La notte era scura e il freddo ululato del vento copriva i verso delle bestie che popolavano l’isola. Perona guardava attraverso le inferiate delle finestre del grande castello di pietra in cui si trovava.
 
Sarebbe stata una fantastica notte da brivido se solo ci fosse stato qualcuno a farle compagnia.
 
Odiava quell’isola. Le mancava Moria e i suoi adorabili schiavetti-peluche.
 
-  Horo!!!! – esclamò battendo sul freddo pavimento il piede – Che noia!!!!! –
 
Prese a camminare senza meta per il castello , saltellando sulle piastrelle e facendo ondeggiare i suoi lunghi codini rosa.
Dopo un po’ arrivò in una sala con delle poltrone e un grande camino acceso.
 
Per terra , sul tappeto color verde scuro , c’era un orsacchiotto di pezza che aveva dimenticato lì la sera prima.
 
Si sedette a gambe incrociate e lo prese in braccio , sentendo un’ondata di nostalgia investirla.
- Odio stare da sola…è troppo noioso! –
 
Pian piano le lacrime cominciarono a sgorgare da i suoi tondi occhi neri.
- Uffa!!!!!!! – urlò con tutto il fiato che aveva in gola!
 
- Piantala di gridare! – al suono inaspettato di quella voce Perona fece un salto dallo spavento.
Girandosi  trovò il freddo e penetrante sguardo dorato di Drakul Mihawk che la scrutava.
 
LA ragazza rabbrividì osservando l’alta e atletica figura dello spadaccino che sembrava essere un demone dalla notte pronto ad affettarla con la sua pericolosa spada.
 
Perona tirò su col naso e solo allora Occhi di falco sembrò accorgersi dei suoi lacrimoni.
Avvicinatosi le porse un fazzoletto bianco che tirò fuori dalla manica della veste nera e rossa.
 
Lei lo fissò sconcertata , poi lo prese , chinando la testa e borbottando – Grazie-
 
- Piangere non serve a risolvere i problemi – disse brusco Mihawk andando a sedersi.
- Quanto sei antipatico! Non è colpa mia se mi trovo bloccata qui!!!!! – esclamò la ragazza irritata dal tono dell’uomo.
 
Lui alzò un sopracciglio e poi allungò una mano , porgendole un libro.
- Tieni. Qualcosa per impegnare le tue giornate ed evitare di infastidire le mie. –
 
Perona lo prese ed trillò un ‘’Horo’’ di felicità vedendo che si trattava di un libro sui fantasmi , poi si alzò ed andò a sedersi in braccio allo spadaccino.
 
- Ehi ragazzina! Cosa credi di fare? –
- Leggerlo assieme a te , no? – e senza aspettare risposta aprì il volume e lo porse a Occhi di falco che , dopo aver guardato il suo volto sorridente , lo prese e incominciò a leggere.
 
Si fermò soltanto quando si accorse che fuori la notte stava fuggendo per lasciare spazio a una tremula alba.
Perona aveva la testa appoggiata alla sua spalla , gli occhi chiusi e il volto sereno.
 
- Adesso devo pure portarla a letto – pensò Mihawk.
La prese in braccio e la portò in camera sua , dove la distese sul letto. Fece per andarsene ma il pungo della ragazza chiuso sulla manica della sua giacca lo tratteneva.
 
La guardò ancora in viso.
 
Poi , alzando gli occhi al cielo , si stese sul letto accanto a lei , sentendola mormorare nel sonno un dolce e compiaciuto ‘’horo’’.
 
 
Perona aprì gli occhi quando il sole (o quel poco che si vedeva attraverso la fitta foschia) era alto nel cielo mentre Mihawk fu svegliato dallo strillo acuto  di una Perona con le guancie color rosso porpora per aver dormito tutta la notte accanto allo spadaccino.