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Autore: Neens O Brien    26/03/2014    6 recensioni
Ian aveva sempre sognato di innamorarsi di un ragazzo dolce, gentile, disponibile, ma a chi voleva darla a bere? Lui era un Gallagher, non sarebbe mai stato così facile.
Mickey disse quel "vaffanculo" come per cancellare tutte quelle strane cose che aveva provato, quelle cose che sentiva quando guardava Ian, quelle cose che sarebbero rimaste dentro di lui per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-MICKEY-
Era successo tutto così velocemente che non aveva avuto il tempo di fare niente.
Non aveva avuto il tempo di dire a Ian di stare attento, di tirarlo via dalla strada, di frapporsi tra lui e il camion. L’autista non si era nemmeno fermato, ma Mickey non aveva perso tempo ad insultarlo, si era precipitato dal ragazzo steso sull’asfalto chiamandolo e cercando un qualche segno che stesse bene.
L’ambulanza era arrivata piuttosto in fretta, considerando il quartiere in cui si trovavano, e Mickey ormai aspettava da come minimo un’ora che qualcuno gli desse delle informazioni. Non aveva pianto, non poteva piangere, doveva essere forte per lui. Nessuno dei familiari di Ian rispondeva al telefono, e stava per riprovare a comporre il numero di Lip, quando un dottore uscì dalla stanza in cui avevano portato Ian. Mickey scattò in piedi e lo raggiunse in un paio di passi.
-Lei è un familiare?
-No noi..stiamo insieme.
Il dottore sollevò leggermente un sopracciglio, ma non fece commenti, per fortuna visto che Mickey l’avrebbe sicuramente pestato e non sarebbe stata una gran mossa.
-Il ragazzo è privo di sensi al momento. Ha una grave commozione celebrale e la situazione potrebbe aggravarsi o migliorare, dipende da come reagisce il suo corpo. In linea di massima, se non si sveglia entro le prossime dodici ore, nutriamo seri dubbi che possa farlo in futuro.
Le parole del medico sembrarono dei sassi lanciati contro il volto di Mickey.
-Posso…posso vederlo?
-Posso concederti mezz’ora, poi impediremo l’accesso a chiunque non sia un familiare.
Non importava, mezz’ora andava bene. Anzi, sarebbe andato bene anche solo un minuto. Mickey gli fece un cenno di ringraziamento ed entrò nella stanza. Aveva paura di vedere le condizioni in cui era Ian, paura che non avrebbe retto e sarebbe scoppiato in lacrime. Il ragazzo giaceva nel letto ma, a parte una fasciatura sulla testa, sembrava dormire. A Mickey sarebbe piaciuto svegliarsi al suo fianco, un giorno, ma non gliel’aveva mai detto. C’erano tante cose che non gli aveva mai detto e che poteva non avere più l’occasione di dirgli.
Si avvicinò al letto e si sedette su una sedia.
-Hey…so che non puoi sentirmi, e so che ti potrebbe sembrare una presa per il culo che lo stia facendo ora, ma voglio darti una risposta. Probabilmente non avrò il coraggio di ripeterti tutto quanto quando ti sveglierai, perché lo sai che sono una grande testa di cazzo, quindi spero che tu mi senta. Non sono bravo a dire quello che provo, e specialmente con te faccio fatica perché il tuo sguardo mi intimorisce. Ho sempre paura di deluderti e lo so che non parlandoti lo faccio ancora di più, ma non posso farci niente, non posso sopportare di farti stare male.
Mickey prese la mano di Ian tra le sue e la accarezzò leggermente mentre parlava.
-Questa è una delle cose che avrei voluto fare..tenerti per mano, poterti stringere senza dovermi preoccupare del giudizio degli altri. Ma sono stato accecato dal mio stupido orgoglio e non mi sono accorto dell’unica cosa veramente importante..tu. Noi. Quando mi hai chiesto se mi importasse di te avrei voluto ridere, perché ai miei occhi era talmente ovvio quanto tu fossi importante per me, che quasi non ci credevo. Ma poi mi sono accorto che non ho mai fatto niente per dimostrartelo e che tu non ti meritavi un trattamento del genere.
Il ragazzo sentiva gli occhi che gli diventavano umidi, quindi prese un respiro prima di continuare.
-E ora che sei qui in queste condizioni, mi accorgo di quanto tutto di te mi manchi. Mi mancano i tuoi occhi sinceri, il modo che hai di arruffarti i capelli, o l’espressione che fai quando sei confuso. Ma soprattutto mi manca il tuo sorriso. Hai un sorriso stupendo, lo sai? Uno di quei sorrisi che potrebbero illuminare ogni cosa, che potrebbero farti ottenere ogni cosa, almeno da me. E adoro il fatto che quando sorridi il tuo sorriso arriva fino agli occhi e li rende ancora più luminosi.
Mickey fece una mezza risata.
-Cristo, hai visto? Sono diventato una fottuta femminuccia per te.
Il suo sguardo si soffermò sul volto di Ian, era così spento, non voleva nemmeno pensare che sarebbe potuto restare così per sempre.
-Ma lo rifarei, lo rifarei mille volte per te. Sarei qualsiasi cosa per te, darei qualsiasi cosa. E quando ti sveglierai niente potrà rendermi più felice che dire che sei il mio ragazzo, hai capito? Quindi per piacere, svegliati brutto stronzo, non posso sopportare l’idea di non vederti più, di non vedere più il tuo sorriso o di non sentire più la tua voce.
Ormai Mickey aveva rinunciato al proposito di trattenere le lacrime, che gli scorrevano calde lungo le guance. Nessuno poteva vantarsi di aver visto Mickey Milkovich piangere, ma ora la sua reputazione non contava più, ora l’orgoglio era sparito e dentro di lui c’era solo dolore e preoccupazione e..amore.
-Non posso fare a meno di pensare che è tutta colpa mia se ti è successo questo. Se io ti avessi detto subito quanto ci tenevo, se non avessi fatto la testa di cazzo come al solito e avessi detto di si alla tua richiesta, ora saremmo insieme, tu magari mi staresti sorridendo, oppure staremmo ridendo per qualcosa, ma sicuramente non sarebbe successo questo. E ora…se dovesse succederti qualcosa non potrei mai perdonarmelo, non potrei mai vivere con il peso che ti sia capitato questo solo perché non sono stato abbastanza uomo da dirti quanto fossi importante. Perché per quanto io continui a dire che sarebbe stato da femminuccia esprimere i miei sentimenti, in realtà avrebbe fatto di me un uomo. Non posso essere un uomo senza di te..non sono niente senza di te.
La voce del ragazzo era rotta dai singhiozzi, non riusciva quasi più a parlare.
-Torna da me…ti prego.
Mickey che implorava era quasi strano quanto Mickey che piangeva, ma ormai il vecchio se stesso non esisteva più, era stato rimpiazzato da questa nuova versione di se, più adulta. Ed era tutto merito di Ian, quel ragazzo l’aveva trasformato in meglio e Mickey non l’aveva mai ringraziato. Non l’aveva ringraziato nemmeno per aver lasciato il suo ragazzo, o per essere sempre stato così determinato con Mickey nonostante l’altro sembrava non tenerci.
Mickey rimase quasi un’ora nella stanza, il dottore era venuto a chiamarlo, ma quando l’aveva visto stringere la mano di Ian e guardare il suo viso con gli occhi pieni di pianto, non aveva avuto cuore di mandarlo via. Il ragazzo stava per chiamare Mandy e dirle dell’accaduto, quando notò un movimento, quasi impercettibile. Le dita di Ian si mossero appena e Mickey si alzò immediatamente in piedi e accarezzò dolcemente il viso del ragazzo.
-Ian, sono qui, sono con te.
Un altro movimento, le palpebre di Ian si sollevarono lentamente, come se si fosse appena svegliato con il sole in faccia, e Mickey non potè impedire alle sue labbra di aprirsi in un enorme sorriso, ma in ogni caso non lo voleva nemmeno.
-Mickey..?
La voce di Ian era roca, ma era pur sempre la sua voce, quello sguardo era confuso, ma era pur sempre il suo sguardo. Mickey era stanco di opporsi a quello che voleva il suo cuore, stanco che il suo orgoglio gli impedisse di essere felice. Si chinò in avanti e finalmente le sue labbra furono su quelle di Ian. Le labbra del rosso erano morbide, accoglienti, e quella volta parteciparono entrambi al bacio, perché Ian, una volta resosi conto di cosa stava succedendo, ricambiò. Ed era tutto quello che Mickey voleva, era tutto quello che gli serviva per stare bene.
Dopo un po’ si staccò sorridendo, e vide sul viso del rosso confusione, più che altro.
-Per cos’era questo?
Mickey rise e quella volta guardò negli occhi il ragazzo, non aveva paura di deluderlo, non sarebbe più successo.
-Perché ti amo.
Ed eccolo. Comparve sulle labbra di Ian e rifletteva esattamente quello sulle labbra di Mickey, quello di cui non si sarebbe mai e poi mai stancato.
Il suo sorriso.




|| Salve a tutti! Questo era il capitolo conclusivo di “Will we evere have our happy ending?”, purtroppo. In effetti mi sono affezionata a questa storia più del dovuto e ho fatto soffrire un sacco Ian, che è il mio personaggio preferito *shame on me*, ma l’happy ending non poteva mancare, ovviamente.
Boh, spero che vi sia piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverla, perché mi sono divertita davvero un sacco. Per ora non ho nuovi progetti su Shameless, ma forse più avanti farò una Fanfic Gallavich alla seconda, con Ian, Mickey, Lip e Mandy, visto che gli ultimi due in questa sono solo accennati.
Se a qualcuno interessa scriverò una Fanfic Finchel che inizierà lunedì 7 aprile, so..stay tuned!
Ah, volevo ringraziare davvero tantissimo Jane The Angel, _Fimmy_ e soprattutto Himes, che hanno recensito, spero vi piaccia com’è finita. <3
Ah, note finali, questa storia continua qui -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2946946
Well, ciew. <3
Neens O Brien.
   
 
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