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Autore: Martiz Kenway    27/03/2014    2 recensioni
-Ti faccio un certo effetto vero?-
Io deglutisco e alzo lo sguardo per decifrare la sua espressione.
-Diciamo che ti piaccio..- continua
Ridacchio divertita ma allo stesso tempo spaventata -Non mi fai nessun effetto Cato..o almeno non un buon effetto..-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Marvel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo ci svegliamo molto tardi, quasi all'ora di pranzo. Decidiamo di costruire il nostro accampamento proprio nella radura dove si trova la cornucopia sulle sponde del laghetto dalle acque calme e scure.
Aiuto a trasportare tutta la roba dalla cornucopia al nuovo accampamento e la accatastiamo in modo da riservare più spazio per muoverci. Di sicuro sarà quasi impossibile proteggerlo senza costruirci attorno qualche trappola e non abbiamo persone a cui affidare il compito di guardia. Ma a questo decidiamo di pensare dopo. Insieme facciamo una bella capanna usando teli e bastoni che abbiamo trovato tra le scorte. E' comodo ed agibile quel nuovo riparo e siamo abbastanza soddisfatti. Mettiamo la cose più importanti come le armi e il cibo sotto la capanna e ci facciamo dei piccoli giacigli con le coperte e i cuscini. Improvvisiamo delle sedute ed un tavolo con grossi bauli vuoti. Proprio mentre stiamo per sederci e concederci il meritato riposo una figura spunta dalla foresta con le mani in alto. Lo lasciamo avvicinare. E' un ragazzo. Lo riconosco. E' quello del tre. Quello addetto alla tecnologia. Mi viene in mente una brillante idea. Fermo Marvel che sta per tirargli una lancia e spiego agli altri il mio piano. Potremo usare il ragazzo per costruire una trappola mortale a chiunque si avvicinasse alla catasta di provviste e poi potremo metterlo di guardia giorno e notte. Cato e Glimmer si guardano e lei annuisce sorridendo. Marvel mi stringe un braccio intorno alle spalle. -Se non avessimo te Lucy!-
Cato fa avvicinare il ragazzino e gli spiega il piano. Lui annuisce paralizzato dalla paura ma allo stesso tempo sollevato. Si chiama Dan, ha solo dodici anni però è bravissimo a costruire aggeggi tecnologici funzionanti. Per tutta la notte lavora ad una trappola intorno alla catasta delle provviste. Fabbrica delle mine micidiali usando solo polvere da sparo che mette dentro a dei sacchetti di stoffa intrecciati. Le mine alla minima pressione scoppiano alzando in aria scintille infuocate. Lo scoppio di una sola mina può amputarti un braccio e sfigurarti il viso.
La mattina dopo diamo il compito a Dan di fare da guardia mentre noi andiamo a caccia di tributi nell'arena. O meglio a caccia di Katniss.
Percorriamo la boscaglia per diverse ore quando alla fine sbuchiamo in una pianura rocciosa percorsa da un fiume a carattere torrentizio. Ad ogni dislivello della roccia il fiume forma piccole cascate tumultuose che provocano un sonoro schiocco quando cadono e vanno ad infrangersi sulla roccia. La pianura è molto ampia e decidiamo di percorrerla tutta. Glimmer e Cato scherzano e ridono insieme, rincorrendosi e spintonandosi qua e là. Io e Marvel ci limitiamo a camminare silenziosamente, scambiandoci qualche sguardo sorridendente. Vedo Cato ridere, ma non maliziosamente o in tono di sfida come fa sempre, ride spensierato mentre gioca con Glimmer. Non l'ho mai visto ridere così e ho una strana sensazione. Perchè mi da fastidio che rida così con lei? Perchè vorrei essere io la causa di quel sorriso! Ma che dico? Ok sono andata fuori di testa. Cato è Cato e non cambierà mai, e io lo so.. l'ho sempre odiato per questo. Perchè non gli ho mai visto fare qualcosa di spontaneo o generoso se non per se stesso. Bhe quando mi lasciava dormire tra le sue bracciami diceva che non lo faceva solo per me, ma anche per lui perché a quanto pare si sentiva stranamente a suo agio con me. E' quello che dicono tutti. E Cato dice tante cazzate. Soprattutto quando si tratta di ragazze. Ma allora perchè mi da fastidio? Scuoto la testa cercando di scacciare quei pensieri senza senso.
Marvel mi guarda preoccupato -Stai bene Lucy?-
Non faccio in tempo a rispondere che sento la voce di Cato che urla -Eccola!-
Guardo davanti a noi. Sull'acqua vicino ad alcune rocce c'è lei. Katniss. E' ferita. La vedo quando cerca di allontanarsi sguazzando nell'acqua, zoppicando. Cato e gli altri cominciano a correre urlando e ridendo. Io e Peeta li seguiamo a passo veloce. Peeta sembra preoccupato, lo vedo dalla sua espressione. Inseguiamo Katniss fino a dentro la foresta dove la vediamo che si arrampica su un grosso albero dai rami spogli e sinuosi. Cato guarda in alto ridendo.
-Avanti dodici scendi o ti veniamo a prendere noi-
Katniss continua ad arrampicarsi più veloce che può. -Avanti Cato prendila!- urla GLimmer
Cato comincia ad arrampicarsi sull'albero. Idiota. E' impossibile che ci riesca. E' troppo muscoloso e i rami non riuscirebbero a sostenere il suo peso. Continua a salire fino ad arrivare a cinque metri dal terreno, -Cato idiota! Scendi o cadrai di brutto!- gli urlo, ma senza risolvere molto
Sposta il peso su un ramo più fragile degli altri e questo comincia a scricchiolare -Sono quasi arrivato dodici!- gli urla ridendo. Poi il ramo si spezza con uno schiocco sordo e Cato cade brutalmente atterrando sulla schiena. Si rialza furibondo con il viso viola dalla rabbia e le vene che pulsano sul collo. Glimmer incocca una freccia e la tira. Questa sfiora il fianco di Katniss che ora si è fermata su un ramo alto e abbastanza grosso.
-Ah dammi qua- gli dice Cato afferrando l'arco. Si prepara al tiro e manca del tutto il bersaglio. Rimaniamo a guardarci negli occhi cercando una soluzione quando interviene Peeta.
-Aspettate! Non riuscirete mai a prenderla quando è la sopra. Aspettiamola qua, tanto prima o poi dovrà scendere...e allora..-
Glimmer guarda Cato -Sembra una buona idea-
-L'innamorato ha ragione!- esclama Marvel
Poi Cato guarda me per avere una conferma. Annuisco con la testa e lui mi imita. -Ok..aspettiamo-
 
 
Costruiamo un piccolo accampamento mentre il sole sta tramontando. Anche Katniss si prepara per la notte e si siede su un ramo con la schiena appoggiata al tronco, poi si lega con una corda per non cadere.
Io e Cato ci offriamo di raccogliere la legna mentre Glimmer prepara la cena e Marvel e Peeta fanno da guardia.
Sto raccogliendo un grosso ceppo di legno quando Cato comincia a parlare. -Ti da fastidio vero?-
Lo guardo confusa -Cosa?-
Lui ridacchia divertito -Io e Glimmer..-
Faccio cadere il ceppo che mi schiaccia il dito del piede. Trattengo un lamento mordendomi le labbra. Lui si acciglia.
-Che cosa dovrebbe darmi fastidio?-
-Oh dai..si vede che sei a disagio quando noi due siamo..diciamo..vicini..-
Rido cercando di nascondere l'espressione idiota che ho nel viso. -Si certo..-
Mi si avvicina e io indietreggio guardandolo torva, poi rimango intrappolata con la schiena contro un albero. Lui si avvicina ancora fino ad arrivare dieci centimetri dal mio viso. Abbasso la testa. Il viso che scotta e il cuore che martella. Cato sorride.
-Ti faccio un certo effetto vero?-
Io deglutisco e alzo lo sguardo per decifrare la sua espressione.
-Diciamo che ti piaccio..- continua con il solito sorrisetto malizioso
Ridacchio divertita ma allo stesso tempo spaventata -Non mi fai nessun effetto Cato..o almeno non un buon effetto..-
Lui si acciglia e si avvicina ancora appoggiando le mani al tronco dell'albero vicino alla mia testa, intrappolandomi davanti a lui.
Ci guardiamo negli occhi per sfidarci. Chi cederà per primo? Io no di certo. Schiudo le labbra per prendere fiato visto che è da un minuto che lo trattengo. Lui sposta lo sguardo sulle mie labbra e poi ancora sui miei occhi. Ora avvicina il suo viso al mio. In quel momento il mio cuore smette per un secondo di battere e tutto attorno a me si fa silenzioso. Posso sentire il sospiro che gli spettatori stanno tirando mentre ci guardano a bocca aperta. No, non posso lasciarlo fare. O sarò io la debole. Sfilo un coltello dalla cintola e glielo punto alla gola. Lui apre gli occhi che poco prima aveva chiuso. Sorride. -Non provarci nemmeno..- lo minaccio e faccio pressione con la lama per farlo allontanare. Lui alza le mani sulla difensiva e si stacca da me indietreggiando. Mi rimetto il coltello nella cintola e raccolgo la legna tornando all'accampamento mentre lui mi segue con lo sguardo. Butto i ceppi sul fuoco violentemente e mi siedo a terra. Glimmer ha preparato della carne e un po' di verdura. Mangio lentamente cercando di togliermi dalla testa gli occhi azzurri di Cato che luccicavano al buio così vicini al mio viso. Tanto per cambiare Cato comincia con i suoi soliti discorsi dove non fa altro che lodarsi delle sue capacità, dei suoi muscoli, della sua bellezza e quelle cose lì. Così mi allontano dal gruppetto e mi appoggio all'albero dietro di me. Mi copro con le coperte e giocherello con i coltelli.
A sera tarda Peeta si distende e si addormenta subito mentre lancia occhiate a Katniss, che dopo pochi minuti prende sonno anche lei. Glimmer si avvicina a Cato e gli mette la testa sulla spalla, lui le sorride. Dopo un po' Cato si stende a terra e Glimmer si accoccola contro il suo petto chiudendo gli occhi. Li guardo torva torturandomi un labbro con i denti. Marvel si avvicina e si siede di fianco a me.
-Smettila di tormentarti Lucy..-
Sbatto di colpo gli occhi come fossi tornata nel mondo reale e distolgo lo sguardo da quei due.
-Tormentarmi?-
-Si..- continua Marvel -Lo so che ti piace..-
Giro gli occhi -Ma cosa avete tutti oggi? Non mi piace nessuno ok?-
-Non mentire a te stessa..lo vedo da come lo guardi..soffri per questo..-
Scuoto la testa -No, non è vero!-
Marvel abbassa la testa -Prima o poi dovrai ammetterlo Lucy..dovrai fare i conti con i tuoi sentimenti-
-Smettila Marvel! Io non provo niente ok? Io lo disprezzo!-
Marvel abbassa la testa -Come vuoi..-
Mi giro dall'altra parte e fisso il vuoto. Mi ha appena detto che si vede. Si vede da come lo guardo. Ma cosa si dovrebbe vede? Niente. Io non lo amo nè l'ho mai amato. Forse non so neppure cosa voglia dire amare. Cioè so cosa vuol dire quando ti piace qualcuno. Ne ho avuto a che fare, ma non ho mai amato. Forse perchè sono nata per uccidere, e lo stesso vale per Cato. Siamo macchine create per uccidere. Eppure lui è la, che abbraccia Glimmer nel sonno, come faceva con me prima dei giochi. Come pensavo avesse fatto solo con me. Ranicchio le gambe contro il petto e affondo la testa nelle ginocchia, sento Marvel ridacchiare.
-Mi dispiace vederti così.. cosa posso fare?-
Scuoto la testa –Niente..-
Sospira e mi avvolge le braccia intorno alle spalle –Vieni qua..- sussurra attirandomi a se
Il mio cuore perde un battito –Ma che fai?-
-Lo stiamo facendo ingelosire..- risponde semplicemente
Mi acciglio –Si certo, non sa nemmeno cosa vuol dire essere gelosi..lui dalla vita ha sempre avuto tutto e subito-
-Eppure tu non sei ancora sua.. sei qui tra le mie braccia-
Sorrido e alzo lo sguardo verso di lui, osservando i suoi occhi cristallini –Perché fai tutto questo?-
Il suo sguardo si fa magnetico e assolutamente affascinante –Non è evidente?-
Arrossisco e deglutisco appena continuando a guardarlo negli occhi. Perché ho questa incontrollabile voglia di baciarlo? Lui mi fa sentire così bene e poi Cato non si fa problemi con Glimmer, non mi stupirebbe vederli spogliarsi da un momento all’altro. In più sono nell’arena, questi sono i miei ultimi giorni da viva forse e voglio cercare di viverli appieno, senza rimorsi.
Stronfino il naso contro il suo, delicatamente chiudendo gli occhi –Marvel..- sussurro
-Mhh?- mugola mentre prende a baciarmi il collo per poi salire sul viso, sempre più vicino alle labbra
-Baciami..- dico d’un fiato
Rimane paralizzato a guardarmi, forse sorpreso da quello che ho appena detto ma dopo qualche secondo di esitazione le sue labbra premono contro le mie in un bacio dolce e senza pretese.
Affondo il viso nel suo collo per nascondere il rossore delle guance e appoggio le mani sul suo petto. La voce di Cato mi fa sobbalzare –Cercatevi una camera..- gracchia fissandomi con occhi profondi e quasi arrabbiati
-Vale lo stesso per voi.. lo canzono indicando Glimmer che dormo contro il suo petto
Rimane a fissarmi per un po’, sono io che distolgo lo sguardo per prima appoggiando la testa sulla spalla di Marvel. Lui doveva sempre rovinare tutto, aveva un abilità speciale nel farlo. Prima con Marvel ero riuscita a raggiungere il paradiso per qualche secondo poi quel diavolo maledetto e la sua fottutissima voce mi hanno fatto tornare nel mondo reale., in questo mondo così odioso da cui cercavo di scappare in ogni modo.
-Grazie..- sussurro a Marvel
Lui sorride –Ti bacerei anche tutta la notte..- ammette stringendomi ancora di più a se
Chiudo gli occhi sorridendo ancora e mi addormento, avvolta dal suo calore rassicurante mentre il suo respiro mi sfiora il collo, lievemente.
 
"Corro nella foresta. Qualcuno mi insegue. Inciampo sui miei stessi passi. Poi lo vedo. Tresh mi compare davanti. Sembra un orso. Un orso arrabbiato. Mi guarda con gli occhi iniettati di sangue per poi calare il grosso macete che ha in mano sul mio petto. Un dolore lancinante. Zampilli di sangue si spargono ovunque ed escono dal mio petto. Poi mi colpisce alle gambe e io le dimeno in preda ad attacchi di dolore. Cerco di rialzarmi ma non ce la faccio. Ora la faccia, mi sta incidendo il viso con la punta del macete. Il dolore si fa sempre più forte ma ora si trasforma in prurito. Comincio a grattarmi ovunque ferendomi con le mie stesse unghie. Mi dimeno. Continuo a grattarmi.."
Spalanco gli occhi. Marvel mi sta scuotendo violentemente per svegliarmi. Mi guardo attorno confusa e in preda al panico scatto in piedi, le ferite del macete ora sono grossi bubboni che mi devastano il corpo, perfino la faccia. Urlo e mi guardo attorno. Vespe di grosse dimensioni mi girano attorno. Aghi inseguitori. Sento la voce di Cato -Al lago! Dobbiamo andare al lago!-
Glimmer si sta dimenando e urla cercando di alzarsi da terra. Non so perchè ma anche se la odio... Perchè la odio? Anche se la odio voglio aiutarla. Corro verso di lei e la prendo per un braccio cercando di ignorare i dolori lancinanti al corpo. Il veleno degli aghi sta facendo effetto. Lei si dimena e chiama solo il nome di Cato. Cerco di afferrarla di nuovo ma lei con una spintone mi butta a terra. La vista comincia a offuscarsi. Cato accorre, già lo immagino che prenderà Glimmer e la porterà via. Il dolore è troppo acuto. Non ce la faccio. Cerco Marvel con lo sguardo ma non riesco a vederlo. Dov’è? Mi rassegno. Poi però qualcuno mi prende e mi solleva di peso. E' lui. E’ Cato. Non sta salvando Glimmer, sta salvando me. Mi carica sulla sua spalla e segue Marvel che sta traportando tutte le armi. Alzo la testa dalla spalla di Cato e vedo Glimmer, o almeno quello che ne rimane. Una poltiglia informe di pelle e carne. Letteralmente sciolta dai bubboni e dal veleno degli aghi. La mia vista viene a mancare di nuovo. Scuoto la testa. Ora non siamo più in mezzo alla foresta. Sento il suono del cannone. Segnala la morte di Glimmer. Un altro dolore lancinante al petto. Cato corre velocissimo sotto di me e sento il suo fiato che si fa sempre più affannoso. Poi fa un salto, il vuoto sotto di noi ed infine uno scroscio d'acqua. Il gelo sul mio corpo. La stretta di Cato che non mi molla. Siamo in acqua probabilmente nel lago. Mi sembra di non ritornare più in superficie e l'oscurità mi opprime la vista calandomi in un tunnel buio, soffocante e opprimente.


ANGOLO AUTRICE:
Ma quanto carini sono Marvel e Lucy? *.* Basta, adoro questa coppia, li amo troppo! Credo però che Lucy sia un po' confusa, ha baciato Marvel perchè gli piace davvero oppure era solo per far ingelosire Cato o per evadere un po' dal mondo reale e sentirsi un po' meglio? Io credo sia l'ultima delle opzioni e voi? ^:^ Forse anche un po' per ingelosire Cato però hahaha :D Glimmer è morta.. HALLELUIAAA HALLELUIIIAAA HELLELUIIIIIIAAAAAAA! Bene ok abbiamo esultato abbastanza, però ci voleva ormaia veva rotto quella bionda oca!! 
  
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