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Autore: The_Writer    27/03/2014    0 recensioni
[Suspense, horror, thriller]
Mistero, suspense, horror e thriller uniti in una sola storia a capitoli. Godetevela e seguitemi per aggiornamenti ed altro.
a presto da
The_Writer
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1- amensia e silenzio
"La mente umana è facilmente suscettibile, piccoli messaggi intermittenti possono modificarci a loro piacimento"

Mi svegliai in un posto non definito, un odore pungente come di carne putrefatta mi assalì, mi accorsi di essere steso a terra sul centro di uno stanzone. Faceva freddo...molto freddo e il sangue sembrava quasi essersi gelato all'interno delle mie vene. Dove ero finito, perchè ero li? L'istinto mi diceva di proseguire noncurante di ciò che poteva accadere, mi alzai e notai una porta. Chi nella mia situazione non sarebbe accorso ad aprirla? L'istinto è più forte della coscienza. Aprii la porta e subito mi partì un verso di ribrezzo, pile e pile di cadaveri decapitati addobbavano la stanza, e se il mio destino fosse stato lo stesso di quei poveri malcapitati? Un brivido di terrore e di disgusto mi attraversò la schiena al solo pensiero della mia probabile, imminente fine. Si avevo paura,molta paura...ma continuai imperterrito verso la mia inesistente meta. Attraversai lunghi percorsi formati da griglie sospese e da quelli che sembravano tubi per il gas, emanavano caldi getti intermittenti. Dove stavo finendo? cosa mi faceva proseguire? durante il viaggio lungo queste interminabili strettoie cercavo di ricordarmi chi ero, un nome mi svolazzava in testa "Richard" sussurrai all'aria, mi rispose un'eco orecchiabile ma sgraziato. La scoperta del mio nome non di certo mi aiutava a capire cosa ci facevo in quel posto ma era già un'ottima partenza. Arrivai ad una porta metallica, quelle che si aprono con una ruota come nei sommergibili oppure nelle camere contenitive. Girai la ruota a stento, a vuoto come se la forze dei miei muscoli fossero scomparse insieme ai miei ricordi, presi fiato e ci riprovai invano. Mi guardai intorno, in cerca di qualcosa che mi aiutasse anche minimamente ad aprire quella porta sigillata. Vicino ad un condotto metallico notai una grossa e rossa chiave inglese, corsi a prenderla ma l'unica cosa che mi sorreggeva cominciò a traballare. Mi spaventai così tanto da afferrare l'unica cosa che mi capitò a tiro, ovvero la corda che sorreggeva l'impalcatura. Quando il complesso finì di traballare riappoggiai i piedi e lentamente con discrezione raggiunsi l'attrezzo, ritornai alla porta o meglio, a quella che speravo fosse un uscita. La aprii premendo con tutte le mie forze la chiave inglese verso il basso non sapendo ciò che potevo trovare nella stanza successiva. Chi ero? Dove ero? perchè ero in quell'inferno? lo scoprirò...o almeno ci proverò.
   Richard  
    continua... =>
  
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