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Autore: chrisxitis    26/03/2014    4 recensioni
-Amavo Tom più della mia stessa vita. Era bellissimo ed era un angelo. Era il suo angelo e sapeva che si sarebbero rincontrati prima o poi; ma tutto cambiò-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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CAPITOLO 4.







 
Alex entrò nel box doccia e aprì l'acqua calda. Questa cadeva sui suoi morbidi capelli neri. Quando uscì, avvolse un asciugamano intorno al suo corpo e e si asciugò i capelli. Dopo essersi vestita e poi truccata con un filo di matita e del mascara, uscì dalla sua stanza e s'incamminò nel corridoio. Senza accorgesene entrò nell'ascensore e ripensò allo stranissimo sogno che aveva fatto quella notte: un ragazzo abbastanza alto le aveva chiesto di venire con lui, erano entrati in un furgoncino e viaggiato per ore, per arrivare in un hotel dove notò una scalinata. E poi tutto ad un tratto vide Tom. Non sapeva perchè ma mentre scendeva quelle scale, sentiva come un coro degli angeli e Tom era un angelo. Aveva grandi ali bianche che gli illuminavano il viso e lo rendevano ancora più bello e poi.. non ricordava più niente!
 
***

Arrivata al piano terra si accorse di non essere alla Loescher, ma nell'hotel che aveva sognato, o no. Non si era accorta dei diversi corridoi o di essere entrata in un ascensore, era troppo impegnata a pensare al sogno della scorsa notte. E forse quello non era più un sogno ma la realtà. Allora aveva davvero incontrato quel ragazzo che l'aveva portata in quel magnifico hotel e aveva visto Tom scendere dalla scalinata. Tom..
Tom era, è...

Braccia forti le cinsero la vita e sentì le sue calde labbra che le lasciavano un dolce bacio sulla guancia. Si girò e i suoi capelli neri le caddero sulla fronte. Si baciarono come avevano sempre fatto, ma quel bacio per Alex era diverso. Era più intenso, più dolce e solo adesso aveva capito quanto l'amava Tom. Aprì gli occhi e vide i suoi: erano di un grigio intenso; non aveva mai visto occhi più belli. Le prese la mano e continuò a guardarla. Luce tutto d'un colpo arrossì e Tom rise dolcemente. Poi le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le diede un piccolo bacio sulla guancia. Luce sorrise, era inevitabile con lui.

 
***

Luce rimase sorpresa quando scoprì di essere a New York. Era la città dei suoi sogni, e adesso era lì con Tom. Pensò che quella situazione era davvero strana. Senza accorgersene era arrivata a New York dalla California. Non aveva ancora pensato al perchè si trovava lì e voleva saperlo. Forse Tom aveva voglia di stare con lei, pensò; ma era una cosa impossibile. Adesso dopo una lunga giornata come quella, era sdraiata sul letto della sua stanza e continuava a pensare.
Pensava al fatto che lei e Tom si sono tenuti la mano per tutta la giornata, e che mentre lui parlava lei guardava i suoi lineamenti perfetti. E continuava a sorridere pensando a lui; pensava a lui e sorrideva. Era sempre così. Aveva lasciato la Loescher e aveva deciso di non avvisare la madre ma.. Arianne!
La sua unica amica in quella scuola non sapeva niente di ciò che era successo. Evidentemente la stava cercando ed era sicuramente preoccupata. Decise così di chiamarla:
-Pronto, Alex?-
-Arianne, come stai?-
-Oh, io bene e tu?-
-Ehm.. bene. Volevo dirti..-
-Sei percaso impazzita? Te ne vai senza avvisare e sono due giorni che non ti vedo.- si fermò un attimo per respirare - Si può sapere dove sei finita?
-Beh, in realtà io sono.. a New York-
-Cosa? Ti rendi conto di dove sei finita? E' stato quel Tom a portarti lì?-
-Si, perchè?-
-Beh sai, mi sembra un ragazzo un pò strano. Insomma, tutto ad un tratto ti porta via per stare un pò con te?!-
Alex non rispose, non le andava di discutere con Arianne. Quindi cambiò discorso velocemente. Qualche minuto dopo terminò la chiamata e andò a dormire.

La mattina seguente si svegliò davvero tardi e non fece colazione dato che non aveva fame. Guardò il telefono e vide che aveva un messaggio da Tom: 'Ti aspetto nella hall alle 13, devo dirti una cosa importante.'
Non sapeva di cosa voleva parlarle e non voleva starci ore a pensare, quindi andò subito a lavarsi e vestirsi.
Andarono  a pranzare in un delizioso ristorante vicino l'hotel e poi camminarono un pò.
Erano seduti su una panchina e stavano in silenzio, fino a quando non parlà Tom.
-Alex devo dirti una cosa importante-
-Dimmi tutto- disse girandosi verso di lui.
-Beh ecco non è molto facile da spiegare- sospirò e poi riprese a parlare -vieni con me.-
Camminarono per molto e arrivarono in un piccolo parco, dove dietro una grande quercia c'era una piccola panchina e di fronte una terrazzina che affacciava sul mare. Era davvero un bel posto, molto rilassante e tranquillo. Erano sulla terrazzina e guardavano il panorama. Alex si accorse che il suo viso era preoccupato come se dovesse dirle una cosa che avrebbe cambiato tutta la sua vita.
-Prendimi le mani e chiudi gli occhi- le disse Tom.
Lei fece così e poi all'improvviso si sentì volare. Non voleva aprire gli occhi perchè di sentiva come in paradiso ed era una sensazione bellissima. I suoi capelli fluttuavano nell'aria ed era come se non sentisse il terreno sotto i suoi piedi. Tom la strinse a sè e Alex aprì gli occhi. Ali bianche e morbide come la neve le accecarono la vista. Aveva il desiderio di toccarle ma non lo fece; non sapeva che dire dopo tutto ciò. Quando tornarono a terra Alex rimase ancora scioccata per il bagliore delle ali e per quello che era successo. Tom abbassò il capo e il ciuffo che gli copriva sempre la fronte fece accorgere Alex di una cicatrice. L'aveva già vista ma decise di non dirgli niente.
-Allora..- disse Alex
-Ti sembra strano?-
-Un pò- commentò Alex -sei una specie di angelo Tom?-
-Io sono un angelo, Alex-
-Oh-

Tom non disse niente, rimase in silenzio. Si sedette sulla panchina con la mano tra i capelli. Sembrava deluso da se stesso, angosciato e forse pentito di aver fatto vedere ad Alex la sua vera natura. Lei gli si avvicinò e l'abbracciò come non aveva mai fatto prima. Forse per dargli sicurezza e per fargli capire che lei gli sarebbe stato accanto qualunque cosa fosse successo. Alex apprezzava il fatto che le avesse detto una cosa come quella e non riusciva ancora a concepire come avesse fatto. Sembrava distrutto dopo qurl momento e Alex non ne sapeva il motivo. Incominciò a piangere e lei voleva aiutarlo ma non sapeva cosa fare; si sentiva confusa e triste allo stesso momento e voleva consolarlo ma non poteva. Non parlarono per almeno mezz'ora poi Tom l'abbracciò di scatto e Alex si sentì consolata.
-Tom, perchè hai quella cicatrice?- domandò di scatto.





 
Heyyy!

Come va? Spero bene.
Scusatemi ancora per il ritardo,
anche se questa volta il capitolo non
l'ho pubblicato così tardi ahahah
Questo è un pò corto
scusatemi :(
Ma vi prometto (e questa volta lo giuro)
che il prossimo capitolo lo farò
molto più lungo.
Vabbè ora vi saluto,
baci.
Martina xx




 
  
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