Attenzione, se non vi piace lo slash siete pregati/e di non leggere questa fanfiction. Così, tanto per ricordarvi di non linciarmi. ♥ Spero di non aver reso i personaggi troppo OOC, nel caso mi scuso in anticipo. Buona lettura, ci si vede sotto con le note di fine fiction. c:

Someone like you. ♥

Era ormai scoccata la mezzanotte. Tutti in ospedale dormivano, tranne ovviamente gli infermieri del notturno. Era così strano dormire da solo, era da un po’ che nessuno arrivava in camera di Toni come suo nuovo compagno. Il letto accanto al suo era vuoto da ormai troppo tempo, lui stesso si sentiva solo.

Probabilmente il ragazzo stava iniziando a soffrire di insonnia, ne era ormai più che convinto. Non riusciva più a dormire, il che era strano, di solito non lo svegliavano neanche le cannonate!

Oltretutto, da qualche giorno sentiva una voce familiare rimbombargli nelle orecchie. Non era ben distinta, eppure riusciva a capire che apparteneva a un ragazzo più o meno della sua età. Quella voce lo inquietava, gli donava un senso di vuoto e rimpianto che mai aveva provato in vita sua.

Si rigirò lentamente nel letto, aprendo gli occhi dopo quei silenziosi attimi di riflessione che spesso lo accompagnavano. Dopo pochi secondi le sue iridi si abituarono all’oscurità della stanza d’ospedale, e pian piano riuscì a distinguere le sagome degli oggetti.

La sentiva di nuovo, quella voce, ed era sempre più forte e definita. Sentì improvvisamente uno spiffero e un brivido gli percorse la schiena.

- Ciao, Toni. -.

La sentiva, ora più che mai! Quella voce era proprio accanto a lui! Si voltò verso il letto vuoto nella sua stanza e lo vide. Una figura snella, che non emanava luce propria ma riusciva a distinguersi al buio, in quel momento lo osservava intensamente con un sorriso sghembo stampato sulle labbra.

La figura era sdraiata sul letto, il capo poggiato sulla mano in modo da vedere meglio Toni.

- … Davide? Sei tu? Se non sei tu te ne devi andare, questa camera è riservata. - sentenziò titubante il ragazzo. Non ne era sicuro, ma quella figura sembrava proprio quella del suo amico…

- Sì, sì, tranquillo, sono io. Sono venuto a salutare i Braccialetti ancora vivi. -

- Ma davvero sei tu? -

- Ma sei scemo?! - esclamò Davide, leggermente stizzito e segretamente imbarazzato. Era tornato sotto forma di fantasma, per di più si era presentato in camera di Toni senza nemmeno troppo preavviso; un po’ di imbarazzo era permesso!

Il furbo strabuzzò gli occhi nell’oscurità, poi si voltò e accese la lampada posta sul suo comodino. Solo allora riuscì a distinguere chiaramente i lineamenti quasi invisibili del bello del gruppo, i suoi pantaloncini e la sua maglia arancione da calciatore.

- Davide! - urlò allora, avendo conferma che quello era il fantasma del suo amico.

- Fa’ silenzio, idiota! Ti sentiranno quei rompipalle degli infermieri. Piuttosto, come va col gruppo? -

- Eh… Tutto bene, anche se tu non ci sei più e ne risentiamo molto… -

- Stanno tutti bene? - chiese Davide, ignorando quel sottile velo di malinconia che trapelava dalle parole dell’altro. La flebile luce della lampada non nascondeva il luccichio negli occhi del furbo.

- Sì, sì! -

- E Rocco…? -

- Ah, Rocco ancora non s’è svegliato, ma dice sempre di essere molto triste per te. -

Davide sorrise. - E tu come stai? - chiese, più interessato di prima.

Toni non rispose, si limitò a distogliere lo sguardo, trovando tutto d’un tratto il soffitto estremamente interessante. Davide inclinò la testa, interrogativo, notando che il luccichio negli occhi dell’amico andava a scagliarsi contro le sue guance rosee, segno che stava ormai piangendo. Singhiozzava piano, tenendo un braccio davanti agli occhi per asciugare le lacrime prima che ne scendessero altre.

Il fantasma non interferì con lo sfogo del compagno, ma continuando a sentire singhiozzi sommessi dopo svariati minuti decise di intervenire. Scese dal letto e si posizionò accanto a quello dell’amico, puntandogli un dito contro.

- Non piangere per me, stupido! Non voglio mica che tu pianga! -.

Toni lo guardò, gli occhi gonfi e arrossati dal pianto. - Ma noi Braccialetti non troveremo mai qualcuno come te. E’ per questo che piango, manchi infinitamente a tutti e- -

Il furbo sentì per un attimo una carezza, un lieve abbraccio che lo strinse con dolcezza quasi come fosse l’ultimo.

- Ora io vado, ciao, Toni. Se ci incontreremo di nuovo… Non voglio che tu pianga mai, e voglio abbracciarti un’altra volta, magari da vivo. Ci vediamo! - il saluto di Davide giunse alle orecchie del ragazzo come un ‘Arrivederci’, più che come un ‘Addio’.

Nell’ultimo attimo in cui poté intravedere il fantasma del suo amico ebbe la sensazione di aver visto un intenso rossore sulle sue gote. In quel momento sorrise, mentre, a loro volta, anche le sue guance si imporporavano leggermente e il suo cuore batteva forte.

Eeeee salve a tutti. Non ho mai scritto su questo fandom, eppure la serie dei Braccialetti Rossi mi ha colpita infinitamente e la amo come se non ci fosse un domani. (?)

In ogni caso, piacere di conoscervi!, io sono Kis e sono felice di aver finalmente scritto su questa serie tv tanto commovente. Purtroppo, la mia natura perversa mi ha portata a shippare gay anche qua, me misera, e sono giunta a una conclusione: Davide*Toni OTP. OTPOTPOTPOTP—

Questa fiction in teoria non è proprio slash, no. Più che altro, sono presenti degli hint che la rendono quasi slash. Oppure la potete vedere come bromance, o semplice friend!ship. Sta di fatto che Toni e Davide sono i miei pg preferiti/attori preferiti in tutta la serie, e poi a parer mio in coppia sono perfetti.

Quindi niente, spero di ricevere qualche recensione, mi farebbe tanto piacere. cuuuc Io vi saluto, magari tornerò su questo fandom con qualche altra fiction. *^*

Chu!

Kis. ♥