Welcome To Hell - A
DxD Chronicles
Dichiaro
di non avere i diritti aventi a quest' opera
di pura fantasia, quindi siete pregati di non compararlo con High
School DxD,
grazie. Ho voluto inserire questo titolo poiché in molte
creazioni l'Inferno
non è poi così male.
Life
3:
TAKERU
Il
cielo era scuro, era già l'ora nella quale i lampioni sono
accesi.
Ci
trovavamo di lato alla chiesa citata da Reynalle. Nascosti tra gli
alberi potevamo intravedere Issei, Kiba e Koneko.
Per
poterci avvicinare senza essere individuati, avevamo imposto una magia
illusoria su due mantelli. Di regola, una volta indossati, ci avrebbero
permesso di mimetizzarci.
"Takeya.
Ricordati il nostro compito."
"Lo
so. Siamo qui solo come supporto, anche se nessuno lo sa."
"Per
rendere l'incantesimo più efficace ci muoveremo con
discrezione.
Dobbiamo evitare passi affrettati e gli spiragli di luce. Non devono
scoprirci."
Tirai
fuori una mappa della zona e la illustrai a Takeya.
"Questa
è la nostra posizione."
Takeya
la guardò con dubbio.
"Davvero
c'è solo una porta?"
"Questa
è l'unica piantina che abbiamo a disposizione, l'altra se
l'è
presa Kiba. Prima di entrare, dimmi cosa vede Shadow."
Senza
perder tempo, Takeya chiuse gli occhi.
A
differenza di molti famigli, noi avevamo un contratto speciale. Avevamo
la possibilità di comunicare con loro a grandi distanze e
guardare con i loro
occhi.
"Rias
e Akeno si trovano a circa 2 km da qui. Si sono incrociate con 3
angeli caduti, gli stessi che avevo individuato."
"Si
vede che Reyanlle non vuole essere disturbata."
Guardai
attentamente la chiesa.
"Avverto
diverse presenze al suo interno...una molto forte, mentre le
altre sono piccole."
Guardammo
il gruppo addentrarsi all'interno della chiesa, ci dovevamo
muovere.
Spostandoci
di lato trovammo diverse vetrate rotte. Senza farci notare ci
sporgemmo per controllare l'interno.
Rispetto
all'apparenza, era un santuario ordinario con un altare e lunghe
panche. Era illuminato da candele e da alcune luci interne. L'unica
differenza
era rappresentata dalla statua di una persona crocifissa con la testa
distrutta.
CLAP
CLAP CLAP CLAP CLAP CLAP CLAP
Un
applauso riecheggiava all'interno del santuario.
A
far quel rumore non era altro che Freed.
Quel
bastardo era sbucato fuori da una colonna dietro l'altare.
Il
sacerdote stava parlando con il gruppo, ma per via della distanza, non
riuscivamo a capire cosa diceva. Però dal suo tono sembrava
parecchio incazzato,
forse dovuto all'ultimo incontro.
Senza
perder tempo, tirò fuori le sue due armi pronto per
ingaggiare
battaglio contro il trio.
Issei
evocò il suo Sacred Gear, Kiba sfoderò la sua
spada e Koneko gli lanciò
diverse panche.
Lo
scontro era iniziato.
Fred
tagliò le panche a mezz'aria.
Kiba
ne approfittò. Si portò in avanti ingaggiando un
duello individuale
contro il sacerdote. Issei e Koneko erano alle sue spalle pronti ad
intervenire.
Nonostante
il combattimento c'erano alcune cose che non riuscivo ad
inquadrare. Avevo percepito la presenza di un angelo caduto ed energie
minori,
ma dov'erano?
"Qualcosa
non và."
"Che
cosa?"
"Continuo
ancora ad avvertire la presenza di diversi nemici. Ma c'è
soltanto Freed. Dove sono gli altri?"
Takeya
controllò la mappa.
"Quì
c'è solo il santuario ed affianco il dormitorio."
Continuai
a guardare lo scontro. Freed, anche se era un semplice essere
umano, riusciva a tenere testa a Kiba nonostante quest'ultimo
sfruttaste la
velocità del cavaliere.
"Scusa
Takeya. Ma il nostro amico non'è uscito da una colonna
dietro
all'altare?"
Takeya
distolse lo sguardo dalla mappa.
"Ora
che mi ci fai pensare...si."
Guardai
l'altare con più attenzione. Fino a quando non intravidi
delle
scalinate nascoste dietro la colonna.
"Ecco
da dove è uscito."
"E'
bravo il bastardo."
Takeya
indicò una direzione.
"Possiamo
entrare sfruttando quella vetrata distrutta affianco alla
colonna."
"E'
perfetto. Sono impegnati nel combattimento, non ci noteranno."
Ci
avvicinammo alla vetrata, passando dall'esterno della chiesa.
Una
volta entrati, scendemmo la scalinata con attenzione.
"Non
si sono accorti di niente, i mantelli stanno lavorando bene."
"Se
siamo qui lo dobbiamo
perché ci siamo mossi bene ed anche per la nostra fortuna.
Ma da adesso le cose
cambiano. Ora inizia la nostra vera sfida."
Le
scale erano illuminate, dopo di esse trovammo un lungo passaggio che
terminava con una porta.
Con
attenzione, l'aprimmo cercando di non fare troppo rumore.
La
porta non era altri che l'entrata di una gigantesca sala, grande 3
volte
il santuario.
Il
soffitto era sostenuto da diverse colonne. A centro della sala vi erano
radunati diversi preti, all'incirca una cinquantina.
Erano
intenti ad ammirare l'angelo caduto Reynalle. Si trovava alla fine
della sala su un altare sopra elevato. La povera Asia era legata a modo
di
Crocifisso, con i vestiti lacerati. L'illuminazione era costituita da
candele
situati al centro e alla fine della sala.
Sia
Reynalle che i preti non si accorsero della nostra presenza.
Ci
dividemmo appostandoci ai lati della sala dietro a due colonne.
L'angelo
caduto stava citando frasi e maledizioni contro Dio.
D'un
tratto la porta si spalancò e all'uscio comparvero Kiba,
Koneko ed
Issei.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKEYA
Reynalle
si girò compiaciuta verso i suoi ospiti.
"Benvenuti
demoni."
"Asiaaaaa!"
La
ragazza riconobbe la voce di Issei.
"...Ise-san?"
"Si!
Sono venuto a salvarti!"
L'angelo
caduto rise con gusto.
"Sei
venuto a salvarla? Che frase toccante ma è troppo tardi. Il
rituale sta per finire."
Il
corpo della ragazza iniziò a brillare.
Issei
non perse tempo e corse da lei. I preti si piazzarono d'avanti a lui,
pronti a fermarlo, ma furono scaraventati all'aria da Koneko.
Quella
ragazza riusciva a sfruttare al pieno la forza e la difesa della
[Torre].
A dare manforte ci fù anche Kiba. Impugnava una spada
completamente avvolta
dall'oscurità. Entrambi riuscirono a creargli un passaggio.
Asia
gridò per il dolore. Reynelle si avvicinò a lei.
Una grande luce uscì
dal corpo della ragazza per posarsi sulla sua mano.
"Si!
Questo è il potere che desideravo da tempo! Sacred Gear! Con
questo, io sarò amata!"
Con
ciò abbracciò la luce. La sala ne fù
invasa. Quando si affievolì
vedemmo soltanto un angelo caduto circondato da un'aura verde.
"Finalmente!
C'è l'ho fatta! Ho il potere supremo! Con questo
diventerò l'angelo caduto supremo! Mi vendicherò
su tutti coloro che mi
guardavano dall'alto in basso. "
Issei
si portò d'avanti ad Asia. I preti si scagliarono su di lui,
ma Kiba
e Koneko li respinsero. Riuscì a slegarla e a tenerla sulle braccia.
"...Ise-san..."
"E
tutto a posto Asia, sono venuto a portarti indietro."
"...Si."
La
sua voce era debole e respirava a fatica.
"Futile.
Se si estrae un Sacred Gear dal suo possessore, quest'ultimo
morirà."
Con
quella frase Issei le urlò contro.
"Ridarle
indietro la Sacred Gear!"
"Perché
la dovrei ridare? Me la sono guadagnata. Ho anche mentito ai
miei superiori per ottenerlo. Ucciderò tutti per eliminare
ogni prova."
"...Merda,
assomigli alla
Yuuma-chan che conosco."
"Davvero?"
"Eri
la mia prima ragazza lo sai?"
"Si
eri veramente carino. E' divertente giocare coi ragazzi che non
hanno nessuna esperienza con le ragazze."
"...Ero
serio con te. Ti volevo proteggere!"
"Proteggere?
Lo sai le cazzate che stai dicendo? Quella volta mentii
per tutto il tempo. Anzi mi sono annoiata a morte con te! Non vedevo
l'ora di
ammazzarti."
"REYNALLEEE!!"
Issei
le stava urlando con tutta la sua rabbia.
"Hyoudou-kun!
Siamo in svantaggio. Prendi la ragazza è vattene! Io e
Koneko li terremo a bada."
Senza
perder tempo, Issei corse via con Asia tra le braccia.
Kiba
e Koneko si piazzarono d'avanti alla porta per fargli guadagnare del
tempo. Fù inutile.
Reynalle
si alzò in volo e li caricò come se fosse un
ariete vivente. Non
subirono gravi danni però l'onda d'urto provocato
dall'angelo caduto, li
scaraventò al di fuori sulla scalinata.
Prima
che i sacerdoti potessero uscire dalla sala, li precedemmo. Sbucammo
da dietro le colonne e ci portammo d'avanti a loro.
Takeru
chiuse la porta e la sigillò con un incantesimo.
"Da
adesso nessuno potrà interferire."
La
voce di mio fratello era bassa, neanche lui poteva trattenersi per
quello che aveva visto.
"Maledetti
che cosa avete fatto?"
"Avete
la vaga idea di chi siamo?"
"Voi
2 sarete puniti!"
"Sarete
il sacrificio contro Dio!"
3
sacerdoti corsero verso Takeru pronti a trafiggerlo con spade di luce.
Non
furono abbastanza rapidi.
Takeru
si mosse a velocità assurda, portandosi alle loro spalle.
Non
riuscirono a capire cosa fosse successo.
Provarono
a girarsi e solo allora capirono di avere le gambe congelate. Il
ghiaccio non li stava solo bloccando...avanzava ricoprendo l'intero
corpo. In
pochi secondi, l'incantesimo arrivò al loro busto.
I
restanti sacerdoti fermarono la loro avanzata.
"Maledetto
bastardo! Cosa ci hai fatto!"
"Perché
non sento più le gambe!"
Takeru
si voltò. Sul suo petto il sigillo era illuminato. Lo si
poteva
vedere anche da sotto i vestiti.
"ICE
TOUCH."
Si
avvicinò ad uno e tirò un calcio ad una gamba.
Questa si distrusse in
tanti piccoli frammenti. Il sacerdote perse il sostegno e cadde
all'indietro.
Con la caduta, anche l'altra gamba si distrusse. Nonostante tutto, il
ghiaccio
continuò la sua avanzata arrivando al collo.
Il
sacerdote urlò per l'orrore che gli stava capitando. Gli
altri 2 fecero
altrettanto.
"Che
cosa mi hai fatto! Perché la magia non si è
arrestata! Perché non
sento dolore!"
"Ice
touch è una magia elementale. Con il contatto, vi ho
inserito la
magia all'interno dei vostri corpi. Essa sfrutta il sangue per
congelare
l'intero fisico. L'oggetto colpito diventa ghiaccio sottile. E'
così sottile
che basta un soffio di vento per distruggervi. Questa è la
fine perfetta per
voi!"
L'incantesimo
proseguì trasformandoli in statue di ghiaccio, per poi
frantumarsi davanti agli occhi inorriditi dei loro compagni.
"Chi
siete voi?"
Ci
togliemmo il cappuccio rivelando la nostra identità.
"Siamo
demoni che gridano VENDETTA!"
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKERU
Nonostante
l'accaduto, i restanti sacerdoti ripresero ad attaccarci.
Per
creature del genere la magia non serviva, però non ero
più riuscito a
trattenere il mio odio.
Contrattaccammo.
Ci
muovevamo tra i nemici, io iniziavo l'attacco usando l'Ice Touch e
mirando a diversi punti critici, Takeya lo concludeva colpendo le parti
ghiacciate.
Questa
combinazione ci permise di fare manmassa dei nemici.
In
poco tempo ne rimasero 5.
I
sopravvissuti, nel vedere i loro compagni morti, si prostrarono in
cerca
di perdono.
"Vi
prego, abbiate pietà."
"Non
volevamo questo."
"E'
stata Reynalle."
"Si-si-si
ci ha costretto."
"Prendetevela
con lei, non con noi."
Stavamo
guardando la vera natura degli esseri umani. Questa feccia,
inventava scuse pur di salvarsi.
Takeya,
si avvicinò a testa bassa.
"Chiedete
pietà? Quante vite avete interrotto per i vostri
sacrifici?"
A
quelle domande, i sacerdoti balbettarono.
"Sono
sicuro che anche le vostre vittime chiedevano perdono, proprio
come state facendo voi adesso."
Il
suo sigillo, incominciò a brillare.
I
5, cautamente, si portarono le braccia dietro la schiena.
"Si
è vero, abbiamo sacrificato tantissime persone."
"Ed
abbiamo goduto nel farlo!"
"Le
donne erano le migliori."
"Prima
le stupravamo e poi le uccidevamo."
"Quelle
puttane godevano come troie!"
Dopo
aver confessato, estrassero delle altre spade di luce e si scagliarono
contro Takeya.
"Vai
all'inferno demone di merda."
Pazzi.
"HELL!!!"
L'intera
sala venne invasa dal fuoco.
Tutto,
all'infuori di me, venne colpito da quell'inferno. Le fiamme
carbonizzarono qualsiasi cosa, vidi i 5 sciogliersi. D'avanti a loro si
ergeva
Takeya, l'intero corpo era avvolto dalle fiamme. Non lo bruciavano, ma
lo
ricoprivano come un vestito. D'un tratto tutte le fiamme si ritirarono,
lasciando una scia di cenere e zolfo.
Guardai
l'intera sala, l'unica zona intatta era un piccolo cerchio intorno
a me.
Alzai
lo sguardo e vidi mio fratello in ginocchio.
Corsi
verso di lui e una volta avvicinatomi, intravidi la stanchezza nel
suo volto.
"Non
avresti dovuto farlo. Ci sono dei limiti su cosa possiamo fare.
Ricordati che i nostri sigilli sono da contenimento."
"Lo
so...però...non sono riuscito più a trattenermi."
Quell'esplosione
di collera, gli aveva prosciugato quasi tutte le energie.
"Ci
conviene filarcela finché siamo in tempo. Non penso che le
nostre
azioni siano passate in osservate."
"Già...hai
ragione."
Detto
ciò, creai un cerchio di teletrasporto.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKEYA
Ero
sdraiato sul divano del salone principale del club. Con quella mossa
avevo consumato tutta la mia energia, non riuscivo neanche a reggermi
in piedi.
Al
nostro ritorno, Takeru prese i mantelli e li nascose in un mobiletto.
Dopodiché prese qualcosa di piccolo.
"Come
ti sei permesso a fare una bravata del genere!"
Mi
girai e lo vidi con in mano una fiala verde.
"Cosa
sarebbe successo se fossi stato da solo? Se ci fossero stati
altri nemici in agguato? Ma insomma vuoi riflettere sulle tue azioni?"
"Quante
storie. C'eri tu con me no?"
BAAM!!!
Takeru
mi rifilò un super pugno in testa. Dovetti mantenere il capo
con le
mani per il dolore.
"Che
razza di ragionamenti sono questi? Pensi che rimarrò per
sempre a
farti da baia?"
"Be
si."
BAAM!!!
Secondo
cazzotto, per di più nello stesso punto.
"Ascoltami,
devi gestire la tua ira. Non ti stò dicendo che ai torto,
anzi ti do ragione. Ma non è un pretesto per consumare tutta
la tua
energia."
"Questo
lo so, non c'è bisogno che me lo devi ripetere. Mica sono
sordo."
BAAM!!!
Terzo
pugno, il più doloroso dei 2.
"Smettila
di fare il bambino! Lo vuoi capire o no che non si scherza
con la magia? Sopratutto la tua."
Finita
la predica, mi passò la fialetta.
"Entrambi
siamo portati alla magia. Ha differenza mia, hai trovato il
tuo elemento dominante...il Fuoco. Sei incredibile a gestirlo, proprio
come
Akeno con il tuono. Riesci persino ad aumentarne gli effetti. Ma pecchi
nel
controllo delle tue emozioni."
"Non
è vero."
"Allora
cosa hai fatto prima?"
Abbassai
la testa, purtroppo aveva ragione. Dopo aver sentito quelle
confessioni, desiderai che tutti quanti fossero spariti nel dolore
più atroce.
Involontariamente utilizzai Hell.
Bevvi
la fialetta mentre Takeru prese posto d'avanti a me. Non so cosa mi
diede, però le mie energie erano ritornate.
"Ascoltami,
l'Hell è il tuo marchio di fabbrica. Nelle condizioni in
cui ti trovavi, non la dovevi usare. Cosa ti dissi prima della
missione?"
"Evitare
le azioni impulsive."
"Almeno
una cosa te la sei ricordata. Anche se in ritardo. Comunque
non fare troppo affidamento solo sul fuoco. Se fossi in te terrei in
considerazione gli altri elementi."
"E'
un ordine?"
"No.
Un consiglio. Se espandessi le tue conoscenze della magia,
saresti uno dei migliori."
"Solo
per la magia?"
"No
comment."
Risi
di gusto.
"Hai
ragione. Il fuoco non deve essere l'unico proiettile. Voglio
avere a disposizione un intero caricatore."
"Almeno
la determinazione non ti manca."
Fatto
ciò, Takeru si alzò e prese una bomboletta spray
da un mobiletto
vicino. Me la spruzzò su tutto il corpo.
Mi
dimenai, stavo soffocando.
"E'
questo?"
"Per
il tuo odore."
"Per
cosa?"
"Puzzi
di zolfo e peli bruciati, hai impuzzolito l'intera stanza!"
Continuò
a spruzzare la bomboletta a destra e a manca.
Mi
alzai per andare ad aprire la finestra, avevo bisogno di aria fresca.
Solo allora Shadow mi contattò.
Mi
girai di scatto verso mio fratello.
"Takeru
stanno per tornare...ci sono grandi notizie!"
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Commenti
degli Autori
Che
dire? Forse i 3 pugni sono un pò pochi per Takeya?
Vabbè lasciamo
stare, anche se in
ritardo siamo riusciti a completare questo capitolo. Tra breve
rilasceremo la Newlife.
Cercheremo di rilasciare i
capitoli con più frequenza. Un saluto da Death Crow
e da Re Nero. A
presto Minna!!!