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Autore: silence is everything    24/03/2014    1 recensioni
E' la mia prima fanfiction e quale modo migliore per iniziare se non farne una sui Bastille?!
In alcune parti della storia ho raccontato un po' di me e della mia vita.
Ho voluto parlare di quella vita che si sogna quando si è piccoli, quella vita che si vede solo in televisione, di quell'amore che ti prende e ti consuma ogni centimetro del corpo.
Un ragazzo perfetto, con una storia un po' complicata e una ragazza complicata con una vita perfetta.
Insomma qualcosa di tremendamente bello, ma difficile da ottenere. Ecco la mia storia in due righe. Spero vi piaccia, un saluto a tutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Becky P.O.V
 

Andai verso il bagno del locale dove due ragazzi sulla ventina avevano appena vomitato l'anima, quando il mio capo li aiutò ad alzarsi da terra dovetti iniziare a pulire, avrei voluto vomitare anche io perché mi faceva proprio schifo, però riuscì a non vomitare e quando finì di lavare il pavimento mi diedi una rinfrescata, andai verso il bancone e vidi che al tavolo con Dan c'erano tutti i ragazzi che ridevano e bevevano, avrei voluto avvicinarmi a loro per bere una birra insieme, ma purtroppo arrivavano sempre più clienti e il lavoro mi chiamava.


Andai al tavolo 16 dove c'era una squadra di football che aveva appena vinto una partita, appena mi avvicinai iniziarono a fare apprezzamenti sul mio abbigliamento, così cercai di prendere le ordinazioni il più velocemente possibile per scappare da quel casino che stavano facendo quei ragazzi pompati.


Arrivai al bancone e iniziai a preparare le birre che mi avevano chiesto, chiamai Joe il proprietario del locale e gli chiesi se potesse portare lui le birre al mio posto e accettò. Continuai a lavorare quando mi si avvicinò Joe e disse -quelli ti vogliono, hanno detto che ti danno anche una buona mancia, che vuoi fare?-


-va bene, ma ti chiamo non appena succede qualcosa ok?-


-tranquilla se hai bisogno ci sono io.-


Andai verso il tavolo e portai le ultime birre che mancavano, quando mi sentì toccare una gamba, guardai il diretto interessato e dissi -sei pregato di togliere la mano.-


-se no che succede?-


-Joe!- gridai il nome di Joe, ma non mi sentiva perché la musica era troppo alta, avrei voluto mettermi a piangere, mi sentivo sola in mezzo a tutti questi animali che mi toccavano e mi gridavano quanto fossi provocante, cercavo l'aiuto di qualcuno, quando vidi dall'altra parte della sala Dan così mi misi a gridare più forte che potevo, lui mi sentì e iniziò a correre verso di me seguito dagli altri ragazzi. Mi prese per un braccio e mi portò fuori da quella terribile situazione. Avevo la camicetta sbottonata e una macchia di birra che mi era caduta mentre stavo per lasciare il vassoio.


Appena alzai gli occhi il mio sguardo incrociò quello di Dan che mi guardava preoccupato, non sapeva cosa fare, vedevo la preoccupazione nei suoi occhi così decisi di buttare la mia faccia sul suo petto, lui mi abbracciò forte per farmi sentire al sicuro, mi accarezzava i capelli, mi ripeteva di stare calma, ma era troppo tardi ormai le lacrime avevano inondato il mio volto, sentivo la testa pulsarmi all'impazzata, il cuore mi batteva più forte del solito, la vista iniziava ad appannarsi, mi girava la testa, cercavo le mie amiche, ma l'unica cosa che vidi fu il buio.


Mi svegliai nel mio letto, mi guardavo intorno senza capire cosa fosse successo, cercavo di rivivere quei momenti, ma era come se il mio cervello avesse eliminato ogni traccia di essi. Guardai il comodino dove vi erano appoggiati il telefono e la sveglia, guardai l'orario, erano le due di pomeriggio, cercai di chiamare qualcuno, ma nessuno rispose, pensavo di essere sola quando entrò nella stanza un ragazzo alto, con i capelli strani, non vedevo granché perché ero ancora rimbambita dal sonno. Vidi questo ragazzo avvicinarsi e piano piano misi a fuoco la sua figura, era Dan, mi sentivo felice per la sua presenza, volevo dirgli grazie, ma stranamente non riuscivo a parlare come se ci fosse qualcosa che me lo impediva, iniziai ad agitarmi e lui se ne accorse, mi abbracciò e disse -No, no tranquilla è normale se non riesci a parlare sei sotto gli effetti del calmante, abbiamo dovuto dartelo per tenerti a bada perché non riuscivi a dormire, ti svegliavi gridando ogni due ore così abbiamo chiamato un medico che ti ha somministrato questo calmante che ti ha fatto dormire per un bel po'. L'importante adesso è che stai bene, ok?- annuì senza capire molto, ma mi fidavo di lui.


Riprese a parlare e disse -vuoi mangiare? Magari hai sete? Ti porto qualcosa?- feci cenno di no con la testa, ma lui scese in cucina senza ascoltarmi e quando tornò in camera aveva un vassoio con un po' di tè e qualche biscotto, ma come diavolo faceva a sapere che quando sto male avevo sempre voglia di tè e biscotti? Come faceva a conoscermi? Quante altre cose sapeva di me? Interruppe i miei pensieri rispondendomi ad ogni domanda -sai quando sto male ho sempre voglia di te e biscotti e ho pensato che anche tu ne volessi.- annuì, bevvi un sorso di te e sentì il liquido caldo scendere dalla gola fino al mio stomaco, mi sentivo rigenerata, guardai Dan e sorrisi, lui fece lo stesso fregandosi un biscotto al cioccolato, io lo guardai e mi misi a ridere e dissi con un filo di voce -grazie.- Lui rimase a guardarmi senza disturbarmi e senza fregarmi altri biscotti, guardai la tazza di tè ormai finita appoggiandola sul comodino, mi strinsi le ginocchia al petto e feci cenno con la mano a Dan di sedersi vicino a me, lui non esitò nemmeno un momento, mi passò un braccio intorno alle spalle e appoggiò la sua testa sulla mia, mi accarezzava il braccio, poi lui alzò la testa e disse -quando sei svenuta mi sono preoccupato tantissimo, non riuscivi a riprenderti e ho pensato. No in realtà non sapevo cosa pensare- iniziava ad agitarsi e respirava più velocemente rispetto al solito, sentivo il suo cuore accelerare vertiginosamente, così decisi di intervenire -Dan- lui si voltò a guardarmi -I-io, quando sono vicino a te mi sento al sicuro, mi sento protetta da qualsiasi pericolo, mi sento...-


-ti senti amata?-


-si.-


-lo sei.-


-in che senso?-


-non lo so, non riesco a capire cosa voglio veramente anzi sono confuso e l'unica cosa di cui sono sicuro è che tu mi piaci. Mi piaci.-


Quest'ultima parola provocò in me un turbinio di emozioni, lo guardai come se mi avesse appena preso il cuore tra le mani e lo stesse stringendo a se, avrei voluto saltare dalla gioia e mangiarmelo di baci, ma non feci niente di tutto ciò. Mi limitai ad abbracciarlo, accarezzargli la faccia e ad avvicinarmi alle sue labbra, capì le mie intenzioni e decise di avvicinarsi anche lui, ci trovammo faccia a faccia, potevo vedere ogni striatura di blu dei suoi occhi, ma quando la sua bocca toccò la mia mi persi in lui, come se fossi in estasi.


Quando ci separammo lui mi prese la faccia tra le mani, mi guardò e mi sorrise dandomi la possibilità di vedere i suoi denti, poi mi abbracciò e disse -adesso ne sono sicuro.- lo guardai senza capire, poi vidi la gioia nei suoi occhi e io feci un sorriso a trentadue denti e scoppiammo a ridere, venimmo interrotti dai nostri amici che corsero subito nella mia stanza e si buttarono addosso a noi per festeggiare il mio risveglio dopo due giorni di sonno profondo.


Il primo a parlare fu Will -Ma buongiorno bella addormentata nel bosco- ridemmo tutti poi le mie amiche mi abbracciarono e mi dissero -non devi più permetterti a fare una cosa del genere, hai capito?-


-si ci hai fatto prendere un colpo.- disse Sole


-ammettilo hai fatto tutto questo casino solo per farti coccolare da Dan? Ahah- aggiunse scherzosamente Gin.


Tutti scoppiammo a ridere poi Kyle disse -Hey ragazzina non ti permettere a fregarmi il ragazzo hai capito?- Dan rispose con un tono scherzoso e sensuale -amore non ti tradirei mai. Io ti amo.- guardai Dan spalancando gli occhi, lui si girò e mi disse -che c'è?- io gli tirai un lieve schiaffo e gli dissi -a Kyle riesci a dire ti amo e a me no?!- lui arrossì subito e disse -io e Kyle ci conosciamo da un sacco di tempo, mentre con te da pochi giorni e poi considera che tu passi il tempo dormendo.-


-mi ritengo offesa, non rivolgermi più la parola.-


-dai, dammi un bacio e non fare tante storie.-


Non me lo feci ripetere un'altra volta così mi fiondai subito sulle sue labbra morbide e i nostri amici uscirono dalla stanza imbarazzati, lui si staccò da me e disse -ti voglio far vedere un posto ok?-


-che posto?- chiesi curiosa.


-non te lo dico è una sorpresa- mi sorrise, mi diede un bacio sulla fronte e mi disse di vestirmi il più veloce possibile.


Mi aveva messo ansia, cosa avrei dovuto indossare? Un jeans sarebbe andato bene? O forse un vestito? Per non sbagliare indossai un vestito bianco con dei fiori color corallo e le mie solite converse bianche, scesi le scale e difronte la porta c'era Dan che mi aspettava impaziente, quando mi vide fece un gran sorriso e mi prese in braccio dicendomi -sei bellissima- fece una pausa mi osservò attentamente e disse -i vestiti ti stanno bene, dovresti indossarli più spesso- rise guardandomi divertito.


-cosa c'è che non va?- dissi stizzita dalle sue risate.


-niente piccola ficcanaso. Ti ho fatto un complimento.- disse toccandomi con il dito indice il naso -forza vieni!-

  
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