Eheh, visto che sono
in vena, tanto vale rovinarmi del tutto.
Anche questa storiellina l’ho
scritta circa 4-5 anni fa, forse anche 6…Comunque, è un po’ tristolina ma va bè…Non
mi aspetto chissà quali commenti sinceramente XD.
(Eccomi
di nuovo qua con una nuova fanfiction…Premetto
che sarà piuttosto malinconica e deprimente ma l’ho scritta in un
momento di tristezza... Quindi vi auguro una buona lettura di stò schifo…)
UN AIUTO X HERIC
Heric uscì da casa sbattendo la porta.
Era buio, pioveva
forte ed era pieno autunno.
Camminò
tranquillamente fino al parco; stringeva i pugni ma manteneva comunque
un’espressione placata; si sedette su di una panchina fissando le gocce
che si schiantavano sul suolo creando piccole pozzanghere.
Il ragazzo era
fradicio, ma non se preoccupava, continuava a pensare a ciò che era
successo in casa sua pochi minuti prima.
S’immaginava
ancora sua sorella che lo picchiava urlandoli contro le più grandi
cattiverie, e suo padre che se ne stava seduto sul divano a godersi quel
terribile spettacolo.
La ferita alla
guancia gli doleva ancora molto; sua sorella evidentemente se l’era presa
molto per arrivare al punto di ferirlo con un paio di forbici…Già,
ma per cosa poi se l’era presa? Era questo punto interrogativo che
assillava la mente di Heric: cosa aveva fatto di
così grava per meritarsi tutto? Si ricorda soltanto di aver risposto in
tono più duro del solito a suo padre e poi…l’inferno. Il
ragazzo era a pezzi…cosa avrebbe fatto adesso? Di tornare a casa non se ne
parlava neanche, stare su quella panchina gelida sotto la fitta pioggia non li
sembrava poi una così gran trovata... e allora che fare?
Il freddo li
trapassava le ossa e cominciava a sentire le forze che lo stavano
abbandonavano. Ad un certo punto li venne in mente l’unica salvezza: Sana
Si alzò in
piedi e iniziò a correre in direzione della casa della ragazza.
Per poco non si
schiantava a terra, quando scivolò sull’ asfalto
bagnata del marciapiede. Arrivò davanti allla
casa dell’amica e ci pensò due volte prima di suonare il
campanello; fece un grande respiro e suonò. Dalla porta uscì Robby:
“Robby ho bisogno di Sana! E’ in
casa?”, disse a dir poco disperato il ragazzo.
“ Heric cos’è successo? Sana
non c’è, è andata da Alissia”.
Senza neanche
rispondere Heric fece retro front
e iniziò a correre per poi voltare a destra. Trovatosi di fronte alla
casa di Alissia, suono il campanello sperando che non
rispondessero i genitori. Fortunatamente rispose la ragazza:
“Chi
è?”
“Alissia, sono Heric, mandami Sana
per favore..”
“Oookey…” rispose con una voce quasi spaventata.
Detto questo appese la cornetta del citofono e urlò in direzione del
salotto:
“SANA!!! Corri…c’è Heric
che ti aspetta di fuori, mi sembrava preoccupato..”
La ragazza era
impegnata ad ascoltare la musica…L’amica le tolse le cuffie e le
urlò ancora:
“Allora ti
vuoi muovere!!Vai da Heric…”
“Heric?? Dov’è?”
“E’ di
fuori sotto l’acqua che ti aspetta…ha bisogno di te..MUOVITI!!”
“Vado,
vado... mamma mia quanta fretta”
Sana prese il
cappotto, l’ombrello e uscì dalla casa. Vide il suo amico Heric fradicio, malridotto, pallido e per lo + aveva una riga di sangue che li colava dalla guancia sx.… Non era neanke poi
tanto sicura che fosse davvero lui…
“Oh buon
cielo…Heric! Cosa ti è
successo?”
“Sana…ho
paura!” e abbracciò la ragazza. Lei lo stringeva forte per farli
capire che li era vicina. Lui ricambiava altrettanto forte, ma ad un certo
punto due lacrime scesero dai suoi occhi scorrendo sul suo volto:
“Ti prego
Sana, devi aiutarmi…non ce la faccio a tornare a casa”
“Ti prometto
che ti aiuterò…stai tranquillo. Sarà meglio che ti porti a
casa mia prima che ti venga un accidente.”
La ragazza lo
avvicinò a se per farlo stare sotto l’ombrello, sostenendolo con
un braccio.
La madre di Rosana fu abbastanza sorpresa nel vedere Heric in quello stato e stava per chiamare a casa del
ragazzo per avvisare il padre, quando il ragazzo la fermò:
“Signora, per
favore non chiami adesso…”
“Ma tuo padre
sarà in pensiero”
“Mamma ti
prego fa come ti dice…in questo momento Heric
ha bisogno solo dell’aiuto di un’amica”. Detto questo la
ragazza portò l’amico di sopra in camera sua e lo fece sedere sul
letto lasciando la madre senza parole e con il beneficio del dubbio…
“Vuoi che ti preparò qualcosa di caldo o da mangiare? Sarai affamato…” chiese Sana con molta
disponibilità e con un tono di voce molto rassicurante.
“Ti
ringrazio, ma sto bene così…spero che non crei troppo disturbo,
posso andare da Terence…”
“Non se ne
parla nemmeno, tu resti qui e non farti alcun problema!” Subito si
alzò dal letto, andò in bagno e ritornò con disinfettante
e garza.
“Posso sapere
chi ti ha fatto questo?” continuò mentre medicava li la guancia con tanta cura.
“Vedi…”
…replicò il ragazzo …”Ho litigato tanto per cambiare
con mia sorella oggi pomeriggio e…AHI! BRUCIA…FAI PIANO!...”
“Oh scusa
sono desolata..”
“Beh, ti
dicevo che ci ho litigato di nuovo ma questa volta diciamo che siamo andati sul
pesante…”
“Posso
saperne il motivo..” chiese Sana quasi a sottovoce…
“ecco…eravamo
a tavola io, mio padre e mia sorella…Lui ha cominciato a fare paragoni
con i miei compagni, tipo George, Terence, Claus…dicendo che a confronto
io sono un musone, un asociale, sempre con la stessa espressione imbronciata.
Io lì per lì non risposi. Poi aggiunse che non ero neanche in
grado di sorridere e mi ha accusato di fare ciò per attirare
l’attenzione. Alchè gli ho risposto che
se lui mi fosse stato più vicino probabilmente avrei avuto un motivo in
più per essere sereno. A quel punto mia sorella tento di calmarci prima
che la situazione si riscaldasse troppo e..io le ho
urlato di stare zitta e che lei era l’ultima che doveva parlare dopo
tutte le volte che non faceva altro che riaffacciarmi la causa della morte di
mia madre..”
“Ma questa
è una cosa orribile…come po’ una sorella…”
“ E non
è tutto…dopo ciò la sua reazione
fu alquanto sclerata: ha iniziato a darmi dell’
incapace, del maleducato, dello
sciocco, dell’inutile ecc ecc…Così
è iniziato un batti becco furioso fino a quando lei non mi diede
dell’assassino e io non le ho
tirato una sberla. Lei è corsa a prendere la prima cosa che le è
capitata sotto mano, che guarda caso erano un paio di forbici,e
non so se apposta o per sbaglio mi ferì…Questo è il
risultato..”disse indicandosi la guancia fasciata…
Sana rimase senza
parole, non riusciva ad aprire bocca perché aveva paura di dire qualcosa
di stupido così da farlo sentire peggio…Si limitò a darli
un bacio sulla benda e a dirli.
“Heric…tu non sei inutile e incapace perché se
lo fossi, non credo che sarei venuta date a farmi consolare, quando mia mamma ha pubblicato il nostro libro, o quando avevo
bisogno di una spalla su cui piangere, di un consiglio…se tu fossi tutto
questo non saresti il mio + caro amico. E non sei un assassino. Tua sorella se
avesse saputo come ci sentiva al tuo posto, non risarebbe comportata come si
è comportata. E’ sconvolta e confusa e deve aver usato te come
mezzo per sfogarsi del suo dolore, senza però pensare ai tuoi
sentimenti. Non avercela con lei…a volte si dicono cose che neanche si
pensano…Non l’avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà...la conosco…”
“Lo so..pero quando mi dice quelle cose fanno male. A volte mi
chiedo se non abbia in fondo ragione lei. Se io non fossi nato, lei sarebbe
ancora qui…”
“Non dirlo
neanche per scherzo! Se tu non fossi nato, come avrei fatto senza di te?”
“Oh Sana,
grazie!” e si abbracciarono stesi sul letto, addormentandosi. La pioggia
a poco a poco cominciò a smettere di scendere e si fece mattina.
La giornata
prometteva bene con il sole che splendeva e Heric fu
svegliato da uno dei raggi mentre Sana continuava a dormire beatamente con la
testa sul petto del ragazzo. Non la voleva svegliare…era così
bella! Sentiva il suo respiro confondersi con il suo e osservava ogni suo
minimo movimento…Poco dopo la ragazza aprì gli occhi e si
scostò rapidamente imbarazzandosi…
“Ma
buongiorno!E’ l’ora che ti alzassi…quasi non respiravo!”
disse Heric in tono scherzoso.
“Molto
divertente, davvero…Come stai oggi?”
“Diciamo che
me la cavo…la guancia mi fa molto meno male, grazie”.
“Mi sono
dimenticata ieri di darti questi vestiti per cambiarti, sono di Robby ma penso di vadano
bene…vai a provarteli in bagno..” Il ragazzo gli prese, andò
in bagno, se li provò e tornò .“Vanno
bene...più o meno..” Disse evidenziando
la maglietta leggermente “larga”…
“Ti sta benissimo…”
poi scoppiò in una risata…
“Ah, ah,
ah…divertente…”
“Senti Heric...credo che ora dovresti
avvisare almeno tuo padre…”
“Certo…
dov’è il telefono?”
“Veramente
pensavo che sarebbe stato meglio dirglielo di persona…”
“Non
credo sia una buona idea.
Cmq ora è meglio che io tolga il disturbo, non verrò a scuola
oggi. Grazie di tutto, ci vediamo…” E scese
giù dalle scale verso l’uscita.
“Hey!” urlò Sana
rincorrendolo…”Dove credi di andare? Tu starai qui oggi e io ti
farò compagnia… hai bisogno di riposo!”
“Non
ho bisogno di riposo… ho bisogno di strare da solo. Grazie di tutto
Sana” e se ne andò.
“M dove pensi
di andare se a casa non torni?”
“Non lo so...” E sparì dietro l’angolo. Sana aveva
una mezza intenzione di seguirlo, ma poi capì che aveva davvero necessità
di strare da solo e rientrò in casa. Sprofondò sulla poltrona
fissando la tazza di the fumante che era davanti a lei sul tavolino;
guardò l’ora. 8.27…
“Cosa?! Farò tardi a scuola!” Preparò alla
svelta lo zaino, si cambio e montò al volo in bicicletta pedalando
più che poteva.. Fortunatamente arrivò
solo 5 minuti in ritardo.
Quando
ritornò a casa trovò davanti al cancello di casa sua Heric.
“Heric cosa ci fai qui? E’ successo
qualcos’altro?”
“Ho bisogno
di te Sana..”
“Coraggio,
vieni dentro e raccontami ciò che ti turba…”
Entrarono in
salotto e si sedettero sul divano.
“Sana, io
voglio tornare a casa, ma ho paura che ormai sia troppo tardi…”
“Non è
mai troppo tardi se non si tenta…” Prese Heric
per il braccio e corse a perdi fiato verso la casa del
ragazzo trascinandoselo dietro a ruota…
Arrivata di fronte
alla casa,suonò.
Aprì la
ragazza, ma nel vedere il fratello richiuse subito la porta.
Sana non volle
arrendersi e ritentò invano, poiché non ci fu risposata.
“Dai, Sana,
fa niente…dovevo immaginarmelo, andiamo via…”
“Non vorrai
arrenderti subito?…Voglio riprovare…”
“No
Sana…andiamo!”
“Ma Heric…magari alla terza riapre…”
“Smettila!”
Le urlò.
Sana lo
guardò con gli occhi lucidi…
“Scusa…è
solo che non mi va ora di ritornare a litigare con loro…” si
scusò Heric.
“Ma certo,
capisco…scusa, ma è ora che io torni a casa, ciao!” e corse
via piangendo.
Heric era da solo davanti a casa sua e la cosa
ridicola era che non ci poteva neanche entrare. Era frustrante quella
situazione e non sapeva per quanto tempo ancora l’avrebbe
sopportata…Si diresse verso il parco…
“Ciao Heric”
Il ragazzo si
girò:”Oh, ciao Terence, non ti avevo
visto…”
“Accidenti…che
hai fatto alla guancia?”
“Niente di
grave, solo un graffietto del gatto di Sana…”
“Ah, non
pensavo che Sana avesse un gatto. Come mai non ti abbiamo visto a scuola oggi?”
“Non sono
stato molto bene…”
“In effetti,
non hai una bella cera…ti conviene andare a casa e metterti a
letto… “
“Era proprio
quello che stavo per fare.. ci vediamo amico!”
Terence non fece
tempo a salutarlo che era già scomparso…
“Quel ragazzo
mi preoccupa a volta….chi lo capisce è bravo!” e
continuò la sua passeggiata…
Heric si era seduto su una panchina sotto un
salice e meditava tra sé e sé…
-Sono confuso. Non
so cosa è meglio fare…se tornare a casa o no. Ma se non ritorno,
cosa farò? E se mio padre e mia sorella fossero davvero in pensiero per
me? Noooo!!! Se ci fosse
Sana saprebbe cosa fare…che stupido che sono stato! Non so come ho fatto
ad avere il coraggio di trattarla così…-
Nel frattempo
Rossana aveva cercato in lungo e in largo il suo amico dopo la litigata e
quando arrivò al parco lo vide sotto quel salice…le si
avvicinò e si gettò praticamente ai suoi piedi…
“Scusami Heric! Scusami tanto!! Ti avevo
promesso il mio aiuto e io ti ho voltato le spalle…perdonami! Io ti voglio ancora aiutare!”
“Sono io che
ti chiedo scusa per averti offeso…tu mi stavi solo porgendo il tuo aiuto.
Dai, alzati adesso…non sono mica una divinità!” rispose
leggermente imbarazzato, poi le fece un sorriso e aggiunse:”
Allora…riproviamo con mia sorella?”
Sana sorrise:” Certo! Però ho riflettuto ed è giusto
che sia tu a suonare…Io ti sarò d’aiuto come sostegno
morale…”
“Grazie..”. E s’incamminarono verso la casa del
ragazzo. Heric suonò il campanello col dito
tremante…Aprì la porta sua sorella, la quale le corse in contro e
l’abbracciò porgendoli le sue scuse:”
Oh Heric perdonami!! Scusa per tutte le cattiverie
che ti ho urlato contro…ti giuro che non le pensavo davvero!! Sono stata una stupida…Che razza di sorella che ti
ritrovi!!”
“ Nelly non
piangere…é tutto a posto…”
“Avevo
promesso a mamma che ti avrei sempre voluto bene…ma non l’ho
fatto!”
“Sì
che l’hai fatto… lo stai facendo ora...”
“Grazie
fratellino…ti voglio bene! Forza…rientriamo in casa che ci aspetta
papà...”
I due rientrarono
lasciando Sana da sola. Ma era cmq felice perché aveva aiutato un caro
amico…
La mattina
seguente, Heric bloccò Sana a scuola:
“Hey Sana..volevo chiederti scusa
per averti lasciato sola ieri…”
“Non ti
preoccupare…era comprensibile che tu volessi stare con tua sorella... vai
tranquillo è tutto a posto..”
“Mi dispiace
davvero tanto…” SILENZIO….ZZZZZZZZZZZZ…..
“Sana…voglio
ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Ora so di avere una vera amica su cui
contare e che resterà per sempre vicino a me!” Detto
questo lui l’abbraccio forte lasciandosi entrambi trasportare
dalla tenerezza nata da una vera amicizia.
Poooh pooh pooh poh….Finita. Mamma mia , sto sprofondando dalla vergogna XD.
Va bè, qui magari vi ho un po’
depresso ma state allegri, né?!!
^^…Baci, baci…Saju.
PS: prometto che non pubblico più arretrati! O_o