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Autore: Roev_Chan    23/03/2014    1 recensioni
Qualche mese dopo aver respinto Satana all'Accademia della Vera Croce, Roev riprende il corso di studi per diventare esorcista, finché Mephisto, il preside, le dà la notizia del furto di un importante cimelio: l'occhio sinistro del Re delle Impurità. Il responsabile, Saburota Todo, è ora diretto a Kyoto, dove è tenuto nascosto l'occhio destro. Il suo chiaro intento di rubarlo è evidente. Ma nessuno sa ancora qual è il suo vero obiettivo...
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Sequel di [Candy Piano] ♥
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Mephisto si aggirava per le camere dell'albergo e della Succursale con una certa inquietudine, fissando i malati e leggendo la preoccupazione negli occhi di ogni esorcista che incrociava. Aveva fatto visita a Rin, poco prima, ma si era congedato in fretta: qualcosa lo preoccupava. Il suo sesto senso era solito a non fallire mai; quando stava per capitare qualcosa di grave, se lo sentiva sussurrare in tutto il corpo, come se una voce nascosta nella sua mente lo avvertisse del pericolo imminente. Gli era capitato spesso di avvertire qualcosa di insolito, nell'atmosfera attorno a lui. Mephisto non ignorava mai quei piccoli segnali che il suo sesto senso gli suggeriva di nascosto. Ogni persona che lo incrociava camminare nell'albergo, lo squadrava con attenzione. Il preside notò l'assenza di Roev; così si avvicinò ad uno degli esorcisti e lo prese da parte.
-Per caso hai visto la Akuma in giro?- Chiese. L'uomo si grattò la testa.
-L'ho vista mezz'ora fa circa andare nella stanza dove dormono gli Esquire...- Rispose vago. Mephisto aggrottò la fronte.
-Hai notato niente di insolito?-
-Nulla di sospetto Principale, a parte che mi è parsa piuttosto arrabbiata...- Lo sguardo del demone si fece incredibilmente torvo. Ormai conosceva bene Roev: era una ragazza perennemente imbronciata, ma quando la sua rabbia si faceva largo nel suo cuore, prendeva decisioni avventate, non pensava, e soprattutto agiva secondo il suo istinto. Mai agire in questo modo, aveva pensato Mephisto. Gli umani non sono creature in grado di affidarsi all'istinto, soprattutto se travolti da sentimenti pericolosi come l'ira. Roev era predisposta a farsi prendere da questo oscuro sentimento, e ne rimaneva ogni volta accecata. L'esorcista, vedendo il preside visibilmente torvo, si spaventò e guardò Mephisto intimorito -Principale...- Balbettò. Il demone gli voltò le spalle e si avviò nella stanza dove dormivano gli Esquire, e vide le vesti della ragazza tutte stropicciate sul futon, come se si fosse svestita in fretta. Appena uscì, incrociò la classe di Roev. Lo guardarono, ma più di tutti, Shima sembrava aver sussultato alla vista di lui. Mephisto ovviamente si insospettì. Si avvicinò al gruppetto e subito il ragazzo coi capelli rosa abbassò lo sguardo.
-Shima, dov'è Roev?- Chiese Mephisto senza troppe formalità. Il ragazzo sobbalzò e incrociò i suoi grandi occhi nocciola con quelli piccoli e penetranti del demone. Shima esitò un istante.
-Non ho idea di dove sia andata...-
-Signorino Shima, lei è un pessimo bugiardo: quando mente, le si arrossano le punte delle orecchie, sa?- Il ragazzo lanciò un risolino impacciato, irritato.
-Non so dov'è andata, è uscita nel giardino e ha scavalcato le mura...- Disse solo indicando le cinta. Mephisto ricordò improvvisamente di aver visto Todo fuggire dalla parte in cui Roev era andata, quando era giunto in soccorso di lei qualche ora prima. La sua schiena fu percorsa da un brivido freddo, che gli fece gelare il sangue nelle vene. Si voltò di scatto e cominciò a camminare verso la Succursale con fare molto agitato, mentre si malediceva per non aver tenuto abbastanza d'occhio la giovane. Quando trovò Shura intenta a bere una lattina di birra, la guardò con un velo di ansia e terrore negli occhi. La donna fu affranta dallo sguardo di Mephisto, non lo aveva mai visto in vita sua così preoccupato.
-Shura, raduna gli esorcisti.- Le ordinò superandola. La professoressa lo guardò con aria interrogativa.
-Perché? Non sappiamo dov'è andato Todo!- Esclamò.
-Lo so. Ma sappiamo dov'è andata Roev- Ribatté il demone. Shura aggrottò la fronte, confusa.
-Che significa?-
-Roev è scappata.- Si voltò Mephisto, con stizza -È partita all'inseguimento di Todo, quell'idiota.- Ringhiò a denti stretti. La sua non poca preoccupazione, ora, aveva lasciato spazio a rabbia e agitazione. Nei suoi piccoli occhi balenò un lampo di luce verde che fece rabbrividire la donna -Ora, professoressa, se non le dispiace, raduni gli esorcisti. Immediatamente.-

 

 

 

Roev aveva il fiatone, ormai. Aveva corso tantissimo seguendo il sentiero (rivolto in salita) che portava al tempietto sulla montagna, dove Todo era diretto, probabilmente insieme alla Hojo. Era esausta, ma non poteva permettersi di fermarsi, quindi continuò a correre nonostante la fatica che faceva. Ad un certo punto, il sentiero cominciò a finire, fin quando scomparve del tutto, e la ragazza inciampò in mezzo al fango. Fortunatamente si tenne in equilibrio, e continuò a correre, fin quando, finalmente, giunse davanti a un piccolo edificio in legno. Aveva un aspetto incredibilmente rudimentale, sembrava quasi abbandonato, e il tempo non era stato molto clemente con lui. Roev si gettò a sedersi sui gradini a riprendere un attimo il fiato, quando avvertì un boato improvviso. Non fece in tempo a mettersi al riparo, che fu spazzata via da qualcosa. Ci fu una specie di esplosione, che la scaraventò in aria, facendola rotolare lontano in mezzo alla boscaglia. Si sentì ancora più distrutta di prima, e quando tentò di alzarsi, provò un dolore immenso. Alcune schegge di legno le si erano infilate nella coscia e nel polpaccio, provocandole profonde ferite che avevano iniziato a sanguinare. Mentre si sollevava un polverone nel punto dove era situato il tempio distrutto, a qualche metro da lei, Roev afferrò le schegge e, stringendo i denti se le tolse fulminea. Le lacrime cominciarono a scenderle inevitabili, il modo in cui il legno grattava contro la carne mentre lo estraeva era atrocemente doloroso. Si alzò in piedi zoppicando e guardò il tempio distrutto, mentre qualcosa di informe dalla consistenza gelatinosa cominciava a uscire da sotto le macerie. Udì delle voci.
-Venerabile!- Subito, Roev zoppicò in direzione della voce e vide Juzo Shima, Mamushi Hojo e un uomo calvo. Juzo stava portando via la ragazza, che sanguinava da un occhio, mentre l'uomo calvo, che doveva essere il famoso “Venerabile” si voltò verso la cosa che stava uscendo dal tempio, e che pian piano si stava spaventosamente ingigantendo -Karura!- Gridò l'uomo. Apparve improvvisamente davanti lui, una specie di uccello di fuoco che sfrecciò verso la melma gelatinosa, disegnando un pentacolo infuocato, circondandolo e bloccandolo. Il Venerabile si accasciò a terra, sembrava esausto. Roev uscì dal sottobosco. Stava per correre in suo soccorso, quando una lama trafisse nel collo l'uomo. Todo era apparso dietro di lui, e cogliendolo di sorpresa, lo accoltellò, facendogli sputare sangue. L'uomo si accasciò a terra. A Roev si fermò il cuore, mentre il demone posò il suo sguardo su di lei, sorridendole con naturalezza.
-Salve, signorina.- La salutò. Sembrava quasi lieto di rivederla. A lei vennero i brividi -Sei venuta anche tu per assistere alla morte di Tatsuma Suguro?- Chiese il demone. La ragazza ebbe un fremito. Tatsuma Suguro. Suguro... il padre di Ryuji.
-Non ucciderlo!- Gridò la ragazza con tono implorante, mentre vide Todo alzare di nuovo la lama del coltello. Lui estrasse un fazzoletto dal cappotto beige e pulì la lama dal sangue.
-Dovevo solo renderlo inoffensivo, sai. Il mio vero obbiettivo non è mai stato il Re delle Impurità.- Confessò indicando la melma -Ma lui.- Indicò Tatsuma -O meglio, il suo demone servitore.- Precisò. Karura, che era rimasto vicino al vecchio monaco, incrociò lo sguardo di Roev quando Todo lo afferrò brutalmente per la coda. La giovane osservò il demone avvolto dalle fiamme scarlatte. Capì che doveva essere un demone servitore parecchio importante per aver fatto inscenare quella farsa. La ragazza lesse negli occhi di Karura il terrore, e ne fu affranta. L'esorcista se lo avvicinò alla bocca, che spalancò più che poté.
-No!- Gridò Roev allungando una mano verso di loro. Karura venne ingoiato dall'uomo. Todo si era appena mangiato Karura. Fu la visione più agghiacciante a cui Roev potesse mai assistere. Il corpo dell'uomo venne avvolto dalle calde fiamme del demone, ed esplose in una potente onda d'energia. Roev si tenne forte e cercò di trattenere il monaco per la tunica, per evitare che venisse spazzato via. Si coprì gli occhi, le fiamme rosse di Karura la accecarono per un istante. Quando aprì gli occhi, le girava la testa, ed era stordita. Guardò Todo, che pian piano mutò di aspetto: non era più un uomo sulla cinquantina, stava visibilmente ringiovanendo; aveva un aspetto più vigoroso, di un ragazzo sui ventitré anni. Al posto delle orecchie, gli crebbero le ali rosse di Karura e i suoi occhi non erano più scuri, ma si erano tinti di un dorato inquietante. Si guardò, contemplandosi.
-Oh, che meraviglia, non pensavo di tornare giovane.- Fece sorpreso -E mi sono rispuntate anche le lentiggini!- Esclamò strabuzzando gli occhi, guardandosi il naso. Ridacchiò divertito -Davvero interessante.- Potete immaginare a quanto Roev importi delle lentiggini di Todo. Era così scandalizzata da quella scena che non riusciva a più a muovere un muscolo.
-Ma tu... che cosa sei...?- Chiese guardandolo inorridita, mentre la voce le tremava. In effetti si stava chiedendo da un po' se Sabutora Todo fosse un umano o un demone... o un mostro. Lui giocherellò con le fiamme, per poi levarsi gli occhiali da vista e gettarli via. La studiò un attimo con lo sguardo, notando la ferita che la ragazza si era procurata alla gamba.
-Tu chi o cosa credi che io sia?- Chiese enigmatico. Poi spostò il suo sguardo verso Murasame e il suo sorriso si fece più largo -Bene, ho fatto risorgere il Re delle Impurità, ho assorbito Karura e adesso tocca a Murasame. Ho preso due piccioni con una fava.- Disse avvicinandosi alla ragazza. All'improvviso, il sistema nervoso di Roev si sbloccò, e la giovane si tirò in piedi di colpo. Barcollò sul posto, e per sbaglio si appoggiò con la gamba ferita. Digrignò i denti e gridò dal dolore, zoppicando all'indietro, senza distogliere lo sguardo da Todo, che si bloccò, preso alla sprovvista dalla reazione fulminea della ragazza -Roev stai ferma, altrimenti se ti sforzi la ferita peggiorerà.- La ammonì con finta premura.
-Non chiamarmi per nome!- Roev non sopportava quando dei perfetti sconosciuti la chiamavano col suo nome. Figurarsi i suoi nemici... -Non avrai mai la mia Murasame!- Si voltò di scatto a saltellò velocemente verso la boscaglia, gettandosi verso una ripida riva piena di cespugli. Rotolò come una trottola verso valle, stappandosi i vestiti e tagliandosi con pietre e rami.
-Dove vai?- Chiese il demone con fare giocoso, seguendola. Appena il terreno si fece più piano, la caduta di Roev si bloccò. La ragazza non ebbe il tempo necessario per pensare a qualcosa: doveva scappare lontano. Si alzò in piedi e zoppicò quanto più velocemente possibile. Era stata una stupida. Aveva agito senza pensare e si era fatta fregare. Perché non ci era arrivata subito? Era tutto una dannata trappola. Avrebbe dovuto dare ascolto agli ordini e agli avvertimenti di Mephisto, ma aveva fatto tutto di testa sua. Avrebbe voluto che la raggiungesse il più in fretta possibile. Se voleva avere una possibilità in più di fuga, doveva curarsi subito la ferita alla gamba. Estrasse Murasame dal fodero e si appoggiò con la schiena ad un albero, mentre la spada stava pian piano assorbendo le gocce di rugiada dall'erba e dalle piante. Il colore della spada mutò da azzurro elettrico a verde: l'acqua curativa era pronta. Roev si puntò la lama sulla ferita.
-Guarisci ti prego...- Mormorò. Si trapassò la ferita con la spada. Lanciò un grido atroce, mentre la ferita cominciava a chiudersi. Murasame aveva dei prodigiosi poteri curativi oltre che offensivi, ma richiedeva lo sforzo del possessore di infilarsi la lama nella carne, e anche se era doloroso, la guarigione era quasi immediata. Il corpo di Roev assorbì l'acqua che la spada aveva assorbito, e questo permise alle ferite di chiudersi immediatamente. La lama tornò a brillare di blu. Fu nell'istante in cui la rinfoderò, che Todo la raggiunse. Prima che potesse avvicinarsi troppo, la ragazza corse via più veloce che poteva.
-Ehi ma dove scappi?- Ridacchiò divertito. Lo prendeva come un gioco. Gli piaceva vedere come correva via non appena la raggiungeva. La parte più divertente era stata quando si era gettata giù per il versante della montagna, come un'allegra suicida. Però, si sa, il gioco è bello quando dura poco, così, con uno scatto, Todo la raggiunse e le fece lo sgambetto. La ragazza barcollò, ma non cadde, e continuò la sua corsa disperata -Oh beh, se la metti così...- Si strappò una piuma dalle orecchie e allungò le mani in avanti, imitando il gesto che gli arcieri adoperavano per incoccare la freccia nell'arco. Durante quel processo, dalla piuma si generò una freccia di fuoco, che il demone scagliò verso la ragazza. Roev fu colpita al ginocchio e cadde in avanti, senza più riuscire a muovere le gambe. Non era stata ferita dalla freccia, ma questa volta era davvero bloccata, come se l'avesse paralizzata.
-Vai via, Todo! Lasciami in pace!- Ringhiò la ragazza cercando di muoversi.
-Qualcuno ha tarpato le ali all'usignolo.- La canzonò il demone chinandosi a raccogliere la spada, che era caduta qualche metro più in là rispetto a dove era caduta Roev. Quando Todo stava per afferrarla, Murasame si animò improvvisamente e si congelò, bloccando la mano dell'uomo. La katana aveva creato uno scudo di ghiaccio demoniaco. Todo era particolarmente confuso e seccato -Che succede?!- Esclamò mentre cercava di liberarsi la mano. Toccò il ghiaccio con la mano libera e fu congelata anche quella. I cristalli avanzarono anche verso i suoi piedi, immobilizzando anche quelli. Ora Todo era in trappola. Invece di arrabbiarsi, si mise a ridere, voltandosi verso la giovane esorcista -Mi hai fregato. Davvero astuta!- Si complimentò. Roev si alzò e senza fretta si avvicinò al demone, che la guardava sempre più divertito. Allungò la mano verso la spada che si liberò dal ghiaccio che la proteggeva. La raccolse.
-Evidentemente Seiryu non apprezza il fatto di essere portato via da me.- Lo schernì, mettendosi guaina in spalle con il laccio che la teneva legata. Todo allargò ancora di più il suo sorriso, mostrandole i canini.
-Vorrà dire che dovrò portare via anche te.- Cercò di liberarsi dal ghiaccio con le fiamme di Karura, ma quello non si scalfì per niente, non aveva nemmeno dato segno di essersi sciolto. Il demone era piuttosto confuso. Roev gli andò vicino e gli tirò su la manica del cappotto, tagliandogli la carne. Si bagnò le dita con il suo sangue e lo spalmò sull'intaglio del fodero di Murasame. Poi afferrò il Todo per i capelli castani e gli alzò la testa.

-Addio.- Sentenziò solo, per poi tagliargli la gola. Il sangue schizzò dappertutto, mentre il demone si accasciò a terra, morto. Ora la ragazza si sentiva di essersi liberata di un peso. Disegnò un cerchio magico con il sangue di Todo e chiamò Seiryu. Dall’interno del fodero fuoriuscì dell’acqua che andò a formare la sagoma del dragone. Il corpo lungo e serpeggiante si materializzò e Seiryu ruggì. Roev montò sul drago e si tenne forte alla criniera ondeggiante, mentre lui spiccò il volo. 




Angolo Autrice:
Buonasera a tutti, vi presento il sesto capitolo!
Ovviamente spero di aver colmato tutta la noia dei precedenti capitoli, e come sempre
mi auguro che vi abbia entusiasmato C:
Aggiornerò presto con il prossimo! Un abbraccio! :3
Roev_Chan

   
 
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