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Autore: ToraStrife    24/03/2014    1 recensioni
[Capitan Harlock/One Piece]
Il protagonista di un anime del passato, ambientato nel futuro, che incontra il protagonista di un anime del futuro (moderno, diciamo), ambientato nel passato?
Dove mai si è cacciata, stavolta, la ciurma di Cappello di Paglia?
Ma tutto è possibile, quando si parla di pirati, yarr!!
Seconda classificata al contest "INCONTRI/SCONTRI IMPROBABILI, O QUASI... " indetto da S.Elric
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Franky, Roronoa, Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harlock Piece 2 - le scene tagliate
One Piece of Harlock

Le scene tagliate
(1 di 2)

* CIAK! *


- Dunque anche tu sei un capitano. - Rispose Rufy, conscio di palesare una cosa ovvia, e quindi senza aspettarsi una risposta in cambio, risposta che arrivò comunque.

- Sì... Chiedo scusa per la mia maleducazione.

Due passi in avanti portarono alla luce del vetro la figura celata fino ad allora dalle tenebre.
Rufy rimase affascinato dalla figura femminile che gli presentava davanti.
Un momento. Il capitano era una donna?
Ed era anche la più affascinante che avesse mai solcato lo spazio.
Un variopinto vestito formato da due pezzi attillati, una camicetta scoperta che lasciava ben poco spazio all'immaginazione riguardo le generose forme esposte.
Una gonna con spacco che lasciava intravedere gambe affusolate e sensuali.
I capelli della piratessa cascavano sul mantello bianco e maestoso, che copriva a sua volta la nobile e allo stesso tempo selvaggia figura del capitano spaziale.

Rufy non credeva ai suoi occhi.

- Tu?

- Ebbene sì, - Confessò l'interlocutrice. - Sono il Capitano Hancok, Boa Hancok.

Boa si avvinghiò al braccio di Rufy facendo sbocciare cuoricini attorno a sé, mentre l'ufficiale di bordo meglio noto come Yuki Kei entrò nella cabina protestando.

- Chi è questa donna? E dov'è il capitano?

Per tutta risposta, Uosop e Chopper si presentarono con le facce costernate, e trasportando una sospetta statua straordinariamente raffigurante il Capitano Harlock.

Boa commentò la situazione con un occhiolino malizioso in direzione della bionda capo navigatrice, che contraccambiò in modo furente.

- A me è permesso tutto, perché sono bellissima! - Recitò la piratessa. - Problem? - Aggiunse,  facendo un sorriso da trollface.


* CIAK! *

- Dunque anche tu sei un capitano. - Rispose Rufy, conscio di palesare una cosa ovvia, e quindi senza aspettarsi una risposta in cambio, risposta che arrivò comunque.

- Sì... Chiedo scusa per non essermi ancora presentato.

Due passi in avanti portarono alla luce del vetro la figura celata fino ad allora dalle tenebre.

Rufy rimase affascinato dalla figura dell'uomo che gli presentava davanti


Sulla spalla dell'uomo vi era un uccello che Rufy non aveva mai visto in vita sua, in nessuna di tutte le strane isole che aveva visitato finora.


- Che bel volatile! - Disse Rufy con gli occhi che si illuminavano di una luce inquietante. - E' buono da mangiare?


- Tori-san non si tocca! - Rispose Harlock scandalizzato, prendendo in braccio il volatile spaventato e allontanandolo dalle avide grinfie di Cappello di Paglia.

Nami entrò di corsa in scena per punire l'affamato capitano con il classico ventaglio di carta. - Ma tu pensi sempre a mangiare ?!


* CIAK! *

Un uomo? - Chiese Harlock, notando anch'esso il particolare. - Un uomo sul muso dello  Spacewolf?

- Sì, è  Zoro! E'  vestito in un modo irriconoscibile, ma si vedono chiaramente le spade che ha in mano!

- Si chiama tuta spaziale. - Si intromise Franky, alla guida dello Spacewolf. - A quanto ci hanno informato, quaggiù se esci fuori senza di quella, muori.


- Qua siamo nello spazio. - Precisò Harlock. - Come pensate di combattere un incrociatore di quel calibro?

- Con le spade. Con cosa, se no? - Rispose Zoro.

- Ascoltate, qualunque battaglia abbiate mai affrontato, combattere nello spazio è una cosa molto diversa. E' impensabile contare su delle... spade.

- Perché, lo avete mai fatto? - Rispose Zoro. -
Non si può mai esserne sicuri, finché non si prova!

La comunicazione si interruppe, rendendo vane ulteriori proteste da parte di Harlock.

Tutti videro la navicella evitare le cannonate dell'incrociatore ed avvicinarsi al colosso.

- Tecnica a tre spade... - Si sentì dal comunicatore.

Lo spadaccino si mise in posizione con le due spade, poi ne afferrò una terza per portarsela a...

- Dannazione! - Protestò lo spadaccino. - Non riesco a mettere in bocca l'elsa per via di questo strano elmo. Sarà meglio che prima me lo tolga.

- FERMATE QUEL PAZZO! - Urlarono tutti.


* CIAK! *


- Sì... Chiedo scusa per non essermi ancora presentato.

Due passi in avanti portarono alla luce del vetro la figura celata fino ad allora dalle tenebre.
 Il lungo mantello che si posava sulle spalle donava allo sconosciuto un'aria di maestosità che a Rufy ricordò Shank il Rosso, se non addirittura il leggendario Gold Roger.
Infine l'uomo, con una punta di teatralità, si presentò, accompagnandosi con un lieve inchino.

- La mia casa sono le stelle, il mio vessillo la libertà. Il mio nome è Capitan Uosopp.

- Bocciato! - Urlarono in coro Harlock e Rufy che, seduti dietro una enorme scrivania con la X, incrociarono le braccia per formare anche loro la medesima lettera: il tutto in perfetto stile X-factor.
Il finto capitano ci rimase male, balbettando un  - M-ma come?!

Zoro in disparte commentò: - Così quello stupido imparerà a non rubare la scena agli altri.

* CIAK! *

Pur essendo un ospite a bordo dell'Arcadia, il cuoco della Thousand Sunny aveva fatto voluto fare lui gli onori alle padrone di casa: le ufficiali Yuki Kei e l'alieno femmina Meeme.

- Per voi, miei amabili damigelle. - Aveva esclamato con un inchino, mentre, su un tavolino, aveva poggiato un vassoio di té  fumante, insieme a due tazzine finemente decorate e un set di pasticcini elegantemente disposti.

Yuki seduta su un comodo sgabello provvisto di cuscino, si sentiva un po' a disagio per il trattamento, sulla nave l'equipaggio era parecchio informale e il massimo di riguardo che le si riservava riguardava il grado di ufficiale.
Meeme, invece, non si scompose, ma il liquido nella tazzina la lasciò del tutto indifferente.

- Io bevo solo alcool. - Specificò l'aliena senza bocca.

Ma Sanji non si fece cogliere impreparato.

- Mi permetta, allora, bella signorina. - Cinguettò con gli occhi a cuoricino. - Di offrirle questo pregiato saké d'annata.

La bottiglia, tirata fuori da dietro la schiena come in un gioco di prestigio, incontrò il favore della donna dai capelli violetti, che prese soddisfatta il bottino e cominciò a scolarselo.
Dopo diversi sorsi, Meet posò la bottiglia sul tavolino.

- Tanta premura va ricompensata. - Commentò. - Permettimi di contraccambiare con un po' di musica.

Leggendo l'estatico entusiasmo negli occhi adoranti del biondo cuoco, la donna si alzò in piedi e prese in mano la piccola arpa che teneva sempre accanto a sé.
Yuki, dal canto suo, preferì non scomporsi, limitandosi a sorseggiare il té insieme a qualche biscotto.

Mentre le dita di Meeme cominciarono a sfiorare le corde dello strumento, uno scheletro si avvicinò in preda all'entusiasmo, con in mano un violino.
Yuki sobbalzò per lo spavento, facendo cadere la tazzina, che si ruppe in mille pezzi, e corse a nascondersi dietro le spalle di Meeme, che tuttavia non sembrava per nulla turbata dall'arrivo dell'inquietante nuovo arrivato.

- Musica? - Chiese il non morto, strusciando melodiosamente l'archetto sul suo strumento. - Anch'io suono! E che belle donne quelle che vedono le mie pupille. Ah già, - Si fermò. - Io non ho le pupille.

Una gamba vestita di nero si alzò di centottanta gradi con la grazia di una ballerina, e poi si abbatté con la potenza di un'ascia sulla testa dello scheletro.
Era Sanji, con uno sguardo furioso.

- Ti sembra il modo di presentarti, idiota?

Il violinista sentì il bernoccolo che ovviamente non poteva avere, mentre l'altro continuò il rimprovero.

- Adesso scusati e parla educatamente!

- Sì, ... chiedo scusa, damigelle. - Si scusò lo scheletro, chinando il teschio. - Mi chiamo Brook.

- M-molto piacere. - Azzardò la bionda caponavigatrice, azzardando un'occhiata da dietro una divertita Meeme.

- Perdonerete a questo punto il mio ardire, signorine, ma muoio dalla voglia...ah, no, sono già morto. - Precisò Brook, ma guardando un inquietante Sanji capì che era meglio terminare la frase. - Dicevo, permettete una richiesta?

- P-prego. - Balbettò Yuki, che era pur sempre un ufficiale dell'Arcadia, e a cui il Capitano aveva personalmente raccomandato gli ospiti. - Cercheremo di accontentarla p-per quanto possibile.

- Molto gentili. - Rispose educatamente lo scheletro, squadrando le due donne. - Ecco... mi fareste vedere le mutandine?

La scena si ghiacciò, e una folata di vento sollevò due foglie davanti a tutti i presenti, impietriti.

Fu Sanji a sbloccare la situazione, alzando ancora una volta la gamba.

Dalla stanza attigua, Harlock e Rufy videro volare il teschio di Brook, che divertito commentò: - Yohoho! Si gioca a calcio!


* CIAK! *


L'uccello gracchiò.
La renna ascoltò con attenzione, incredula.

- No! - Esclamò.
L'uccello annuì, poi gracchiò ancora.
- Dai, non può essere vero! - Rispose la renna, con gli occhi pieni di stupore.
L'uccello gracchiò una terza volta.
I due animali si voltarono verso Harlock, e poi scoppiarono a ridere.
La renna parlò ancora. - Quindi lui...?
L'uccello annuì di nuovo.
Entrambi scoppiarono di nuovo a ridere, con le lacrime agli occhi.

In disparte, i due capitani assistevano alla scena.
Rufy domandò. - Lo sapevi che Chopper può parlare con gli animali?
Harlock convenne. - Mi sembra evidente. Sta conversando con Tori-san da più di mezz'ora.

I due animali guardarono nella direzione del pirata spaziale con gli occhi carichi di ilarità, e scoppiarono di nuovo a ridere.

Cappello di paglia osservò l'espressione di Harlock, e domandò.
- Sei curioso? Vuoi che chieda a Chopper di tradurre le parole dell'uccello?

- Grazie, ma credo sia meglio di no. - Rispose Harlock, inquietato dall'ennesima risatina che i due si stavano scambiando.



* CIAK! *



Una piccola navicella era appena uscita, e si stava dirigendo verso un incrociatore nemico. Uno di quelli grossi.

- Sta andando a morire? - Chiese esterrefatto Harlock. - Solo i cannoni dell'Arcadia potrebbero fare qualcosa contro quel tipo di navi. E' un suicidio!  Chi è il pazzo che andrebbe da solo a...?

- Franky! - Esclamò Rufy con aria sorpresa. - Non dirmi che sei tu al comando di quella strana barchetta?

- Cosa? - Intervenne Harlock basito. - Alla guida del caccia c'è uno dei tuoi uomini?

- E' un sistema di guida davvero ingegnoso, - Si intromise in risposta Franky. - Ma per un genio della meccanica come me non è stato difficile impararlo.

Per tutta risposta lo Spacewolf, come impazzito, virò tracciando una curva ad angolo retto, e poi fece un'altra deviazione, prima di tornare sulla rotta originaria.

- Beh, forse non è poi così facile da guidare. - Si corresse imbarazzato Franky.


- Cosa vuoi fare con una sola navicella contro un incrociatore? E' un suicidio! - Protestò Harlock.

- Ah, ma io ho un'arma segreta! - Proclamò Franky.

- Cos...? - Chiese il pirata spaziale, basito.

Franky non lo lasciò finire. Si sentì il rumore di un pulsante premuto, mentre il pilota improvvisato disse una strana parola.

- Trasformazione!


Una strana musica anni '70 cominciò a suonare, mentre la navicella cambiò conformazione.
La coda si allungò e si divise in due, formando delle gambe. Dai fianchi uscirono delle braccia.
La cabina si ritrasse sul dorso, mentre la forma umanoide girò di 90 gradi all'indietro, in modo che le gambe puntassero verso il basso.
Dai piedi si accesero due reattori separati, mentre le braccia si allargarono e si piegarono ad angolo retto.
Dalle estremità degli arti superiori uscirono due pugni.
Infine, la dove prima vi era la cabina, uscì una testa del tutto simile a quella del suo pilota.
Gli occhi si illuminarono di giallo, mentre la bocca si aprì in un ruggito selvaggio.


Franky urlò così  il nome della sua creazione.

- Super Franky Z, in azione!


Tutti i presenti, nemici compresi, assistettero alla scena con un allibimento generale che paralizzò l'atmosfera.

Tutti tranne Rufy e Chopper, a cui brillavano gli occhi per l'entusiasmo.
Era soprattutto il pirata di gomma quello più emozionato.

- Wow! Che forza Franky! Me lo fai provare? - Esclamò, seguito da un - Ti prego! - Da parte di Chopper.

Uosopp urlò ai due il suo rimprovero. - Siete scemi?!?


* CIAK! *


La scena era un qualcosa di inaudito.

Yuki non credeva ai suoi occhi. Il corridoio era cosparso di corpi malconci.
Diversi lamenti si sentivano nell'aria. Il Dottor Zero si stava dando un gran da fare, tra bendaggi e medicamenti.
Il gatto noto come Mi-kun si stava strusciando sulla gambe dell'ufficiale medico, per venire da questi scacciato.

- Non ora! - Disse seccato il dottore, sbuffando per il gran lavoro. - Mi domando cosa possa averli ridotti così. C'è stato un attacco delle Mazoniane?

- Impossibile! - Negò la caponavigatrice, prendendo in braccio il gatto rifiutato. - Non è stato suonato nessun allarme.

Chopper, presente anche lui per contribuire con il suo apporto professionale, riportò le testimonianze apprese da alcuni moribondi. - Non c'è stato nessun attacco. - Spiegò. - La rissa è partita dall'interno.

- Una rissa?! - Chiese Yuki. - Com'è possibile?

Nel frattempo raggiunse Nami che rimase basita dallo spettacolo grottesco. - Che diavolo è successo qui?

- Una gazzarra, pare. - Rispose il Dottore. - Anche se è la prima volta che capita. Siamo pirati, è vero. Ma nessuno tra noi è, per così dire, rissoso.

- Mi domando chi possa aver iniziato. - Si chiese Yuki.

- Io, un'idea, credo di avercela. - Intervenne Nami, guardandosi in giro.

Dopo un paio di secondi, trovò finalmente ciò che stava cercando. Abbassò le mani, e raccolse due...orecchie.
Attaccate ad esse vi erano due corpi, anch'essi malconci, che tutti riconobbero come membri della ciurma di Rufy.
Uno spadaccino ed un cuoco.
- Ahio, mi fai male! - Protestò il primo.
- E' colpa sua. - Si giustificò il secondo, indicando l'altro in accusa.
- Cosa diavolo dici, cuoco da strapazzo? Sei tu che hai provocato e nel tentativo di colpirmi hai sbagliato persona!
- Parli te, spadaccino dei miei talloni, che sei così miope da tirare il pugno a un mozzo anziché a me!
- Damerino, vuoi ricominciare?
- Per me va bene, testa verde!
- Finitela! - Sentenziò Nami seccata, ponendo fine alla discussione con un forzato testa contro testa tra Zoro e Sanji.

Il tutto sotto lo sguardo basito di tutti gli altri.


* CIAK! *


- Ecco fatto!

Il cyborg dai celesti capelli rasi si passò un braccio sulla fronte imperlata di sudore, prodotto del poco di umano che rimaneva del suo corpo.
Poi, osservando il risultato del suo lavoro, commentò il suo caratteristico:

- Super!

L'Ufficiale noto come Yattaran espose i suoi dubbi.

- Ma sei sicuro che queste modifiche ad Analyzer saranno davvero utili?

Il riferimento era diretto al robot di bordo, un modello umanoide costruito sulle fattezze di Robbie il Robot, icona indiscussa degli anni di pellicole cinematografiche ormai dimenticate come "Il pianeta proibito".

- Certo! - Confermò il genio meccanico della Thousand Sunny. - Fino ad ora, se non sbaglio, la sua massima utilità a bordo dell'Arcadia è stata per dei siparietti comici, vero?

- Beh, sì... - Ammise Yattaran. -  Ma nei combattimenti bastiamo già noi, i pirati di Harlock, e il nostro valore! - Affermò con un pugno sul petto.

- Balle! - Controbatté Franky. - Un automa se non si sente utile e motivato, finirà per deprimersi fino a disattivarsi!

Analyzer si inclinò in avanti e avvicinò le braccia, in apparente segno di tristezza.

- ... Ma le modifiche che ho applicato lo renderanno indispensabile per tutto l'equipaggo! - Affermò con orgoglio Franky.

Analyzer tirò fuori un paio di bandierine e sparse un po' di coriandoli, per comunicare la contentezza.

- Sì, ma come? - Chiese dubbioso l'ufficiale con la passione del modellismo.

- Beh, per esempio, - Spiegò Franky. - Se nel mezzo della battaglia qualcuno avesse bisogno di bere qualcosa...

- Volete del té? - Chiese automaticamente Analyzer. Il portellone nel torace si aprì e venne fuori un vassoio con una teiera fumante e due tazzine. - Oppure preferite qualcosa di fresco? - I fianchi del robot si aprirono come sportelli di un frigobar, e ne uscirono scompartimenti carichi di bevande assortite. - Alla mia destra analcolici, alla mia sinistra alcolici, anche se bere in combattimento è sempre sconsigliato.

- Visto? - Disse soddisfatto Franky. - Persino i consigli automatici!

- Ma in battaglia non abbiamo bisogno di un cameriere, abbiamo bisogno di armi! - Protestò Yattaran.

- Tutto qui? Vai Analyzer Z!

Il robot mutò conformazione e tirò fuori armi da ogni dove. Due mitragliatori dalla schiena, un cannone laser dal torace, due batterie di missili dalle cosce.
Le gambe cambiarono in cingoli, e dalla testa venne fuori un'antenna radar in rotazione continua.


- Eccolo qui! Che te ne pare? - Esclamò Franky trionfante.


- Impressionante! - Convenne Yattaran. - Ma non sarà un po' pericoloso all'interno della nave?
Se magari scappa qualche pallottola?

- Figurarsi! Non può succedere nulla, perché ha la sicura che si sblocca solamente pronunciando una specifica parola.

- Ah, sì, e quale?

- Ma naturalmente, Fuoco!... Ops. - Si interruppe Franky, giusto un secondo troppo tardi.

Un inferno di laser, detonazioni e spari demolì l'ambiente circostante.
I due geni corsero miracolosamente in salvo, ma una paratia venne crivellata e demolita, creando uno squarcio verso l'esterno.

La zona venne isolata per le riparazioni dall'esterno, e Franky e Analyzer Z, il primo dentro una tuta spaziale, e il secondo con  solo il casco.

Tutti e tre con un bernoccolo sulla testa, mentre la solita Nami sorvegliava in tuta spaziale, con le braccia conserte e un ventaglio di carta in mano.



A quanto pare il materiale era maggiore di quanto sembrasse. Appuntamento quindi con la seconda e (forse) ultima parte de "Le scene tagliate".
  
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