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Autore: SandFrost    24/03/2014    0 recensioni
Se ti sentissi solo. Se avessi bisogno di sfogarti. Se trovassi un elenco telefonico ingiallito dal tempo, sotto il tuo letto. Se ci fossero solo pochi nomi ancora leggibili, e solo uno di questi abbastanza lontano da te. Se avessi il bisogno di chiedere aiuto, ma di non farlo realmente. Se ti venisse voglia di prendere quell’indirizzo e scriverli una lettera...
Cosa gli scriveresti?
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa mia mini long a delle persone speciali che c’erano e ci sono ancora ora.
La dedico a una persona meravigliosa, che ha illuminato le mie giornate con il suo sorriso e anche se ora è distante, lo fa ancora.

Alla mia bellissima Jacobba e a ogni nostro momento insieme.

La dedico a Giulia (aka My Robin!Louis), perché mi è sempre accanto, legge ogni cosa che le mando e mi sprona a continuare ogni giorno.
La dedico a Fra (aka My Blaine!Turk), per questo anno insieme, per avermi dato la forza necessaria per ri-iniziare questa mia avventura con le parole.
La dedico a Lidia (aka Niall!Nella in Kurt), per non giudicarmi mai, per farmi sentire “umana”, per ogni sclero e per i pomeriggi seduti sulla nostra panchina.
La dedico a chi la vuole leggere e a me stessa.
 
SandFrost

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Se ti sentissi solo. Se avessi bisogno di sfogarti. Se trovassi un elenco telefonico ingiallito dal tempo, sotto il tuo letto. Se ci fossero solo pochi nomi ancora leggibili, e solo uno di questi abbastanza lontano da te. Se avessi il bisogno di chiedere aiuto, ma di non farlo realmente. Se ti venisse voglia di prendere quell’indirizzo e scriverli una lettera...

Cosa gli scriveresti?
 

 



 
Ciao nessuno..

Sono un nessuno anch’io, a pensarci bene. Ho preso il tuo indirizzo da un elenco telefonico, seppellito sotto il mio letto. Ho sempre voluto farlo. Scrivere a qualcuno, qualcuno di cui non conosco niente, e mostrargli qualcosa che non ho il coraggio di dire al mondo. Non ti chiedere: perché io, non c’è reale risposta. Era uno dei pochi nomi ancora visibili ed eri anche il più lontano da me. Cosi non mi avresti cercato. Cosi non avresti saputo nient’altro oltre a quello che ti avrei scritto. Cosi non mi avresti salvato.

Sì, sto chiedendo aiuto, perché sto precipitando, ma non sto chiedendo realmente aiuto. Inizio a credere che mi piaccia la sensazione di vuoto sotto di me. Se mai troverò il coraggio di mandarti questa lettera, per favore, non rispondere. Non fare domande, ma leggimi. Mi sento solo. Ho sempre amato essere solo, ma ora.. mi pesa. Mi pesa essere me e non so il perché.

Ho una casa, una famiglia, anche un cane che si addormenta al mio fianco ogni notte. Eppure quella sensazione di solitudine mi accompagna da qualche mese. A qualche metro da casa mia c’è un edificio abbandonato, adoro nascondermi tra quelle mura e immaginare storie di persone che, forse, non ci sono più. Sentirmi parte di qualcosa che non conosco, poter creare dialoghi di persone che non sono mai esistite realmente. E da lì che ti sto scrivendo, seduto su una sedia che cigola e una scrivania che era piena di polvere, prima del mio arrivo, e che tornerà ad esserlo una volta che sarò andato via.

C’è una grande finestra che prende quasi l’intero muro, i tramonti sono spettacolari se sai aspettare. Hai mai voluto scappare da te stesso? Quanto può essere facile e allo stesso tempo difficile fingere di stare bene? Mia madre mi guarda e mi sorride, mio padre è troppo impegnato a stare dietro ai suoi pazienti per analizzarmi. Mio fratello è partito molti anni fa e ogni mese ricevo una sua lettera dove dice che va tutto bene. Mi sento invisibile, ma non lo sono.

Sarebbe tutto più facile, se trovassi la forza di andare via anche io. Ma ho capito che cambia la città, gli abitati, ma i problemi dentro di noi restano lì e non vanno da nessuna parte. Non sono cosi forte da farli andare via e farmi lasciare solo, sono di compagnia. Sì, alle volte mi sento cosi solo che anche la mia mente, autodistruttiva, è un ottima compagna. Alle volte.

Tutto sommato la mia vita non è male, eppure ci sono quei momenti in cui tutto sparisce, si annebbia e allora non ho più niente. La tua famiglia è solo qualcosa che non aiuta, un ostacolo. La tua casa un punto fermo, qualcosa che ti blocca a restare lì. Il tuo cane, solo un animale in cerca di cibo e affetto. E tu? E tu solo qualcosa che crea problemi a tutto il resto.

Il bello di scrivere questa lettera è che non deve avere senso. Posso farti credere tutto quello che voglio, mostrarti ogni mio più piccolo lato oscuro, sembrare anche depresso, fingermi felice e scrivere sonetti d’amore, perché siamo solo cornici al quadro che rappresenta la nostra vita.

La cosa strana? E che in quel quadro noi non siamo stati dipinti. Come se volessero dirci: Tu non fai parte di tutto questo. Questo è quello che vedi, quello che senti, quello che sei. Sei solo un pittore occasionale, che prova a lasciare sulla tela qualcosa di significativo, ma alla fine è solo una macchia sullo sfondo.

Deprimente non trovi? Passiamo la vita a credere di essere o poter essere qualcosa e alla fine siamo solo delle macchie. Spero solo di non essere una di quelle macchie indelebili, sul bordo di una manica di camicia, e che nessuno decida di buttarmi via.
 
~

Mi piace la sensazione che provi dopo un urlo, uno di quelli veri e non coperto con il cuscino, quella sensazione non mi piace. Ti sembra che le corde vocali vadano in fiamme e dopo ti senti cosi esausto e vuoto, ma allo stesso tempo pieno di troppe cose che non sai comprendere e che non sai spiegare a te stesso.

Sai cosa? Alle volte vorrei mettermi di fronte un pubblico e raccontare la mia storia, magari farlo con la musica e una canzone strappa lacrime ma che faccia riflettere chi l’ascolta. Tutto quello di cui abbiamo bisogno, molte volte, è la sensazione di essere ascoltati e che la nostra storia sia importante, anche se non lo è e anche se non stiamo raccontando niente di eccezionale.

Oh! Il sole sta per tramontare. Tra poco si farà buio, ma prima di allora il cielo sarà cosi caldo e denso di emozioni da lasciare il mondo senza parole. Perché non ci sono parole per descrivere qualcosa che ti fa sentire completo e allo stesso tempo completamente solo. Mi piacciono i tramonti.

Non è giorno e non è notte, e a dir la verità non è neanche un pomeriggio, è solo un cielo tinto di ogni sfumatura dal rosso al giallo, con qualche nuvola a completare il tutto. Senza pensieri. E’ cosi che mi sento quando mi fermo a osservarlo, ma quando riprendo a camminare la mia mente torna a camminare con me. Non so se dirti se in bene o in male. Dopo un tramonto ogni emozione cambia colore.
 

 
Chissà che stai pensando di me adesso.
Non mi importa.
Ti sembro pazzo? Ti sembro uno che ha tutto e non lo vede? Ti sembro uno stupido cinico? Un bambino che ha paura di correre perché è caduto troppe volte? Un bambino che non vuole chiamare la mamma, solo perché pensa di poterci riuscire da solo?
Non mi importa.
Pensi che la mia vita non sia cosi male e che sono io a essere cosi drammatico? Pensi che la mia vita, in confronto ad altre vite, sia migliore? Pensi che mi stia nascondendo, perché ho paura del mio riflesso allo specchio?
Non mi importa.
Pensi che io stia fingendo o che potrei essere felice se solo lo volessi realmente? Pensi che io non voglia essere felice? Pensi che tutto questo mi stia comodo? Pensi che sia un totale, stupido, pazzo che sta scrivendo questa lettera a una persona a cui non importa niente?
NON MI IMPORTA.
Cosa pensi - non mi importa - di me.
Non mi importa (ma vorrei saperlo).
  
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