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Autore: Neens O Brien    25/03/2014    2 recensioni
Ian aveva sempre sognato di innamorarsi di un ragazzo dolce, gentile, disponibile, ma a chi voleva darla a bere? Lui era un Gallagher, non sarebbe mai stato così facile.
Mickey disse quel "vaffanculo" come per cancellare tutte quelle strane cose che aveva provato, quelle cose che sentiva quando guardava Ian, quelle cose che sarebbero rimaste dentro di lui per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-IAN-
Non poteva crederci. Mickey se n’era davvero andato liquidandolo così? Dopo che Ian aveva mollato Brian solo per tornare ad avere un qualche tipo di rapporto con lui? Non se lo meritava, decisamente. Ian non sapeva se essere più triste o più incazzato, sicuramente la voragine che gli si era aperta nel petto dopo il rifiuto del ragazzo lo faceva soffrire, ma in quel momento l’impulso più potente dentro di lui era quello di prendere Mickey a picconate sui denti.
Si diede dello stupido per averci sperato, per aver sperato in un cambiamento da parte di Mickey, per aver sperato di avere una qualche influenza su di lui. Eppure era quasi certo di averlo visto, quel cambiamento. Negli ultimi tempi il ragazzo gli aveva dimostrato decisamente più interesse rispetto al solito, ma probabilmente era solo perché voleva che Ian fosse il suo giocattolo sessuale, e di nessun altro.
E ora che Ian offriva la possibilità di passare ad un livello successivo, ecco che Mickey si tirava indietro. Il rosso sentiva di non essersi mai sentito tanto deluso dall’altro ragazzo, nemmeno quando aveva scoperto che si scopava Angie, non credeva che fosse totalmente senza palle, anzi gli piaceva il suo lato violento, anche se era strano da pensare, perché con lui si sentiva al sicuro.
Ma ora sentiva solamente un grande vuoto dentro di se, un vuoto che Mickey avrebbe potuto riempire semplicemente dicendo “Sì.”, ma evidentemente non era quello che voleva. Era da stupidi pensare che Mickey Milkovich potesse mai trasformarsi in un ragazzo amorevole, ma Ian era stanco di cercare sotto la sua maschera imperturbabile un minimo cenno del suo interesse. Si accorse di stare dando così tanto a qualcuno che non gli dava assolutamente nulla in cambio, e non era giusto.
Dopo un iniziale smarrimento, Ian decise che se voleva affrontare Mickey quello era il momento giusto, perché avrebbe potuto farsi guidare dalla sua rabbia senza pentirsene. Il ragazzo era da poco uscito dal negozio e il rosso afferrò la giacca e chiuse velocemente la porta, senza preoccuparsi di tirare giù la serranda. Camminò velocemente fino a vedere il profilo di Mickey ad un centinaio di metri di distanza, era determinato a mettere le cose in chiaro e lo raggiunse con una corsa, afferrandolo per un braccio.
Mickey lo guardò stupito, come se vederlo lì fosse l’ultima cosa che si aspettasse, ma Ian non gli diede il tempo di dire niente.
-Io non lo accetto.
-Di che cazzo stai parlando, Gallagher?
Dal tono del ragazzo sembrava davvero che non sospettasse minimamente di cosa Ian stesse parlando, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Perché era tutto così difficile con lui? Perché non poteva mai essere sincero e far capire che cosa cazzo pensasse? Ian era preso da tutte queste domande e quasi non si accorse del suo pugno che raggiungeva il viso di Mickey.
L’altro ragazzo non si sarebbe mai aspettato un gesto del genere da parte del tranquillo e sempre sorridente Ian Gallagher, così perse l’equilibrio e si ritrovò a terra a cercare di attutire l’emorragia dal suo naso.
-Ma che cazzo ti prende?!
Si tirò in piedi imprecando, ma invece di attaccare Ian sembrava volersene tenere a distanza, come se non fosse più sicuro di conoscere il ragazzo che gli stava davanti e che in quel momento ignorò la sua domanda e prese ad urlargli contro.
-Sono stanco delle tue fottute scuse. Sono stanco di non sapere mai che cosa ti passa per la testa. Sono stanco di passare le giornate a chiedermi se ti importa qualcosa di me!
-Perché devi fare la femminuccia, Gallagher? Gli uomini non parlano di sentimenti e cazzate varie.
Ian si trattenne a malapena dal tirargli un altro pugno.
-E perché tu devi fare la testa di cazzo, Mickey? Non parlare di sentimenti andava bene un anno fa, quando scopavamo perché non avevamo niente di meglio da fare, ma non adesso. Dopo un anno di scopate pensi che per me sia ancora solo sesso? Pensi che mi vada bene vedere la persona che amo che mi tratta come se fossi un giocattolo, un qualcosa che può sfruttare a suo piacimento?
Sentiva le lacrime che gli salivano agli occhi, ma non poteva permettersi di piangere, doveva dire tutto quello che aveva dire prima di scoppiare, quella volta sarebbe andato fino in fondo.
-Non ti ho chiesto di sposarmi, diosanto. Ti ho chiesto se vuoi stare con me, e se non vuoi perché non ci tieni a me è un conto, ma se non vuoi perché non vuoi perdere la tua reputazione è un altro. Se non ci tieni a me hai solo da dirlo, non ti pregherò di rimanere, ma in quel caso non ti dovrai più intromettere. Dovrai stare fuori dalla mia vita, dalle persone che frequento, dovrai smetterla di credere di avere qualche diritto su di me.
L’espressione di Mickey era indecifrabile, sembrava un misto di dolore e smarrimento, come se stesse combattendo una battaglia dentro di lui, ma Ian non si fece impietosire, era giusto che non fosse sempre lui l’unico a soffrire e a farsi domande.
-Non mi basta più scopare con te, ok? Voglio sapere se tu lo fai solamente perché sono quello che scopa meglio nei dintorni o perché per te significo qualcosa.
Dentro di se Ian sapeva che in realtà quello che stava dicendo era “Ti prego, dimmi che per te significo qualcosa, dimmi che non è solo sesso.”, ma non avrebbe implorato, non quella volta. Guardò Mickey negli occhi, per una volta l’altro ragazzo non evitava il suo sguardo, e sperava di apparire determinato come si sentiva dentro di se.
-Fai i tuoi conti, Mickey. Sono stanco di aspettarti, hai tempo fino a domani per dirmi se ci tieni a me, se ti importa di me, di noi. Se vuoi stare con me oppure no. Puoi scegliere questo, oppure puoi scegliere di tenerti la tua reputazione del cazzo e di perdermi, per sempre.
Ian si allontanò, attraversando la strada e girandosi solo per dire
-Questo è un ultimatum.
Era preso dall’euforia del gesto e non si accorse del fatto che Mickey stava urlando il suo nome.
Non si accorse nemmeno del camion fin quando non gli finì addosso.
Fin quando non fu troppo tardi.
   
 
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