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Autore: Elisa_Pintusiana_Snape    26/03/2014    5 recensioni
"Era ancora troppo grande questa sofferenza. Una mancanza che era presente nella vita di Severus"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cupo e pesante era il silenzio nello studio di Severus, divenuto il nuovo preside di Hogwarts. Un silenzio rumoroso, che fa impazzire. Severus si levò con gesti quasi meccanici la sciarpa nera poggiandola sulla grande sedia sulla quale grandi e importanti presidi si erano seduti prima di lui. E lui si sentiva diverso dai quei tanti volti che attraverso dei quadri lo fissavano altezzosi, si sentiva solo di aver rubato questo ruolo. Si sedette e agitando la bacchetta chiuse la porta chiudendosi così dentro se stesso definitivamente. Sempre usando la bacchetta aprì un cassetto ne prese un quaderno impolverato e un po’ rovinato. Lo aprì lentamente sfogliando con cautela e attenzione le pagine ingiallite dal tempo, macchiate dall’ inchiostro. C’ erano pensieri tra due ragazzi, tra due amici. Lui e Lily adoravano lasciarsi dediche sui quaderni. C’ erano anche alcune foto. Una ritraeva due ragazzini poco più che bambini al primo anno di Hogwarts pareva. Lui alto capelli corvini pettinati con cura occhi piccoli e scuri, lei un po’ più bassa con i capelli lunghi di un bel rosso vivo e gli occhi grandi e di colore verde acceso. Lui aveva il braccio intorno alle spalle di lei. Entrambi sorridevano. Una solo cosa li separava e li avrebbe separati per sempre: lei indossava una cravatta dai colori vivaci: giallo e rosso. Era una Grifondoro. Lui invece indossava una cravatta più scura dai colori verde e nero ed era un Serpeverde. Erano Severus e Lily Evans. Un rigagnolo di lacrime percorse la guancia di Severus scorrendo fino ad incontrare un fazzoletto. Rimise nel cassetto il quaderno con violenza e afferrando la sciarpa uscì velocemente dallo studio. Passò per i corridoi a passo svelto e il suo mantello sventolava mosso dall’ aria come una bandiera oscura innalzata in cielo. Cercò di evitare ogni contatto con gli alunni che incontrava, voleva non essere notato, ma chi non notava la presenza del perfido professor Piton? Incontrò proprio lui, la persona che non voleva incontrare: Harry Potter. I loro occhi si fissarono per un attimo solo. Quelli di Severus gelidi freddi e spenti e quelli verdi di Harry così vivi e luminosi uguali a quelli della madre, Lily. Severus provò un leggero brivido che si arrampicò sulla sua schiena e improvvisamente fu inondato da ricordi che si susseguivano nella sua mente veloci e vide per pochi attimi ,che gli parvero eterni istanti di agonia e malinconia, la sua adolescenza. Rivide le passeggiate e le chiacchierate fatte con Lily, i suoi occhi dolci come miele e verdi come smeraldi. Sentì la sua risata, sentì il suo profumo leggero insinuarsi nelle sue narici, il calore delle sue mani, il rumore delicato del suo respiro. Respirò un po’ di quei ricordi con agonia per poi ritornare alla realtà e ritrovarsi davanti lo sguardo incerto di Harry che lo stava osservando, poi notando una certa opacità negli occhi dei Piton tirò avanti. Non ce la faceva Severus a fissare quel ragazzo senza pensare a Lily, a quando le fu strappata da James Potter, quando per un suo errore fu uccisa. Non poteva non ripensare a quando lui e Lily erano amici e James gliel’ aveva portata via, per sempre. Era ancora troppo grande questa sofferenza. Una mancanza che era presente e netta nella vita di Severus. Si sentì avvolgere dallo sconforto totale, sentì le pareti del corridoio farsi strette intorno a lui, gli girava la testa. Non ne poteva più di tutto questo dolore. Il suo amore tormentato e finito tragicamente lo distruggeva. Ma non poteva fare a meno di quegli occhi luminosi, erano l’ unico faro durante la tempesta, l’ unica cosa che gli regalava pochi attimi di felicità anche se erano gli stessi che gli facevano tornare alla mente i ricordi più brutti e tormentati della sua anima. Corse lungo il corridoio e giunse a la torre più alta di Hogwarts. Arrivato si affacciò e osservò la grande distesa di paesaggio che si estendeva davanti a lui e pareva sconfinato. Sentì un nodo alla gola, sentì il cuore stringersi, farsi piccolo piccolo e diventare duro, di pietra. Socchiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dalla brezza primaverile, ma non c’ era nulla da fare: per lui era sempre inverno dentro e si sa che quando nel cuore hai il gelo dell’ inverno non ci si può fare nulla. 

Elisa_Pintusiana_Snape: Questa è una fan fiction che ho scritto un po' di tempo fa, non ne ho mai pubblicata una.. Abbiate pietà xD

  
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