ed istintivamente mi lecco quel punto che lei ha toccato.
Ma forse sono solo impazzito… però mi pare come di sentire un sapore più dolce rispetto a quello delle polpettine di riso che ho mangiato io. Certo, lei ha mangiato una fetta di torta!
Quando torna a girarsi come niente fosse, l’aria torna a salutare i miei polmoni e forse il colorito della mia pelle tenta di tornare normale.
Che momento critico, pensavo di morire… il cuore mi ha fatto di nuovo brutti scherzi… è deleterio cuocersi così per una persona!
Che potere possono avere le ragazze sui ragazzi?
Non avrei mai immaginato una cosa simile… eppure lei è così disinvolta, non se ne rende nemmeno conto di cosa mi fa!
In questo stato potrebbe star per succedere qualunque cosa che verrei preso completamente alla sprovvista… ma allora speriamo che non capiti nulla di brutto, anche se questa mia speranza sembra più una preghiera per qualcosa già deciso in qualche modo.
Spero proprio che tutto questo duri ancora… e che queste folate di vento non mettano troppo a dura prova il mio autocontrollo… ogni volta che si scosta un po’ la sua gonna così corta o che lei si abbassa e mostra un po’ del suo generoso decolté, mi sembra di essere quasi da ricovero!
A volte mi chiedo come faccio a controllarmi in questo modo, non sono umano!

/Mimi/
- Guardate bene, deve esserci! – Sentenzia improvvisamente Matt asciugandosi una lacrima furtiva per il troppo ridere.
- Cosa? – Chiede TK.
- Un interruttore per spegnerlo… sta dicendo troppe cavolate, non è possibile… andando di questo passo racconterà anche di quando aveva tre anni! – Esclama quindi cercando di essere serio ma senza farcela troppo bene, ovviamente la frecciata è per Tai.
- No, mi spiace… è da anni che lo cerco e non lo trovo! È una ricerca persa in partenza! – Sentenzia a sua volta Kari con sicurezza anche lei tragicomica.
Tai fa il broncio offeso anche se è ovviamente solo una finta e quando dico:
- Sembra che parli del suo cervello! – L’ilarità scoppia generale ma poi divampa maggiormente con la voce seria e convinta di Izzy che dice la sua:
- In questo caso la tragedia è maggiore visto che anche per quello la ricerca è persa in partenza! – Ognuno dice la sua ma quando lo fa Izzy, e non lo fa spesso, si finisce sempre col ridere… non l’avevo mai visto con questo nuovo senso umoristico, o meglio… lui non se ne rende conto e da piccolo non l’aveva così spiccato, ma ora che lo tira fuori senza rendersene conto, forse perché è più sereno, è veramente spassoso. Ma deve essere affiancato dalla persona giusta!
Bene, eccomi qua!
E mentre lo esclamo fra me e me mi rendo conto di cosa ho pensato, così comincio a tossicchiare poiché bevevo della coca cola. Porca miseria, ma che vado dicendo?
Dopo tutto quello che ho passato in America in campo sentimentale sono già pronta?
E per Izzi poi!
Non è il problema che sia lui o che sia già così presto, il problema è che forse sono precipitosa… potrebbe essere un ripiego perché mi fa star bene. Potrei vederlo come il mio salvagente, potrebbe esserci nuova sintonia perché siamo entrambi cresciuti, potrebbe essere che mi attira più di quel che pensavo e che il suo sguardo penetrante mi spinge sempre verso di lui…
Oh, qua coi 'potrebbe' sto sforando un po’!
È che mi è venuto così spontaneo come pensiero… così come quando gli ho pulito la bocca… era morbida. L’ho fatto senza pensarci ma poi mentre lo facevo sì che ci ho pensato.
È stato un momento strano.
Ho un po’ di timore a trovarmi così bene con Izzi nello specifico. Mentre con gli altri tutto è rimasto come prima, per me il cambiamento maggiore è quello di Izzi e non riesco a smettere di osservarlo o di pensarci.
Dio, come sto bene qua, così… senza nessuna nube per la testa… così serena e tranquilla.
Un po’ me lo aspettavo ma non che venissero qua, pensavo che mandassero Izzi a prendermi e portarmi a casa di Tai, dove di solito si facevano le feste.
Però così mi piace ugualmente, mi sento al loro centro, sono qua per me e non mi mollano. Non so cosa ha detto Izzi di me e soprattutto a chi ma speravo proprio venissero.
Mi sono mancati… oh, come mi sono mancati!
E questa nuova presenza accanto a me, nuova nel senso che lo percepisco diversamente da anni fa, mi stordisce letteralmente.
Torno a concentrarmi sui ragazzi che continuano a raccontare di loro ed a turno mi dicono cosa hanno fatto e cosa fanno tutt’ora, si soffermano sui successi e poi sui guai ed infine, grazie allo zampino di un po’ tutti si finisce comunque col ridere.
- Ed ora tocca a te! – Improvvisamente Tai mi punta come se fossi colpevole.
- Non penserai di sfuggirci! – Fa eco Kari.
- Ti sei tenuta per ultima perché sicuramente l’America va raccontata come si deve… - TK.
- Allora è meglio imbavagliare Tai! – Di nuovo alla battuta convinta di Izzi tutti ridono mentre Tai fa una smorfia buffa alimentando l’ilarità.
- Avanti, dicci qualcosa! – Invoglia nuovamente Sora, lei è una delle poche che ancora ascoltano tutti, così mi lasciano lo spazio per dire qualcosa di me.
Sospiro cercando di mantenere il mio sorriso felice, ma al pensiero di dover raccontare qualcosa della mia esperienza, improvvisamente i momenti belli vengono surclassati da quello brutto finale.
- Bè… - Inizio con una certa nota di fatica, mantengo gli occhi bassi e mi prendo le mani giocando con le unghie appena smaltate. – L’America è un gran bel posto. Devo dire che ti ambienti abbastanza facilmente, è come un mondo intero in una nazione sola. È veramente un posto incredibile, c’è di tutto e se non ti sta bene un posto puoi spostarti e star sicuro che quello dopo sarà per te. E poi è proprio come nei film… i camion americani con quel muso buffo che strombettano in quel modo divertente, tutte le case fatte in serie col giardinetto finto davanti, il garage, l’alberello di natale illuminato, i vialetti che poi si collegano nella strada comune… le vie sconfinate e deserte… e di nuovo le grandi città, immense e spropositate, super affollate con quelle luci incredibili, pubblicità da capo giro e grattacieli altissimi.
L’America è tanto e oltre questo, non la si può raccontare così facilmente. Là si vive coi fast food ma basta saper dove andare che ci sono anche i posti giusti…
Onestamente per me non è stato molto facile perché ho sofferto del distacco di tutti i miei amici, di voi, ero convinta che non sarei più potuta andare a Digiworld, vi pensavo molto… ma poi ho incontrato Michael che mi ha fatto conoscere un sacco di persone e di Digiprescelti americani. In breve mi sono ambientata bene grazie a lui ed unendo le nostre esperienze siamo riusciti a capire un sacco di cose nuove.
È stato molto bello, star là… anche se il Giappone e voi mi siete mancati moltissimo, davvero. –
Sospiro sperando che questo sorriso non sia troppo tirato e che non mi chiedano…
- E come mai te ne sei andata? Cioè… è una vacanza o la voce che cerchi casa e lavoro qua è giusta? – Joe però non si fa di questi problemi non avendo colto la mia nota malinconica riguardo l’America. Nei miei riguardi è sempre stato molto premuroso, ha sempre fatto un sacco di domande senza mai mollarmi. In fondo è carino a modo suo anche se… bè, ora poteva capire che non tirava aria. Suo malgrado tutti ascoltano e attendono la mia risposta.
Così torcendomi ulteriormente le dita e mordicchiandomi il labbro, rispondo:
- Si, vorrei stare qua per un po’, non so quanto. Magari stabilirmi di nuovo qua, perché no. Amo questo paese e non riesco proprio a starne così tanto separata. – Spero di averlo saziato, lui come tutti gli altri.
Di sottecchi guardo Izzi, vorrei vedere come mi guarda ma ora non ho il coraggio di farlo, così ho solo l’impressione che i suoi occhi neri cerchino di capire qualcosa in più.
Forse per lui potrei chiarirmi meglio… in fondo non me lo chiederebbe mai, ma penso che potrebbe volerlo sapere.
Pensando a questo in modo contorto, proseguo:
- Là stavo bene ma ultimamente ho avuto dei problemi che mi hanno oscurato un po’… e sono venuta qua cercando aria fresca. E come mi aspettavo è proprio quello che ho trovato, grazie a voi! – Il sorriso con cui concludo è abbastanza convincente perché anche gli altri a modo loro mi guardano in modo positivo… o al massimo un po’ dispiaciuti per me ma contenti di avermi ritrovata. La mano di Sora che mi carezza sul braccio mi infonde quella tranquillità che speravo di ritrovare, anche se mentre lo fa mi viene da sperare che a farlo fosse stato Izzi… ma quello se ne sta così fermo qui vicino a me!
Però ora mi sento meglio, non me la sento di parlarne ancora e di coinvolgerli, non penso sia giusto rovinare questa bell’atmosfera ulteriormente.
- Vedrai che sei in buone mani! Hai fatto la scelta giusta, qualunque cosa ti sia successa là! - Tai interviene con la sua allegra sicurezza, la trasmette anche a me e Matt coglie la palla al balzo con quel suo modo un po' ironico ed un po' serio:
- Non so le sue, ma le nostre sono sicuramente buone! - Poi anche Kari fa la stessa cosa ma con più dolcezza nei miei riguardi:
- Siamo felici che tu sia tornata. - Lo dice a nome di tutti e so che lo pensano. Ognuno dice qualcosa ma Izzi continua a tacere, penso mi stia osservando ma ha quel modo di farlo che mi mette a disagio... è così da quando sono tornata.
- Grazie ragazzi... - Sussurro piacevolmente colpita mentre gli occhi diventano lucidi per l'emozione.
- Che città hai visitato? - Chiede TK allegramente cambiando finalmente discorso, così inizio a descrivere con la mia solita parlantina. Anche gli altri fanno domande per sapere se questo o quello è vero ed io con gran piacere rispondo a tutti.
Sono veramente più sollevata e mentre parlo gesticolando ad alzando lo sguardo verso di loro, mi perdo dimenticandomi di nuovo di tutto.
Così tanto che quando arriva la nube nemmeno me ne accorgo in tempo.
E rimango inebetita come una scema interrompendo la frase a metà a guardare Michael, proprio poco distante da noi che mi guarda e mi aspetta.
Mi guarda fisso con un aria molto seria e quasi sofferente e non fa nulla se non chiamarmi mentalmente.
Che diavolo ci fa qua?
Guardo oltre le teste di Tai e Matt di fronte a me, verso quella testa biondo chiaro così familiare da farmi male, e sono così seria che improvvisamente anche loro non sorridono più girandosi anch'essi.
Lo vedono.
Michael, lì a pochi metri da noi che mi guarda e attende.
Cosa vuole da me?
   
 
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