L’indomani il tempo
peggiorò nettamente e la pioggia sembrava non voler smettere di cadere.
Sakura, nella sua stanza, si
concedeva una doccia rilassante, mentre Sasuke
tentava, impacciato, di rifare, in qualche modo, il letto.
- Amore! Mi passeresti
l’asciugamano rosa? – chiese Sakura, urlando dal bagno.
Sasuke si guardò intorno e notò tre
asciugamani rosa sulla sedia, assolutamente identici.
- Ehm…Sakura…-
- Ah, giusto, scusa.
E’ quello rosa con una piccola “S” cucita in basso a
destra…- spiegò la ragazza.
- Tieni…- disse il
ragazzo, entrando in bagno incurante di bussare o chidere
il permesso.
- Grazie…- rispose
tranquilla Sakura, fasciandosi il corpo con l’asciugamano un po’
troppo corto, lasciando intravedere le cosce magre.
Con un altro asciugamano,
più piccolo, prese a tamponarsi i capelli con delicatezza.
- Perché mi fissi?
– chiese stranita al suo ragazzo, che stava ancora impalato sulla porta
del bagno.
- Perché sei
bellissima quando esci dalla doccia…- rispose con semplicità lui.
Sakura si sciolse come il
miele e prese a baciare il suo compagno.
- Aspetta…solo quando
esco dalla doccia? – chiese all’improvviso, scostandosi leggermente
dalle labbra del ragazzo, inscenando un piccolo broncio.
- Certo che no,
tesoro…Tu sei sempre bellissima! – rispose convinto lui,
annusandole i capelli bagnati che sapevano di camomilla, per poi scendere a
baciarle il collo, anch’esso profumato, ma di vaniglia. La risposta
pareva averla soddisfatta.
Sasuke riprese a baciare la sua ragazza con passione,
lasciando scorrere le mani sulla sua schiena vellutata.
Sakura, lasciò cadere
per terra l’asciugamano che la copriva, aggrappandosi saldamente al suo
compagno.
Il ragazzo esplorava il suo
corpo nudo imperterrito, indietreggiando per la forza di quel bacio, fino a
ritrovarsi entrambi distesi sul letto.
- Ma io ho appena fatto la doccia!
– si lamentò, scherzando, Sakura, cercando
di divincolarsi dalla presa del ragazzo.
- Vorrà dire che ne
rifaremo un’altra, dopo, insieme…- ghignò malizioso Sasuke.
Sakura sorrise
divertita, iniziando a togliere
con amore la maglietta del ragazzo che le stava sopra a cavalcioni.
Finirono col fare
l’amore, ancora una volta, ma anche quella volta fu speciale come la
prima.
Dall’altra parte del
corridoio, intanto, Ino se ne stava a gambe incrociate sul letto, sfogliando la solita rivista di moda mensile.
Kin osservava le fronde degli alberi sbattere contro la
finestra, sgranocchiando, lemme lemme, delle
noccioline ricoperte di cioccolato, mentre Tayuya era
un’elettricista improvvisata alle prese con la lampadina di una piccola baujour.
- Secondo me, finisci col rimanere fulminata…- gufò, ridendo, Ino.
- So esattamente quello che
faccio…rispose a tono la rossa, restando concentrata sulla baujour.
- Perché non chiedi
aiuto a Kankuro? – propose Kin,
vedendo l’amica in difficoltà.
- Giusto, lui sì che
ci sa fare con l’avvitamento delle lampadine e cose del genere…-
annuì Ino, alludendo certamente a qualcosa
poco consone all’elettricità.
- Mi dispiace, ma ormai
l’ho presa come una sfida personale. Ce la devo fare…- rispose con
scioltezza Tayuya, senza badare all’allusione
dell’amica.
- A tavola! – Si sentì la
voce squillante di Naruto, chiamare dalla cucina.
- Giusto cielo!
Chissà che hanno preparato oggi i maschietti…- di soammdò Ino, uscendo nel
corridoio.
- Naruto
ha cucinato il ramen…- rispose fiera Hinata che stava aspettando le tre ragazze all’inizio
delle scale.
- Il ramen
ce lo si poteva aspettare solo da lui…- sospirò, con simpatia, Kin, scendendo le scale frettolosamente.
A tavola, mancavano
all’appello solo Sasuke e Sakura, esenti per
ovvi motivi.
- Shino,
mi passi la salsa di soia, per favore? – chiese educatamente Ino,
- Certo, tieni…-
- Grazi, tesoruccio…-
rispose una seducente Ino,
schioccando un bacino sulla guancia a Shino.
- Oh buon dio! –
borbottò il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.
Ino scoppiò in una risata cristallina: - Ah! Avresti
dovuto vedere la faccia che hai fatto! - .
All’udire quella
risata, Shikamaru, per poco, non si soffocò
con un filo di pasta.
Ino aveva riso, ma non era la sua solita risata da oca o
malefica, era una risata spontanea, una risata che avrebbe potuto fare una
tranquilla Sakura o Kin.
Che stesse cambiando il suo
atteggiamento da supermodel? No, impossibile.
- Neji!
Sei peggio di un bambino! – lo rimproverò Ten-Ten, pulendo la
bocca al ragazzo come avrebbe fatto una mamma premurosa.
- Ten, ti prego…Lasciami
almeno un briciolo di dignità! – la supplicò lui, cercando
scansarti dal tovagliolo che teneva in mano Ten-Ten.
Kankuro e Choji risero divertiti per
quella scena, guadagnandosi un’occhiata maligna da parte del ragazzo.
- Naruto,
questo ramen era squisito! – disse Kiba con entusiasmo, prosciugando la ciotola con rumori
molesti.
- Grazie, amico! –
rispose contento Naruto, strizzando l’occhio
alla sua Hinata.
- Ehi, Tem!
Ti va di venire alle terme, oggi pomeriggio? – chiese Tayuya.
- Terme? –
domandò spaesata Temari.
- Sì. Ci sono delle
terme a circa mezz’oretta da qui. Ci sono già stata e sono davvero
incantevoli! Ottimo per rilassarsi, specialmente in giornate come
queste…- sottolineò la ragazza, guardando fuori dalla finestra la
pioggia che non diminuiva, ancora.
- OK, andiamo alle terme!
– esultò Temari, battendo le mani in
segno di approvazione.
- Ehi, ho sentito parlare di
terme? – s’introdusse la voce curiosa di Kiba.
- Esatto, terme…Vuoi
venire? – chiese prontamente Kin.
- E chi se la fa scappare
sta occasione! – acclamò il ragazzo con vigore.
Kin ricambiò l’entusiasmo di Kiba con un dolce sorriso che fece quasi arrossire il
ragazzo.
- Shika,
ci farai compagnia anche tu questo pomeriggio? – chiese Ino avvicinandosi al ragazzo.
- Non ci penso
neanche…- replicò secco, accendendosi una sigaretta.
- Ehi! Non si fuma in casa!
– lo rimproverò Tayuya.
- Tsk,
che seccatura…- sbottò, alzandosi e uscendo dalla casa, fermandosi
sotto al portico.
- Quel ragazzo non
cambierà mai…- sentenziò tra sé e sé Sai, che
aveva assistito alla scena.
Temari seguì i suoi movimenti con gli occhi,
imbambolata.
Lo trovava paurosamente sexy
con in bocca la sigaretta e lo sguardo menefregjìhista.
E già Ecco
cos’è che piaceva a tutte le sue donne.
Ma a lei non piaceva solo lo
Shikamru sexy o lo Shikamaru
imprevedibile o quello arrogante. A lei piaceva Shikamaru,
non poteva farci niente.
E più cercava di non
incaricare i suoi sguardi, di evitarlo, di trattarlo male, più lui le
stregava il cuore.
Odiava ammetterlo, ma il
sentimento che provava per lui era decisamente troppo forte, come, del resto,
lo era anche l’orgoglio.
Temari si alzò, tossicchiando, dal tavolo.
Serrò una sigaretta tra le labbra e raggiunse il ragazzo fuori.
- Ehi…-
- Cosa fai, mi pedini?
– chiese brusco il ragazzo
- Non montarti la testa, Nara, Sono qui per fumare…- rispose altezzosa,
rilasciando una nuvoletta di fumo dalla bocca.
- Tsk,
sec…-
-…seccatura…-
completò lei, sorridendo maliziosamente.
- esatto…-
affermò, restando a bocca asciutta,quasi.
Quella ragazza non si
stancava mai di coglierlo di sorprese.
- Grazie per ieri…-
cominciò Temari, quasi timidamente.
Un altro sbalzo
d’umore, come vuolsi dimostrare.
- Non ho fatto niente di
che…- rispose lui, modesto.
- Comunque, ribadisco che se
fossi stata da sola, probabilmente non mi sarebbe mia e poi mai venuta in mente
l’idiozia di chiudermi in uno sgabuzzino! –
s’improvvisò scocciata la biondina, lanciandoli uno sguardo
irritato.
Non era possibile. Ancora.
Un altro colpo. Ogni volta che quella ragazza si addolciva un minimo, il suo
maledettissimo orgoglio femminile prevaleva sempre.
- Possibile che tu debba
sempre darmi contro? Non sei capace di fare la “gentile”, non dico
per sempre, ma almeno per una volta? – domandò pacato il ragazzo,
continuando a fumarsi la sua sigaretta.
Temari per poco non s’intossicava con del fumo, andatoli
di traverso.
Lo guardò sorpresa di
quell’affermazione.
. Sei tu che
provochi…- sbottò incoerentemente.
- No, sei tu che sei acida
…- rispose, sempre tranquillo.
- Tsk,
fottiti Nara…-
- Sai dire solo questo?
– la stuzzicò divertito.
- No, so anche mandarti a fanculo…- sibilò, buttando la sigaretta a
terra e rientrando, sbattendo la porta.
Quella scenata li lascio un
dolce sorriso sulle labbra. Già se lo sentiva. Quella ragazza lo avrebbe
fatto impazzire.
Seppellì la sigaretta
sotto la terra bagnata, gettando un’ultima occhiata al cielo cupo.
Poi, sempre con la sua
solita calma, salì in camera.
Temari bussò alla porta che separava le due camere.
- Kiba,
sei pronto? – chiese la ragazza, entrando con sicurezza.
Shikamaru se ne stava impalato appoggiato al muro, con le
braccia conserte.
- Kiba
è già sceso…-
- Ah, ok…-
Silenzio
imbarazzante.
- Tu non vieni? –
domandò vaga Temari.
Lui doveva venire.
- Non mi attira molto
l’idea di sguazzare sotto la pioggia…-
- Che checca che sei!
Preferisci Star qui a fare da terzo incomodo a Neji e
Ten-Ten? – chiese con tono quasi convincente.
- Rimangono anche Kankuro e Sasuke…-
- Ma tanto
dormiranno…- rispose arricciando il naso.
- E poi non mi va di
guidare…-
- Guida Shino,
tranquillo…-
- Ehi! Lassù! Tem! Scendi che partiamo! – si sentì urlare la
voce di Choji.
- Bè,
allora ci vediamo dopo…-
- Divertitevi…-
- Senza di te, ovvio che
sarà molto più divertente! – lo provocò lei.
- Che carina che sei,
seccatura…- mormorò in tono decisamente sarcastico.
Temari si limitò a farne il verso e scese le scale
di corsa, raggiungendo Kiba e Kankuro
che la stavano aspettando vicino alla macchina.
- Dov’è Nara? - chiese Shino , poco prima di salire sulla vettura.
- Non viene…- rispose
la debole voce di Temari.
- Eh, no Shika!
Sta volta…- Kiba schizzò dentro casa
alla velocità della luce.
Salì le scale
- Si può sapere che
cazzo ti prende? - sbottò Kiba, fermandosi sul
ciglio della porta.
- Eh? – domandò
il ragazzo, disteso sul letto.
- Perché non vieni?
–
- Troppo faticoso…-
rispose sbadigliando pigramente il moro,
- Nara,
svegliati! Terme, bagno, relax, Temari…Va a
finire che con quella non ci combini nulla sta settimana! – lo
rimproverò il ragazzo.
- Ancora con sta storia? Ma se ci tieni tanto, provaci tu, no? –
- Davvero? – chiese
sbalordito.
- Certo, sai cosa me ne
frega…- rispose nel modo più naturale possibile.
- OK, allora buon
pomeriggio! Ho una missione da compiere…- ridacchiò Kiba, scendendo le scale.
Un momento. Kiba ci avrebbe provato con Temari.
Con la “sua” Temari.
Dopo qualche secondo di
ricomposizione dei pezzi, Shimakamru balzò giù
dal letto, cacciò alla rinfusa un asciugamano e il cambio nello zaino e
si precipitò fuori casa.
- Shikamaru?! – disse sbigottita Temari,
vedendo il ragazzo salire in macchina e prendendo posto accanto a Kiba.
- Ho un conto in sospeso con
questo qui…- disse indicando il vicino.
Kiba ridacchiò sotto i baffi. Aveva messo alla
prova l’amico che s’era fatto splendidamente abbindolare dalla sua
messa in scena: Shikamaru aveva un debole per Temari, adesso ne era certo.
Mezz’ora dopo, le
macchine furono parcheggiate in un’area riservata alle famose
“Terme Misturi”.
Giunti all’ingresso, Tayuta indicò ai ragazzi gli spogliatoi maschili.
- Ci vediamo dopo…- sussurò Naruto
all’orecchio della sua ragazza, cingendola tra le braccia e schioccandoli
un piccolo bacio sulla bocca.
- A dopo…- salutarono le ragazza, dirigendosi negli spogliatoi femminili.
- Com’è dolce Naruto…- commentò sognate Kin,
cominciando a sbottonarsi la camicetta.
- Lo so…- rispose Hinata che stava ancora su un altro pianeta.
- Come mai, invece, non
è venuto Ssauke? – chiese curiosa Ino, sfoggiando le sue forme perfette, avvolte in un
candido asciugamano.
- Era stanco…- rispose
naturale Sakura, avvolgendosi in un accappatoio.
- Ehi Tem,
non ti cmabi? – domandò sorpresa Tayuya, nel vedere tutte pronte tranne lei.
- Ehm…Iniziate pure ad
entrare nella avsca, io vi
raggiungo…- rispose un poco imbarazzata.
Decisamente imbarazzata.
A furia di passare 24h su 24 con le coetanee tutte magre, snelle e perfette le
stavano salendo non pochi complessi.
- Ok, raggiungici…-
salutò con la mano Sakura, avviandosi con le altre verso l’entrata
della vasca.
Temari si lasciò cadere sulla panchina di legno,
ancora con indosso jeans e maglietta.
Pochi minuti dopo, con molta
calma, prese a spogliarsi.
Si fasciò le morbide
curve in un asciugamano, s’infilò le infradito e uscì dallo
spogliatoio per raggiungere le altre, e in culo alle sue forme.
Intanto, i ragazzi si erano
già tuffati nell’acqua bollente e si godevano pienamente quel
totale relax.
- Ehi, ehi Kiba…Vieni qua…- ghignò Naruto, avvicinandosi al separé di carta che
divideva le vasche maschili da quelle femminili.
- Oh, no Naruto!
Se quelle se ne accorgono siamo morti! – lo guardò spaventato
l’amico.
- Io ho la mia ragazza,
là dentro. Sono giustificato! – ribadì il biondino,
cominciando a sporgersi dal separé senza dare nell’occhio.
- Tsk,
che idioti…- commentò lapidario Shikamaru,
lasciandosi
- Ragazzi, se la mettete
così…- dissi furbo Shino, avvicinandosi
alla parete di carta.
- Oh madre santa! Naruto, non pensavo che Hinata
fosse piazzata così bene! – se la ghignò kiba, osservando il seno generoso della ragazza, intenta a
parlare con Kin e Tayuya.
- Kiba,
Smettila! Guarda qualcun altro, grazie…- e subito l’amico lo prese
alla lettera, mangiandosi con gli occhi il fisico niente male di Kin.
- Ok, ma vogliamo parlare di
Ino e Sakura? – obiettò Sai, stuzzicando
Shikamaru col gomito.
- Siete penosi…- fu
l’ennesimo commento del moro.
- Dai,
Shika, vieni qua! – lo incalzò Chogi.
Kiba e Naruto si voltarono,
prendendo per un braccio l’amico.
Lo trascinarono, a forza,
contro la parete, girandoli la faccia in direzione del mezzo corpo nudo di Temari.
Poterono sentire
l’amico sussultare e videro il suo volto infuocarsi timidamente.
Choji rise, seguito dalle risatine silenziose di Sai e Shino e dalle ghignate, invece fracassose,
di Kiba e Naruto.
Shimamaru voleva solo sprofondare nell’acqua. Dannati Naruto e Kiba.
Le risate attirarono
l’attenzione di Sakura che alzò lo sguardo e vide le facce
sporgenti dei suoi amichetti, al di là del separeè.
Riunì le ragazze con
disinvoltura e si acquattarono sotto la parete.
- Ehi, sono sparite! –
ne uscì la voce delusa di Kiba.
- Non possono già
essere rientrate…- si accertò Choji,
alternando lo sguardo nella vasca vuota.
- Comunque…Ino è davvero una figa! – urlò Kiba, calandosi nell’acqua fino al mento.
- Eh sì, peccato che
Sakura sia già di Sasuke se no un pensierino ce
l’avrei fatto volentieri…- la buttò lì Shino, sospirando.
- Ehi, Shika!
Hai visto Temari? – chiese ansioso Naruto.
Per tutta risposta, Shikamaru li tirò un pugno in testa e il biondino si
mise quasi a piangere dal dolore.
In quel momento gli occhi di
Kiba si dilatarono a dimensioni spropositate e la
bocca rimase semi-aperta.
- R-ragazzi…-
riuscì solo a balbettare.
- Che c’è?
– chiese Choji, osservando l’amico evidentemente
anormale.
Kiba fece un cenno con la mano di guardare in direzione
della parete.
Le facce minacciose di
Sakura, Ino e le altre affioravano dal separé,
fissando i ragazzi con occhi colmi di sapore omicida.
- Eh-Ehi, Hinata! Amore! …- tentò di cavarsela Naruto, mentre Shikamaru e gli
altri se la svignavano alla velocità della luce.
- N-Naruto…facciamo
i conti dopo…- le disse calma Hinata, con un
tono leggermente irritato.
Il ragazzo deglutì e filò, anche lui, nello spogliatoio.
Dopo aver risolto il
“piccolo” malinteso coi maschietti, a suon di pugni, calci e giusto
qualche tirata d’orecchie, i ragazzi fecero ritorno alla baita.