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Autore: EmmeEnne    23/03/2014    1 recensioni
Cassidy Fernandez è un Omega che passa per Beacon Hills. Non dopo molto tempo dal suo arrivo, si trova coinvolta nella guerra tra l'Alpha Derek Hale e la famiglia Argent. Mentre aiuta Derek con il suo branco, si avvicina molto al Beta Isaac Lahey. Riuscira a fare di Beacon Hills il suo mondo?
[La storia non mi appartiene, è solo un lavoro di traduzione il mio. Si ambienta nella seconda stagione. Enjoy!]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 6
 
Cassidy sbadigliò mentre era in classe. Stava lavorando su una relazione sui primi cinque capitoli di “The Scarlett Letter” per l’ora di inglese, Isaac le aveva dato una breve panoramica prima che lei uscisse per andare a scuola.
«Stai bene, Cass? Hai l’aria stanca» le disse Stiles, mentre si voltava.
«Sì. Stanotte sono andata a letto tardi. Compiti» gli rispose Cassidy.
«Compiti per casa o compiti per Derek?»
«Cosa?»
«Deve averti raccontato quello che è successo l’altra sera»
«Intendi la faccenda del Kanima?»
«Già»
«Dov’è Scott?» chiese, notando solo adesso la sua sedia vuota.
«Sta cercando di scoprire qualcosa. Tu hai scoperto qualcosa?»
«Non molto. Pensavo di continuare le ricerche nella mia ora buca»
«Quand’è?»
«Dopo pranzo»
«Anche la mia. Ti aiuterò» disse Stiles, vedendo Cassidy inarcare le sopracciglia. «Voglio dire, se non ti dispiace»
«Non mi dispiace, è solo che… sono sorpresa. Scott ti ha detto quello che è successo l’altra sera alla pista di pattinaggio, giusto?»
«Sì» le rispose Stiles con un’alzata di spalle.
«E vuoi aiutarmi, dopo tutto quello che Derek ha fatto…»
«Tu non sei Derek. Da quello che Scott mi ha detto, tu non hai fatto niente. Perché, dovrei avere un motivo per non lavorare con te sul Kanima?»
«No»
«Va bene allora, ci lavoreremo su nell’ora buca»
Cassidy annuì e Stiles si girò davanti. Onestamente, non si aspettava di fare amicizie con molte persone, figuriamoci in modo così veloce, che accettassero il fatto che fosse un licantropo. Nella sua città natale, aveva dovuto mentire ai pochi amici che aveva. Era bello essere accettata per quello che era completamente, e non solo per il suo lato umano.

 

«Chi avrebbe mai pensato che non avremmo trovato molto sul Kanima» disse Cassidy, sfregandosi il viso. «E’ una creatura mitologica, com’è possibile?»
«Beh, siamo bloccati proprio qui. Voglio dire, ci vorrà un po’ per tradurre quello che abbiamo trovato nel Bestiario» le rispose Stiles, mentre continuava a cercare sul suo computer portatile.
«Quello che sto cercando di capire è perché il Kanima sia un rettile. Secondo quel poco che ho trovato, il Kanima di solito è un giaguaro-mannaro. Almeno nella cultura sudamericana. E cerca assassini»
«Questo è tutto quello che ho trovato anche io. Questo non ti preoccupa minimamente?»
«Sì. Ma almeno tu hai il Bestiario da tradurre»
Stiles rispose con un sorriso e continuò a digitare sul computer.
Cassidy si passò una mano nei capelli mentre si sedeva, fissando lo schermo del suo computer.
«Come nasce il Kanima?» pensò Cassidy. «Come, Cass? Come? …» Appena realizzò, i suoi occhi si spalancarono. Il morso. Derek una volta le aveva detto di aver morso Jackson e che Lydia era stata morsa da suo zio morto e che a loro non era successo niente.
Isaac, Erica e Boyd erano tutti e tre diventati licantropi. Invece a Lydia e Jackson non era successo niente, il che li faceva diventare i primi due sospettati.
Cassidy avrebbe voluto dirlo a Stiles, ma Derek le aveva detto di parlare prima con lui di qualunque cosa avesse scoperto. Scott e Stiles dovevano rimanerne fuori, almeno per ora. Sospirando fra se stessa, tenne la bocca chiusa. Il capo era lui, doveva rispettare i suoi ordini.
Mettendo da parte i suoi pensieri per un po’, elaborò un piano. Se era vero che il Kanima aveva questa tossina paralizzante, potevano usarla per testare Jackson e Lydia e capire che dei due fosse il Kanima. Non era possibile avvelenare un serpente con il suo stesso veleno.
Continuò, però, a fare ricerche sul Kanima, voleva saperne di più. Aveva bisogno di sapere esattamente con cosa avevano a che fare. Cosa ancora più importante, aveva bisogno di scoprire come uccidere il Kanima. Era meglio saperlo, nel caso fosse difficile da uccidere, come il lupi. Era meglio essere preparati qualora si fosse presentata la situazione.

 

Scott si sedette di fronte a Cassidy, mentre lei guardava il menù. Entrambi avevano avuto una lunga giornata a scuola e il cibo sembrava davvero un’ottima idea adesso.
«Che cosa posso portarvi?» chiese la cameriera ai due ragazzi.
«Prenderò un cheeseburger con patatine fritte e una coca, grazie» rispose Cassidy.
«Io prendo lo stesso» aggiunse Scott, consegnando il menù alla cameriera e sorridendole.
«Arrivano subito» gli rispose la cameriera, restituendo il sorriso di Scott.
«Allora…» cominciò Cassidy.
«Allora…» ripeté Scott.
«Di che cosa volevi parlarmi?»
«Dell’altra sera, in realtà. Finora, non sono stato ancora in grado di capirti»
«Che vuoi dire?»
«Voglio dire, sembri diversa da Derek. Perché ti sei unita al suo branco? Sei un Alpha, perché non te ne sei fatta uno tuo?»
«Sono un Alpha da sei mesi. Non saprei nemmeno da dove cominciare per farmi un branco. Sto con Derek perché…  beh, hai visto anche tu cosa è successo a quell’Omega nel bosco. Non aveva fatto niente di sbagliato e lo hanno ucciso comunque»
«Vero. Ma sto ancora cercando di capire cosa intendevi con “è bello fare parte di un branco”. Quando lo hai detto, ho visto questa… triste espressione nei tuoi occhi»
Cassidy si guardò le mani appoggiate sul tavolo. Sospirando ad alta voce, tornò a guardare gli occhi curiosi di Scott.
«Nella mia vecchia casa, non sono mai appartenuta o ho avuto molte persone. Eravamo solo io e mio padre. E ho dovuto mentire su tutto ai pochi amici che ho avuto»
«Vuoi dire sul fatto di essere un lupo mannaro?»
«Sì, tra le altre cose. E prima che tu me lo chieda, preferire davvero non parlarne»
«Quindi essere in questo branco è importante per te»
«Molto. Ho finalmente trovato un posto al quale mi sento di appartenere. E nonostante il loro atteggiamento arrogante, ho fatto amicizia con Isaac, Erica, Boyd e Derek»
«Come ho detto a Boyd, se sei alla ricerca di amici, ne puoi trovare migliori di Derek. Fa leva sulle persone che hanno bisogno di lui. Ecco come è riuscito a parlare con Erica, Boyd e Isaac e a fargli accettare il morso. Sta facendo lo stesso con te e io non voglio che succeda»
«Ammesso il caso che sia vero, Derek non è diverso rispetto a noi. Ha bisogno di noi tanto quanto noi abbiamo bisogno di lui. Tutti sanno cos’è successo alla sua famiglia. Lui non vuole ammetterlo ad alta voce, ma è altrettanto solitario come lo siamo noi, o eravamo»
Scott annuì e guardò il tavolo. Non aveva mai visto le cose in questo modo. Allo stesso modo, non era ancora giusto per lui fare leva sui quattro membri del suo branco. In questo momento, però, non poteva dire a Cassidy di lasciare il branco di Derek. Non poteva toglierle qualcosa che per lei significava così tanto. Lui non poteva.
«Ti basti sapere che se avrai mai bisogno di qualcosa, puoi venire da me. O anche da Stiles. Mi ha detto quanto gli piaccia il fatto che tu lo faccia ridere. Per lui non sei una minaccia come lo è Derek»
I due si sorrisero.
«Grazie Scott, lo apprezzo molto»
Scott le offrì un altro sorriso, mentre il loro cibo arrivava. Dopo aver ringraziato la cameriera, i due cominciarono a mangiare, cambiando anche l’oggetto della conversazione.

 

Derek entrò nel vagone della metropolitana e vide Isaac pensieroso. Sospirò, sapendo che Isaac doveva stare pensando a Cassidy. Le cose tra i due gli erano sembrate imbarazzanti prima che lei se ne andasse per andare a scuola e lui non sapeva perché.
«Cosa c’è che non va?» gli chiese.
«Niente» gli rispose, continuandosi a guardare le mani pensieroso.
«Le cose tra te e Cassidy era strane oggi. Ti andrebbe di spiegarmi?»
Isaac scosse la testa. Derek alzò le spalle e si diresse verso la porta del vagone.
«L’ho quasi baciata ieri sera» disse Isaac all’improvviso.
Derek si fermò, colpito dalle parole di Isaac. Questo spiegherebbe molte più cose sul rapporto dei due. Lui, però, non poteva fare a meno di sentire una fitta di gelosia nel suo cuore. Che diavolo gli stava succedendo? Non esisteva che lui fosse attratto da Cassidy. Lei aveva diciassette anni. No.
«Allora, come hai intenzione di risolvere il problema?»
«Non lo so. E’ un’ora che cerco di capirlo»
«Continua a lavorarci su. Non può continuare così»
Derek stava per uscire dalla porta, quando si fermò. Una vocina nella sua testa gli disse di aiutare Isaac.
«Ricordati, le cose diventano imbarazzanti solo se tu le rendi imbarazzanti» aggiunse, prima di lasciare il vagone della metropolitana.
Isaac guardò Derek allontanarsi. Aveva ragione. Ma come poteva fare per agire normalmente adesso? Doveva forse fare finta che non fosse mai accaduto niente? Forse farla impazzire? Oh, grandioso. Stava fantasticando di nuovo. Era spacciato. Fino a quando non avrebbe trovato un modo per far tornare le cose alla normalità, ci sarebbe sempre stato imbarazzo tra lui e Cassidy.

 

Da quando aveva scoperto un modo per testare Jackson e Lydia e scoprire chi dei due fosse il Kanima, Derek aveva trascorso l’intera settimana a pianificare come lo avrebbe fatto. Jackson sarebbe stato il primo perché tutto sarebbe stato più facile con lui.
«Saprò mai come hai ottenuto la tossina?» chiese Cassidy a Derek.
«No» le rispose Derek, guardando quel liquido bianco su un pezzo di vetro rotto. «C’è qualcos’altro che dovrei sapere prima che lo faccia?»
«No. Potrei usare quello che c’è scritto nel Bestiario, ma Stiles non ce l’ha. E’ completamente scritto in latino, ci vuole un po’ di tempo per tradurlo»
«Va bene. Erica dovrebbe tornare presto con Jackson»
«Già, a proposito di…»
«Lo faccio a modo mio. Meglio qui che là fuori»
Cassidy annuì e Derek le passò accanto. Poteva esserci un altro modo per testare Jackson? Certo, ma stava imparando piuttosto velocemente che Derek non era solo testardo, ma gli piaceva fare le cose a modo suo. Solo a modo suo. Uscì dal vagone della metropolitana e si scontrò con Isaac.
«Mi dispiace» gli disse, leggermente scossa.
«Anche a me» le rispose Isaac, sorridendole prima di andarsene.
Cassidy si passò una mano nei capelli, voltandosi a guardare Isaac per un momento. Da quando si erano quasi baciati la settimana scorsa, c’era imbarazzo tra di loro. Non avevano parlato molto da allora, e lei questo lo odiava. Si era avvicinata molto a Isaac nelle ultime due settimane e faceva schifo non potergli parlare. Aveva apprezzato molto la sua compagnia e ogni volta che era di mal umore o cominciava a deprimersi, Isaac sapeva sempre come farla sentire meglio.
Anche Isaac odiava quella situazione, forse anche più di lei. Una parte di lui desiderava non averlo mia fatto, soprattutto perché le cose per lui non andavano tanto bene in quel settore. L’unica ragazza per la quale aveva mai avuto una cotta era Lydia Martin e lei non aveva voluto niente a che fare con lui. Allora perché baciare una bella ragazza avrebbe dovuto essere diverso? Bacio o no, gli mancava passare del tempo con Cassidy. Lei era sempre riuscita a farlo sorridere e rendere migliori le cose schifose. E poi lei era sempre così gentile con lui. Ogni volta che finiva gli allenamenti con Derek era dolorante, e lei era sempre lì per aiutarlo.
Isaac girò la testa, vedendo Cassidy allontanarsi. Sospirando tristemente, si appoggiò a un pilastro vicino le scale e si perse nei suoi pensieri.

 

Cassidy sentì la porta della stazione aprirsi, costringendola a lasciare le sue cose. Guardò verso le scale e vide Erica trascinare giù Jackson. Arrivati in fondo, Isaac afferrò l’altro braccio di Jackson e lo avvicinò a Derek, che era seduto su di un gradino cementato.
«Che cosa ti è successo nella notte di luna piena?» chiese Derek a Jackson.
«Cosa? Niente» rispose Jackson con rabbia. «Non è successo niente»
Derek alzò lo sguardo dal pezzo di vetro, fissando Jackson per un attimo.
«Stai mentendo» gli disse, mentre afferrava due guanti neri e li indossava.
«Aspetta, aspetta, posso provarlo» disse Jackson, cercando di divincolarsi dalla presa di Isaac e Erica. «Mi sono registrato»
Derek sorrise mentre guardava in basso. Cassidy ed Erica non poterono fare a meno di sorridere, mentre Isaac ridacchiò.
«Ti sei registrato?» gli domandò.
«Sì, c’era la luna piena. E mentre tu ti nascondevi in un angolo credendo di essere diventato un mostro, io mi stavo preparando per il grande dono che il tuo Alpha mi aveva promesso. E cos’ho ottenuto? Niente. Volete una prova, lasciatemi prendere il video»
Derek guardò Cassidy, che scrollò le spalle. Allora si avvicinò a Jackson e si chinò verso di lui.
«Dovremmo aspettare il video?» gli sussurrò all’orecchio.
«No. No, ho un’idea migliore» disse Derek, mostrando lo specchio.
«Che cos’è?» chiese Jackson.
Quasi immediatamente, Erica e Isaac costrinsero Jackson a inginocchiarsi, mentre Derek avanzava verso di loro. Erica afferrò Jackson per i capelli, facendogli alzare la testa, e Isaac gli tenne la bocca aperta.
«Sai Jackson, sei sempre stato un serpente. E tutti sanno che un serpente non può essere avvelenato col suo stesso veleno»
Cassidy alzò gli occhi al cielo, Derek aveva usato le stesse parole che lei gli aveva detto non appena aveva avuto l’idea. Si avvicinò un po’ di più a Derek, vedendo la tossina cadere nella bocca del ragazzo. Erica e Isaac lo lasciarono andare, tutti erano in attesa di sapere cosa sarebbe successo. Con loro grande sorpresa, Jackson cadde a terra, completamente paralizzato dalla tossina.
Derek guardò alla sua destra, irritato, mentre Cassidy e Isaac si giravano verso di lui, controllando se stesse guardando o meno la scena. Tutti i loro sguardi caddero a Jackson non appena Derek si accovacciò di fronte a lui.
«Sei sempre un serpente, Jackson. Solo che non sei quello che stiamo cercando» disse Derek.
Erica, Isaac e Cassidy guardarono Derek allontanarsi, entrando nel vagone della metropolitana. Erica si avvicinò ai due, che si stavano scambiando uno sguardo. Ricordando l’altra parte del piano in caso che Jackson non fosse stato il Kanima, Cassidy annuì a Isaac. Lui rimase lì in piedi per un po’, ma poi si avvicinò a Jackson, inginocchiandosi vicino a lui e sorridendo.
«Devi ancora fare una cosa per noi. Beh, in realtà, per me» disse Isaac prima di alzarsi.
Si allontanò, sapendo che Jackson aveva capito ciò che voleva. Cassidy sospirò quando rimase da sola con Jackson. La sua parte buona non voleva lasciarlo lì sul pavimento, ma l’altra non si creava problemi visto che lo aveva visto solo poche volte nei corridoi della scuola. La parte buona vinse, costringendola a sollevare la parte superiore del corpo di Jackson e trascinarlo vicino a un pilastro lì vicino. Lo appoggiò contro di esso, in modo che fosse seduto.
«Tutto dovrebbe passare nel giro di un paio d’ore» gli disse, mentre gli raddrizzava la testa, caduta di lato.
Isaac aveva guardato tutto la scena. Gli piaceva il fatto che lei lo stesse aiutando, anche se lui non le lo meritava. Da quando l’aveva conosciuta, Cassidy era una persona gentile e cercava di fare sempre la cosa giusta. Questo era parte del motivo del perché lei gli piacesse. Sperava solo che nessuno avrebbe approfittato di lei.

 

Scott entrò in classe la mattina successiva, notando che qualcuno era seduto al solito posto di Stiles. Quasi immediatamente riconobbe l’odore… era Isaac. Si sedette sulla sedia vuota accanto a Cassidy e alzò le sopracciglia, interrogandola silenziosamente.
«Jackson» mimò Cassidy a Scott.
«Ho appena parlato con mio padre, che ha appena parlato con Jackson e ho davvero una terribile, orribile, cattiva notizia» disse Stiles a Scott, mentre velocemente si sedeva dietro di lui.
Scott si rivolse a Stiles, facendolo calmare.
«Credo di saperla già» gli rispose, facendo un cenno a Stiles.
Stiles guardò in avanti, vedendo Isaac seduto davanti a Cassidy. Scott e Stiles guardarono Cassidy prima di posare i loro sguardi su Isaac, che sorrideva dopo aver sentito la loro conversazione.

 

Emme's corner: 
Bene, bene, bene, perchè nessuno mi recensisce questa meraviglia? 
Andiamo, non è poi così orribile. Almeno due paroline, no? Voglio sapere cosa ne pensate. 
Va beh, io continuo ad aspettare eh (:
#Emme#


 
  
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