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Autore: Katia R    25/03/2014    7 recensioni
Ci sono vite che si incrociano, vite che si vivono e vite che, inspiegabilmente, si dividono. Non si sa il perché. Un giorno ti alzi e la persona che percorreva i tuoi stessi passi non è più al tuo fianco e questo ti riduce a pezzi.
Ora loro sono davanti ad una strada nuova. Una strada parallela. Il destino, si sa, è sempre pronto a giocare con noi e con la nostre vite. Ma se due anime sono destinate a stare assieme, anche due linee parallele, grazie all'amore, si possono rincontrare di nuovo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stanathan Fanny&Kat - Ti tengo io - CAP 3



- Capitolo 3 -
The red rose





-No. È stato tutto perfetto, Terri...- disse con un sorriso malinconico -Era tutto perfetto...- disse guardando fuori dal finestrino -Non ci eravamo lasciati da nemmeno un minuto e mi ha scritto un messaggio...- sorrise al ricordo.

“Serata meravigliosa : ) spero di poter replicare presto. Non divertirti troppo senza di me! ; ) X N”.

-E ho sentito qualcosa dentro. Mi ha scaldato il cuore...- sospirò persa nei ricordi -Poi sono partita  per tre settimane in India. E ho scoperto che mi mancava giorno dopo giorno sempre di più. Non si è fatto sentire, e io nemmeno... nei posti che visitavo spesso spegnevo il cellulare...- si morse il labbro -Ho creduto che avesse trovato nuove distrazioni... che quella serata era stata solo un'illusione ma... una volta raggiunta una connessione, ho controllato l'email e c'erano innumerevoli messaggi- sorrise -Mi aveva scritto diverse email. Mi aveva raccontato cosa gli era successo, tutte le cose più strane e bizzarre, alcuni incontri con dei fan...- sorrise -Gli ho risposto e abbiamo deciso di incontrarci. Siamo usciti diverse volte in Canada, sempre in posti sperduti, posti dove lui si rifugiava se voleva stare lontano dal mondo... Quei posti in cui da piccolo andava con Jeff magari... o magari dove ci portava qualcuna- scrollò le spalle con un mezzo sorriso -Abbiamo passato dei momenti indimenticabili...- disse lei sfiorando la collana di Nathan, tra le mani -Poi una sera...- arrossì leggermente e si morse il labbro divertita da quel ricordo -Stavamo passeggiando in un piccolo parchetto e Nathan aveva visto una rosa bellissima in un giardino. Voleva strapparla per donarmela, ma quelle rose avevano un proprietario che ha iniziato ad urlarci contro e ci siamo messi a correre, scappando!- esclamò divertita, mentre Terri ridacchiò scuotendo la testa. Non era difficile immaginarli visto il loro comportamento da bambini sul set.
-Dopo un po' Nathan non ce la faceva più, aveva il fiatone e ci siamo fermati sotto un albero...-

-Ah! Non hai più il fisico, Fillion!- lo prese in giro lei, ridendo e cercando di recuperare fiato.
-Ma se anche tu sei senza fiato!- esclamò lui affannato.
-Sono solo un po' fuori allenamento! In india non passavo molto tempo a fare attività fisica. Ho fatto tanto yoga!-
-Vuoi un polmone nuovo?- chiese divertito lui -Posso darti il mio se vuoi- disse divertito, ritrovando un po' di fiato.
-Ma sentilo! Stai per collassare e vorresti darmi un polmone!?- disse lei ridacchiando, seguito da lui. Ad un tratto il silenzio calò tra di loro. Stana lo guardò e si morse le labbra. E in quel momento il sorriso di Nathan scomparse. Voleva baciarla. Voleva assaporare ancora una volta quelle labbra. Stana lo guardò accigliata, e l'attimo dopo la realizzazione di cosa stesse per succedere le fece aumentare di nuovo i battiti del cuore. Gli occhi si posarono sulle sue labbra e desiderò farle sue.
Nathan tirò fuori la rosa -Dopo tutto quello che ho rischiato per prenderti questa, continui a prendermi in giro!?- gli occhi di lei si posarono sulla rosa. Era rossa, ma era un rosso magnifico. I petali sembravano di seta. Sembrava quasi finta.
-È stupenda- disse lei prendendola tra le mani, continuando ad ammirarla.
-Non quanto te...- disse lui in un sussurro. I loro sguardi si incrociarono di nuovo, e il resto del mondo non esisteva più. La mano di Nathan, esitante, le spostò una ciocca dietro l'orecchio -Stana...- non riuscì mai a finire la frase, perché le labbra di Stana erano già sulle sue. Il bacio iniziò lento, delicato, proprio come quella rosa che Stana teneva ancora in mano. Non c'era fretta. Assaporarono le labbra e il sapore dell'altro con estrema dolcezza e un pizzico di sensualità che li caratterizzava perfettamente. Anche quando le loro lingue si sfiorarono continuò dolcemente. Nessuna foga. Era un bacio che volevano darsi da tempo, dove a prevalere era ciò che portavano nel cuore. Non era semplice attrazione sessuale. Era un bacio di due amanti che si incontrano dopo un lungo tempo. Uno di quei baci che ti lascia senza fiato e neanche te ne accorgi, fino a quando la testa si annebbia e capisci che hai bisogno d'aria.
Si staccarono, affannati, non più dalla corsa, ma da quella dolce passione che avevano appena condiviso. Le loro fronti si toccavano, non ancora pronti a separarsi...

Terri sorrise al pensiero di quei due insieme, come due ragazzini che scoprono l'amore.
-E poi dovevamo tornare al jet. Ci siamo salutati con un altro bacio, come a suggellare una promessa, e siamo tornati ognuno a casa propria...-
-E quindi... stavate insieme!?- disse Terri incerta. Stana scosse la testa -No... Una volta tornata a Los Angeles i nostri impegni ci hanno tenuti lontani. Un giorno mi ha chiesto di andare con lui a Disneyland, ma ho rifiutato, dicendogli di non sentirmi pronta...- si morse il labbro e abbassò lo sguardo -Litigammo per questa situazione, per il fatto che non poteva passare del tempo con me. Neanche come amico. Abbiamo chiuso la chiamata e non ci siamo più sentiti...- scosse la testa.
-Questa è la trama per un film- disse Terri scuotendo la testa.
-Già. La mia vita è tutto un film...- disse lei con una smorfia.
-Cosa è successo poi?- chiese curiosa.
-Lui è andato a Montecarlo. E io ho visto le foto di lui che usciva con quella stangona bionda dall'hotel...- scosse la testa -Di certo ero stata talmente importante che non ci ha pensato due volte a trovarsi una sostituta...- si girò verso di lei -Pensa a come mi sono sentita in quel momento! Una povera illusa che ci aveva pure sperato!- esclamò lei.
-Beh, magari l'ha fatto apposta...-
-Infatti è stato così...- disse lei mordendosi il labbro inferiore. Mentre i pensieri correvano a quel giorno che si erano rincontrati per le foto promozionali.

Stana era ferma alla macchinetta del caffé e ripassava il copione che Andrew le aveva dato qualche giorno prima. Non si accorse di Nathan che si stava avvicinando. Non si sentivano da settimane.
-Buongiorno- disse lui sorridendo, prendendo il bicchierino di caffé dalla macchinetta e porgendoglielo. Stana rialzò lo sguardo ritrovandoselo vicino, afferrò il bicchierino -Buongiorno. Grazie- disse soffiando leggermente dentro.
C'era un certo imbarazzo visto che l'ultima volta che si erano sentiti era stato per quella discussione finita male.
-Come stai?- chiese lui cercando di iniziare un discorso.
-Bene. E tu? Beh, visto la bionda con cui ti sei fatto vedere a Montecarlo, suppongo tu stia alla grande! Carina! Era un servizio incluso dall'hotel o...!?- disse lei tirandogli una frecciatina. Nathan annuì lentamente, notando il pizzico di gelosia -Oh, ti dirò...- disse lui con una faccia compiaciuta -Ho passato dei giorni indimenticabili! Suzanne è stata davvero adorabile, e devo dire che non è solo il bacio alla francese ad essere passionale... anche i francesi lo sono!- esclamò sorridente. Stana si morse la guancia interna e abbassò lo sguardo, stringendo la presa sul copione e buttando il bicchierino nel cestino. Nathan notò ogni piccola cosa e sorrise -Suzanne mi ha portato in questo parco favoloso... era pieno di fiori e molto caratteristico. Ti sarebbe piaciuto!-
-Non ne dubito...- disse lei con un tono che lasciava intendere altro.
-Ad ogni modo...-
-Credo di aver sentito già abbastanza- disse lei cercando di mantenere la calma -Non ho bisogno dei dettagli...-
-Ma come! Il meglio deve ancora venire!- esclamò sorridente fermandola per un braccio in modo che non andasse via -Dicevo... ci siamo seduti a terra e abbiamo parlato e parlato.... in effetti parlavo solo io...-
-Ma non mi dire- disse lei sarcastica. Nathan sorrise e continuò -Insomma, era tutto perfetto se non fosse che...- si bloccò per guardarla. Lei lo guardò aspettando -Che? Ha iniziato a piovere? Non ha capito neanche mezza parola di quello che hai detto?- disse tornando a guardare altrove.
-Non era te- Stana si voltò nuovamente verso di lui, notando i suoi occhi sinceri e il suo sorriso. Quello stesso sorriso che parlava da solo -Mi ha mollato perché non facevo altro che parlare di te, e io neanche ci facevo caso!- Stana deglutì e arrossì leggermente, abbassando lo sguardo e spostandosi nervosamente da un piede all'altro. Lui le poggiò una mano sulla guancia, costringendola a guardarlo negli occhi, e quel semplice contatto mandò una scossa ad entrambi. Stana si appoggiò al suo tocco e lo guardò, accennando un sorriso timido e mordendosi il labbro inferiore come era solita fare. Erano occhi negli occhi e i loro cuori sembravano volessero uscire dal petto. Si avvicinarono ancora di più, come se fossero due calamite, attirati da una forza alla quale non potevano opporsi. Chiusero gli occhi e le loro fronti si toccarono, mentre le mani di Nathan scivolarono fino a prendere le sue. Rimasero così, in silenzio, beandosi di quel momento.
-Mi sei mancata...- disse Nathan improvvisamente, in un sussurro. Lei sorrise e aprì gli occhi, ritrovandosi specchiata nei suoi -Tu m'as manqué aussi, mon cher- disse Stana in un quasi perfetto accento francese. Nathan trattenne il respiro teatralmente -Oh mio Dio, quando parli in un'altra lingua non sai che effetto mi fai...- disse lui con voce intrisa di desiderio.
-A cuccia, Fillion!- l'ammonì lei divertita -Abbiamo delle foto da fare, tra poco!-
-Vieni con me, intanto! Ho qualcosa per te...-
-Nathan, non sto scherzando, non c'è tempo per... quello- disse arrossendo mentre lui la trascinava via. Nathan ridacchiò -Stana Katic, non l'avrei mai detto! Che mente sporca e maliziosa che hai!- esclamò girandosi e facendole l'occhiolino, facendo aumentare il rossore sul suo viso.

Nathan guidava lentamente per le strade di Los Angeles. Se da un lato voleva premere sull'acceleratore per tornare subito a casa e farsi una bella dormita, dall'altro qualcosa lo bloccava. Ed era certo che fosse quel portachiavi che aveva visto nella pochette di Stana. Guidava tranquillamente, non riuscendo a trovare risposte alle sue molteplici domande. Ma continuava a ripetersi che se lei aveva con sé quel portachiavi, significava che ancora qualcosa le importasse, nonostante dicesse il contrario. Si fermò ad un semaforo e si girò verso il sedile accanto. Afferrò la giacca di Stana e se la portò lentamente al viso, chiudendo gli occhi e sentendo quel profumo che avrebbe riconosciuto tra mille. Sospirò e la appoggiò nuovamente al sedile, proprio nel momento in cui scattò il verde. Ripartì sovrappensiero e subito alcuni ricordi ritornarono a galla.

-Piantala! Mi fai il solletico!- esclamò Stana ridendo, sotto di lui. La schiena contro il divano mentre cercava di divincolarsi dalla presa salda di Nathan che non aveva intenzione di mettere fine ai giochi. Stana rise e urlò, fino a quando non riuscì a liberarsi e iniziò a correre per casa, subito seguita da lui -Non mi sfuggi, Katic!- esclamò cercando di prenderla.
-Prova a prendermi, Fillion!- esclamò facendogli la linguaccia prima di scappare ancora una volta.

Sorrise al ricordo e sospirò. Avevano ragione quando dicevano che sembravano due bambini sul set. Si divertivano con poco. E lui di scherzi gliene aveva fatti tanti. Sorrise al ricordo della tazza di caffé che le aveva incollato sulla scrivania sul set, e lei che afferrandolo rimase spiazzata per poi guardarlo divertita, scuotendo la testa.
Ricordò anche le numerose foto che si erano fatti... sopratutto nella loro casa. Avevano due album strapieni di foto. Ognuna con un ricordo dietro.
Un altro ricordo divertente lo fece sorridere involontariamente...

-Nathan!?-
-Mmmm- mormorò lui contro la sua pelle, le labbra che le accarezzavano il collo.
-Nathan, devo finire di lavare i piatti!-
-Ma sei a casa mia!- esclamò lui staccandosi di poco.
-Dove è finita la frase “quello che è mio e tuo e quello che è tuo è mio”?- chiese lei divertita.
-Cosa c'entra...- disse lui -Non...- fece una smorfia -Non mi va propriamente di lavare i piatti in questo momento...-
-Teoricamente li stavo lavando io...-
-Appunto. Potresti utilizzare le tue mani per... altri compiti ben più graditi- disse lui muovendo suggestivamente le sopracciglia. Stana schiuse la bocca sorpresa -Nathan Fillion!- esclamò fintamente indignata.
-Cosa!?- disse lui sorridendo innocentemente -Sai, è che...- tornò serio per un attimo -Il fatto di vederti qui, a casa mia, a muoverti liberamente come se ci abitassi... è strano! Ma bello...- disse subito -E ha scatenato una delle mie fantasie...- lei gli sorrise dolcemente -E quale sarebbe questa fantasia?-
-Prenderti qui, su questo bancone- disse con voce roca, sollevandola e facendola sedere sul bancone, mentre gli occhi erano leggermente più scuri a causa del desiderio.
-Beh...- disse lei mordendosi il labbro -Chi sono io per non far avverare una delle tue fantasie!?- e l'attimo dopo si ritrovò le labbra di Nathan sulle sue, fameliche. Stana lo circondò con le gambe. Aveva un vestitino estivo, così Nathan iniziò ad accarezzarle la gamba con una mano, mentre l'altra la teneva ben salda dietro la schiena, per tenerla ancora più vicino. In pochi secondi la passione prese il sopravvento e le mani di entrambi vagavano ovunque. Presi dalla passione non si accorsero nemmeno dei passi sui ciottoli sul retro della casa. Fu la voce di Jon e la risata di Seamus a fermarli. Rimasero in silenzio ad ascoltare e Stana lo guardò sbarrando gli occhi. Nathan la fece scendere dal bancone e poco prima che Jon aprisse la porta, Stana si nascose sotto il bancone, ai piedi di Nathan.
-Yo, bro!- esclamò Jon entrando, seguito da Seamus. Nathan sembrava sconvolto. Si passò una mano tra i capelli per cercare di sistemarli e si appoggiò al bancone -Ehi ragazzi!- esclamò.
-Abbiamo disturbato?- chiese Seamus alzando un sopracciglio.
-Abbiamo visto l'auto nel vialetto e siamo entrati- disse Jon.
-No, no, nessun disturbo!-
Lo salutarono sbattendo i loro pugni contro il suo.
-Sicuro?- chiese Jon -Perché lì ci sono due piatti- disse indicando i piatti sul bancone. Nathan abbassò lo sguardo e si maledì, cercando una scusa plausibile -Si, è passato mio fratello!- esclamò sorridente -Cosa ci fate qui?- chiese spostando l'argomento. Seamus si girò verso Jon, facendogli cenno di parlare -Ci sarà una festa stasera! Abbiamo un invito in più... ti unisci a noi?- chiese Jon.
-Mmm, mi sa che stavolta passo- disse Nathan sorridente.
Gli amici inarcarono un sopracciglio -Seriamente!?- disse Jon -Tu che ti perdi una festa con i tuoi “bro”?- Nathan scrollò le spalle -Oh, avanti!- esclamò Seamus -Ci sarà quella tipa che ogni volta che ti vede flirta con te per tutta la serata!- esclamò sorridente l'amico. Jon ridacchiò -Già! Quella che non ti vede da mesi e l'ultima volta ti si è strusciata addosso!- esclamò Jon. Nathan deglutì, prima di sentire un pizzicotto sulla coscia che lo fece sobbalzare emettendo un gridolino, mentre gli amici lo guardavano perplessi. Nathan si riprese subito e deglutendo guardò i ragazzi -H-ho sbattuto il ginocchio- disse forzando un sorriso.
-Quindi?- chiese Jon.
-Uhm, per quanto sia allettante la cosa- cercò di non sobbalzare all'ennesimo pizzicotto -Ho già preso un altro impegno- disse Nathan sorridente.
-Va bene. Allora ci vediamo lunedì sul set!- esclamò Jon sorridente, porgendogli il pugno -Buona giornata, bro!-
-Ciao ragazzi!- esclamò Nathan sorridente. Fu quando sentì i loro passi allontanarsi e gli sportelli dell'auto chiudersi che Nathan si scostò -Ma sei impazzita!?- disse guardando in basso, mentre Stana usciva dal nascondiglio -Chi è questa tipa che ci prova con te e che l'ultima volta ti si è strusciata addosso?- chiese lei mettendo le mani sui fianchi. Lui sorrise divertito -Gelosa, Katic?- chiese avvicinandosi e poggiando le mani sui fianchi.
-Come si chiama?- chiese Stana, ignorandolo.
-Oh, avanti! Non c'è motivo di essere gelosa! Ti amo, lo sai. Stacy è solo una delle tante che ci prova con me...-
-Stacy!? Una delle tante!?- Stana socchiuse gli occhi minacciosamente, divertita nel vederlo deglutire -Se stai cercando di salvarti, beh, ti avverto che sei sulla strada sbagliata, Fillion!- esclamò la donna.
-I-io... no. Cioè, non... tante nel senso che... voglio dire, sono un attore, ho tanti fan e... si, insomma...- Stana sorrise nel vederlo in difficoltà -Bene, suppongo che messa su questo piano, devo sopportare ancora Phil che ci prova sul set- disse lei girandosi per tornare a lavare i piatti.
-Whoa. Whoa. Un momento!- esclamò Nathan facendola girare -Phil ancora ci prova con te?- chiese.
-Spudoratamente. Ieri mi ha portato una scatola di cioccolatini e ha cercato di strapparmi un invito a cena- Nathan la guardò incredulo -Perché non me l'hai detto?- chiese.
-Perché avrei dovuto? Hai detto che non sei geloso- disse lei divertita.
-Col cavolo che non lo sono!- esclamò lui seccato -Sei la mia donna, e se qualche uomo ci prova spudoratamente con te, non posso rimanere impassibile!- Stana sorrise e gli stampò un bacio -Uhm, quando sei geloso e possessivo sei così sexy!- esclamò mordendosi il labbro.
-No, non sta funzionando! Sono ancora scioccato e... WHOA! WHOA. Stana!- esclamò indignato quando le mani di Stana si spostarono più in basso a toccare nei punti giusti. Lei sorrise maliziosamente e gli lasciò baci sul collo -Andiamo Fillion... lasciati andare. Realizza la nostra fantasia- disse lei mordicchiandolo sensualmente sotto l'orecchio -Nostra?- chiese lui cercando di trattenere i gemiti con scarso risultato -A-anche tu volevi farlo sul bancone?- chiese lui sorpreso.
-No- disse lei prendendo il lobo dell'orecchio tra i denti, per poi succhiarlo dolcemente -Le mie fantasie prevedevano ogni angolo di casa tua- gli sussurrò sensualmente all'orecchio. E l'attimo dopo Stana era sul bancone della cucina mentre le loro bocche si assaggiavano ancora una volta. Il sacchetto della farina lì vicino cadde versandosi a terra, spinto dai loro movimenti, e Nathan si annotò che doveva andare a fare la spesa presto, ma non si fermò. I tocchi si fecero più audaci e...
Un rumore sordo li fece staccare di colpo.
-Ops- sussurrò Nathan, aggiungendo due piatti nella lista di cose da comprare.

E poi gli venne in mente quel giorno, in spiaggia, quando lei gli saltò in spalla, mentre lui camminava sul bagnasciuga, pensieroso. Sembrava un ricordo come tanti, ma quello era stato il momento in cui aveva avuto una risposta.

Erano da giorni che cercava di organizzare qualcosa per lui e Stana. Qualcosa di speciale che le facesse capire che lui era in quel rapporto con tutto se stesso.
Avevano finito da poco di pranzare e Stana era rimasta a lavare i piatti, dicendogli di andare a rilassarsi. Lui l'aveva baciata ed era uscito fuori. Aveva guardato verso l'orizzonte e si era tolto le scarpe, pronto ad immergere i piedi dentro la sabbia.
Si avvicinò alla riva e lasciò che l'acqua lambisse i suoi piedi.
Aveva pensato a mille cose, ma niente risultava adatto. Sospirò passandosi una mano tra i capelli, con lo sguardo ancora perso verso l'orizzonte.
Qualche secondo dopo sussultò, ritrovandosi Stana aggrappata a lui. Le mani intorno al collo e le gambe intorno alla vita. Fu naturale prenderla al volo, come se fosse una cosa di sempre, ma ormai non ci faceva più caso. Lei si strinse a lui e gli baciò una guancia.
-Ehi, scimmietta- disse lui divertito.
-Ehi, scimmione!- esclamò lei sorridente.
-Questo è offensivo! Non sono uno scimmione, sono molto più affascinante!- esclamò fintamente offeso.
-Sul serio!? Mi hai appena dato della scimmia!- esclamò lei dandogli una manata sul petto. Lui rise e girò di poco la testa, ritrovandosi a pochi centimetri dalla sua, si guardarono negli occhi, sorridenti -Sei la mia adorabile scimmietta! Ti arrampichi dappertutto!-
-Sono agile! Cosa che non si può dire di te...- disse lei divertita.
-Adesso mi ritengo profondamente offeso!- mise il broncio -Per altro non sono stato io quello a doversi fermare l'altra notte- disse lui maliziosamente, mentre lei arrossì pensando a quella notte, dove avevano collaudato parecchi punti della casa.
-Non c'entra niente! Ero stanca perché ero uscita con le ragazze, e tu sei rimasto qua a casa a giocare con la Playstation comodamente seduto sul divano!-
-Dovrei scusarmi per averti fatta rimanere sveglia tutta la notte, allora?- chiese lui sorridente.
-No... ho già in mente un modo per punirti- disse lei maliziosamente. Nathan ridacchiò e si sporse di poco per baciarla sulle labbra. Quando si staccarono lei lo guardò teneramente -Cos'hai Fillion? Ti ho visto pensieroso...-
-Mmm, niente di cui preoccuparsi...-
-Sicuro? Sentivo le rotelline del tuo cervello girare troppo velocemente...- lui sorrise e sospirò -Stavo pensando a quanto sei perfetta. E a quanto sia perfetto questo... e a quanto vorrei che questo durasse per sempre. È stupido!?- Stana sorrise e scosse leggermente la testa -No, non lo è. Penso che sia dolce. Non possiamo essere sicuri del per sempre ma... possiamo almeno provarci. Guardati intorno, Fillion. Questo posto ha qualcosa di magico. E questo rende tutto perfetto. Non importa il “per sempre”. In qualunque modo, ogni ricordo e ogni cosa rimarrà in eterno dentro di noi. Dentro questa piccola nostra bolla. Dentro ogni piccola cosa di questo luogo. Non importa cosa succederà...- Nathan la osservò attentamente e poi la fece scendere dalle sue spalle e si girò verso di lei. La guardò sorridente. Era anche lei senza scarpe e la differenza d'altezza era ancora più notevole. La luce del sole le illuminava il viso e gli occhi e Nathan pensò che anche quello fosse magico.
-Non mi spaventa più il “per sempre”- disse lui in un sussurro. Stana sorrise e gli cinse le braccia al collo -Nemmeno a me...-
E in quel momento, Nathan sapeva cosa fare. Sapeva come creare un altro momento che sarebbe rimasto in eterno dentro di loro.

Deglutì a quel ricordo, accorgendosi di quanto facesse male adesso pensare a quel momento, perché Stana aveva ragione anche in quel caso. Ogni ricordo e e ogni cosa era rimasto dentro di lui. E probabilmente anche dentro di lei, nonostante si ostinasse a dire che era finita. Non le credeva. Non poteva credere di averla persa per sempre. Si appartenevano. E sapeva che in fondo al suo cuore lo sapeva anche lei. Si erano fatti delle promesse. Si erano detti troppe cose importanti per buttare tutto in aria.
Guardò nello specchietto laterale e retrovisore, e notando l'assenza di auto fece un'inversione di marcia diretto verso un posto ben preciso: casa di Stana.
Guidò con mille pensieri per la testa, ma con l'unico più importante nel cuore: lei. Doveva chiarire. Doveva riprendersela.





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Angolo autrici:

Vorremmo spiegare il nostro punto di vista nel precedente capitolo! Ho visto che alcuni sono rimasti perplessi di alcuni punti, ovviamente ognuno ha il suo punto di vista e ci fa piacere conoscere il vostro! Quindi, mi raccomando, sempre sincerità! Se vogliamo migliorarci dobbiamo sapere dove sbagliamo. O dove non riusciamo a far capire i nostri punti di vista.
Io ho spiegato già il nostro punto di vista nella risposta alla recensione di Monica, e in privato l'ho spiegato anche a Reb : ) ... La riporto qui:

"Abbiamo apprezzato la tua sincerità! Ed è quello che vogliamo dai nostri lettori! :) Per cui grazie!
Ammetto che ci abbiamo pensato anche noi a questo fatto dell'esagerazione, ma solo per il fattore che lui la prende in braccio e la porta via. Ma posso spiegare anche il nostro punto di vista, se vuoi :)
Intanto inizio con il dire che Stana non l'ha fatto per far ingelosire Nathan, ma piena di alcool è un atteggiamento normale, diciamo. Volersi divertire senza pensare più a nulla e neanche alle conseguenze, senza oltrepassare un certo limite, infatti lei stessa alla fine cercava di staccarsi quando ha capito che non erano gli occhi che cercava. Ma anche Phil era parecchio brillo e soprattutto ha una cotta per Stana, quindi non si è fatto sfuggire l'occasione. E Nathan è scattato. Ora, il fatto di prenderla in peso può essere visto come un gesto esagerato, che però ho visto fare qualche volta, persino nella vita reale XD ... ma abbiamo pensato... Stana di sua spontanea volontà non lo avrebbe seguito, strattonandola sarebbe stato peggio, l'unica soluzione per avere un attimo di "privacy" era quella, in quanto la sala era piena di gente e con la musica alta le voci/urla erano attutite. Ma, ehi! E' il nostro punto di vista questo :)
Per quanto riguarda Michael e Sandra non mi è sembrato un comportamento esagerato... Voglio dire, a questo punto nel capitolo prima Stana si sarebbe dovuta arrabbiare con Sandra, ma non l'ha fatto, perché era arrabbiata più per il fatto che secondo lei non ha contato nulla che altro...
E Michael ha deciso di parlare dopo il consenso di Sandra che diceva che le donne lo sapevano già. Insomma, Tam e le altre di certo non avrebbero tenuto la bocca chiusa dopo la rivelazione, no!? :) Ma anche questo è un nostro punto di vista! ;)

Non volevamo farli realmente sposati, perché volevamo ricreare un rapporto speciale, una cosa tutta loro, un mondo tutto loro. Quindi siamo felici che questa cosa sia piaciuta :)
E siamo felici che ti sia piaciuta la seconda parte! Terri era la persona giusta, in quanto mamma, a parlare con Stana dopo la scena. E infatti sa anche che non deve forzarla a parlare, ma che se vorrà ne parlerà lei, come poi infatti fa.
Doveva essere per forza un incontro "da star"... anche perché... dove potrebbero incontrarsi senza essere visti se non in un posto sperduto? XD"

Questo è stato il nostro punto di vista, ma posso capire anche il vostro! :D
Nonostante questo, speriamo che continuerete a seguirci! :)
Grazie mille!!

Fanny: E dopo questa piccola spiegazione...
Vai Nathan, vai a riprendertela! Siamo tutte con te! :D *-*
Bene, eccoi qui alla fine di un altro capitolo! Speriamo sempre di non avervi deluso che che continuerete a seguirci!
I vostri punti di vista sono importanti per noi, per migliorarci e per confrontarci!
Grazie per l'entusiamo e l'attenzione che ci regalate!
Un grazie speciael alle mie O.M.D. e le mi F.V.O. e al mio braccio che mi sopporta e impazzisce insieme a me e alle mie idee folli <3 (Katia: Always! <3)
A martedì prossimo! :D

   
 
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