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Autore: Kinpatsuchan    04/07/2008    1 recensioni
Un altro hanyou incrocia il cammino del nostro mezzo-demone preferito e del suo gruppo. Li aiuterà o sarà fonte di guai?
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Luccichio

Il Diamante Azzurro

 

Epilogo

 

Luccichio

 

Un’altra notte era sfumata nell’aurora, e Kagome si trovava ancora sotto al Goshinboku, dove si era addormentata; in preda ad incubi mescolati a sogni, il sonno non le aveva giovato e il viso, la mattina seguente, testimoniava la dura nottata.
Disturbata da un insistente raggio di sole, la ragazza era stata costretta ad alzarsi e dirigersi verso il più vicino corso d’acqua, dove potersi rinfrescare. Qui, tormentata ancora dagli spettri della notte passata, rifletteva sul motivo della scomparsa di Inuyasha, sulle sue parole, su quello che lui, in realtà, non le aveva mai detto. Aveva ammesso di amarla proprio di fronte alla sua rivale, ma glielo aveva mai detto in volto? Aveva mai avuto tanta forza e tanto rispetto nei confronti della povera fanciulla? O, semplicemente, non era mai riuscito a dirle quella bugia guardandola negli occhi?
Si sentiva una stupida, e probabilmente lo era. Inuyasha le aveva provato con azioni e parole, anche più di una volta, quanto lui tenesse a lei, in che modo e fino a che punto poteva spingersi per proteggerla. Perché avrebbe dovuto mentirle? No, lui non né era capace, e non l’avrebbe mai fatto… Eppure la sua mente, così abituata alla rassegnazione e alla paura, si rifiutava di credere in una felicità così a portata di mano.
La perdita di suo padre prima, e la visione di Inuyasha ancora così innamorato di Kikyou in seguito, l’avevano convinta che nessun uomo in grado di darle la gioia che cercava, avesse la facoltà o la volontà di starle accanto.

Intanto, il riflesso che la osservava dalle profonde acque del rivo, le rivolgeva un sorriso mesto e addolorato, poiché comprendeva quella tristezza; cercava invano parole per consolarla e darle nuova speranza, ma come avrebbe potuto lei, che la speranza aveva abbandonato ormai da tempo?
Si scostò le bionde ciocche dal volto e tentò di pronunciare parole che potessero risollevare Kagome, ma queste non le uscirono come avrebbe voluto: - La vita ti ha dato tutto: sei bella, sei giovane, sei in grado di amare come nessun demone potrebbe mai. Ed hai qualcuno che ti ama più di qualsiasi cosa egli conosca. Come puoi gettare tutto questo al vento per la tua stoltezza? La fortuna ama variare, rimane per poco tempo e raramente torna due volte nella stessa casa. Non lasciarla fuggire dinnanzi ai tuoi occhi.
“Non fare come me…”
Quelle non erano state certo parole di conforto, erano spietati rimproveri che la yasha, grazie alla sua saggezza, in un altro momento avrebbe certamente evitato. Eppure la sua bocca aveva dato fiato a queste fredde e amare note. E se Kagome non avesse capito? Se avesse frainteso tutto?
- Non voglio soffrire ancora… Non ci riesco, non posso permettermelo…
- Perché, codarda? Come otterrai mai qualcosa senza combattere o rischiare? Se chiuderai il tuo cuore al gelo della solitudine, avrai perso la tua battaglia, non l’avrai certo vinta. Vale almeno tentare…
La Higurashi fissò ancora un po’ l’immagine che la guardava attraverso l’acqua, poi la vide allontanarsi e confondersi con l’ombra che si estendeva ai suoi piedi.
“Se solo Inuyasha mi dimostrasse…”
- Non devi avere bisogno di una dimostrazione d’amore – la incalzò Shinju, come se le avesse letto nel pensiero – perché l’amore si vede negli occhi di chi guarda, e solo chi non corrisponde quell’amore non può scorgere il luccichio che essi emettono…
Kagome bevve un piccolo sorso d’acqua, attendendo l’ultima parola di qualcuno che sembrava parlare a se stesso. – Comunque non devi più temere Kikyou… Tanto meno… – Terminò con una risata di scherno – Tanto meno me.

 

きんぱつ - ちゃん


La loro avventura era conclusa. Si era aperta con l’arrivo di qualcuno che, ormai, non c’era più, e si era conclusa con la partenza di qualcun altro a cui avevano salvato la vita. La piccola demone-cerbiatto, quella Perla che, tanto a lungo e strenuamente, il loro amico aveva protetto e finalmente salvato, aveva scelto la sua via: una nuova vita in un luogo diverso, che non le riportasse di continuo alla mente tristi ricordi, ma dove avrebbe potuto conservare e coltivare il ricordo di quello che era stato, senza rimpiangere quello che sarebbe potuto accadere. Il futuro.
La mora aveva acconsentito a portarla con sé nella propria epoca, poiché avevano casualmente notato che anche lei, probabilmente grazie al suo grandissimo potere spirituale, era in grado di attraversare il pozzo. Kagome si sarebbe occupata di lei fintanto che non fosse stata in grado di badare a se stessa in un ambiente tanto differente da quello in cui aveva vissuto per secoli.

Shinju non disse addio a nessuno, ma pronunciò queste semplici parole, che tuttavia gli altri non compresero:

- Un giorno, amici miei, il mare vi riporterà a me, statene certi. Vi ringrazio e vi auguro tanta fortuna… A presto, ragazzi, a quel giorno…
 

きんぱつ - ちゃん

 

- Kagome…
- Dimmi.
- Non mi hai più raccontato cosa è successo quella sera…
La ragazza divenne tutta rossa di fronte alla nuova sacerdotessa del tempio che era andata a visitare. Sapeva che, prima o poi, Shinju glielo avrebbe chiesto. In fondo, era anche merito suo…

 

きんぱつ - ちゃん

 

Kagome era seduta presso il fiume, guardando i pesci che, ignorando la notte che regnava nel cielo, continuavano a danzare nel flusso dell’acqua; le gambe strette al petto, lo sguardo sognante. Un fruscio, dietro di lei, la riscosse dai suoi pensieri, ma non si girò, sapendo già di chi si trattava.
Un braccio le cinse le spalle, una voce cominciò a sussurrare: - Che splendido cielo che abbiamo stanotte!
- Già, - rispose lei - è stupendo.
- Riuscire a vederlo è una grande fortuna di cui, di solito, non ci si rende conto. - Inuyasha si voltò verso la ragazza, cominciando a carezzarle i capelli, facendola girare a sua volta. I suoi pensieri avevano raggiunto quell’ormai lontano incubo di cecità. - Non mi sono mai reso conto della fortuna che avevo, di vedere i tuoi splendidi occhi, le tue labbra carnose, i tuoi neri capelli, il collo, gli zigomi, le mani che hai…
Un leggero rossore aveva colorato le guance di Kagome, che aveva abbassato gli occhi, sorridendo. - Ora so quello che vedi, - disse lei; alzati di nuovo gli occhi, continuò - ma non so cosa provi.
Inuyasha sorrise: - Cosa provo… provo ammirazione, vedendo il tuo coraggio; provo commozione, vedendo il tuo altruismo; provo paura… sì, di quella ne provo tanta! Paura vedendoti in pericolo, paura quando parli con Kouga, paura quando torni a casa tua… paura di perderti, insomma.
Il lieve rossore era ormai divenuto intenso, interessando tutto il viso. - Provo affetto, nello scherzare e nel giocare con te; provo amicizia, nel confidarmi, quel poco, con te…
Amicizia… Kagome era rimasta interdetta a quelle ultime parole, ma sapeva che il discorso non era terminato; Inuyasha, intanto si era completamente girato verso la ragazza, stringendo una mano di lei nella propria sinistra e continuando a carezzarle il viso con la destra; i suoi occhi brillavano sotto il cielo stellato, esprimendo quello che ancora non era stato dichiarato a parole. Lei aveva finalmente colto quel luccichio.
- …e poi… e poi provo amore. Amore quando mi consoli, amore quando ti sfioro appena o ti stringo forte, amore quando ti guardo, ti sento parlare, ti avverto, solamente, al mio fianco… Kagome, io… io…
- Ti amo, Inuyasha…
- Sì, esatto, io… - La frase non venne mai terminata: lei aveva coperto le labbra del mezzo-demone con le proprie; l’ hanyou, dapprima sorpreso, cinse poi la schiena della ragazza con le proprie braccia, rispondendo, finalmente, al bacio.
- Ti amo anch’io, Kagome… - Le sussurrò, prima di riprendere a baciarla.

 

きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん ㆍ きんぱつ - ちゃん

 

ç_______ç Oh Dio, non ci posso credere!!! Sono commossa, la mia prima storia è conclusa!!! [Kinpa allaga la stanza per le lacrime] Sapevo che questo momento sarebbe giunto (-.-' eh beh…), e lo attendevo anche con impazienza, ma chiudere questa lunga maratona (O.O sono passati 21 mesi…) è comunque emozionante… quasi due anni n compagnia di Kongouseki e Shinju… È triste lasciarli andare così… u_u

Va beh, bando ai sentimentalismi! Spero la storia vi sia piaciuta (nonostante, magari, la delusione per la fine dei poveri protagonisti) e spero di avervi emozionato almeno un po’. Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa storia, soprattutto quei 52 lettori che mi hanno seguita fino al penultimo capitolo! O.O
E naturalmente, se ci sono persone che devo ringraziare con tutto il cuore, quelle sono coloro che mi hanno sostenuto e spinto a proseguire questo racconto, coi loro consigli e i loro complimenti. Grazie infinte a Nanà e Lala, le mie grandi sensei, coloro che mi hanno convinta a non chiudere con la scrittura. E grazie alle mie carissime Pallina e Konekuccia, che con grande pazienza mi hanno seguito e commentato fino ad ora…
Un bacione immenso a queste quattro grandissime ragazze!

Ancora tantissime grazie e speriamo di rileggerci presto!

Alla proxima!!! Sayou!

Kinpatsu-chan

  
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