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Autore: onedeyes    27/03/2014    2 recensioni
E se bastasse una sera per cambiare le loro vite?
Quattro ragazzi e una ragazza, le cui vite verranno stravolte, capovolte e modificate per sempre e tutto a causa di quel ballo.
---
"Aveva aspettato da un anno quella sera, la sera del ballo, e poi lui aveva mandato tutto a puttane."
[...]
“Voglio che ricordi questa serata, voglio che ricordi me, mamma.”
[...]
“Resisti perché sei anche il mio migliore amico e io non voglio perderti, non posso farcela."
[...]
“Gli voglio bene, Steph. E' normale che mi preoccupi per lui.”
[...]
Tutto quello che era successo era colpa sua.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prom
Parte quattro - Luke



“Siamo in ritardo. Ed è solo colpa tua!” disse Luke, salendo in macchina e lanciando uno sguardo assassino a sua sorella.
Stephanie gli sorrise, stringendosi nelle spalle e sistemandosi l'abito bianco, che la copriva fin sopra il ginocchio.
“Voglio che questa serata sia speciale.” si giustificò, arricciandosi una ciocca di capelli biondi intorno al dito.
E lo voleva davvero, voleva che fosse un nuovo inizio quella serata.
Un nuovo inizio per lei e Michael, magari.
Luke sospirò, scuotendo la testa. Per quanto fosse felice per lei e Michael, gli dispiaceva ancora per Calum. Gli voleva bene e Stephanie gli aveva spezzato il cuore. Ma non poteva schierarsi, altrimenti avrebbe perso entrambi e Luke non avrebbe potuto sopportare altre perdite in quel periodo.
“Almeno..” iniziò, ma la ragazza lo fermò.
“Lo so, lo so. Se vediamo Calum, ci dobbiamo dare un contegno.” finì la frase, alzando gli occhi al cielo e ridendo. Che poi, chissà cosa avrebbero dovuto fare a un ballo scolastico dove stavano anche i professori, anche se un'idea le era balenata in testa.
Luke storse il naso, voleva solo proteggere il suo amico.
“Gli voglio bene, Steph. E' normale che mi preoccupi per lui.” disse e Stephanie si strinse nelle spalle. Ormai, tra lei e Calum tutto era finito.
“E anche Michael è tuo amico.” gli ricordò e Luke sospirò, guardando sua sorella.
“Infatti, sono felice che andiate al ballo insieme. Perché conosco Michael e so che è un bravo ragazzo.” disse e Stephanie gli scoccò un enorme sorriso che fece ridere il ragazzo.
Stephanie era una ragazza incredibile, e difficile.
“Grazie, Luke.” mormorò Stephanie, mandando un messaggio alla sua amica.
Tra poco arriviamo, Michael è già li?
Luke scosse la testa e tornò a guardare la strada, lanciando un'imprecazione e catturando l'attenzione di sua sorella.
Da dove cazzo era sbucata quella macchina?
Stephanie alzò lo sguardo, lanciando un urlo quando vide una macchina andare verso di loro.
“Luke!” gridò e Luke cercò di sterzare, ma i freni non funzionavano più e quindi fece l'unica cosa che si sentiva di fare. Si lanciò su Stephanie, per proteggerla, il momento in cui l'altra macchina sfondò il loro parabrezza, facendolo andare in mille pezzi. Sentì il vetro penetrargli nella pelle e conficcarglisi dentro, e faceva dannatamente male.
A ogni respiro che prendeva, Luke soffriva.
Sussurrò il nome di sua sorella, ma un'altra macchina sbatté contro di loro, facendo muovere i loro corpi avanti e Stephanie sbatté la testa contro il vetro, frantumandolo e sporcandolo di sangue.
“Steph!” gridò senza voce Luke, stringendo il corpo di sua sorella.
Sentì gemiti di dolore dappertutto, urla di paura ma l'unica cosa che riusciva a fare era lamentarsi e cercare di rimanere sveglio, ma il colpo era stato duro e lui era stanco.
Troppo stanco.
“Occristo!” fu l'ultima cosa che sentì, prima di venire avvolto nel buio.

 

Luke aprì gli occhi e vide bianco.
Sorrise e stese le braccia, sentendosi intorpidito. Magari aveva dormito male.
Quando alzò lo sguardo, vide il sorriso di sua sorella e i suoi capelli biondi fargli da tendina.
“Sei sveglio, eh!” esclamò, ridendo e indietreggiando.
Luke si alzò e la guardò confuso.
“Ho dormito?” chiese e Stephanie scosse la testa, sedendosi sul pavimento bianco.
“Eri tipo in coma.” disse, un cipiglio sul suo volto.
Luke si sedette vicino a lei, stringendole una mano.
“Ehi, adesso sono qui.” mormorò, carezzandola in modo confortevole e Stephanie scosse la testa. I suoi capelli frustavano l'aria.
“Non dovresti.” singhiozzò.
Luke la guardò confuso e le asciugò le lacrime, pregandola di calmarsi.
“In che senso, Steph?” chiese e Stephanie si alzò, portandosi le mani sulle guancie.
Allora, Luke ricordò.
L'incidente, il vetro, il sangue.
Stephanie guardò suo fratello, sentendo che aveva capito.
“Steph?”
Luke sentì il respiro della ragazza spezzarsi.
“Devi svegliarti, Luke.”
“Sono già sveglio.” ribatté il ragazzo, con ovvietà. Aveva aperto gli occhi, no?
“No. Non qui. Tu non devi stare qui. Ma lì.” disse Stephanie, un sorriso triste sulle sue labbra.
Luke aggrottò la fronte, la confusione in quegli occhi azzurri.
“Come?”
E Staphanie, notò Luke, iniziò ad agitarsi e gli corse incontrò, stringendogli le mani.
“Ci vedremo, Luke. Un giorno, ci vedremo di nuovo.” mormorò e gli lasciò un bacio, a fior di labbra.

 

Luke aprì gli occhi e sentì l'aria mancargli.
Fece male prendere un respiro e subito sentì alcune mani toccare le sue.
“Dio, sei sveglio.” e la voce di Ashton lo accolse subito.
Girò lo sguardo e lo vide, suo cugino era seduto vicino a lui, gli occhi stanchi e arrossati.
“Ash.” disse e il ragazzo lo abbracciò, sentendo il suo corpo vivo.
Almeno il suo.
“Avevo paura che non ce la facessi, Luke. Ma tu sei forte, sei qui.” gli disse, la voce spezzata e Luke ricambiò, seppur con difficoltà, l'abbraccio.
I suoi occhi azzurri pizzicavano.
“C-cosa è successo?” chiese, volendo delle spiegazioni e Ashton si allontanò, guardandolo negli occhi.
Luke capì subito che qualcosa non andava.
“Dovresti riposare.” gli disse, anche se voleva dirgli tutto ché Luke meritava sapere.
Ma il ragazzo scosse la testa, voleva sapere adesso.
“Luke.” lo rimbeccò Ashton ma il ragazzo era deciso, voleva sapere.
“Glielo dico io, se vuoi.” si sentì dire e gli occhi di Luke si andarono a scontrare con quelli glaciali di Michael.
Il ragazzo fece qualche passo nella stanza, aveva addosso ancora lo smoking e quella viola nel taschino.
Erano ore che stava seduto su quella sedia, in quella stanza che puzzava di morte. Aveva bisogno di uscire.
“Michael.” sussurrò Luke e Michael corse verso Luke, stringendolo.
“Mi spiace così tanto, amico.” mormorò e Luke aggrottò la fronte, mentre Ashton riprese a singhiozzare.
Gli faceva male quella situazione.
Le mani di Luke si andarono a posare sulla schiena di Michael, stringendolo poiché lo sentiva tremare.
“Che è successo?” ripeté e Michael si staccò, asciugandosi gli occhi e guardandosi con Ashton.
Era uno sguardo d'intesa, che mandava su tutte le furie Luke.
“Qualcuno mi risponda!” urlò, premendosi poi le costole. Non era stata una buona idea.
“D'accordo, va bene.” concesse Ashton, sistemandogli la flebo.
Tua sorella..” iniziò Michael, e il respiro si fermò.
Luke aveva già gli occhi lucidi, il cuore stretto.


Spazio autrice:

penso che questo sia stata la os più difficile da scrivere, per me.
la più difficile perché sentivo la sofferenza di Luke, sentivo il suo dolore e la prossima sarà forse anche peggio perché si sentirà altro, forse ancora più fastidioso del dolore, più profondo.
vi ringrazio di cuore se avete seguito finora, se avete letto e recensito, sul serio grazie.
forse è giusto dirvi che la prossima os, come avevo annunciato, sarà quella conclusiva e poi Prom sarà finito.
ma, ho in mente, se riesco a scriverla, una long e spero davvero di riuscire a farla, quindi in caso qualcuno volesse continuare a leggermi, potrà farlo.
detto questo, vi saluto calorosamente (nonostante il freddo che fa) e vi lascio,
alla prossima,
onedeyes.
  
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