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Autore: Rosalie97    27/03/2014    4 recensioni
Cosa avrebbe detto Mike se l'avesse vista? Zoey era sicura che l'avrebbe odiata, guardata per sempre con disprezzo. Ma ora Mike non c'era più, ed a lei non restava che il suo peggior nemico.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Gwen, Heather, Mal, Zoey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Mal si fermò d’un tratto, vicino ad un alto albero dal largo tronco marrone. All’altezza degli occhi di Zoey c’erano scaglie di legno macchiate di nero in alcuni punti e tratti imperlati di qualcosa di color giallo miele. Il ragazzo notò ciò che lei osservava, e disse: << Resina. >> Per poi posare a terra lo zaino.
<< Perché ci fermiamo? >> Chiese lei preoccupata.
<< Perché tra non molto tramonterà, e questo posto è il migliore che ho trovato finora. >>
<< Ma.. È un albero.. >>
<< Già, brava Zoey, è un albero! >> La prese in giro lui.
Lei lo fulminò con lo sguardo. << Questo non mi sembra un posto molto sicuro. >>
<< Bè, meglio di niente, no? >> Replicò lui acidamente.
<< Sai che quando fai così sembri una vecchietta settantenne acida? >> Zoey prese dallo zaino un grande lenzuolo bianco e lo posò per terra. Così almeno non si sarebbe sporcata di fango i vestiti, non sarebbe stato il massimo raggiungere la città in tali condizioni.
<< Ma grazie maritino >> replicò lui facendo un gesto con la mano ed alzando gli occhi al cielo per poi riportarli su di lei, il tutto mentre se ne stava con un fianco in fuori e la mano destra appoggiataci. Zoey scoppiò a ridere, e lui sorrise. Era bello vederla felice, le sue giornate ora erano illuminate dalla sua presenza, mentre prima, quando era costretto, forse anche per scelta, a starle “lontano”, parevano giorni grigi e senza vita, monotoni. Prima non capiva cosa fosse la felicità, non sorrideva veramente, se non per fare ghigni malvagi davanti alle sue vittime. Si ricordò di una frase scritta nel secondo libro della Torah ebraica, Esodo: “Vattene via da me! Attento a te e a non vedere più il mio viso! Perché il giorno che vedrai il mio volto tu morirai!” Ci pensò su e si rese conto che tutto sommato quella frase lo rispecchiava. Quasi nessuno a parte Zoey vedeva il suo volto senza uscirne indenne, e la maggior parte delle volte veniva ritrovato solo il cadavere, ed altre volte nemmeno quello. Ma questo valeva solo per Mal: ora che era nel suo corpo, senza Mike a procurargli fastidi, quasi nessuno che dopo averlo incontrato restasse in vita vedeva il suo volto. Ma dipendeva anche dal fatto che girava incappucciato, vestito di nero come fosse la Morte stessa.
Zoey gli aveva ridato una vita, anzi, gli aveva permesso di averne una! Ma non era del tutto sicuro che avrebbe rinunciato a mietere vittime.
Alzò gli occhi verso le cime degli alberi, quasi del tutto spoglie, mentre l’autunno pian piano si trasformava in inverno. Mal era convinto che sarebbe stato un gelido inverno, quello di quell’anno, e pensò che lui e Zoey avrebbero dovuto trovare un luogo in cui vivere. Non potevano di certo continuare a scappare in eterno!
La luce del sole stava svanendo, e la luna era già alta nel cielo.
<< Sei sicuro che sia sicuro passare la notte qui? >>
<< Metti in dubbio le mie capacità di proteggerti? >> Replicò lui avvicinandosi a lei, con un sorriso in volto. << Non permetterei a nessuno di farti del male, mia dolce Zoey >> la strinse forte a sé, mentre lei arrossiva. Adorava vederla quando era in imbarazzo, quando le sue guance dalla pelle chiara diventavano rosse quasi quanto i suoi capelli e lei nascondeva il viso tra le mani.
<< Ehm.. Mal.. >> Disse lei dopo un po’, << puoi anche lasciarmi, ora >> rise piano, mentre lui si scostava. Alla cintura portava un coltello per autodifesa, anche se c’era sempre il rischio che potesse ricadere nelle vecchie abitudini ed usarlo per uccidere di spontanea volontà. Ma non avrebbe fatto del male a Zoey, aveva già commesso quell’errore, e non l’avrebbe ripetuto. Ora Zoey andava protetta, in parte da un pericolo in cui lui stesso l’aveva cacciata, e Mal non si sarebbe tirato indietro. Avrebbe seguito le sue responsabilità. Dopotutto, lo doveva anche a Mike, pensò.
Zoey si alzò in punta di piedi, gli posò una mano sulla spalla e gli diede un bacio sulla guancia. Mal restò sorpreso da quel gesto inaspettato.
<< E questo perché? >>
Lei scosse le spalle, con un sorriso, << Per ringraziarti. >>
<< Di cosa? >>
<< Di essere qui con me. >>
 
Nel frattempo Courtney se ne stava seduta ad un tavolo, fuori da un bar, insieme a Scott. Indossava una maglia grigia che le stava d’incanto, ricamata e all’apparenza molto costosa, e dei jeans blu attillati. Ai piedi portava un paio di stivaletti neri molto chic. I capelli, del solito bellissimo castano, erano sciolti e si muovevano piano alla brezza.
<< Allora.. >> Cominciò lei. << Come mai ci stavi provando con quella stupida oca? >>
<< Salti subito al punto, eh? >>
<< Già già, parla, avanti. >>
<< Bè, allora, dato che tu sei stata moolto stronza con me, in questi ultimi tempi mi godo la vita. Sono entrato in quel negozio perché l’ho vista e volevo parlare con lei. Era carina. >>
<< Carina? Chi quella? >> Courtney era scioccata. << Accidenti, deve essere stato proprio un brutto colpo per te! Ti si deve essere fuso il cervello per poter trovare quella “carina”. Dai, sembrava più finta dei manichini all’entrata. E poi, era vestita di un giallo talmente tanto acceso da sembrare un gommone. >>
Scott scoppiò a ridere, e quando si fu ripreso, con un sorriso sulle labbra disse: << Però trovo te molto più che carina, e per pensarlo non si deve avere il cervello fuso. >> Rise ancora.
Lei poggiò i gomiti sul tavolino e si sporse verso di lui, << Dici così solo perché sai che sono ricca, vero? >>
<< Anche >> ammise lui. << Non mi avevi detto di esserlo. >>
Courtney pensò se aveva fatto bene a dirgli di essere ricca. Adesso Scott era interessato a lei solo per i suoi soldi, ma pensandoci, si rese conto che anche durante la quinta stagione di Total Drama, alla quale avevano partecipato entrambi, lui era innamorato di lei. E allora non sapeva che lei fosse ricca.
<< No, è vero. >>
<< Che lavoro fa tuo padre? >>
<< Mio padre è a capo di una grande azienda che controlla la maggior parte del mercato commerciale qui in America. >>
<< Ma tu non sei canadese? >>
<< Mio padre è canadese da parte di madre, ma ha la cittadinanza americana, e mia madre è ispanica. >>
<< Oh, capito. >>
<< Ma comunque, ne controlla alcuni anche in Canada. >> Courtney scosse piano le spalle, come fosse stata una cosa normale ciò di cui stavano parlando.
<< Bene >> sorrise Scott. << Io.. Mi è passata la fame, paghiamo il conto e ce ne andiamo da qualche parte? >>
<< Certo >> rispose lei, e si alzarono per entrare nel bar.
<< Paghi tu il conto, vero? >> Le sussurrò lui all’orecchio.
<< Ma sei tu l’uomo >> rise lei, alzando il mento con fare dignitoso.
 
Ormai il sole era già tramontato, e Mal e Zoey se ne stavano poggiati al grande tronco dell’alto albero. I due erano nel più completo silenzio, mentre cominciavano a sentire i rumori della vita del bosco.
<< Non ci sono lupi o cose del genere, secondo te, vero? >> Disse lei, e pure nel buio, Zoey riuscì a vedere l’espressione di Mal che diceva espressamente “ma-stai-scherzando-?”. Con un sospiro, prese il telefono, ormai senza scheda né quasi batteria. Mal aveva reso il cellulare inutilizzabile, e non appena sarebbero arrivati in città lei avrebbe dovuto comprare un usa e getta. Dalla tasca dei pantaloni neri prese l’mp3 e le cuffie. Per fortuna che aveva l’mp3, perché senza musica non sarebbe arrivata tanto lontano, sarebbe letteralmente impazzita, lo sapeva.
<< Cosa ascolti? >> Chiese lui, interessato.
<< Non lo so, scelgo a caso >> rispose lei alzando le spalle, come se fosse normale trovarsi in un bosco alle sette e mezzo di sera con il ragazzo che ha ucciso il tuo ex, il tutto per scappare dalla polizia che credeva colpevole lei per qualcosa che aveva commesso lui. La situazione aveva dell’incredibile, e se Zoey non fosse stata troppo occupata a divagare con la mente sarebbe scoppiata a ridere per una crisi nevrotica.
<< Non è incredibile che abbiamo gli stessi gusti? >>
<< Specifichiamo che stiamo parlando di musica, perché di certo io non impazzisco per l’uccidere a sangue freddo, rapire e inseguire come farebbe un lupo con la cena la gente. >>
Lui scoppiò a ridere, << Ma certo. >> Lei gli passò una cuffia, mentre sorrideva, e lui la sistemò all’orecchio sinistro. La spalla sinistra di lui e quella destra di lei si sfioravano, mentre stavano poggiati al grande e probabilmente molto vecchio albero.
La canzone partì e sulle note di Faster, dei Within Temptation, i due si persero nel loro mondo, circondati dalla natura.
I can't see, cause it's burning deep inside. Like gasoline, a fire running wild.  No more fear, cause I'm getting closer now. So unreal, but I like it anyhow.
Zoey puntò gli occhi sul tronco di un albero lontano, mentre muoveva piano i piedi, circondati dagli stivali neri, a ritmo con la canzone. No, non aveva paura ora che lui era lì.
I go faster and faster and faster and faster and faster and faster and faster. I can't live in a fairy tale of lies, and I can't hide from the feeling 'cause it's right.
Mal pensò a quando cercava di cancellare ogni minima traccia di un qualunque sentimento nel suo cuore, e poi sorrise, ricordando la realtà. Quanto era stato stupido! Vicino a Zoey poteva essere tutto ciò che voleva. Strinse la sua mano, e rivolse gli occhi al cielo, attraversato qua e là da rami quasi del tutto spogli.
And I go faster and faster and faster and faster for life.
Zoey riportò la mente all’immagine del detective.
I can't live in a fairy tale of lies.
I can feel that you mesmerize my heart. I feel so free, I'm alive, I'm breaking out. I won't give in 'cause I'm proud of all my scars, and I can see I've been wasting too much time.
Era vero, era vivo, poteva sentirsi vivo veramente, ora che era con lei.
La ragazza pensò a come probabilmente l’avrebbero cercata; avrebbe attraversato monti e mari, quel detective, per trovarla? Avrebbe dovuto sentire paura, essere terrorizzata, ma in qualche modo era calma. Era con Mal, ed il suo cuore le diceva che era giusto così, che era lì che doveva stare.
I go faster and faster and faster and faster and faster and faster and faster. And I can't live in a fairy tale of lies, and I can't hide from the feeling 'cause it's right. And I go faster and faster and faster and faster for life, I can't live in a fairy tale of lies.
Zoey sorrise piano, mentre stringeva forte la mano di Mal. Era al suo fianco che voleva stare.
And I can't live in a fairy tale of lies, and I can't hide from the feeling 'cause it's right. And I go faster and faster and faster and faster for life. And I can't live in a fairy tale of lies.
Mal sorrise a sua volta, era con Zoey che avrebbe voluto passare il resto dei suoi giorni, perché solo lei gli permetteva di essere ciò che per troppo tempo aveva cercato di cancellare.
A fairy tale of lies.
Oh no, quella non era per niente una favola costruita su bugie, quella era la realtà. La loro realtà. Ciò che loro volevano vivere.
  
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