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La mattina mi
sveglio alle sette, come al solito, ma ieri sera sono andata a dormire
molto
presto.
Come da routine,
vado in bagno a sciacquarmi la faccia con l’acqua fredda, per
riuscire a
svegliarmi completamente. Poi torno in camera e prendo i vestiti che ho
comprato ieri e tento di scegliere qualcosa di carino da indossare.
Alla fine opto per
una gonna con la fantasia del kilt scozzese e una camicetta nera
aderente.
Indosso anche delle calze nere e degli stivaletti con poco tacco, rossi.
Come trucco metto
solo l’eyeliner, facendo un bel po’ di pastrocchi,
essendo la prima
volta che lo indosso, e mettendo in
modo frettoloso il mascara sulle ciglia già abbastanza
lunghe.
Metto un lucido
sulle labbra color rosa pallido e sulle guance una cipria, sempre di un
rosa
però ancora più leggero. Subito dopo, mi reco in
cucina, faccio la solita
colazione con il succo d’arancia, saluto mio padre ed esco
per andare a scuola.
Nel frattempo che
cammino prendo il telefono e noto due messaggi non letti, entrambi da
parte di
Austin.
Domenica,
ore 22:07 Buonanotte, Ally.
Mi dispiace di non averti sentito da stamattina, mi sei mancata tanto.
Lunedì,
ore 07:37 Buongiorno, non
vedo l’ora di vederti oggi. Dobbiamo parlare urgentemente di
sabato sera. Sei
importante, per me. Ricordalo, per favore.
Ho sempre
conosciuto la dolcezza di Austin, ma se prima bisognava estorcergli le
parole
con le pinze adesso le dice liberamente. Sarà
perché riesco a notare un non so
cosa di supplichevole nei suoi due messaggi. Mi si stringe il cuore e
immediatamente mi illudo che possa essere innamorato di me, poi mi do
mentalmente della stupida. Lui non mi amerà mai.
Sospiro, senza
rispondere al messaggio. Tanto ci incontreremo a breve. In dieci minuti
sono
già sotto l’istituto superiore e mi appoggio ad un
muro aspettando di
incontrare qualcuno. I ragazzi che mi notano mi guardando interdetti,
stupiti
dal mio leggerissimo cambiamento. Capisco la sua drasticità
per me, che sto
cambiando anche il mio modo d’essere, ma non credo che per
gli altri lo possa
sembrare tanto.
Dopo un paio di
minuti noto due chiome, una bionda e una rossa, e riconosco Austin e
Dez. Il
primo mi nota quasi subito e, salutando il suo amico, corre verso di
me,
fermandosi di botto. Oh, ma andiamo!
Stamattina sembra
che nessuno abbia mai visto una ragazza leggermente preparata in vita sua.
«Ally
...» comincia e io lo fisso, ascoltando attentamente
ciò che ha da dirmi. «Sei
meravigliosa.» dice e, anche se la sua frase mi ha al dir
poco lusingata, non
devo dimenticare perché siamo l’uno davanti
all’altro, lì.
«Attento,
Kira potrebbe sentire.» affermo con voce inspiegabilmente
ferma e lo vedo
sgranare gli occhi, non aspettandosi quella risposta. Subito dopo
abbassa lo
sguardo, mormorando il mio nome per cominciare a parlare, ma io lo
zittisco. «Non
c’è bisogno di dire nulla, Austin. Te lo giuro, ho
già capito.» dico,
abbozzando un dolce sorrise e notandolo mentre alza lo sguardo e
contemporaneamente abbassa la guardia. «Eravamo presi
dall’euforia del
momento e ci siamo baciati. Non ha
significato nulla.» la reazione che ha alla mia
ultima frase mi stupisce,
poiché sembra prenderla davvero male. Per un secondo vedo
sofferenza nel suo
sguardo. Poi annuisce, sforzando un sorriso e mi abbraccia,
stringendomi
a lui.
Quando
capirò questo ragazzo potrò
definire la mia vita realizzata. Pensai,
stringendomi
comunque fra le sue braccia. Stiamo così per circa una
decina di secondi e,
rendendomi conto che non è una buona cosa in questo momento,
mi allontano.
«Adesso
dovremmo entrare.» sussurro e lo vedo annuire, lasciandomi
andare per prima. Mi
segue a ruota, finché le nostre strade non devono dividersi.
A quel punto entro
nell’aula di Biologia, mentre a lui aspetta Storia. Mi siedo
nel banco che
condivido con Trish e l’aspetto, anche se so già
che arriverà in ritardo.
***
La
giornata scolastica
si conclude ed io e
Trish ci apprestiamo ad uscire dall’edificio, aspettando che
anche Austin e Dez
arrivino. Li vedo uscire durante un’animata conversazione e,
per la prima
volta, mi sembra di sentire Dez utilizzare un tono di voce serio mentre dice “Non farla
soffrire, Austin!”. Che si riferisca a
Kira? Non credevo che potesse essere tanto protettivo nei confronti
della
fidanzata di Austin, ma non me ne curo più di tanto e
sorrido ad entrambi, una
volta che si sono avvicinati.
Insieme
andiamo alla Sonic Boom, poiché voglio provare con Austin il
nuovo pezzo che
sto componendo. Una volta arrivati entriamo nel nostro
“studio” e chiudo la
porta. Ci sediamo entrambi davanti al pianoforte e comincio a fargli
sentire la
melodia.
«Cosa
ne pensi? È solo la prima parte, ovviamente. Nella creazione
del testo ancora
non riesco a trovare riscontri ma la melodia mi sembra ...»
comincio, ma lui mi
ferma subito.
«Perfetta.
Sarebbe il mio singolo più venduto e la tua composizione
migliore, ma dobbiamo
completarla.» dice, accennando a un sorriso dolce. Devo
faticare moltissimo per
non incollarmi alle sue labbra, in questo momento, ma riesco. Beata forza di volontà.
Passiamo
un paio d’ore a comporre la base e, alla fine, credo sia
davvero meravigliosa.
Adesso manca soltanto il testo, a cui poi dovremo probabilmente
adattare la
musica. Ma ci lavoreremo un altro giorno.
Austin
sta per uscire, quando si volta nuovamente verso di me e mi guarda.
Avete
presente quelle frasi fatte, trovate su Tumblr oppure sui vari stati di
Facebook? Quelle che vengono scritte così tante volte da
sembrare ridicole?
Ecco, quello che sto per dire è una di quelle, ma
è la totale realtà: Austin,
in questo momento, ha gli occhi tristi. È come se urlassero
qualcosa, una
richiesta d’aiuto che nessuno può ascoltare. A
parte me. Per questo abbasso
immediatamente lo sguardo.
«Ally
... io ho bisogno di parlarti, davvero,
riguardo a sabato sera.» lo sussurra febbrilmente, ma con
decisione. Talmente
tanta che non riesco a dirgli di no, così lo lascio parlare.
«Io
volevo davvero stare con te. Solo che ...»
«...
c’è Kira.» lo interrompo.
«Avrei
rovinato la nostra amicizia.» completa, guardandomi storto
per un secondo. O
almeno ci prova.
Sospiro,
annuendo alla sua scusa. Non la trovo credibile come cosa, dopo tutte
quelle
sceneggiate che ha fatto con Elliot, dopo quel bacio. Se non voleva
rovinare la
nostra amicizia allora non faceva il geloso e non faceva ... quel che
ha fatto
quella sera. La realtà è che pensa che
così sarà meno doloroso per me.
Però
gli sorrido, così da far finire la discussione e gli do un
abbraccio,
sussurrando un: «Amici come prima e
per
sempre, lo sai.»