Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Rosalie97    26/03/2014    6 recensioni
Cosa avrebbe detto Mike se l'avesse vista? Zoey era sicura che l'avrebbe odiata, guardata per sempre con disprezzo. Ma ora Mike non c'era più, ed a lei non restava che il suo peggior nemico.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Gwen, Heather, Mal, Zoey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Zoey camminava lentamente, mentre si teneva stretta a Mal. Nella caduta si era fatta male ad una gamba, ed ora era convinta al centro per cento che se avesse guardato avrebbe visto un livido viola e grande quanto il palo della sua mano. Se lo sentiva.
<< Giuro che non scappo più con te >> disse, e lui fece un verso strozzato: quando lei lo guardò, vide che era scioccato.
<< Io ti salvo la vita ed è così che tu mi ripaghi? Dicendomi che non scappi più con me? Stai per caso mettendo in dubbio le mie grandi capacità? >>
<< Ma no, certo che no.. >> Replicò ironica. << Il problema è che ho rischiato di morire, per ben tre volte! Il tutto in poche ore! Figurati a lungo andare! >>
<< Basta >> disse Mal lasciandola andare, e lei cadde a terra. Zoey alzò lo sguardo verso di lui, sbuffò per spostare una ciocca di capelli rossi dal volto e lo guardò come per dire “dimmi-che-scherzi”. << La prossima volta ti arrangi >> alzò in mento con fare dignitoso e si allontanò.
<< Ehi! Ma dove vai! >> Urlò Zoey scattando in piedi per seguirlo. << Aspettami! >> E si affrettò a stargli dietro.
 
Camminavano lentamente, attenti a non sprofondare nel fango provocato da una pioggia recente. Non avevano idea di dove si trovavano, e non avevano idea di cosa fare. Sarebbero rimasti lì a dormire? Dove? Di sicuro non poteva distendersi in mezzo a foglie cadute e secche, su un terreno talmente fangoso. Fortuna che si era messa gli stivali, pensò Zoey.
Intanto Mal pensava a quanto si sentisse diverso, ora che stava accanto a Zoey invece che cacciarla come una preda. Si sentiva strano, più normale, cosa che gli procurava confusione. Per lui era stato normale per troppo tempo essere cattivo, ed ora, si domandava se non avesse sbagliato.
<< Fermiamoci qui >> disse piano, sedendosi su una pietra che spuntava dal terreno. Miriadi di piccoli massi erano sparsi qua e là, come funghi che crescono dalla terra. Non erano affatto scivolosi, questo voleva dire che lì aveva piovuto, si, ma non troppo recentemente.
<< Dio, sono stanchissima. >> Disse Zoey con un sospiro, e si lasciò cadere su una pietra talmente piatta da far sembrare di essere stata tagliata a metà.
<< Tu hai deciso di scappare. Non ti ho costretta >> Mal scosse le spalle, e lei gli lanciò un’occhiata infuocata.
<< In un certo senso invece si. Hai ucciso Beck, se tu non l’avessi fatto, a quest’ora non saremmo qui, pieni di fango fino alle cosce e.. >>
<< Bla bla bla >> Mal fece il gesto con le mani, mentre ruotava gli occhi al cielo. Zoey non poteva crederci.
<< Tu, tu non osare fare così a me! >> Mal si alzò, prendendo lo zaino e buttandoselo in spalla. << Ehi, dove vai?! Torna qui, non ho finito! >> Lui si allontanò, e lei, dopo aver imprecato piano, cosa che stupì non poco Mal, lo seguì. << Ehi, guarda che parlo con te! >>
<< Si, l’avevo capito, dato che qui siamo gli unici due esseri umani, e a meno che tu non parli con le pietre come una pazza da manicomio.. >>
<< Antipatico >> ringhiò lei. << Com’è che ti comporti da odioso, ora? >> Si mise le mani ai fianchi, e si fermò, guardandolo. Mal si voltò e la guardò.
Sorrise, << Tanto per fare qualcosa, mi annoio. Ed è divertente vedere te che perdi le staffe >> scoppiò a ridere.
<< Ah si? >> Sorrise lei, gli tirò un pugno sulla spalla. << Odioso >> disse, e dopodiché si allontanò in fretta, mentre Mal si apprestava a seguirla. << Hai idea di cosa faremo? >>
<< In che senso? >>
<< Bè, di certo non possiamo restare qui per sempre, per quanto mi piacciano i boschi, preferirei vivere in una città civile. >>
<< L’ultimo posto in cui vivevi non mi pareva civile. >>
<< Ha-ha-ha. Non sei spiritoso. >>
Lui rise piano, << Intanto aspettiamo un po’, domattina presto prenderemo la via verso la città. >>
<< Ed hai idea di dove sia? >>
<< No, ma magari stanotte vado a vedere un po’ in giro. >>
Lei si fermò e lo guardò scioccata, << Ed hai intenzione di lasciarmi da sola in un bosco? Di notte?! >>
<< Perché, qual è il problema? >> Zoey spalancò gli occhi, e lui scosse la testa.  << Se ci tieni tanto puoi venire con me. >>
<< O magari tu puoi non andartene. >>
<< Zoey, lo so che ci tieni tanto a starmi vicino, ma l’hai detto anche tu, non possiamo passare il resto della nostra vita in questo bosco, ed io non ho idea di dove sia la città, perciò devo andare a cercare. >>
<< E se ti perdi e non mi ritrovi più? O magari c’è qualcuno che si aggira nel bosco? Hai veramente intenzione di lasciarmi da sola?! >>
<< Hai così paura? >> La guardò, inarcando un sopracciglio, e Zoey fece un verso come per dire “ma-sei-impazzito-?”.
<< Ci troviamo in un bosco, dove dovrò passare la notte, probabilmente da sola perché sei un idiota >> lui fece per parlare ma lei lo bloccò, << con il rischio che un qualche psicopatico mi attacchi e tu mi chiedi se ho “così paura”. >> Lo guardò, scosse la testa e si incamminò, mentre lui la seguiva, ridendo a crepapelle.
 
Nel frattempo, Courtney si trovava in un negozio d’abbigliamento. Aveva lasciato Gwen a casa, e non faceva altro che chiedersi dove fosse Scott in quel momento. Non lo aveva ancora chiamato, non riusciva più a ritrovare il coraggio che aveva avuto la sera prima. Quella mattina aveva letto il biglietto di Heather, ma non ci aveva fatto minimamente caso. Non le era successo niente, non aveva scritto cose strane tipo “vi voglio bene” o “siete grandi amiche” eccetera, quindi era solo andata da qualche parte a farsi i fatti suoi, e a Courtney non gliene importava poi molto.
Prese una maglia a fiori, ma subito la rimise giù, schifata, sembrava qualcosa che avrebbe indossato Sierra. Vide una maglia grigia e dei pantaloni neri attillati, e dopo averli afferrati decise di andare a provarli, ma quando lo vide si bloccò. Cosa diavolo stava facendo?
Scott si trovava vicino al bancone, insieme ad una ragazza, che stava ridendo come una stupida. Un moto di rabbia si accese in lei. Camminò velocemente fino a loro, che si voltarono a guardarla.
<< Posso aiutarti in qualche modo, cara? >> Disse la ragazza con voce da svampita, ancora ridendo.
<< Certo. Per iniziare, non chiamarmi “cara” o giuro che ti spezzo una gamba. Secondo, cosa diavolo ci fai qui, tu, Scott? >> Si voltò verso il ragazzo, impassibile.
<< Parlo >> replicò lui, per poi mettersi ad esaminarsi le unghie.
<< Con questa stupida oca? >> Era furente come non mai.
<< Ehi, guarda che ti faccio buttare fuori dal negozio. >>
<< Oh, ti prego, stai zitta, che con tutte le violazioni che ho visto qui potrei farvi chiudere nel tempo che ci metterei a schioccare le dita. >> Rivolse di nuovo gli occhi a Scott. << Dimmi, cosa ci fai qui? >>
<< E a te che importa? >>
<< Perché non mi parli più? >>
<< Sei tu che volevi eliminarmi da Total Drama, te lo ricordi? >> Socchiuse gli occhi a fessura, guardandola male. << La colpa è soltanto tua se non ti parlo. >>
Lei gli lanciò un’occhiataccia, e poi riportò gli occhi alla ragazza dai corti ma riccioluti capelli biondo ossigenato, e dalle labbra talmente gonfie da sembrare il didietro di uno scimpanzé.
<< Metti questi abiti sul conto di mio padre, dovresti sapere chi sono. >>
<< No, chi sei? >> Replicò l’altra.
<< Io chi.. Io chi sono? Io sono Courtney Barlow. >>
<< B-Barlow? Sei la figlia di.. >>
<< Si, di James Barlow, perciò è meglio che ti sbrighi, o ti farò licenziare sul colpo! >>
<< S-scusa >> la ragazza si affrettò a fare ciò che Courtney le aveva detto, dopodiché lei se né andò impettita. Quando si trovò fuori del centro commerciale, sentì una voce alle sue spalle, una voce che conosceva molto bene.
<< Courtney >> la chiamò.
<< Che vuoi? >> Esclamò voltandosi, furiosa come mai.
Lui scoppiò a ridere, << Sei arrabbiata con me? Cosa dovrei fare? Spiegamelo perché io non capisco. Tu hai tradito la mia fiducia. >>
<< Cosa molto ironica detta da parte tua, dato che tu non ti faresti scrupoli a tradire gli altri. >>
Lui non le rispose, e lei pensò d’aver commesso un errore, ma poi si disse: “Bè, che diavolo, è vero. Sto solo dicendo la verità.”
<< In passato sono stato tradito dalle persone che amavo. Pure.. Dawn lo sa. Cavolo, quella ragazza mi inquieta. >>
<< Cosa diavolo c’entra Dawn? >>
<< Io ho un passato molto triste, e forse è proprio questo il motivo per cui sono così. Non tendo a fidarmi della gente perché già una volta l’ho fatto e sono stato io ad averci rimesso. >>
<< Cavolo, non ti facevo così intelligente >> disse lei con un sorrisetto cattivo. Lui sembrò ferito. << Scusa >> disse subito lei, e Scott abbassò il capo. << Non volevo. >>
<< Bè >> Scott alzò la testa, ed i suoi capelli rossi, ora più lunghi, si mossero alla brezza, << ti va di andare a mangiare qualcosa? Io ho fame >> sorrise, e Courtney restò confusa, per qualche secondo, ma ritornando in sé disse: << Ma certo >> ed a braccetto si allontanarono.
<< Courtney? >> La chiamò dopo un po’ lui.
<< Si? >>
<< Davvero sei ricca? >>
<< Oh si, ed anche molto. Come credi che mi sia pagata tutti i corsi di giurisprudenza e gli avvocati per far causa a Chris, finora? >>
Scott scoppiò a ridere, scosse la testa e poi disse, << Questa è una cosa molto interessante. >>
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Rosalie97