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Autore: The Lady of His Heart 23    25/03/2014    5 recensioni
Gli Hunger Games erano tutto ciò che avevano sognato fin da bambini.
La gloria era tutto ciò che avevano sempre aspirato e desiderato.
Niente avrebbe potuto dividerli dalla vittoria, eccetto una cosa...l'amore.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Insieme o niente

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Il giorno seguente i quattro alleati si svegliarono presto per andare alla ricerca della ragazza del 5 e del 2.
“Forza Rue, portaci da loro” le aveva detto Katniss mentre si sistemava l’arco e le frecce dietro la spalla. La piccola annuì.
“Dov’è Tresh?”chiese Peeta. Non terminò neanche la sua frase che il ragazzo spuntò da dietro un cespuglio li vicino.
“Questa notte la ragazza dell’8 ha acceso un fuoco e me ne sono occupato io”disse con un sorriso.
“Qui c’è solo un coltello”disse Rue raccogliendo l’arma “dov’è l’altro?” domandò.
“Deve essermi caduto”disse Tresh raccogliendo da terra lo zaino.
“Sei un idiota”disse Rue.
“Parli proprio tu che hai preso un voto bassissimo all’esame?”domandò.
“Era una tattica, nessuno mi farebbe mai del male, non con questo mio tenero faccino.”disse con un sorrisetto che metteva i brividi.
“Da quand’è che sei diventata così spietata?”domandò del ragazzo del suo stesso distretto.
“Si vede che gli Hunger Games hanno tirato fuori il meglio di me”disse lei facendo spallucce.
“Mi sembri la gemella perduta di Clove”disse Peeta ridendo sotto i baffi.
“Con la piccola differenza che io sono davvero disposta a tutto”disse lei.
“Anche ad uccidermi? E se ti uccido prima io?”domandò Tresh rivolto verso la piccola. Rue con uno scatto veloce in avanti lo vede cadere a terra e gli mise un coltello sulla gola.
“Se fossi in te non ci scommetterei tanto”disse in tono di sfida.
“La smettete di giocare voi due? Andiamo! Rue ora tocca a te …”disse Katniss indicando la piccola a procedere in avanti.

Intanto alla tana ….
Clove si svegliò e non trovò nessuno.
“Finch?” chiamò l’amica ma nessuna risposta. Insospettita uscii fuori salendo per la tana. Scostò le foglie per passare e vide Finch legata mani e piedi con un bavaglio davanti la bocca che si agitava e dimenava.
“Mmmmmm….Mmm..mmm”provò a dirle qualcosa.
“Finch!”mormorò Clove avvicinandosi a lei togliendole il nastro dalla bocca.
“E’ una trappola vattene!”disse la ragazza del 5.
“Cosa?”chiese voltandosi di scatto.
“Si sono allontanati, per bere un po’, ma devi andartene, saranno qui a momenti”disse la ragazza “Che stai facendo?”chiese esasperata notando che la ragazza del due non fuggiva.
“Non ti lascio sola”disse Clove scuotendo la testa in segno di disapprovazione. In tutta risposta tirò fuori un coltellino dalla sua cintura e tagliò la corda che le legava le mani e i piedi.
“Andiamo!”disse Clove aiutando l’amica a rimettersi in piedi.
“Hey!”Urlò Peeta alle loro spalle. Clove si voltò e vide che stava per gettarsi contro di lei.
“Nasconditi”disse all’amica e subito si scagliò contro il ragazzo. Caddero a terra rotolando sulle foglie secche. Peeta, con la sua forza, era riuscito a schiacciare Clove al suolo puntandole un suo stesso coltello alla gola che le aveva sfilato poco fa dalla cintura.
“Allora, non sei poi così forte come credevo eh regina dei coltelli?”disse lui affondando la lama. Clove si agitava respirando a fatica mentre lui la teneva ferma di schiena contro il terreno.
“Non dici niente eh? Allora dov’è il ragazzo innamorato, perché non viene a salvarti … vuoi sapere perché? L’abbiamo ucciso noi.”continuò il ragazzo del dodici con una risata sadica. A quelle parole Clove rimase pietrificata.
“No, non è vero, non ha suonato nessun cannone”disse lei.
“Non c’è bisogno che suoni, vedrai il suo volto in cielo questa sera durante la proiezione”disse.
Clove si sentì morire. Tutto il mondo in quel preciso istante le crollò addosso. No, non era morto, non doveva esserlo. Silenziosa e meschina, ecco una lacrima scivolarle sul volto e giù per le guance fino a cadere a terra. Peeta osservò la scena e, tenendola ancora ferma al suolo, si avvicinò al suo orecchio.
“Ma non preoccuparti”le sussurrò delicato quasi a voler consolarla “E’ stata una morte veloce e in dolore…Oh,”disse avvicinando una mano al volto della ragazza per asciugargli le lacrime lasciandole la mano libera. Sfruttando quel momento di momentanea liberà, Clove sollevò la mano scacciando la sua e tirandogli uno schiaffo.
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“Non mi toccare!”ruggì Clove. Lo schiaffo fu talmente forte che gli tagliò il labbro facendolo sanguinare. Peeta ci mise un po’ prima di reagire. Con calma si portò il polso vicino al muso e asciugò il sangue con la manica, l’osservò e scagliò uno schiaffo contro la ragazza così forte da farle male e diventare viola la guancia. Poi l’afferrò stringendole il volto e avvicinandolo al suo.
“Stupida ragazzina...”mormorò “ma lo capisco, ti manca il tuo compagno, ma non devi preoccuparti sai, io so essere molto accomodante se voglio”disse avvicinandosi a lei per baciarla. Clove Con la mano libera afferrò un altro coltellino che teneva nascosto dietro la giacchetta e con un gesto veloce e fluido lo conficco nello stomaco del ragazzo del 12.
Senza esitare se lo tolse di dosso con un colpo secco se si sedette sopra di lui. Tirò fuori il coltello conficcato nel suo ventre e continuò a colpirlo senza sosta. Le sue grida divennero sei sussulti che pian paino si spensero. Clove si guardò le mani insanguinate. Sentiva la vita del ragazzo abbandonare il suo corpo e questo le provocò una sensazione strana. Si sentì potente e debole allo stesso tempo. Potente, perché aveva appena scoperto che cosa era in grado di fare, fin dove era disposta ad arrivare per le persone che teneva e per lei stessa, ma debole perché sapeva che quello non era il modo migliore per cambiare, iniziare una nuova vita con un omicidio non era infatti il modo giusto per farlo. Si avvicinò lo stesso al corpo esanime del ragazzo
“Hai sbagliato i tuoi calcoli su di me dodici”gli sussurrò.
Peeta non fu neanche in grado di rispondere che i suoi occhi si curvarono indietro e levò il suo ultimo respiro. Fich, che aveva assistito a tutta la scena da dietro un albero uscì fuori insicura e timorosa.
“E’ morto?”domandò. Clove gli controllò il polso, non c’era il battito.
“Si è morto. Non capisco dovrebbe suonare il cannone”disse Clove perplessa.
“Clove, il cannone non suona più. Hanno avvertito di questo cambiamento di programma questa notte mentre dormivi”disse a voce tremante Finch.
“Quindi Cato …”disse Clove con un sussurro strozzato verso l’ultima parola senza riuscire a proseguire.
“Mi dispiace”sussurrò la ragazza del 5. Quelle due parole erano tutto ciò che riuscì a dire. Clove stava per sprofondare in un pianto che l’avrebbe soffocata, ma si trattenne dal farlo e si asciugò le lacrime svelta con la mano.
“Forza andiamo”disse Clove facendo segno alla ragazza di proseguire “Dobbiamo andare via da qui, questo nascondiglio ormai non è più sicuro”concluse.
“Si, andiamo”disse la rossa. Iniziarono a correre e si allontanarono dalla loro vecchia postazione. Quando furono abbastanza lontane si concedettero un momento di pausa. Finch si aggrappò a un albero e con la mano si premeva sul fianco, mentre Clove poggiò le mani sulle ginocchia china in avanti respirando pesantemente.
“Dobbiamo trovare delle armi, un solo coltello non ci basterà”disse Clove.
“Hey, qui c’è un coltello”disse la ragazza del 5 indicandone uno per terra.
“Cosa? Dove?”domandò Clove.
“Qua dietro,c’è anche la giacchetta del ragazzo del 6 ”disse Finch.
“Ma questo coltello è mio”disse Clove “E’ lo stesso con cui mi ero allenata in palestra, era tra le armi alla cornucopia, ma lo aveva preso Tresh per prima me lo ricordo bene, come fa ad averlo il ragazzo del 6”rifletté Clove tra se.
“Glielo avrà rubato. Den è un abile scippatore, lo sanno tutti”disse Finch.
“Hey, queste non sono le frecce della biondina?”disse Finch afferrando una freccia e un arco.
“Però, Den si è dato da fare”disse Clove. Non terminò neanche la frase che si avvertì un urlo acuto in lontananza
“Peeta!”
Era la voce di Katniss.
“Devono averlo trovato”disse la rossa all’amica.
“Andiamo dai”disse Clove incitandola a correre “Prendi l’arco e andiamocene”. Si allontanarono ancora di più deviando direzione e intrufolandosi nei luoghi più strani nascoste dalla vegetazione.
“Scambiamoci le giacchette con lo stemma”propose Clove. “Così li attirerò a me e li ucciderò”disse Clove sempre più convinta.
“E tu come farai”domandò Finch rallentando la corsa fino a fermarsi.
“Se è vero quello che Peeta a detto, non mi restano motivi per restare in gioco ormai, ma è giusto che vinca tu Finch, per tua sorella”disse e si avvicinò a lei “Grazie per essermi stata amica”disse e le due si abbracciarono.
“Okay, ora dammi la tua giacchetta”disse Clove staccandosi da lei. Finch se la sfilò di dosso svelta e la stessa cosa fece anche Clove e se la scambiarono.
“Sai usarlo?”chiese Clove alla ragazza mentre le porgeva l’arco con le frecce.
“Me la caverò tranquilla”disse lei.
“Okay, ma tienilo comunque”disse porgendoglielo sempre più decisa. La ragazza del cinque lo afferrò e se lo caricò dietro la schiena.
Dei rumori catturarono la loro attenzione e si voltarono di scatto.
“Sono qui!”urlò qualcuno di cui non riconobbero la voce.
“Accidenti, andiamocene” disse Clove e ripresero a correre in direzioni opposte.
Finch correva senza sosta senza voltarsi, ma non riuscì a sfuggire alla presa del suo aggressore che le si gettò addosso.
“Nessuno prende il mio arco senza permesso è chiaro?”starnazzò Glimmer sopra di lei. I suoi capelli dorati volavano selvaggi accarezzando la brezza del vento che li sollevava in aria. Persino da sudata e tutta sporca riusciva ad essere bellissima.
“Faccia di volpe?”domandò perplessa Glimmer “Sei ancora viva?”
“Glimmer!”urlò Marvel andandole incontro. Vide Glimmer e Finch avvicinarsi a lui. “Ma cosa? Che ci fa faccia di volpe qui?”domandò perplesso.
“Io mi chiamo Finch” disse la ragazza stufa di quel ridicolo soprannome.
“Eh? A si certo…comunque, si può sapere che ci fai qui? Mi era sembrato di vedere il tuo volto durante la grafica ieri notte…e con la giacca di Clove addirittura, che lei hai fatto, parla”disse Marvel avvicinandosi a lei in tono minaccioso mentre Glimmer la reggeva per la giacchetta impedendole di fuggire.
Intanto Clove continuava a correre senza fermarsi. Nella foga della corsa allungò la mano e col coltello tagliò un ramo di un albero facendolo cadere addosso al suo aggressore che lo schivò. Non si soffermò a vedere chi fosse dato che era troppo impegnata a cercare di non farsi uccidere. Il ramo servì a rallentare l’aggressore, ma non a fermarlo. Approfittando di quel breve momento si nascose dietro un albero e attese. Era troppo stanca per continuare a correre e l’unica cosa che le restava era affrontare, chiunque esso fosse, in un combattimento a coppia e sperare di avere la meglio o, in caso contrario, di essere uccisa alla svelta e nel modo più indolore possibile. Sentì dei passi avvicinarsi dietro di se. Sollevò il coltello all’altezza del suo viso e rimase ferma in posizione d’attacco. Quando i passi si fecero sempre più vicini, saltò fuori allungando la mano con il coltello stretto nella presa. La stessa cosa fece il suo aggressore protraendo in avanti la spada. Rimase senza parole.
“C-cato”balbettò perplessa e scioccata dal rivederlo. In tutta risposta, Cato lasciò cadere la spada per terra e senza dire una parola si avvicinò alla ragazza, le prese il volto tra le mani e la baciò con forza. Clove lasciò scivolare il coltello dalla sua mano e gettò le braccia sul suo petto facendole salire per il suo collo e lasciando che si intrecciassero nei suoi capelli. Continuarono a baciarsi con foga mentre le loro mani ricominciavano a prendere confidenza col volto dell’altro. Nei brevi istanti in cui le loro labbra si distaccavano, lui non faceva altro che sussurrare il nome della ragazza. Quando ebbero finito rallentarono sempre più fino a fermarsi definitivamente. Clove sorrise con le lacrime che le scendevano giù per il volto, frenetiche e senza controllo.
“Credevo fossi morto”disse Clove.
“Lo ero senza te”disse Cato. Clove sorrise.
“Chi è stato a ridurti così?”chiese Cato accarezzandole con delicatezza la guancia viola.
“Non ha importanza, la cosa importante è che tu sia vivo, questo è tutto ciò che conta”disse Clove respirando a pieni polmoni. Ora il suo cuore era ricominciato a battere finalmente. Cato le cinse la vita e la strinse forte a se con un abbraccio.
“Ora che ti ho trovato non ti lascerò mai più stai tranquilla…ricordi al promessa che ti feci da piccoli?”sussurrò Cato.
“Insieme o niente”disse Clove con il volto ancora sprofondato nel suo petto.
“Insieme per sempre”disse Cato stringendola ancor di più a se.
“Hay Cato! Guarda chi abbiamo trovato”disse Marvel alle spalle del ragazzo mentre Glimmer spingeva Finch in avanti.
“Che ne facciamo di questa la uccidiamo?”chiese Glimmer in tono suadente. Riusciva a far apparire succulenta qualsiasi cosa, e quella proposta pronunciata in quel modo era molto allettante, un’occasione da non perdere. Cato si voltò liberando Clove dal suo abbraccio.
“Guarda, guarda!”disse Marvel andando incontro a Clove abbracciandola. “Sei viva!” urlò “Ci sei mancata piccola”disse sussurrandole all’orecchio “A qualcuno più degli altri”disse con uno sguardo ironico verso Cato, mentre liberava CLove dalla sua presa.
“Finch!”disse Clove abbracciando l’amica del cinque e ignorando la ragazza dell’uno.
“Toglietemi una curiosità, perché vi siete scambiate il giacchino?”domandò Marvel alzando un sopracciglio.
“E’ una lunga storia”disse Clove sorridendo.
“Si,si, ridammi il mio arco!”disse Glimmer strappandoglielo di dosso. “Appena metto le mani su Den lo ammazzo”disse la biondina.
“Ok, allora adesso siamo una squadra …. Noi cinque contro gli altri cinque”
“Meno uno a dire il vero, ho ucciso Peeta”confessò Clove sotto gli sguardi compiaciuti e al tempo stesso scioccati dei suoi amici.
“Bene. Okey Cato, prendi in mano la situazione che si fa capo?”domandò Marvel mentre gli cedeva la spada da terra.
“Non sono io il capo”disse prendendo la spada “Ma lei”disse indicando Finch.
“Io?”domandò quasi allibita la ragazza.
“Sei la migliore Finch, sei furba e scaltra … e l’unica che ha frequentato tutti i corsi di sopravvivenza, te la senti?”domandò Cato.
“Veramente io non so se …” disse la ragazza del cinque balbettando.
“Andiamo Finch! So che puoi farcela.”disse Clove incoraggiando l’amica.
“Se lei non vuole prendo il comando io”disse sorridente la biondina.
“Glimmer….”mormorò Marvel a braccia incrociate sul petto mentre alzava gli occhi al cielo sospirando.
“Era così per dire …”disse la biondina alzando le spalle.
Osservando la titubanza della ragazza Marvel decise di incoraggiarla “Andiamo, dimostra a tutti di che pasta è fatta la ragazza del cinque, fai uscire fuori la volpe che c’è in te”disse e a quelle parole Finch scatto. Odiava proprio quel nome.
“Wow!”disse Marvel indietreggiando “però è tosta la ragazza”disse alzando le mani in segno di resa. Finch sorrise fiera. Anche Cato si unì a lei nella risata e con un braccio riacciuffò Clove tirandola a se. Persino Glimmer sorrise.
“E’ deciso allora”disse Cato. Tutti restarono in silenzio. Fu Glimmer a fare la prima mossa. Si tolse l’arco dalla spalla e lo cedette alla ragazza del 5.
“Allora che si fa adesso?”disse la biondina quasi in tono di sfida. La rossa allungò la mano e prese una freccia.
“Torniamo alla Cornucopia”disse Finch incrociano il suo sguardo.

   
 
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