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Autore: marix96    27/03/2014    1 recensioni
Qualcuno, dopo anni, torna a New York per riallacciare i rapporti. Ma c'è anche qualcun'altro che arriverà a New York per scoprire la verità. Una verità scomoda che potrebbe costare la pelle a qualcuno. Nuove avventure, nuovi amori e nuovi omicidi per Kate Beckett e il suo partner Rick Castle
Dal primo capitolo:
“È come pensavo..” sussurro il ladro aprendo e richiudendo il fascicolo.
“Cosa capo?” chiesero all’unisono i due.
“Dobbiamo andare a New York.”
(IN PAUSA) per mancanza di tempo e di ispirazione non ho la possibilità di concludere la storia, almeno per il momento, prometto che la finirò prima o poi! I'm very sorry D:
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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30. Pace passeggera


“Papà, sbrigati! È quasi ora! Tra poco saranno qui!” gridò Alexis dal salotto per far uscire suo padre dallo studio.
“Un attimo Al, ho finito!” gridò di risposta Castle mentre si abbottonava la camicia bianca indossata per la cena.
Aveva invitato i suoi amici per una cena e mancavano poco più di cinque minuti alle 20:00, l'ora in cui sarebbero arrivati.
“Ecco ho finito!” disse uscendo dallo studio e raggiungendo la figlia.
“Non mettere la cravatta, stai bene così!” consigliò la figlia sbottonandogli i primi due bottoni della camicia.
“Non l'avrei messa comunque!” rispose strizzando l'occhio.
In quel momento il campanello suonò.
“Vado io!” esclamò Martha scendendo le scale e avviandosi alla porta.
“Ciao Martha!” salutarono Ryan e Jenny entrando nel loft.
“Ryan, Jenny, benvenuti!” disse la donna accompagnandoli in salotto dallo scrittore e sua figlia.
“Jenny, sei bellissima!” disse Rick salutandola.
“Grazie Rick!” ringraziò la donna.
Il campanello suonò ancora e questa volta furono Esposito e Lanie. Non appena li videro entrare mano nella mano, partì un applauso per i due.
“Non fate li spiritosi o potreste pentirvene!” li minaccio il medico legale zittendoli subito, mentre le tre donne ridevano.
Gli ultimi ad arrivare furono Kate e Alex. Non appena il ragazzo entrò, Alexis si illuminò e sorrise radiosa, ma cercò di contenersi. Nessuno sapeva ancora della loro storia ed era meglio tenerla nascosta ancora per un po'.
Invece non appena la detective entrò, Castle non vide nient'altro che lei per tutta la sera. La donna indossava un paio di leggins neri aderenti e una maglia un po' lunga bianca con una giacca rossa sopra, ai piedi i suoi inseparabili tacchi 12. Non aveva niente di speciale indosso, ma per lui restava la donna più bella.
La donna sentì subito il suo sguardo addosso e arrossì, sopratutto quando anche lei posò il suo sguardo su Castle. Era vestito molto casual, pantaloni blu, camicia bianca, ma anche così riusciva a toglierle il fiato.
Questi sguardi però non sfuggirono ai due giovanotti che, a differenza dei genitori, aveva già mosso i primi passi.


La cena si svolse tranquilla, i piatti cucinati da Martha riscossero molto successo tra gli ospiti, anche tra i due Castle che si ricredettero sulla cucina della rossa.
Per tutta la cena Castle e Beckett si erano lanciati sguardi furtivi reciproci e alcune volte si erano anche sfiorati nel prendere la stessa cosa nello stesso momento.
Ora si trovavano tutti seduti in salotto.
E dopo una battuta di Esposito sul guardarsi le spalle a vicenda, Castle ripensò alle parole di Vincent prima di lasciare il distretto.
Stai attento a loro!”
Erano passate due settimane da quel giorno, ma non ne aveva parlato ne con Kate, ne con Alex di ciò che era successo con l'uomo.
Nonostante ciò non riusciva a spiegarsi il senso di quelle parole.
Perchè avrebbe dovuto stare attento a loro? Cosa stava per succedere?
“Castle?” la voce della sua musa e il suo tocco lo risvegliarono dai suoi pensieri.
“Cosa?”
“Tutto bene?” gli chiese.
“Si perchè?”
“Eri assente!”
“Scusami stavo pensando”
“E si può sapere a cosa stavi pensando?” gli chiese la donna, sperando che i suoi pensieri non centrassero con altre donne.
Come se le avesse letto nel pensiero, lo scrittore le sussurrò all'orecchio
“Tranquilla Kate, i miei pensieri riguardano solo te!” e la fece arrossire.
Il suo fiato sul collo inoltre le provocò un brivido lungo la schiena, che allo scrittore non sfuggi.


Mentre all'interno del loft dello scrittore il gruppo di amici si divertiva, all'esterno una macchina era stata ferma dall'inizio della serata.
All'interno due uomini erano di guardia controllando il portone.
Il cellulare di uno dei due suonò.
“Pronto?”
Abbiamo trovato la maschera!” parlò la voce al telefono.
“Informa il capo, è il momento di attuare il nostro piano”


Il giorno dopo...


"Pronto?"
"Pronto, parlo con il 12th distretto, ho delle informazioni che potrebbero interessarvi"


"Hai fatto bene a far sparire dragon per un po', almeno facciamo calmare le acque" disse Castle.
"Si Castle, ma non posso fermarmi in eterno, dovrò pur ricominciare. E ricordati che dobbiamo ancora recuperare i documenti dall'ufficio di Braken!" gli rispose il giovane seduto sul divano del loft.
"Per questo io avrei un'idea" propose lo scrittore.
"Cioè?"
"Potresti chiedere a tuo padre di prendere i documenti"
"Cosaa? Ma sei completamente impazzito?" quasi gridò il ragazzo scattando in piedi.
"Non urlare, c'è Alexis di sopra!" lo zitti lo scrittore.
"Non puoi chiedermi una cosa del genere! Secondo te cosa gli potrei dire? Ciao 'papà' ho bisogno che tu rubi dei documenti dall'ufficio del 'nonno' perchè mi servono per incastrarlo, non lo farò mai!"
"Magari potresti dirgli anche che sei dragon e che lo fai perchè ha ucciso tua nonna!"
"Ma ti sei bevuto il cervello, te lo puoi scordare!"
"Alex.." iniziò.
"No Castle, è un problema mio e lo risolverò io!"
I due furono interrotti dal campanello.
Lo scrittore aprì la porta e si ritrovò tre agenti di polizia davanti, uno al centro con un foglio in mano, gli altri leggermente più dietro ai lati.
"Richard Castle?" chiese quello al centro.
"Sono io" rispose lo scrittore.
"La dichiaro in arresto!" e detto ciò gli altri due entrarono in casa, bloccarono Castle e lo ammanettarono.
"Ehi, ma che fate?" gridò Alex a quella scena avvicinandosi alla porta. A quelle urla Alexis scese di sotto.
"Che cosa succ... Papà!” gridò vedendo il padre in manette.
"Mi dite per quale motivo lo state arrestando?" chiese ancora il giovane.
"Rivolgetevi al 12th distretto, abbiamo avuto ordine da li" e detto questo uscirono scortando lo scrittore fuori.
Alexis, in lacrime, corse incontro al ragazzo che l'abbraccio cercando di calmarla, accarezzandole la testa con una mano, mentre con l'altra prendeva il telefono.
"Beckett" rispose la donna al telefono.
"Mamma, hanno appena arrestato Castle!"






Angolo di Marix96:
Salve a tutte!
Ecco, dopo neanche quattro giorni, il 30° capitolo! Numero tondo tondo u.u
Ringraziate Tempie90 xD
Cosa ne dite?
Una pace apparente permette a Castle di organizzare una festa, dove i due partner non riescono a togliersi gli occhi di dosso u.u Ma è solo apparente, perchè qualcuno trama alle loro spalle..
E infatti...
Cosa succederà adesso?
Restate con noi per scoprirlo!
Non uccidetemi per aver fatto arrestare Castle!

Recensioni sempre gradite, anche solo una riga xD

Alla prossima!
Baci,
Marix96 :D


Spoiler:


'Un arresto...'

“Di cosa è accusato?”


'... ingiusto...'

“È un'assurdità!”
“Dobbiamo liberarlo!”


'... farà riflettere...'

“Non succederà niente a tuo padre, te lo prometto!”


'... e porterà a decisioni estreme!'

Sei sicuro di quello che vuoi fare?”
“Non ho scelta!”


Nel prossimo capitolo di 'Verità, amori e omicidi'

  
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