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Autore: vinny    04/07/2008    5 recensioni
Ciao a tutti, cari lettori! Sono una scrittrice alle prime armi, e voglio postare qui il mio primo lavoro. È una Death-Fic; non sono un’appassionata di questo tipo di argomento, ma l’ho scritta per un contest, al quale sono arrivata (con mio stupore) al primo posto! Eravamo in tre, ma intanto mi posso ritenere soddisfatta! u.u Non so se a tutti piacerà questa one-shot, è un pairing della NG!
Vorrei dedicarla alle mie carissime luvvine del SunlitDays, anche nessuna di loro sarà d'accordo con me su questa coppia, tranne l'Emmzie!<3 Vi voglio bene luv!**
Beh, vi lascio alla lettura..Spero proprio che vi piaccia!
Baci, vinny.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Scorpius Malfoy, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questione di attimi





Vorrei riuscire a non ricordare niente. Assolutamente niente.

Vorrei avere il vuoto dentro di me. Così riuscirei a soffrire di meno.

[Almeno credo.]


Non riesco a smettere di pensare a quel giorno.

[Non riesco a smettere di pensare a lei. ]


Non posso credere di aver passato sei anni assieme a suo cugino per cercare di avvicinarla a me.

E ora l’ho persa.

[L’ho persa per sempre.]



È incredibile come le cose accadano così velocemente.





•.•.•.•.•.•





Sono le 18:36.

[sono in ritardo]

•.•.•.•.•.•





Finalmente accettò di uscire con me. Era la settimana di San Valentino del 2024, saremmo dovuti andare a Hogsmeade insieme.

Avevo organizzato tutto, volevo rendere il nostro primo appuntamento indimenticabile.

[In un certo senso lo è stato.]



All’ultimo momento però cambiai idea. Appena arrivati a Hogsmeade ci smaterializzammo nella Londra babbana. Non sapevo bene se quella era la scelta giusta, ma il mio istinto mi diceva di andare avanti. Notai che era sorpresa del nostro cambio di rotta ma si lasciò andare.

Entrammo in un bar molto semplice, si chiama Serendipity. Probabilmente scelsi quello perché speravo in un po’ di fortuna.

[Una fortuna che mi ha rovinato la vita.]



Così prendemmo un caffè e chiacchierammo.

Riuscii a farle capire che non sono uno dei tanti Serpeverde. Stronzi, sgarbati, strafottenti. Certo, sono pur sempre un Malfoy, ma non ho mai avuto l’intenzione di essere come mio padre.

La feci ridere con il mio sarcasmo.

[Quello che, sotto sotto, le era sempre piaciuto.]



Uscimmo dal bar, era ora di tornare a Hogsmeade prima che qualcuno cominciasse a preoccuparsi: nessuno sapeva che eravamo lì.

Era bella e felice come non l’avevo mai vista. I suoi occhi ambrati risplendevano ai raggi del sole che ancora si riflettevano sul suo viso. Camminava spensierata per la strada, i suoi capelli rosso fuoco le ondeggiavano sulle spalle. Com’era bella.

Ci fermammo sul bordo del marciapiede, dovevamo raggiungere l’altra sponda della strada per poter tornare nel luogo in cui ci eravamo smaterializzati qualche ora prima.

Cominciai a camminare. Dopo qualche passo mi accorsi che non era accanto a me.

Mi voltai di scatto e la vidi sorridere.

[Un sorriso vale più di mille parole.]



Mi indicò una luce rossa proprio sul marciapiede opposto al nostro. Non avevo idea di cosa significasse,

[Ora lo so.]



quindi ripresi a camminare. Ma ancora mi accorsi che lei non era al mio fianco.

Questa volta però non mi voltai verso di lei.

[Avrei dovuto farlo.]



Avevo un sorriso soddisfatto sul viso, non so ancora oggi il perchè. Probabilmente era un vizio di famiglia. Poi pensandoci, mi venne in mente che la madre era una Mezzosangue.

[come era solito chiamarla mio padre.]



Quindi probabilmente conosceva tutto, o quasi tutto, del mondo babbano.

Dopo qualche istante sentii di nuovo la sua voce. Mi stava chiamando.

Ma non era la stessa che avevo ascoltato per tutto il pomeriggio. Non era calda e sicura di sé.

Era un urlo. Un urlo disperato.

Mi voltai di nuovo verso di lei.

[Ormai era troppo tardi.]



Non vidi però la stessa ragazza solare di qualche minuto prima. Ora aveva paura.

Glielo leggevo negli occhi.

[Quegl’occhi ora inondati di lacrime]



Sentii un rumore alle mie spalle. Sembrava una…macchina, una di quelle babbane, ne avevo viste poche nella mia vita. So solo che si stava avvicinando pericolosamente a me.

[io invece non riuscivo a muovermi]



Possibile che non mi fossi accorto del rumore che quell’ammasso di ferraglia produceva?

[Evidentemente ero troppo preso da lei]



Mi chiamò di nuovo. Quella fu l’ultima volta che sentii la sua voce.

In una frazione di secondo mi ritrovai disteso a terra. Ero arrivato dove volevo arrivare. Sulla sponda della luce rossa.

[che ora era diventata verde]



Ero circondato da estranei che si preoccupavano per me. Ma ero solo. Non ero con lei. Il mio sguardo cercava quella Weasley che mi piaceva tanto.

[e che ancora non riesco a dimenticare]



Eccola: i suoi capelli rossi giacevano sull’asfalto freddo di inizio Febbraio. Non riuscivo a scorgere altro.

Nonostante la voce di un uomo cercasse di convincermi a rimanere sdraiato, riuscii ad alzarmi e ad avvicinarmi verso quel corpicino puro e vergine disteso per terra.

La chiamai, ma non ottenni risposta. I suoi occhi erano chiusi, ma ancora gonfi di lacrime.

Era bella anche così.

Non riuscii a trattenere le lacrime. Mi chinai su di lei e cominciai a piangere come un disperato.

[d’altronde, era quello che ero]



Non avevo mai visto un morto nella mia vita, ma non avrei immaginato che quel giorno sarebbe stato il primo. Soprattutto non avrei mai immaginato di vedere lei. Di vederla morta.

Cosa avrei detto a Hugo, ad Albus, a James e a Lily? Cosa avrei detto ai suoi genitori?

Le nostre famiglie non avevano un rapporto piacevole, non l’hanno mai avuto.

Questo aggravava ancora di più la situazione.



Ormai ad Hogwarts non ero più considerato un modello. Tutti seppero quello che successe.

[grazie al cielo era l’ultimo anno]


Fu un tragico, stupido incidente. Per colpa mia. Perché io non ascolto nessuno, faccio sempre come voglio. Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi.*

Soltanto Albus mi rimase a fianco.



•.•.•.•.•.•





Finalmente sono qui al cimitero, come ogni pomeriggio alle 18:30. Ciao Rose. Scusa il ritardo.



Rose Weasley

2006 – 2024

Ti ameremo Per Sempre




*Citazione di Alessandro Baricco
  
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