Auguri Cami ^^
T e a & C o n t r i t i o n
L’aria
è rischiarata dalla tremolante luce di una vecchia lampada, al
di là della finestra socchiusa il sole è scomparso da poco, lasciando un
alone violaceo all’altezza dell’orizzonte, proprio dietro la parete degli Hokage. Al centro della stanza due persone sono sedute ad
un tavolo, l’una di fronte all’altra, e tengono tra le mani tazze di tè
fumante. Non bevono, non parlano, non si guardano. Sentono
il lontano vociare delle persone che ancora vagano per le strade godendosi la
frescura della sera estiva, il suono del vento che attraverso lo spiraglio
della finestra fa tintinnare lo scacciapensieri appeso ad uno dei mobili della
cucina, il rumore dei loro respiri. Ma non parlano.
Sanno già ciò che hanno da dirsi: interi
discorsi si trovano sospesi fra loro, come il profumo del tè o quello delle
begonie in fiore. Sanno che quella condizione di stallo è destinata a finire prima o poi, ma sono entrambi incapaci di prendere una
decisione.
- C-come sta mio padre? - chiede finalmente Hinata con la bocca secca e gli occhi bassi per l’imbarazzo
- …e Hanabi? -.
- Come
sempre, Hinata-sama. L’addestramento di vostra
sorella come principale erede della casata principale procede bene, vostro
padre ed io la alleniamo personalmente -.
Lei annuisce debolmente tornando muta, mentre
Neji alza lo sguardo e lo fa vagare per la stanza.
L’arredamento è semplice e un po’ caotico, nonostante le numerose confezioni di
ramen istantanei riesce a
sentire l’indistinto calore che ogni oggetto emana; nulla a che vedere con la
pallida perfezione di Villa Hyuuga, con le sue
asettiche pareti e le stanze sempre fredde. No, lì c’è lei, e ogni cosa sembra
rinfacciarglielo.
- N-neji… è stato lui a chiederti di venire qui? -.
- …Si - quanto è difficile ammettere le proprie colpe? - ma gli
ho detto che non sarei venuto -.
-
Grazie O-nii-san - Hinata
sorride e tende una mano oltre la tazza, avvicinandola a quella del cugino. Lui
dovrebbe ritrarsi, ma non lo fa. Rimane immobile mentre
lei lo sfiora.
- Sei
felice? - le domanda a bruciapelo, intrappolando la
mano di Hinata tra le sue - dimmi di si e prometto
non verrò più -.
La
stretta di Neji è salda, ma le sue mani sono fredde,
gelide come le stanze di Villa Hyuuga.
- Io…
Io non voglio che tu non venga più, O-nee-san
- mormora Hinata abbassando le palpebre e arrossendo
- andarmene è stata una mia scelta, è vero. Ma è da lui che volevo allontanarmi, non da te
-.
-
Allora era a me che dovevi chiedere aiuto - dice, rafforzando la presa - non a Naruto -.
Hinata scuote
i lunghi capelli neri.
- Non
potevo. Tu Nee-san ti sei guadagnato tutto quello che
hai… se la gente ti apprezza è perché ti sei conquistato il loro rispetto -.
- Certe
cose perdono importanza se paragonate ad altre -.
- Avresti rinunciato a
tutto questo per me? -.
Lui non risponde, si alza e avvia verso la
porta. Durante tutto il tempo in cui sono rimasti
seduti, nessuno dei due ha bevuto anche un solo sorso di tè. Forse era una
semplice scusa per non parlare, non guardarsi. I passi di Hinata
lo seguono fino all’angusto ingesso, per poi
sorpassarlo e sbarrargli l’unica via d’uscita. La luce è scarsa
ma può vedere chiaramente i suoi occhi: appannati dalle lacrime.
-
Avresti rinunciato a tutto per me, O-nee-san?
- ripete la domanda, a voce ancora più bassa. Neji
non riesce a distogliere lo sguardo, sapeva fin
dall’inizio cosa sarebbe successo. L’equilibrio fatto di indifferenza
e buone maniere si è spezzato, non è più tempo di analizzare e osservare: è
tempo di prendere una decisione.
- Lo
sai.. - sospira Neji,
appoggiandole una mano sulla spalla.
- Che... che cosa? - gli chiede lei, facendo un passo avanti.
- Io
avrei rinunciato a qualunque cosa - sussurra accarezzandole i capelli - ma ormai è tardi, vero? -
Nessuna risposta.
Il tè è freddo, il vento ha smesso di
soffiare e lo scacciapensieri tace. Per sempre.
***
Buon compleanno alla vecchia Cami!
Ho solo una cosa da dirti:
“…un caffè
shakerato, non mescolato!”
E chi ha orecchie per intendere, intenda XD
Mela - di - nuovo - sul -suolo - italico