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Autore: cyrusaddicted    24/03/2014    0 recensioni
Sono passati sei anni da quando i fratelli Jonas si sono trasferiti, sei anni da quando Miley ha rischiato la vita. Sembra si sia tutto sistemato, eppure ci sarà qualcosa che scombussolerà la loro vita.
(E' il seguito di Stay With Me.)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18
 
MILEY
Era piuttosto nervosa, probabilmente quello stesso giorno avrebbe rincontrato Nick e non sapeva nemmeno cosa dirgli. Durante il tragitto per arrivare in aeroporto, David e Joe avevano spiegato a Miley cosa fare e Joe le aveva dato l'indirizzo dell'azienda.
-Miley sei sicura?- le chiese il cognato per l'ennesima volta.
Miley sapeva che lo diceva perchè non voleva lasciarla andare e si limitò ad annuire -Tranquilli dovrò solo andare lì e chiarire le cose con lui- sospirò -speriamo che il viaggio di ritorno me lo farò in sua compagnia-.
A turno abbracciò i suoi amici e si tenne per ultima la bambina, la prese in braccio e la strinse a sé -La mamma sta andando a trovare papà, tu fai la brava ok?-.
Destiny annuì e la abbracciò forte.
-Vedrai che con zio Joe e zia Demi ti divertirai- le sorrise poi la mise a terra -ci vediamo tra due giorni- guardò i ragazzi, prese la valigia e si avviò al suo terminal.
Il nervoso non la abbandonò un attimo, durante il viaggio in aereo continuava a pensare a cosa avrebbe fatto, a come avrebbe reagito lui vedendola e sopratutto a quale sarebbe stato il risultato di quel viaggio. Nick sarebbe tornato a casa con lei? O sarebbe tornata da sola a Los Angeles?
Arrivata all'aeroporto di San Francisco chiamò un taxi e si fece portare all'hotel che le avevano consigliato i ragazzi. Mentre il taxista la portava a destinazione, guardò la città dal finestrino. San Francisco era davvero grande, c'erano tante persone per strada e Miley le scrutava una ad una con l'inutile speranza di poter vedere Nick.
Arrivata all'hotel pagò il l’autista lasciandogli la mancia ed entrò nell'edificio. Si guardò attorno, era davvero accogliente, prenotò una camera e si diresse nella sua stanza.
Dopo aver sistemato le cose prese il cellulare e si sedette sul letto.
Joe, da tipico miglior amico apprensivo, le aveva chiesto di chiamarlo appena arrivava in hotel e Miley lo fece.
Dopo nemmeno uno squillo Joe rispose -Grazie al cielo stai bene!- sembrò piuttosto sollevato.
Miley scoppiò a ridere -Joe ma sei scemo?! So cavarmela eh!-.
-Hai ragione, ma mi preoccupo lo stesso-.
-Bene, ci siamo visti nemmeno tre ore fa quindi non ho nulla da dirti. Sono in hotel e credo che andrò domani da Nick. Ci sentiamo, salutami la piccola!- attaccò senza aspettare una risposta.
In realtà voleva andare il pomeriggio stesso ma non voleva sembrare troppo affrettata, prima si sarebbe riposata un po' e si sarebbe anche fatta una bella doccia. Nick non la vedeva da sei mesi e di certo non poteva andare da lui conciata come se avesse appena fatto jogging.
Si lavò e decise di uscire a visitare la città, rimanere chiusa in camera la costringeva a pensare a cosa sarebbe successo con Nick e avrebbe iniziato ad agitarsi inutilmente. Anche se era sola si trovava a suo agio a camminare per le strade di San Francisco, comprò anche qualche vestito nuovo e mangiò in un ristorante poco costoso che le aveva consigliato David.
Verso sera tornò in hotel e rimase a guardare la tv cercando di mantenere la calma. Quando ormai si stava facendo tardi spense la tv e si mise nel letto, prese una foto di Nick che si era portata dietro e la guardò -Ti amo- disse sussurrando poi pian piano chiuse gli occhi e si addormentò.

NICK
Quel giorno si svegliò bello pimpante, finalmente aveva finito il progetto a cui lavorava da mesi ed era quello che avrebbe potuto fargli avere la promozione. Mentre si avviava verso l'azienda pensò a come sarebbe stata orgogliosa di lui Miley se fosse stata lì al suo fianco e iniziò a rattristarsi. Scacciò immediatamente via il pensiero, quello era il suo giorno e nulla avrebbe potuto abbatterlo.
Arrivò davanti al suo ufficio e vide Rachel, le scoccò un bacio sulla guancia -Ciao Rachel!- stava per entrare nel suo ufficio ma lei lo bloccò.
-Cos'hai oggi?- gli chiese curiosa.
-Niente, sono solo felice- le disse sorridendo ed entrò nel suo ufficio.
Dopo qualche ora andò a chiamarlo la ragazza -Nick tra poco inizia la riunione, vai!-.
Nick le passò affianco -Augurai buona fortuna!-.
-Non ne hai bisogno, la promozione sarà tua vedrai-.
Nick andò alla riunione, nella sala c'erano altri aspiranti capo come lui ed era nervoso. Ci teneva ad ottenere quel posto, se avesse ottenuto la promozione non avrebbe più dovuto rimanere tutto il tempo nel suo ufficio a disegnare pubblicità che qualcun'altro avrebbe esposto. Sarebbe stato lui stesso a gestire i suoi lavori e la sua creatività avrebbe avuto più libertà.
Finì la riunione e tornò in silenzio da Rachel, ancora non riusciva a credere a quello che fosse successo. Si avvicinò alla scrivania della segretaria che appena lo vide si alzò e gli si avvicinò -Allora? Com'è andata?-.
Le sorrise appena -Mi dispiace...- il sorriso si allargò sempre di più -ma dovrai aiutarmi a mettere le mie cose in un ufficio più grande perchè sono stato promosso!- la abbracciò felice.
-Mi hai fatta spaventare!- disse sorridendo Rachel, all'improvviso si fece seria -Ehm...la vipera è qui- indicò Macy che si stava avvicinando.
Nick la guardò male -Smettila di chiamarla così- si avvicinò a Macy -pensavo non volessi più vedermi-.
Macy gli sorrise -Sono venuta qui per parlarti, mi sono comportata da stupida e volevo scusarmi-.
Nick la fece entrare nel suo ufficio e si misero a parlare.

MILEY
Il momento che tanto aspettava era arrivato, sentì lo stomaco contorcersi, era più nervosa di una ragazzina al suo primo appuntamento. Sospirò e varco la soglia dell'azienda in cui lavorava Nick, si diresse alla reception e chiese dove poteva trovarlo, la receptionist le diede le indicazioni e dato che il suo ufficio si trovava qualche piano più su decise di prendere l'ascensore. Quando le porte si aprirono vide Paul, si sentì sollevata, entrò nell'ascensore e lo salutò -Salve Paul-.
Paul era in compagnia di altri due uomini ma appena vide Miley smise di parlare con loro e si rivolse a lei -Sono felice che tu abbia accettato di venire-.
Miley gli sorrise -Sono io che vorrei ringraziarla per avermi dato questa opportunità-.
Dopo poco le porte dell'ascensore si aprirono, Paul fece per uscire poi guardò Miley -Ti accompagnerei volentieri da mio figlio ma ho del lavoro urgente da sbrigare-.
-Non si preoccupi, lo troverò da sola- gli sorrise e quando rimase sola nell'ascensore schiacciò il numero del piano a cui doveva andare.
Quando arrivò seguì le indicazioni dategli dalla receptionist ed arrivò davanti a quella che doveva essere la scrivania dell'assistente di Nick. Le aveva parlato di lei quando era tornato a casa ed era proprio come gliel'aveva descritta, doveva ammettere che era molto bella. Stava scrivendo su alcuni fogli quindi non si era resa conto della presenza di Miley.
-Salve- le disse richiamando la sua attenzione.
-Ha bisogno?- le disse con ancora la testa china, alzò il viso e sgranò gli occhi -Lei è Miley giusto?-.
Miley la guardò confusa ed annuì -Si, sono qui per...-.
La ragazza la interruppe -Per vedere Nick- sorrise, sembrava quasi contenta -quello è il suo ufficio- stava per indicarglielo ma si bloccò -oh no- sussurrò.
Miley si girò e capì cos'era successo, vide Nick uscire dal suo ufficio seguito da Macy, stavano ridendo. Rimase immobile a fissarli, sperava fosse solo una visita di cortesia ma quando vide Macy avvicinarsi a lui ed abbracciarlo come fosse il suo ragazzo si sentì delusa, come poteva pensare che Nick sentisse la sua mancanza?
Nick guardò verso Rachel che in quel momento fece una smorfia e solo allora si accorse di Miley, si bloccò e la fissò senza dire nulla.
-Sapevo che era una pessima idea venire qui- sussurrò e fece per andarsene ma Nick la prese per un braccio e la fece girare.
Rimasero a guardarsi per qualche secondo, Nick guardò la segretaria -Rachel se qualcuno mi cerca dì che sono occupato-.
-Si, tranquillo- la ragazza tornò a sedersi alla scrivania.
Miley seguì Nick e poco prima di entrare nel suo ufficio sorrise a Rachel, non la conosceva ma aveva capito che Macy non le andava a genio e quindi provava una sorta di stima per quella ragazza.
Nick chiuse la porta e tornò da lei -Cosa ci fai qui?-.
Miley ignorò la domanda -Sai, ora capisco perchè volevi venire qui a tutti i costi- c'era una nota di amarezza nella sua voce.
Nick si avvicinò a lei -Miley rispondi alla mia domanda, perchè sei venuta qui?-.
-Perchè mi manchi, manchi anche a Destiny e ti rivogliamo a casa- disse abbassando lo sguardo -ma come ho potuto vedere, per te non è lo stesso-.
Nick le prese le mani -Come fai a pensare a una cosa del genere? Miley non c'è giorno in cui io non pensi a te-.
Miley sorrise -Allora torna a casa Nick, Destiny ha bisogno di te, io ho bisogno di te-.
Nick le lasciò le mani e il suo sguardo si fece distaccato -No Miley, non posso e lo sai-.
Il suo sorriso svanì -Non ricominciare Nick, torna a casa-.
-Ti ho detto di no. Ho appena ottenuto una promozione, non ci penso nemmeno a tornare a Los Angeles-.
Miley lo guardò sorpresa, credeva che avesse cambiato idea -Bene, rimani pure qui. Tanto c'è Macy a farti compagnia-.
Miley fece per andarsene, poi si girò verso di lui -Mi chiedo perchè diavolo non sono morta quando potevo, almeno non sarei stata così male per un'idiota-.
-Me lo chiedo anche io- subito dopo si rese conto di quello che aveva detto -No Miley asp...-.
Miley non lo fece finire, aprì la porta e se ne andò, si fermò davanti alla segretaria e le sorrise leggermente -Arrivederci- le disse.
Rachel la guardò dispiaciuta, Miley intuì che almeno lei era dalla sua parte e le rispose di rimando -Arrivederci-.
Si avviò verso l'uscita, si promise che sarebbe stata l'ultima volta in cui era lei a combattere per la loro famiglia, se Nick ci teneva davvero, sarebbe tornato da solo. Sperò solo che quando lui avrebbe cambiato idea non sarebbe stato troppo tardi.
Decise di non voler passare un altro minuto di più in quella città così tornò in hotel, prese le sue cose e dopo aver pagato la camera andò in aeroporto. Per fortuna il biglietto che le aveva dato Paul era di andata e ritorno così non dovette fare la fila.
Aveva voglia di piangere ma si trattenne, doveva essere forte, era stanca di stare male per Nick, salita sull'aereo cercò di rilassarsi e non pensare a lui e per i primi dieci minuti parve funzionare ma pian piano la sua mente tornò a quel maledetto ragazzo che non faceva altro che spezzarle il cuore.
Arrivata all'aeroporto di Los Angeles si rese conto di non aver chiamato nessuno per farsi venire a prendere così prese il cellulare e chiamò David.
Dopo una mezz'oretta David arrivò e appena Miley lo vide gli corse in contro e lo abbracciò forte.
-Mi dispiace- sussurrò lui e le baciò la testa -andiamo a casa-.
Salirono in macchina e Miley si appoggiò al finestrino senza dire nulla. Sentì David accendere la radio, probabilmente si sentiva a disagio a passare il tragitto verso casa in totale silenzio.
Cercò una frequenza che potesse andare bene, dopo vari tentativi ne trovò una e tornò a concentrarsi sulla guida.
Miley non ci fece caso ma dopo un po' iniziò a prestare attenzione alla canzone che stavano trasmettendo.
Another day without you with me
is like a blade that cuts right through me,
but I can wait, I can wait forever.
 
 
Sentì le lacrime formarsi, quella canzone sembrava fatta apposta per lei. Era proprio così che si sentiva senza Nick al suo fianco.
when you call my heart stops beating,
 but when you're gone it won't stop bleeding
I can wait, I can wait forever.
 
Improvvisamente le vennero in mente tutti i momenti passati con Nick, si ricordò di quanto erano felici prima che lui prendesse quella stupida decisione, non riusciva più a trattenersi, sapeva che era questione di secondi e le lacrime avrebbero iniziato a scendere.
 
[...]
The thing I miss the most
is waking up next to you.
when I look into your eyes,

man I wish that I could stay.
 
Come aveva previsto una lacrima scese lungo il suo volto e scoppiò a piangere, si rannicchiò sul sedile tenendosi la testa tra le mani. Per tutto quel tempo aveva cercato di essere forte, si era ripromessa di non piangere sperando che tutto sarebbe passato ed aveva capito di aver solo peggiorato le cose.
Continuò a piangere sfogando tutto il dolore che provava, non sentì più il suono della radio, David doveva essersi reso conto che lei stava piangendo e l'aveva spenta.
Lui non le disse niente, ormai la conosceva e sapeva che in momenti come quelli aveva solo bisogno di essere ignorata.
Ad un certo punto si fermarono, Miley alzò lo sguardo con gli occhi ancora pieni di lacrime e guardò David
-Perchè ti sei fermato?-.
David le sorrise appena -Siamo arrivati-.

Ciao, scusate se ho postato solo ora il capitolo, ma sono andata in gita ed ovviamente non ho potuto metterlo, grazie per aver recensito l'ultimo capitolo.
p.s. se vi interessa, la canzone è I Can Wait Forever dei Simple Plan :)
  
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