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Autore: Djibril83    05/07/2008    2 recensioni
Sono passati venticinque anni dal giorno dell'annientamento del gruppo di Inuyasha per mano di Naraku, ma tutti hano giurato di tornare per vendicarsi... non sempre, però, le cose vanno come ci si potrebbe aspettare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Ennesimo ritardo insensato da parte mia, lo so, ma non mi andava di scrivere porcate per la scarsa ispirazione. E poi, onestamente, nell’ultima settimana (dal ritorno dalle vacanze a Bari il 27 giugno), avevo la mente troppo occupata: mi sono guardata 18 episodi di death note, 7 di vampire knight e 4 di tsubasa chronicles, ho letto Twilight , New moon ed Eclipse (S. Meyer) e il 2° ed il 3° libro di Harry Potter, oltre che un casino di manga… inutile dire che questo capitolo non riusciva a formarsi nei miei pensieri. Adesso però mi metto d’impegno (spero dia i suoi frutti perché non riesco ad aprire la pagina senza nausearmi), ma anche voi impegnatevi con i commenti o non penso che mi verrà un altro capitolo fino a settembre, ho bisogno di aiuto per superare la mia sindrome da schifo per la fanfiction… bye bye!!! Grazie a:
mel_nutella: grazie, non sai quanto mi rendano felice le tue parole. Scusa se aggiorno sempre in ritardo, cercherò comunque di non aggiornare una volta l'anno!! :p spero ti piaccia anche questo capitolo!
Bchan: non so come sia successo che il capitolo sia stato pubblicato due volte, perché io controllo sempre dopo il post e ti assicuro che di capitolo ce n'era uno solo... boh! mi fa piacere che il cap ti sia piaciuto, so che l'idea della tesi è stata una bastardata, ma volevo dare un'accelerata agli eventi... sorry!
princess jiu327: per i due cap simultanei, leggi il commento precedente! :p (lo so, lo so, sono pigra... -_-) grazie per i complimenti! continua a leggere!
intery: e così avevi indovinato, eh?! ^___^ spero ti piaccia anche questo capitolo come gli altri! E mi raccomando per la tesi!
Bhè, che dire! Non mi abbandonate! Io, nonostante la difficoltà, non lo farò mai!


Cap.25. Preparativi.

La porta della stanza si aprì e Yasha mosse due passi infermi in avanti prima di richiuderla dietro le sue spalle. Kagome si stava rivestendo ignara di tutto, quando si voltò verso il ragazzo e vide l’angoscia dipinta sul suo volto.

-Oh Kami-sama! Che cosa ti è successo?

Biascicò lanciandosi verso di lui con fare protettivo, il cuore gonfio di preoccupazione. Yasha si lasciò stringere con la testa riversa sul suo petto solo per qualche attimo, prima di allontanarla riluttante con una strana espressione sul volto.

-Kagome… quello che sto per dirti fa molto più male a me, credimi… ma… devi andartene…

Qualcosa si spezzò nel cuore della ragazza. Ammutolì, incapace di aprir bocca, con un velo di orrore negli occhi. Yasha notò subito l’effetto che le sue parole avevano avuto su di lei e si apprestò a spiegarsi il più in fretta possibile.

-No! Aspetta! Non ho finito! Devi andare via solo per due settimane, non fraintendermi!

Kagome sbatté le palpebre basita, ancora incapace di parlare.

-Kagome? Kagome?!

Cercò di richiamarla alla realtà il ragazzo agitandole la mano davanti agli occhi. Stizzita Kagome la allontanò con un movimento brusco, poi si voltò dandogli le spalle.

-Cosa c’è da fraintendere?! Mi sembra tutto fin troppo chiaro…

La sua voce era strana, la prese per le braccia e la costrinse a girarsi per guardarlo negli occhi. Alla vista delle due piccole lacrime che le rigavano le guance, il sangue gli si gelò nelle vene. Era strano come dal suo stato d’animo dipendesse il suo benessere.

-Kagome… io… ti prego, ascoltami…

La prese tra le braccia e la strinse forte a sé, poi, quasi al limite della disperazione quando scoppiò in lacrime, la portò a sedersi con sé sul bordo del letto, senza scioglierla dall’abbraccio nemmeno per un secondo.

-Scusa… sono un po’ sotto shock, e non sono riuscito a dosare le parole… in realtà, avrei dovuto prima spiegarti tutto…

Dopo che Yasha le ebbe raccontato per filo e per segno ciò che gli aveva detto Kouji, Kagome si liberò dal suo abbraccio ed incrociò le braccia sul petto col viso scuro.

-Quindi, tu mi stai dicendo che, siccome tra due settimane devi presentare una tesi che non hai nemmeno cominciato, io devo sloggiare. Giusto?

Il ragazzo scosse il capo mogio.

-Amore, ti prego… ti ho già detto di non fraintendermi…

Yasha non era proprio il tipo sdolcinato, che usa vezzeggiativi di alcun genere. Era ovvio che stava cercando di raddolcirla.

-Allora cerca di spiegarmi, perché non ci sto capendo granché.

Sentenziò lei seccamente, Yasha non era riuscito nel suo intento ma non poteva ignorare la lusinga, in un altro frangente si sarebbe strutta in brodo di giuggiole.

-Vedi, il fatto è che sono troppo preso da te, sei una distrazione troppo grande… negli ultimi due mesi mi sono persino dimenticato di studiare...

-Stai forse dando la colpa a me?!

Quasi si strozzò con le sue stesse parole e Yasha si affrettò a trattenerle le mani come se da un momento all’altro dovesse cominciare a prenderlo a schiaffi. Kagome cercò di divincolarsi inutilmente, furibonda.

-Ti prego, calmati! Non era quello che volevo dirti! La colpa è solo mia, perché non faccio altro che pensare a te come un idiota! Per questo devo allontanarti, o ogni mattina non riuscirei a fare a meno di pensare a come è stato bello la notte precedennte, invece di concentrarmi sui libri!

Le rivolse uno sguardo acceso, e lei non poté fare a meno di arrossire, la rabbia che lentamente scemava.

-Quindi… è solo questo… non mi vuoi in giro perché con me vicino non riesci a concentrarti.

Yasha annuì e lei sorrise amaramente.

-Meno male che ci siamo messi insieme adesso che hai quasi finito, o ci saremmo dovuti separare ogni volta che dovevi dare un esame…

Ironizzò con una punta di amarezza nella voce. Il fatto che avesse accettato la sua decisione non implicava anche che vi fosse ben disposta.

-Ho già pensato a dove potresti andare…

Sorvolò volontariamente sulla sua battutina acida. Kagome si limitò a guardarlo con aspettativa.

-Sanae vive in un appartamentino… diciamo da sola! In realtà quasi convive con Misato, ma non penso sia un problema se anche lui si tiene alla larga per un paio di settimane…

-No, no! Non posso disturbarli così! Non è giusto!

Yasha allargò le braccia e le fece ricadere subito dopo.

-Non trovo altre soluzioni! Insomma, non puoi mica andare da Shippou!

Kagome rimase in silenzio, la testa apparentemente tra le nuvole e lo sguardo fisso nel vuoto. Dopo un attimo di smarrimento Yasha fu come folgorato da un’intuizione, c’era solo un’altra soluzione a cui Kagome poteva star pensando.

-A meno che…

-A meno che?

Chiese lei che non aveva il coraggio di proporre l’idea per prima.

-A meno che tu non chieda ospitalità a tuo fratello…

-Ah! Adesso lo chiami mio fratello!

Sibilò acida. Dopo tutte le volte che aveva cercato di convincerla che lei non era più Kagome Higurashi e che quello doveva essere ormai un estraneo per lei, questa sua incoerenza la faceva imbestialire. Yasha era davvero un ipocrita.

-So che debba sembrarti un ipocrita…

Ecco, come non detto.

-È arrivato il momento di parlare di me ed Inuyasha…

Kagome sgranò gli occhi, non pensava Yasha ne avrebbe mai parlato di sua iniziativa.

-Ti ascolto…

Sussurrò in preda al panico, la voce quasi non riusciva ad uscirle dalla gola ed aveva un tono stridulo che tradiva le sue emozioni.

-Sai, con questo che sto per dirti non voglio rimangiarmi tutto ciò che ho detto, ma ci sono troppe analogie tra me ed Inuyasha che nemmeno io posso confutare… è come avere una prova scientifica… allo stesso tempo, però, io sento di essere una persona unica, originale, non un… un… un riciclaggio, ecco!

-Continua…

Disse Kagome, stavolta senza svelare le sue emozioni.

-Sono più o meno le stesse cose che ho detto anche a lui, e devo ammettere che la sua risposta non mi ha infastidito come avrebbe dovuto: in pratica noi non siamo le loro reincarnazioni, quindi l’anima che rinasce per un nuovo ciclo, ma loro stessi rinati, capaci sia di essere quelli di una volta che persone differenti, con una propria individualità… quindi, io, all’occorrenza posso diventare Inuyasha per portare a termine la sua vendetta, e poi tornare ad essere me stesso tranquillamente… o quasi, non è che la cosa mi renda tanto felice, nonostante l’abbia accettata… morale della favola, anche tu quando ne hai bisogno puoi tornare ad essere la Kagome di una volta...

-Ah.

Kagome non riuscì a dire altro.

-Solamente, vorrei che, tra noi, continuiamo ad essere noi stessi, senza l’ombra di quello che siamo stati in passato…non voglio che ci amiamo solo per… continuare la tradizione! Anche se questa rinascita è stata una seconda possibilità, per noi, voglio che ci amiamo per quello che siamo adesso e basta. Dopotutto, anche Sanae e Misato si sono ritrovati, senza nemmeno sapere ciò che li legava in passato come Sango e Miroku… devo ammettere che li invidio parecchio…

Ammise senza fiato, e riuscì a respirare ancora meno quando Kagome gli si buttò tra le braccia piangendo come una fontana. Alla fine non era riuscita a trattenere lo straripamento delle lacrime. Era semplicemente felice che Yasha le avesse aperto il suo cuore. Quasi si pentiva di aver pensato che fosse un ipocrita.

-No, ti prego, non piangere adesso!

Il panico si era impadronito del suo corpo; rimase immobile come impalato sul letto, le braccia rigide che non riuscivano nemmeno a chiudersi intorno al corpo tremante di Kagome. Non era mai riuscito a sopportare le lacrime della ragazza, in passato come nel presente.
Invece di rispondergli, Kagome lo baciò dolcemente, nella speranza di riuscire a trasmettergli i propri sentimenti con il semplice gesto; Yasha non poté fare a meno di ricambiare il bacio. Che ci poteva fare se non riusciva a resisterle?

§§§


-Si?

-Certo!

-Ho capito! Allora lascia fare a me, ci vediamo tra due settimane! Ciao!

Posò la cornetta sul telefono, osservando con cipiglio la marea di persone che affollava il suo locale. Guadagnare era importante, ma il compito che gli aveva assegnato Yasha (ma non avrebbe dovuto essere lui a dare gli ordini?!) era ancora più importante. Riluttante prese un pennarello nero indelebile ed armeggiò su un cartello bianco che ben presto fece la sua bella mostra vicino alla cassa.

«OGGI CHIUSURA ANTICIPATA ALLE ORE 15:30»

Quando Sanae e Misato lessero il cartello sfoggiarono prima un’espressione inebetita, poi spiccarono contemporaneamente un salto menando il pugno in aria con un largo sorriso sul volto.

-Evvai!!

Esclamarono in stereofonia, lanciandosi l’una tra le braccia dell’altro sempre saltellando per la gioia. Ma avevano cantato vittoria troppo presto.

-Sanae, Misato! Voi resterete comunque fino all’orario di chiusura. Ho qualcosa di importante da dirvi…

Li raggiunse grave il tono di quello che credevano ancora essere il semplice umano Shinichi, ed un «nooooooooooo!» sconsolato si levò in coro sopra le loro teste. Shippou sorrise tra i denti, un po’ divertito, un po’ ansioso. Il momento di rivelare ai suoi dipendenti chi erano veramente era finalmente arrivato. Il momento della resa dei conti con Naraku era sempre più vicino.

Continua…
  
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