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Autore: Gretel85    23/03/2014    12 recensioni
In occasione di una particolare lezione di filosofia Ranma si ritrova a bramare più convinto che mai una cura definitiva per la sua maledizione. Tuttavia, quando si desidera ardentemente e a lungo una cosa, c'è anche il rischio che questa prima o poi si avveri. Sarà un bene? Io dico di no.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The night is young and you're so beautiful
Here among the shadows beautiful lady
Open your heart

the sea is set the breezes sing of it
Can't you get into the swing of it
Lady... whe
n do we start?

When the lady is kissable
And the evening
is cool
Any dream is permissible
In the heart of a fool

 

(Robin Hood – Men in Tights soundtrack – The night is young and you're so beautiful.)

 

 

 

 

Era ormai giunta mezzanotte e, seduto sul tetto di un dojo abbastanza noto a Nerima, un ragazzo con il codino e dall'aspetto sudato ed impolverato contava, suo malgrado, i danni arrecati al suo fisico atletico e prestante.

Uno. Due. Tre.

Tre lividi, l'ultimo sul costato.

-Ihhhhh! Mamma che male!- Piegandosi in due per il dolore, Ranma constatò che anche quella volta ci era andato giù pesante con Ryoga e che il suo rivale non era stato da meno. Anzi. Per quanto in vena di fare lo spiritoso quella sera, l'eterno disperso si era dimostrato un avversario più che valido.

-Accidenti a te, maiale!- Sbuffò a braccia conserte inspirando l'aria fredda della notte a pieni polmoni.

-Mi chiedo dove sia andato a finire...- In effetti, dopo aver combattuto, distrutto i muretti di cinta di mezza Nerima e divelto tegole di alcuni tetti innocenti, Ranma aveva perso di vista il suo antico avversario. Per un po' aveva anche provato a cercarlo, ma poi, rassegnato all'ennesimo auto-smarrimento del suo miglior nemico, si era avviato desolato ed affaticato verso casa.

-E come al solito vedrai se non è colpa mia!- Grugnì polemico, pensando al momento in cui Ryoga gli sarebbe riapparso davanti, ombrello alla mano, deridendolo e accusandolo di vigliaccheria per aver abbandonato lo scontro.

Per un istante sorrise, in fondo quel matto senza un briciolo di orientamento sapeva sempre come distrarlo. Un secondo dopo, però, si accigliò nuovamente.

A giudicare dal rumore e dagli schiamazzi, il festino a base di Saké ed infime battutine organizzato al primo piano di casa Tendo e che vedeva come immancabili protagonisti suo padre, Soun e Happosai, era destinato a durare ancora a lungo. Festeggiavano, ridevano, brindavano...in onore suo e di quella Ranma 2 che proprio non poteva digerire.

-Ranma 2....- Ancora non poteva crederci. A dirla tutta, però, non era tanto la presenza di una parte di sé in carne ed ossa in giro per casa a sconvolgerlo; non era la prima volta che si sdoppiava.

No. Strinse i pugni.

Quello che davvero non riusciva a sopportare, concepire ed accettare era il modo in cui tutti, ma soprattutto Akane, avevano reagito all'assurda novità.

*“Ma come sei gentile!” “Perché non dormi con me?”*

*Ma dico, stiamo scherzando?* -Akane, sei proprio una stupida!- Sbottò alzandosi in piedi, il volto arrossato tradiva una certa frustrazione.

-Ah, è così eh? E pensare che sono venuta fino a qui per vedere come stai!-

-A...A...Akane!- Si girò di scatto scorgendo anche nel buio l'inconfondibile aura celestina di lei.

-Beh, se questa è l'accoglienza, direi che sto sprecando il mio tempo. Tolgo il disturbo, buonanotte!-

-Akane, aspetta!- E in due passi le fu accanto.

-Perché dovrei, scusa?-

-Scusami per prima. Non parlavo con te.-

-Ma parlavi di me o sbaglio?-

-Sì, ma...e comunque non è bello origliare le conversazioni degli altri!-

-Gli assurdi monologhi, vorrai dire!-

-Quello che è! Piuttosto Ranma 2, dov'è?-

-Visto che ci tieni tanto a saperlo, si sta facendo il bagno. Le abbiamo preparato un futon in camera mia. Almeno per stanotte possiamo sistemarci così e....- Sentendosi afferrare con forza la mano, si bloccò e alzò lo sguardo ancora indispettito verso quello del ragazzo.

Anche se appena rischiarato dalle luci della strada, Ranma scorse subito il sorriso di Akane.

Il più bello del mondo, certo. Ma in quel frangente, anche il più pericoloso.

-Ora ho capito...- Sibilò appena. -Ranma, tu sei geloso! Tu sei geloso di tua sorella!-

-Io...io geloso? Non sono affatto geloso di mi...di quella. E poi non è mia sorella, mettitelo bene in testa!-

-Uff, quanto la fai lunga! Si può sapere cosa ti è preso oggi?-

-Cosa è preso a me? Cosa è preso a te, semmai! Possibile che per voi sia tutto normale? Non sappiamo chi sia quella ragazza e cosa ci faccia qui e tutti a festeggiarla e ad accoglierla in casa come se ci fosse sempre stata! No, dico, ascolta tu stessa!- E tacque un istante permettendo alla ragazza di sporgersi leggermente dal tetto e godere al meglio della discutibile mescolanza di versi di ebbra poesia che giungevano dal piano di sotto.

 

-Ah! Quant'è bella figliolanza che raddoppia tuttavia!-

-Un solo bicchiere non è abbastanza!-

-Riempi anche il mio, suvvia!-

-Al futuro che luminoso ci si prospetta!-

-E sia! Brinderemo fino al mattino!-

-Con pizzi e merletti per il mio zuccherino!-

 

E giù a ridere.

 

Disgustato rabbrividì. -Allora? Ti sembra normale?-

Sospirando la piccola Tendo chiuse gli occhi. -Accidenti, Ranma, hai ragione. Una notte di queste finiremo con il trovarci la polizia all'ingresso.-

-Ma non è questo il punto, Akane! Ascoltami...-

-No, ascolta tu, Ranma. Io capisco che tu possa sentirti confuso. Ma è chiaro che Ranma 2 sia quella parte di te che hai deciso di eliminare. Dovresti vergognarti, non pensi a quello che prova lei? Al suo stato d'animo?-

No, doveva ammetterlo, non ci aveva pensato.

-E poi...perché ancora non ci hai detto come e perché hai eliminato la tua maledizione?-

Chiudendo gli occhi, Ranma sospirò e si lasciò cadere sulle tegole umide accanto a lei, anche se, a dire il vero, quello sarebbe stato il momento perfetto per tagliare la corda come suo solito.

Non poteva, non voleva, non doveva raccontare dell'incontro con il mago/mercante.

Per tre anni il suo essere a tutti gli effetti un mezzo uomo era stata la sua croce, il suo supplizio, la sua vergogna, la sua umiliazione. Il suo alter ego femminile era stata una sua debolezza.

Il motivo per cui se ne era voluto liberare, pure.

Mai e poi mai avrebbe ammesso di essere un debole con lei.

E tuttavia, l'improvviso odore di mandorla e fiori che il vento portò via dai capelli della ragazza, gli fece tornare improvvisamente una gran voglia di mostrare un altro tipo di debolezza.

Quella principale, la più devastante. Quella per lei.

-Akane, io...- Si accostò di più alla ragazza allungando un braccio dietro la sua schiena e sfiorandone la sottile stoffa del pigiama. -Io....-

-Sì?- Si voltò di scatto la ragazza, incastonando uno sguardo ingenuo e curioso nei suoi occhi.

Possibile non si rendesse conto del terribile effetto che ogni volta gli faceva?

-Io...io...-

-Sì?-

-Io non me lo ricordo! Ahahah!-

-Sgrunt! E pensi che io ti creda, forse?- Abbassò lo sguardo. Era arrabbiata, tremava e, conoscendola, stava per esplodere.

L'indice di lui la sorprese e la distolse da qualsiasi proposito.

Appoggiato il polpastrello sulla sua fronte, Akane percepì tutta la studiata ed eccitante lentezza con cui un dito può scorrere lungo un profilo. Come una piuma bollente, scorreva tra gli occhi, lungo il naso, prima di arrivare -ed indugiare appena- a sfiorarle il labbro superiore prima, quello inferiore poi, esplorandone morbidezza e consistenza. Continuando a scivolare, quel dito si fermò quindi appena sotto il suo mento per portare a termine la missione che si era prefissato fin dall'inizio.

Sollevare delicatamente e nuovamente il volto di lei alla stessa altezza di quello di lui.

L'ennesimo brivido la fece tornare in sé. -Che...stai facendo, Ranma?-

Inspiegabilmente, però, non sembrava avere alcuna voglia di muoversi.

-Anche se con il broncio sei adorabile, non ti arrabbiare, sono sincero.- Mentì sfoderando un irresistibile sorrisetto sghembo. -Te lo dirò, non appena ricorderò quel che mi è capitato. Promesso.- Aggiunse infine sussurrando l'ultima parola a un soffio dalle sue labbra.

-Ranma...-

-E ora dimmi, Akane...sei proprio sicura stanotte di voler dorm...aaaargh!-

 

-Ah! Eccoti qui, figliolo!- Esordì Genma alle loro spalle.

-Ci stavamo giusto chiedendo dove foste finiti tutti quanti! Perché non venite a brindare giù con noi? La notte è giovane, la notte è giovane! Ahahah!-

E le voci dabbasso sembravano voler confermare le sue parole.

 

-La notte è giovane e io canto in riva al mar!!-

-Una volta conoscevo una cornacchia -hic!- più intonata di te, Soun!-

-Lei è proprio un tesoro, maestro! Si faccia abbracciare...hic!-

 

-Ehi! Aspettate un momento! Non avrò per caso interrotto qualcosa?- Insinuò malizioso.

-No.- Sbuffò il ragazzo con fare assai poco credibile. -Non potevi scegliere momento migliore, papà!-

-Assolutamente, signor Genma. Stavo giusto per andare a dormire.- Si alzò di scatto la piccola Tendo prendendo le dovute distanze dall'imbarazzante situazione.

-Ma...Akane...-

-Buonanotte, a domani!- E sparì.

-Uff...'notte.-

-Allora, figliolo? Non dici niente al tuo papà? Non sei orgoglioso di me? Ora hai anche una sorella!-

-Papà?-

-Eh?-

-Ti ricordo che tu non hai fatto proprio niente per averla. E poi non è mia sorella e tu sei fin troppo ubriaco!-

-Ranma, Ranma...possibile che abbia messo al mondo un figlio tanto insensibile? I figli sono una benedizione del cielo! Come capitano, capitano! Ahahah!- Si sedette accanto a lui.

-Ah sì, eh? E sentiamo, da quando in qua tu saresti un padre tanto affettuoso ed interessato?-

A quelle parole il volto di Genma si fece subito serio e commosso.

-Ascoltami bene, Ranma. Lo so che in passato la nostra vita non è stata affatto semplice. Ti ho portato via con me e cresciuto nelle condizioni più dure che un bambino possa immaginare...sniff! Ma l'ho fatto per il tuo bene, devi credermi! Era il mio modo di dimostrare il mio amore paterno...sniff!-

-Hai finito?-

-Oh ma insomma, Ranma! Non pensi neanche a tua madre? La potrai rincontrare, sarà fiera di avere finalmente un figlio maschio al cento per cento e noi non dovremo temere più nulla!-

-Certo che ci ho pensato, cosa credi? Idiota!- Ed era vero.

La possibilità di incontrare finalmente sua madre e di non deluderla in alcun modo era stata il motivo principale che lo aveva portato a fidarsi di quel pazzo vecchietto.

-Vedi, Ranma, a volte nella vita capitano cose il cui significato momentaneamente ci sfugge, ma avvengono sempre per un motivo. L'arrivo di Ranma 2 nelle nostre vite è uno di questi. Prima o poi capirai qual è il suo compito nella tua esistenza e sono certo che lo apprezzerai. -

-Papà...- Raramente aveva sentito uscire dalla bocca del padre pensieri tanto ispirati.

-Ti ricordi cosa ti dicevo sempre da bambino? La storia del pomodoro e della saggezza?- Continuò l'altro, lo sguardo della malinconia rivolto alle stelle.

-Uh? Francamente no...-

-La conoscenza è sapere che un pomodoro è un frutto.-

-E la saggezza?- Chiese davvero interessato.

-La saggezza...-

-...?-

- Beh, la saggezza è sapere di non doverlo mettere nella macedonia! Ahahah!*-

-Grrr....- Ma la sua risata non fu contagiosa.

-Mi dici questo cosa diamine c'entra ora???- E sollevandolo di peso, Ranma lo rispedì al piano di sotto dai suoi compagni di bevute.

Il respiro affannato, si accasciò nuovamente sulle tegole.

-Al diavolo anche lui! Ci sarà un motivo perché ora ho tanti problemi, no?-

 

-Ti riferisci forse a me?-

-Ma cos...?- E ancora una volta si girò di scatto. Sembrava che tutti quella sera si fossero accordati per fargli prendere un colpo.

-Sì, sono io: il tuo alter ego, la tua non sorella, la tua odiosa controparte femminile...e posso continuare all'infinito se vuoi.-

-Scusa, non pensavo avessi sentito. Sono...sono solo confuso.-

-Sì, lo so.- Gli rispose la ragazza fin troppo comprensiva. -Sono una parte di te in fondo, no? Non scusarti. A me non dispiace dopo tutto. Finalmente ho la possibilità di farmi una vita tutta mia.-

-Mmm. Mi hanno detto che stanotte dormirai con Akane...- Fece il vago.

-Sì, Kasumi mi ha preparato il futon. È proprio un angelo quella ragazza.-

-È vero...- E per la prima volta le sorrise sincero.

In fondo quella Ranma 2, forse, non era poi tanto male.

-Ma sì, vi divertirete e immagino che fra ragazze avrete molte cose da raccontarvi...- La buttò lì. Purtroppo non aveva molte altre cose da dirle.

-Eh? Mi stai prendendo in giro?-

-Ma no! Sai prima mi sono un po' arrabbiato perché a dire il vero avevo altri programmi per questa notte, ma tutto sommato non c'è niente di male a dormire fra ragazze e a proposito, puoi stare tranquilla, Happosai sarà troppo ubriaco per venirvi a disturbare, ahahah!-

-Ci mancherebbe! Akane è la mia fidanzata, deve solo provare ad avvicinarsi!-

*Alt!!*

-Sc...scusa, puoi ripetere?-

-Mmm? Cosa?-

-Akane...la tua fidanzata?- *Le rose, la gentilezza, l'appuntamento al parco...!*

Velocemente Ranma fece due più due.

-Beh sì, direi proprio di sì. Sono o non sono Ranma Saotome?-

-Aspetta! Aspetta! Aspetta! Io sono Ranma Saotome, io sono il fidanzato di Akane e poi, perdonami, ma tu sei una ragazza e, per quanto ne so io, non mi sembra che Akane abbia mai...-

-Ahahah! Eh...Ranma, Ranma...sapevo che sarebbe andata a finire così, lo sai?- Lo interruppe l'altra estremamente divertita.

Anche troppo.

-Si può sapere cosa c'è da ridere ora?-

-Posso dirti una cosa che tante volte hai detto anche tu e che fin troppo bene dovresti sapere?-

-E sarebbe?-

-Io...sono...un...- E gli fece cenno di avvicinarsi.

Incuriosito Ranma avvicinò il suo orecchio alla bocca di lei, rischiando così, una manciata di secondi dopo, di rimanere sordo.

-Ragazzo!!!-

 

-Ahhh! Ma sei impazzita, forse?-

-Affatto.-

-E che significa che tu sei un ragaz...??- E voltandosi rimase di sasso nel trovarsi di fronte ad una perfetta e assolutamente virile copia di se stesso.

-Quello che ho detto.- Continuò Ranma 2 appoggiando dietro di sé l'immancabile teiera.

-Ti sei separato da me, dalla tua maledizione giusto? Ma per essere una maledizione, io sono anche il suo contrario e per piacere non chiedermi se c'è una logica in quanto ti ho appena detto, perché non lo so. Però come vedi posso essere un ragazzo in piena regola. In pratica sono te uomo e donna, un Ranma al cento per cento.-

-Un...un...un...Ranma al cento per cento?- Balbettò Ranma 1.

-Sì, mentre tu ora sei solo un parte del tutto; non la trovi una cosa un po' paradossale? In me sono esaltate qualità che tu solo lontanamente immaginavi di possedere o che più che altro ti vergognavi di tirare fuori al punto tale da volerle estirpare da te come un'erbaccia. Complimenti! Ci sei riuscito, direi!-

-E ora? Che cosa intendi fare?-

-Quello che tu evidentemente non sei mai stato in grado di fare. Passerò quel che resta della notte con Akane e prima che il sole faccia capolino all'orizzonte avrò rubato dalle sue labbra quel bacio che da tanto tempo desideriamo darle.-

-Ah! Non credo a una sola parola di quello che dici! Ma poi ti senti come parli? Sei più smielato di Kuno, non funzionerà mai con lei!- E su tutte le furie, Ranma 1 si alzò in piedi.

-Sei proprio sicuro? Dovresti prendere lezioni da me, invece!- Si vantò l'altro passandosi una mano fra i capelli. -L'importante non è tanto cosa si dice, ma chi lo dice!-

-Grrr...sai una cosa? Comincio seriamente a dubitare che tu sia mai stata o stato una parte di me!-

-E fai male! Sei troppo sicuro di te. Vogliamo scommettere?-

-Per me va bene. Scommettiamo che fra meno di due minuti sarai lassù a far compagnia alle stelle?-

-Andata.- Gli offrì la mano. -Ma prima...permettimi una precauzione!-

 

* * *

 

Legato ed imbavagliato come un salame Ranma 1 rifletteva rannicchiato sul tetto. Per come quel bellimbusto che portava il suo stesso nome lo aveva conciato due minuti prima, ora non aveva più alcun dubbio. Era troppo forte e abile per non essere un altro se stesso. *Accidenti a me!* Non poté fare a meno di pensare. In fondo se Ranma 2 era una parte di sé apparentemente più sofisticata e scaltra e soprattutto a piede libero in casa Tendo, era tutta colpa sua.

Per qualche istante non tentò nemmeno di liberarsi. Era certo che a breve avrebbe sentito nell'ordine: uno strillo, un vetro rotto e le inutili suppliche di un uomo volante e malmenato risvegliare l'intera città.

Quando trascorsi altri due minuti si rese conto di aver smesso di respirare, tanta era l'ansia per l'inutile attesa, prese a divincolarsi come un ossesso, urlando contro il pezzo di stoffa il nome della fidanzata.

*Trascorrerò la notte con lei...ruberò dalle sue labbra il bacio che da tanto tempo desideriamo darle...*

*Non sei che una copia riuscita male!*

-Non te lo permetterò, maledetto!- Si ripromise saltando in piedi e stracciando con la sola forza delle braccia nodi e funi. Senza indugiare oltre si calò rapido dal tetto, direzione: la finestra di Akane. Ormai si era fatto tardi, forse lei stava già dormendo o forse...

No. La luce era ancora accesa e, per sua “fortuna”, le tende non erano nemmeno tirate.

Sarebbe stato probabilmente opportuno spiarla senza farsi vedere e acquattarsi lateralmente sul cornicione e poi...

Ma fu un'inutile premura perché, calatosi a testa in giù, Ranma si scoprì incapace di muoversi, i muscoli atrofizzati, cuore compreso.

Gli occhi spalancati, fissava se stesso esaudire il suo sogno più grande.

In piedi al centro della stanza, lui, o meglio l'altro, stringeva a sé e con indicibile delicatezza un'Akane incredibilmente emozionata ed affatto ostile.

Le dita di Ranma 2, lunghe e forti come le sue, erano amabilmente incastrate tra i morbidi e corti capelli della ragazza.

Un istante dopo, socchiusi gli occhi, le sue labbra avevano decisamente invaso quelle calde e sconosciute di lei.

Era un'immagine che nella sua staticità rasentava la perfezione e Ranma, dall'altro lato del vetro, si accorse troppo tardi di aver chiuso anche lui gli occhi e di aver iniziato a sfiorarsi con indice e medio le proprie labbra. Era strano ed inspiegabile quello che stava provando. Era come se potesse percepire anche lui il calore e l'intensità di quel contatto e stava seriamente rischiando di perdersi in un oscuro ed appagante turbinio di sensazioni mai provate. Sensazioni che in quel preciso istante -lo sapeva bene- purtroppo non gli appartenevano.

 

Sentendosi improvvisamente osservato, riaprì gli occhi.

A pochi centimetri da lui, Ranma 2 lo guardava estremamente divertito, nascondendo la sua inopportuna presenza alla vista di Akane.

Salutandolo con la mano afferrò la tenda e la chiuse, non prima di avergli augurato, o almeno questo a Ranma 1 sembrò di leggere dal suo muto labiale, una strafottente “buonanotte”.

*Che tu sia maledett...ooooo!* Fece appena in tempo a pensare prima di perdere puntualmente l'equilibrio e precipitare di sotto.

 

-Ahi...che male!- Si lamentò supino, il volto rivolto alle stelle.

Non poteva crederci, non stava capitando a lui. No, davvero. La sola idea di vedere Akane baciata da un altro gli aveva sempre fatto attorcigliare lo stomaco dal nervoso, è vero.

Ma questo non aveva niente a che vedere con quello a cui aveva appena assistito! Era un po' come se l'avesse baciata lui, eppure sapeva che non era così e ciò lo rendeva incredibilmente depresso. I poveri ciuffi d'erba intorno a lui ebbero probabilmente la peggio. E tuttavia, non appena si rese conto che qualcuno aveva spento la luce in camera di Akane, scattò sull'attenti, le mascelle serrate da far male e due ciuffi d'erba ancora stretti fra i pugni. Era ora di finirla con la rasatura del prato.

-E va bene, brutta copia che non sei altro...è la guerra che vuoi? È la guerra che avrai!- Sibilò a denti strettissimi prima di dirigersi come una furia dentro casa e quindi dritto al piano di sopra.

 

* * *

 

 

 

 

Sono cattiva? Sì lo sono, lo so :D Ma per oggi vi lascio così. Allora che ne pensate? Ve lo aspettavate che Ranma 2 potesse all'occorrenza essere anche uomo? E, sottolineo, che uomo? Perché anche con lui mica ho finito, eh? Siamo solo agli inizi, eheheh! (Oh cielo, sono diventata peggio di Happosai!)

Comunque alcune di voi, ne sono certa, ci erano arrivate e ora si entra nel vivo.

Il brano citato all'inizio appartiene alla colonna sonora di una dei migliori demenzo-film di sempre: Robin Hood - Men in Tights o Un uomo in calzamaglia, di cui ovviamente consiglio almeno una visione al mese per scaricare ogni tensione.

*La perla di saggezza di Genma (pomodoro e conoscenza) non è farina del mio sacco, ma del rugbista irlandese Brian O'Driscoll. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Come sempre vi ringrazio per la pazienza e l'affetto con cui seguite questa mia nuova storiella. Mi sto divertendo tanto a scriverla e spero si noti ;) Un bacione a tutti e una buonissima domenica!

Gretel.

 

 

 

  
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