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Autore: ILoveRainbows    23/03/2014    2 recensioni
Le coincidenze non esistono. O sbaglio? E se non ci credete... Se per due giorni di seguito incontraste il vostro idolo non in mezzo alla folla, ma relativamente da solo, non smettereste di crederci pure a voi alle coincidenze?
Dal primo capitolo:
Quasi inchioda dallo spavento e poi accosta la macchina guadagnandosi la rabbia e le grida degli automobilisti.
Si gira verso di me. - Che c'è?! -
- Torno subito. - Senza altre parole scendo dall'auto con un balzo, sotto lo sguardo pesante di mio zio.
Ho visto la Perfezione più tre suoi amici.
Faccio una breve corsa fino ad essere davanti all'entrata di Radio Deejay e pochi passi dietro di loro.
Solo a quel punto realizzo che non ho la più pallida idea di cosa dire. Purtroppo le mie gambe godono di vita propria e prima di riuscire a fermarle mi trovo spiaccicato sulla schiena di una persona molto magra, ma muscolosa, e decisamente alta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1

- Ommioddio zio! Ferma la macchina! -
Quasi inchioda dallo spavento e poi accosta la macchina guadagnandosi la rabbia e le grida degli automobilisti.
Si gira verso di me. - Che c'è?! -
- Torno subito. - Senza altre parole scendo dall'auto con un balzo, sotto lo sguardo pesante di mio zio.
Ho visto la Perfezione più tre suoi amici.
Faccio una breve corsa fino ad essere davanti all'entrata di Radio Deejay e pochi passi dietro di loro.
Solo a quel punto realizzo che non ho la più pallida idea di cosa dire. Purtroppo le mie gambe godono di vita propria e prima di riuscire a fermarle mi trovo spiaccicato sulla schiena di una persona molto magra, ma muscolosa, e decisamente alta.
Lui e gli altri tre si girano per vedere cosa sia successo e io arrossisco fino alla punta delle orecchie come un bambino sorpreso a rubare la marmellata. Vorrei dire: 'I'm very sorry Mr. Penniman.', ma tutto quello che ne viene fuori è un gorgoglio nel quale però per fortuna si riconosce la parola "sorry".
Tuttavia alzando lo sguardo sono felice di constatare che il mio idolo non ha uno sguardo omicida, ma al contrario mi sorride divertito a trentadue denti. 
- Non preocuparti. It happens. - L'accento... Oh my gosh... Il mio cervello mi sta abbandonando, lo sento andarsene, ma non posso farci niente e mi ritrovo a fissare imbambolato l'uomo che ho davanti.
Non so come faccio a trovare la forza per tornare in me senza svenire o saltargli addosso, ma per fortuna il mio cervello torna dalla vacanza e mi dà una mano. Sento la mia mano muoversi verso il taschino della mia giacca rossa per cercare un pezzo di carta e una penna che gli tendo chiedendogli un autografo.
- Sure! Come ti chiami? -
- Daniele, Daniele Roversi. -
- Daniele... - Dice soprappensiero. Poi inizia a scrivere concentrato. In quel momento lo posso finalmente osservare in tutta la sua perfezione. Jeans attillati. Maglia bianca. Giacca blu elettrico. Stringate argentate. Capelli morbidi (posso immaginare) e leggermente  stropicciati. Gucci Guilty il profumo: fresco ma mascolino. Una lieve ruga gli solca la fronte per la concentrazione.
Simply fucking perfect.
Daniele, smettila di fissarlo. E smettila di fissarlo lì, beh, anche lì, non solo, non è l'unica cosa che mi interessa. Basta!
Alleluia.
Mi ridà il foglio e vedo che ci sono scritte alcune parole e c'è un disegnino, ma decido di analizzare il foglio solo arrivato a casa.
Per come mi guardando i quattro cantanti che ho davanti sono sicuro di avere uno sguardo da ebete, ma non m'importa.
Rimettendolo in tasca mi accorgo che c'è un altro rimasuglio di foglio e ormai non ho più vergogna quindi mi rivolgo a Morgan. - Ehm... Potresti farmi un autografo pure tu? - Alza lo sguardo verso di me e solo in quel momento noto la linea nera di kajal sopra e sotto l'occhio. Indossa camicia bianca, giacca e pantaloni neri. I capelli grigi sono pieni di sfumature inimmaginabili. Anche lui è terribilmente sexy.
Mentre scrive mi rivolgo a Elio e alla (S)Ventura; sì, non la sopporto.
- Scusate se ho chiesto solo a loro due l'autografo - faccio una breve pausa pensando a cosa dire. - ...ma loro sono due dei miei idoli. Beh, insieme ai Queen, i Beatles, David Bowie... " pronuncio quei nomi con gli occhi lucidi, incurante del fatto che ho cominciato a farneticare e che mi ero imposto di smettere di farlo.
Per me la musica è tutto e ho dei riferimenti che, a parte per Mika, sono riferimenti particolari per qualcuno della mia epoca.
I due miei idoli, che in quel momento si trovavano di fronte a me, si mostrarono subito interessati nel sentir pronunciare quei nomi e mi osservarono incuriositi. Inutile dire che mi sentivo in soggezione.
- Veramente ti piace quel kind of music? - Chiede Mika stupito.
- Yep. - rispondo come se fosse la cosa più normale del mondo. - Amo quei musicisti e anche te e Morgan. - Mi pento subito di quello che ho detto è avvampo. Odio avvampare, ma ho la pelle chiarissima e si nota subito.
Per una volta la Ventura serve a qualcosa e mi toglie dall'impiccio. - Scusate, io devo andare. Ho un appuntamento fra poco. -
- Anch'io vado. - Si aggrega Elio.
Mika e Morgan li salutano dicendo "Ciao" e io faccio un breve cenno con la testa biascicando una parola simile ad "Arrivederci".
Quando se ne sono andati, Mika, dimentico della figuraccia che ho appena fatto mi chiede qual'è la mia canzone preferita dei Queen. Tutto con il suo adorabile accento inglese.
- Ehm... Gosh... Non lo so... -
- Daiiiii - insiste la Perfezione fatta carne.
- Credo "One Year Of Love" -
- Beautiful! - esclama mettendosi a canticchiarla e io rischio di sciogliermi.
Morgan mi ridà il foglio e osservo al volo la sua scrittura. Così diversa e decisa confronto a quella di Mika. Ora è il suo turno del terzo grado e mi sento sempre più in difficoltà - E di David Bowie? -
Qui vado sul sicuro. - Può sembrare scontato, ma amo "Space Oddity" e "Heroes". Amo tutto di quelle canzoni. Il ritmo, la melodia, le parole... - Daniele, smettila di farneticare!
Annuisce, ma con la testa ha già iniziato a viaggiare in un altro mondo.
- Beh, allora grazie a entrambi. - Dico io.
- Ciao Daniele. - Dice Morgan.
- Good luck and goodbye. - è quasi un supplizio smettere di ammirare la Perfezione.
Andandomene sono però al settimo cielo. Se non sapessi di avere dietro quei due mi metterei a ballare, ma riesco a trattenermi.
Arrivo in macchina e finalmente posso sciogliermi sul sedile.
- Allora, che c'era? -
Ma non ha visto niente?! Ogni tanto mi chiedo se mio zio sia cieco in realtà.
- Ah no. Una vecchia compagna delle medie. Secoli che non la vedevo. Possiamo andare. - 
Annuisce impercettibilmente e rimette in moto.
Meglio che nessuno sappia di Mika e Morgan. Soprattutto di Mika.

Mika ha scritto:
A Daniele con i miei migliori auguri per la tua vita, qualunque siano i tuoi progetti, Mika.
In fondo aveva disegnato una palla pelosa con due giganteschi occhioni.

Marco invece:
Daniele, continua su questa strada con la musica, i ragazzi come te sono rari ormai. Morgan

Conserverò quei due pezzi di carta come fossero due dipinti o statue di inestimabile.
Arrivato a casa saluto mio zio e salgo le scale del condominio. Appena entrato un forte odore di bruciato mi accoglie.
No, non di nuovo! Luca, la caffettiera!
Mi dirigo in cucina velocemente già sapendo quale sarà lo spettacolo. Infatti trovo una caffettiera mezza fusa sul fuoco e sento gemiti arrivare dalla stanza del mio compagno di appartamento.
Cazzo, sono solo le quattro del pomeriggio. Sembra di stare in un bordello.
Ripulisco il disastro e su un foglietto scarabocchio a caratteri cubitali: COMPRARE NUOVA CAFFETTIERA. Se ne occuperà appena avrà finito spero. Vado in camera mia sbarrandomi la porta alle spalle.
Mi appoggio con la schiena contro la porta chiudendo gli occhi e pensando all'esperienza bellissima di circa mezz'ora prima.
Quando li riapro vedo le condizioni in cui versa la mia camera e mi chiedo come posso vivere in quello stato.
Il pianoforte è sotterrato dai vestiti usati. La scrivania è scomparsa sotto mille fogli e cianfrusaglie. I CD sono sparpagliati ovunque ricoprendo ogni superficie libera insieme agli Lp. Forse ne ho troppi.
Mi passo una mano fra i capelli dorati e decido che qualcosa deve cambiare. Per prima cosa raccolgo CD ed Lp. Poi decido di metterne su uno per farmi compagnia e, considerando l'incontro fortuito di poco prima, metto su Origin Of Love.
Poi raccolgo tutti i vestiti da lavare e li porto in bagno dove li butto tutti insieme in lavatrice insieme a un acchiappa-colore per evitare spiacevoli inconvenienti che ho già sperimentato. Poi sistemo appunti vari.
Infine spazzo il pavimento usando la scopa come chitarra e microfono allo stesso tempo.
Manca solo una cosa. Prendo i due foglietti e li infilo in una busta trasparente che metto in una teca. È lì che ho ciò a cui tengo veramente.
Poi vado in cucina cercando di evitare i suoni della stanza accanto e prendo una birra dal frigo per richiudermi in camera mia. Spengo le casse, prendo iPod e cuffiette e mi butto sul letto. So perfettamente che è prestissimo, ma sono anche distrutto per le emozioni che ho provato. Infilo le cuffiette con le canzoni di Mika a ripetizione e mi metto giù.
In mente ho solo gli occhi marroni con pagliuzze verdi di Mika. Mi osservano e scavano nella mia anima.
So che lui si sarà già dimenticato di me, ma io non riesco a togliermelo dalla mente. In realtà una parte di me (quella sana probabilmente) dice che dovrei smettere di pensare a lui, però per ora vince quella che dice che è sexy e la persona migliore del mondo.
Con il suo sguardo nel mio giungo infine nelle braccia di Morfeo dove i sogni sono popolati da sorrisi sinceri e occhi color cioccolato.


I wanna rock (Rock)
I wanna rock (Rock)

Turn it down you say
Well, all I got to say to you is time and time again I say
"No, no, no, no, no, no, no"
Tell me not to play

Prima o poi mi deciderò a cambiare sta sveglia? Probabilmente no. È l'unico modo per farmi svegliare. Nemmeno i cannoni funzionano. Solo questa canzone.
Guardo l'orologio. Le 6.30. Poi ricordo. Oggi entro un'ora dopo. Ho istinti omicidi verso la sveglia e penso di inventare un nuovo sport: lancia la sveglia fuori dalla finestra; ma mi trattengo.
Ormai sono sveglio, tanto vale che mi alzi. Faccio una doccia abbastanza veloce e mi vesto. Camicia a quadri, gilet, farfallino, pantaloni neri. Poi vado in cucina con l'intenzione di farmi un caffè.
Il post-it è dove l'ho lasciato e non c'è traccia di caffettiere se non di quella mezza fusa. Impreco silenziosamente contro Luca. Gli voglio un bene dell'anima, ma quando fa così...
Quindi mi metto un paio di scarpe, prendo la borsa con un quaderno ed esco di casa pensando a Mika.
Ho deciso di andare in un grazioso baretto che si trova sulla strada per l'università. È un po' costoso, ma tranquillo e fanno un cappuccino che è la fine del mondo. Ho circa dieci minuti, poi dovrò avviarmi verso l'università, ma devo prendere caffeina, ormai è come una droga. Sarei morto senza.
Il cameriere è il solito. È anche carino, ma non proprio il mio tipo e non si avvicina neanche lontanamente a Michael.
Bevo il caffè al bancone, sorseggiandolo con calma. Voglio godermi il momento di tranquillità e pace.
- Un caffè american per favore. -
Chi berrebbe mai un caffè all'americana? Un momento, la voce, quella voce. Io conosco quella voce. Mi giro di scatto verso il luogo da cui proveniva e il mio sguardo si incontra con quello del Riccio. Ha un'aria un po' stanca e trasandata e i capelli sono più scompigliati del solito. Deve aver dormito poco e male. Vorrei cullarlo e dirgli che va tutto bene...
- Daniele?! Tutto bene?! - Ommioddio! Devo aver fatto una figuraccia. Mi sento avvampare fino alle orecchie. Come sempre.
- Ci... Ciao Mika. Anche tu qui? - riesco a chiedere.
- Già, ci vengo a volte in the morning. Tu? - Non riesce a dire una frase senza aggiungere qualcosa in inglese o altre lingue; questo me lo fa amare sempre di più e mi ispira tenerezza.
- Sto andando all'università. Il mio coinquilino. Ha rotto la caffettiera. Quindi sono qui a bere il caffè. Perché è sulla strada per l'università. E io sto andando all'università. - Basta farneticare! Ciao cervello, ben collegato, sono quasi le otto di mattina e stiamo avendo un altro incontro ravvicinato con un esemplare della specie Mika.
- Capisco. - il cameriere arriva con il suo caffè e ci mettiamo a bere in silenzio.
Dopo un po' guardo l'orologio. Sono praticamente in ritardo. Ingurgito il caffè restante e lascio due euro sul bancone.
- Beh, è stato un piacere vederti di nuovo - riesco a dire.
- Anche per me. - E quando mi sorride decido quasi di fermarmi lì a osservarlo per il resto dei miei giorni. - Se passi di qui tomorrow morning più presto di oggi potremmo chiacchierare. If you like. -
- Certo! - esclamo con voce un po' acuta.
Poi mi avvio fuori nell'aria già calda di maggio.

ANGOLO SCRITTRICE: come promesso a coloro che seguivano la mia precedente fanfiction eccoci qui. Non c'è molto da dire su questo capitolo se non che dopo molte guerre interne al mio cervello ho deciso di scriverlo in prima persona e al presente.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Au revoir
ILoveRainbows
  
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