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Autore: Chocolatewaffel    24/03/2014    8 recensioni
"Hyuga", in Giappone è un cognome molto conosciuto simbolo di ricchezza e forza eppure, per Hinata, tutto ciò è solo un peso. La ragazza, prossima guida del clan, viene considerata da tutti un'inetta inutile e incapace di mantenere la guida di un organismo tanto potente. Con la speranza di poter cambiare la debolezza della figlia, Hiashi manda la giovane in un'altra città sotto la protezione di un amico di vecchia data: Fugaku Uchiha. Peccato che, il freddo calcolatore, non avesse fatto i conti con i due figli dell'uomo e con tutti i loro amici.. Ce la farà la povera Hinata a superare anche quest'avventura?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke, Karin/Suigetsu, Naruto/Sakura, Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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sasuhina 21
                                                                    -Capitolo 21-


Karin era comodamente seduta davanti alla scrivania quando sentì il fiato di Suigetsu sul collo seguito subito dopo da due dita che le pizzicavano il fianco in un tacito insulto alla sua linea non proprio perfetta. Per fortuna di quello sciagurato senza cervello quel giorno si era svegliata di buon umore e neanche quel brutto beota del suo ragazzo avrebbe potuto rovinare la sua gioia.
-Oggi il tuo puzzo di pesce è più forte del solito, cosa hai combinato stupida sardina?-
L'albino colse al volo l'occasione offertagli dalla ragazza per prendere il suo regalo di mesiversario.
-Sono andato al mercato, guarda cosa ho preso!-
E, così dicendo, le sbattè davanti agli occhi due pesci comprati da un simpatico pescivendolo poco prima. Lui amava il mare e le sue creature e, cosa ci sarebbe stato di meglio se non condividere la sua passione con la dolce Karin attraverso una deliziosa cena cucinata da loro? Niente. O almeno così pensava fino a quando la "dolce" Karin non iniziò ad urlare schiaffeggiandolo con i suoi stessi pesci.
Cosa aveva appena detto? Che non sarebbe riuscita ad arrabbiarsi? Si sbagliava. Come sempre aveva sottovalutato l'idiozia del suo ragazzo sottosviluppato.
Dopo tutte quelle urla Suigetsu non avrebbe dovuto stupirsi più di tanto nel ritrovarsi chiuso fuori dalla stanza con i suoi pesci in mano e, probabilmente, non avrebbe nemmeno dovuto stupirsi di ritrovarsi davanti ad una preoccupata Hinata attirata da tutte quelle urla. Che carina che era. In quella casa era l'unica con ancora un cuore pulsante. Sasuke non lo aveva mai avuto, Naruto era uscito su tutte le furie, Ino e Shikamaru erano andati a festeggiare chissà dove la rinascita della loro amicizia mentre la bestia dentro la stanza era semplicemente una belva dai capelli rossi e dalla voce stridula. Maledetta befana.
-Suigetsu-kun, tutto bene?-
-No! Sto con una malefica befana, come farebbe ad andare "tutto bene"?-
Forse aveva urlato troppo l'appellativo riferito alla megera rossa perchè ancora prima di poter finire la frase sentì dei pesanti passi avvicinarsi alla porta. Fu solo grazie al suo istinto da virile predatore se riuscì a scappare a gambe levate prima che l'arpia aprisse la porta e lo uccidesse nel modo più lento e doloroso possibile.
Era sempre a causa del suo istinto di sopravvivenza se aveva lasciato indietro l'indifesa Hyuga, tanto, lei, con le sue moine da ragazza dolce sarebbe riuscita a salvarsi comunque.
Effettivamente il ragionamento del ragazzo era corretto se non fosse stato per il  piccolo particolare che l'Uzumaki aveva un bisogno assurdo di sfogarsi e non si sarebbe fatta scrupoli ad usare la Hyuga per i suoi sporchi scopi. Non bisogna quindi stupirsi se circa una mezz'oretta dopo la ragazza stava ancora sbraitando senza ritegno mentre l'altra cercava, con scarsi risultati, di tranquillizzarla.
-Capisci? Per il mesiversario voleva regalarmi degli stupidissimi pesci! Pesci! Non solo Sakura si è messa con mio cugino, costringendomi a subirmela anche alle cene di famiglia, ma ora la sardina mi regala anche dei pesci! Quanto fa schifo la mia vita da uno a millemila?-
-"M-millemila"? Karin-chan, non pensi di esagerare? Magari per Suigetsu quei pesci avevano un significato più profondo..-
-E quale? Quello di voler diventare un pescivendolo? Io non intendo diventare una pescivendola! E neanche essere la moglie di un pescivendolo! Mio marito dovrà essere un uomo importante, lavorare con gli Uchiha e poi dovrà..-
-"Lavorare con gli Uchiha"?-
-Esatto Hinata-chan. So che sei buona, pura e cose varie ma non puoi non esserti accorta di quanto siano gnocchi gli Uchiha con la loro aria da.. ehi, perchè hai il cappellino da notte di mio cugino?-
-Oh, devo riportarglielo. Sasuke lo aveva.. preso in ostaggio..-
Nel pronunciare quel nome la ragazza non potè trattenersi dall'arrossire cosa che, purtroppo, non sfuggì alla maggiore delle due.
-A proposito di fighi pazzeschi, come va con Sasuke? Prima l'ho sentito litigare con Naruto, sai cosa è successo?-
-H-ha litigato con Naruto?-
Questo le risultava nuovo e, per un breve secondo, pensò anche di essere la causa della loro litigata ma subito dopo si ricredette. Era impossibile. Sasuke e Naruto erano amici da anni e non avrebbero mai potuto litigare per una come lei.
-Forse dovresti andare a consolare Sasuke-kun.. ho uno o due metodi che potrebbero funzionare..-
-C-come scusa?-
Non sapeva come mai ma aveva la netta impressione che Karin non stesse pensando a nulla di buono, che poi, come aveva fatto a passare da "il mio ragazzo è un imbecille" a "Hinata devi buttarti tra le braccia di quel grandissimo gnocco dell'Uchiha"?
-S-scusa ma ora devo andare da Naruto-kun!-
E così dicendo si era catapultata fuori dalla stanza prima che il discorso degenerasse ulteriormente. Fortunatamente mentre correva il più lontano possibile da lei riuscì a sentire lo stesso le indicazioni che urlava Karin per dirle dove si trovava il cugino. Un po' meno fortunatamente sentì anche le sue urla di incitamento riguardanti Sasuke e gli eventuali posti intimi dove poterlo consolare.
Non si era mai accorta di quanto potesse essere maniaca Karin fino a quel momento.

Naruto ancora arrabbiato per la discussione avvenuta solo poche ore prima con quello che, teoricamente, sarebbe dovuto essere il fratello che non aveva mai avuto, aveva preferito evitare gli amici tutto il pomeriggio a favore di un sano, e tristissimo, pomeriggio passato sull'altalena del parchetto vicino a casa.
Gli sembrava di essere ritornato ai primi anni della sua infanzia, quando si era dovuto trasferire ad Osaka. I primi giorni passati all'asilo della nuova città aveva passato intere ore in solitudine; tutti gli altri bambini si conoscevano già e lo snobbavano così, spesso, si ritrovava a passare i suoi intervalli in solitudine sull'altalena del giardino. Col passare del tempo, però, era riuscito a farsi numerosi amici tra i quali Sasuke, anche se quello non avrebbe mai ammesso di volergli bene.
Sempre a proposito di Sasuke, perché non era potuto diventare amico di una persona normale? Aveva sentito dire, più di una volta, che gli amici sono la famiglia che ti scegli.. ma col cazzo! Quale persona con un minimo di amor proprio si sarebbe scelto un complessato del genere come amico? Nessuno, ecco chi!
Troppo preso da quei pensieri desolanti il ragazzo non si rese conto della presenza di un'altra protagonista dei suoi pensieri.
Cosa ci trovava la dolce Hnata in un pazzo del genere? Lui ormai era caduto da tempo nella trappola degli Uchiha e, a questo punto non aveva più via di scampo ma lei doveva riuscire a salvarsi dalla loro pazzia, testardaggine, bastardaggine e chi più ne ha più ne metta.
-Naruto-kun?-
Al suono di quel dolce richiamo non poté fare a meno di sorridere solare dimenticandosi, almeno per un paio di minuti, tutto il suo malumore.
-Hinata-chan, cosa ci fai qui?-
-Ti ho r-riportato Trikki..-
Il tempo di rendersi conto che, effettivamente, quello che teneva in mano la dolce Hinata era proprio il suo adorato cappellino che la ragazza si era già ritrovata fra le calde braccia del biondino mentre questo urlava ringraziamenti ai quattro venti.
Poco importava se il cappellino mostrava dei chiari segni di cuciture, era sopravvissuto alla furia dell'Uchiha, e questo, per Naruto, era tutto ciò che importava. Trikki sarebbe sicuramente passato alla storia come uno dei combattenti per la patria più valoroso e fortunato di sempre.
-Hinata sei un'angelo! Il mio angelo!-
Hinata aveva sempre fantasticato ad un momento del genere ed in tutte era consapevole della sua debolezza e del suo conseguente svenimento ma ora che la realtà era così vicina alla fantasia si limitava solo a cercare di respirare. Naruto le stava letteralmente togliendo il fiato.
Sì, qualcosa era decisamente cambiato dentro di lei. Non si sarebbe mai stancata di vedere Naruto ridere ma, forse, la sua priorità era cambiata. Ora ciò che più voleva era salvare Sasuke dai muri che lui stesso stava creando tutto intorno a sé. Per questo, nonostante quel momento fosse esattamente come lo aveva sempre sognato aveva trovato la forza di allontanare Naruto da sé e dirgli, a voce bassa ma sicura, tutto quello che non era riuscita a dirgli da quella volta in classe quando lui e Sakura ancora non stavano insieme.
Gli parlò di come la rendesse felice vederlo ridere, di cosa provasse ogni volta che le parlava, che l'abbracciava o che le sorrideva ma gli raccontò anche di come si sentisse ogni volta che Sasuke la prendeva in giro, l'osservava e che l'aiutava.
Stranamente, almeno per quella volta, il biondino, conosciuto come uno dei più grandi chiacchieroni della storia del Giappone, era rimasto ammutolito davanti a tutti quei sentimenti fino ad allora inconfessati e alla consapevolezza di meritarsi, almeno in parte, tutte le accuse silenziose dell'amico.
Come aveva fatto a non accorgersi di quello che provava per lui la ragazza ma, ancora più importante, come aveva fatto a non accorgersi dei sentimenti che pian piano si stavano impossessando dell'amico? Come avrebbe fatto a diventare sindaco di Osaka se non riusciva nemmeno ad aiutare il suo migliore amico?
-Hinata-chan, perché mi stai dicendo tutto questo adesso?-
E a quella domanda più che legittima Hinata sapeva di non poter rispondere con un semplice sorriso ma troppe parole sarebbero comunque state inutili, soprattutto con uno come Naruto.

Ad essere sincere a quel punto Hinata sarebbe voluta andare direttamente da Sasuke ma quando era passata davanti alla villetta dove abitava Menma i suoi piani erano cambiati perciò, anche se un po' titubante, si era ritrovata a suonare il campanello di casa Namikaze.
-Hinata-chan! Cosa ci fai qui? sei venuta per concludere il nostro appuntamento?-
Menma Namikaze anche se svegliato nel bel mezzo del suo pisolino pomeridiano non si smentiva mai, c'era poco da fare, lui non era Naruto, e nemmeno Sasuke.
-Ehi, Hinata tutto bene?-
Se pure un tipo come il giovane Namikaze le aveva chiesto se andava tutto bene allora doveva sembrare proprio sconvolta però, insomma, aveva appena fatto la cosa più coraggiosa di tutta la sua vita: aveva affrontato il ragazzo che le piaceva. Con un profondo respiro aveva raccimolato tutto il coraggio possibile, e che le era rimasto dopo la chiacchierata con l'altro Namikaze, e si era inchinata davanti al ragazzo.
-Ti prego smettila di sfidare Sasuke-kun-
Dato il silenzio che aveva seguito la sua affermazione pensava di essersi sognata tutto, di non essere mai andata a casa di Menma per chiedergli di lasciare in pace Sasuke, ma quando la fredda risata del ragazzo raggiunse le sue orecchie sospettò di aver sopravvalutato la sua parentela con Naruto. Menma non condivideva assolutamente nulla con Naruto se non il cognome e i lineamenti. Non era buon e genuino come il cugino.
-Hinata, Sasuke è un bastardo, si può sapere perché lo difendi?-
-L-lui no è solo questo, ha anche molte altre qualità..-
-Certo, peccato che sia sempre troppo impegnato a comportarsi da stronzo per renderci partecipi del suo gran cuore-
La ragazza non poté non sentirsi tirata in causa. Menma stava prendendo in giro il ragazzo che la stava salvando da se stessa, non poteva permetterglielo. Per questo, almeno per quella volta, decise di mettere da parte le buone maniere impartitele fin da piccola a favore della risposta sempre pronta insegnatele dagli Uchiha e, in particolare, da Sasuke.
-Menma-kun, mi spiace d-dirtelo ma tu non ti stai comportando molto meglio-
Al suono di quelle parole inaspettate il ragazzo smise di ridere per guardarla tanto stupito quanto seccato.
-Accidenti, stare con quella marmaglia non ti fa bene.. e va bene, hai vinto ma in cambio voglio il bacio che mi devi-
Il moretto non le lasciò nemmeno il tempo di pensare o anche solo di capire quello che le aveva detto che le sue labbra erano già attaccate a quelle morbide della ragazza.
-Perfetto, lascerò in pace Sasuke.. per ora-
E, detto questo le chiuse la porta in faccia lasciandola ancora più sbalordita e confusa. Certo quello, grazie a Sasuke, non era il suo primo bacio ma non sopportava essere baciata a tradimento. Non sopportava che qualcuno attaccasse le sue labbra con le sue come, solo poco tempo prima, aveva fatto anche Sasuke. A dire il vero non sopportava nemmeno essere usata come ripicca nei confronti di qualcuno a cui voleva bene.
Sentì le lacrime che man mano iniziavano a farsi strada ma cercò comunque di  rimandarle indietro. Lei non poteva piangere.



Sasuke dalla discussione avvenuta con l'idiota biondo si era rintanato nella sua camera non permettendo a nessuno di entrarci, neanche al povero Shikamaru. Tanto testa ad ananas ora che aveva fatto pace con l'oca bionda non si sarebbe presentato molto presto a far valere il suo diritto di entrare in camera.
Fondamentalmente non voleva essere così cattivo con Naruto, voleva solo impedirgli di dire quello che pensava anche lui. Lui non si stava affezionando a quella mocciosa e, soprattutto, lui non voleva proteggerla, aiutarla, provare gelosia o voler anche solo stare con lei. Lui non la sopportava, non la voleva vedere, voleva solo che se ne tornasse dalla sua famiglia eppure, diversamente dagli altri, quando aveva bussato alla porta della camera lui l'aveva lasciata entrare e le aveva lasciato tutto il tempo che voleva per trovare il coraggio di dirgli quello per cui era venuta. Si aspettava una frase riguardante Naruto o il suo stupido cappellino per questo si era stupito enormemente quando lei si era limitata a chiedergli di andare in spiaggia per riprendere le lezioni di nuoto.
In quel frangente Sasuke, forse per la prima volta, mandò al diavolo tutti i suoi pensieri precedenti, il suo orgoglio ed il suo malumore per accontentare una persona che non fosse suo fratello o Naruto.

Se non fosse stato un Uchiha probabilmente avrebbe riso alla vista dell'erede degli importantissimi Hyuga mentre cercava di nuotare avanti ed indietro in un personalissimo stile che era l'incrocio tra lo stile a rana e quello a cagnolino.
Quel momento gli sembrava così stranamente giusto che, per quella volta, aveva preferito far finta di non aver notato gli occhi lucidi con cui la Hyuga si era presentata nella sua stanza ma ora una domanda più importante gli impediva di godersi quello spettacolo.
-Hinata, perché siamo qui?-
L'interpellata si raddrizzò in acqua e lo guardò confusa.
-Per insegnarmi a nuotare, no?-
A quel bisbiglio incerto Sasuke sbuffò spazientito. Figuriamoci se quella capiva al primo colpo.
-Sì, fino a lì c'ero ma come mai proprio ora? Ti ho detto di andartene e, sono sicuro, che tu sappia anche del mio litigio con il tuo preziosissimo Naruto quindi, perché siamo qui ora?-
Lo stesso sorriso dolce che poche ore prima aveva dedicato a Naruto ora lo stava dedicando a Sasuke perché alla fin fine la risposta era la stessa.
"Perché voglio potermi sentirmi libera di stare vicino a Sasuke-kun"
Perchè Hinata lo sapeva, se quel giorno era stata in grado di affrontare i due Namikaze era merito soprattutto dell'Uchiha che la stava aiutando a superare le sue paure.
Hinata non si stupì nemmeno troppo quando, con un elegante sopracciglio alzato, lui le aveva fatto capire che quello che le aveva detto per lui non aveva senso.
La sorpresa fu invece quando, una volta giratasi per riprendere i suoi esercizi di nuoto, si sentì afferrare per un polso ritrovandosi poi conto il petto muscoloso del suo interlocutore. Erano ormai a pochi centimetri quando con voce roca Sasuke le bisbigliò un chiaro "Hinata, permettimi di baciarti, per favore."
Era da mesi che viveva sotto lo stesso tetto degli Uchiha e, in questo breve periodo, aveva avuto modo di vedere diverse sfaccettature di ciò che era realmente Sasuke Uchiha e mai, mai aveva osato immaginare che lui potesse chiedere il permesso per qualcosa, tanto meno a lei.
Forse fu per la sorpresa, o per la situazione ma l'unica cosa che riuscì a fare fu un debole cenno di assenso prima che le labbra calde del più grande avvolgessero le sue con quanta più delicatezza gli era possibile.
Gli unici baci che aveva dato, se si escludeva quello rubatela da Menma poco prima erano quelli datele da Sasuke e questi non erano mai stati neanche lontanamente dolci per questo quando sentì la lingua dell'altro accarezzare le sue labbra con trepidazione ma senza la stessa ferocia delle volte precedenti si bloccò impacciata senza sapere come continuare. Per sua fortuna il ragazzo era a conoscenza della sua inesperienza e, staccandosi per un attimo da lei le aveva sussurrato un rassicurante "lasciati andare"  e, quello, fu esattamente ciò che fece Hinata. Quando le loro labbra si riunirono chiuse gli occhi assaporando il contatto tra le loro labbra, accarezzando la morbidezza dei capelli dell'altro e abbandonandosi completamente al suo braccio destro che la sorreggeva mentre l'altro le si era appoggiato dietro al collo in modo da impedirle di allontanarsi.
Quando si staccarono, anche grazie al sorrisetto sarcastico dell'Uchiha, Hinata non potè fare a meno di arrossire e fare due passi indietro finendo con l'inciampare e cadere in acqua.
E, sentendo quel "tsk" accompagnato da un divertito "stupida" Hinata comprese che non le importava di quanto sarebbe potuto risultare difficile ma non avrebbe mai permesso ad altre labbra di toccare le sue come aveva fatto Sasuke.


Non so quanti anni avete, se frequentate ancora la scuola e in che classe siete ma credo che concorderete con me quando dico che la quinta superiore è un incubo. Con questo non voglio giustificarmi, cioè, vorrei ma non posso quindi vi prego di accettare le mie classiche scuse e di non odiarmi.
Passando alla fan fiction, il motivo per cui siamo qui,, finalmente c'è una vera svolta nella storia, ed i nostri due protagonisti iniziano ad avvicinarsi veramente. Peccato solo per Menma che continua a fare di testa sua ma cosa potrebbe succedere se Sasuke scoprisse tutto? Sicuramente niente di buono ma non vglio anticipare niente, anche perchè non saprei proprio cosa potrei dirvi.. eh..
In ogni caso grazie a tutte coloro che continuano a seguire la storia più o meno attivamente, siete delle sante, davvero. Vi voglio un gran bene anche senza conoscervi  
❤️
Oltre a questo volevo dirvi che ho appena fatto twitter e, anche se non ho ancora capito  come usarlo correttamente vi lascio qui il contatto per contattarmi nel caso aveste domande sulla fan fiction o anche che non centrano, sarei davvero felice di rispondervi. Quindi beh, eccolo qui: @CriLovesChoco, sì lo so, sono fissata con il cioccolato .-.
Ora devo  proprio scappare perchè se mi beccano al computer è la volta buona che i miei mi uccidono però non volevo proprio farvi aspettare un altro giorno,spero di non deludere le vostre aspettative,

un bacione a tutti


Chocolatewaffel
  
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