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Autore: Always_Smile_Gin    28/03/2014    0 recensioni
"Vivo per i Ti amo improvvisi e per i gesti impercettibili che mi fanno sentire importante: una mano che mi sposta i capelli dagli occhi, un braccio che mi ferma perché ad attraversare la strada non sono mai prudente, due occhi che mi guardano anche in mezzo alla gente, in mezzo agli amici. Due occhi che mi scelgono continuamente…"
-Susanna Casciani
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'amore e il Calcio
Cap.1 
 

Il ragazzo si alzò dal letto con gli occhi impastati nel sonno. Se li stroppiciò e uscì dalla sua stanza, indossava solo una maglietta intima grigia e un boxer nero. Andò in bagno, si lavò la faccia, per poi guardarsi allo specchio.
I capelli erano di un color miele, raccolti in una piccola cresta, occhi castano chiaro e fisico piuttosto accennato per la sua età.
-Giovanni.- lo chiamò la mamma.
-Scendi che è pronta la colazione.- continuò.
Il castano scese le scale. Arrivò nella cucina dove suo fratello Carmine e sua madre stavano bevendo due caffè. Giovanni si sedette alla tavola, di fronte a suo fratello, poi sua madre, una giovane donna sulla quarantina d'anni dai capelli biondi, gli rivolse la parola.
-Allora Giovanni, sei pronto per la nuova scuola?- gli chiese.
Lui sbuffò in senso di risposta, evidentemente non gli piaceva il fatto che la sua famiglia si era dovuta trasferire a causa del lavoro del padre di Giovanni.
La famiglia era originaria dell'Italia, precisamente di Sant'Onofrio, un piccolo paese del centro. -Sù fratellino, ci sarò anche io con te.- disse Carmine strappanzzando i capelli di Giovanni.
Il castano lo ingnorò e riandò in camera sua. Aprì l'anta del grande armadio e tirò fuori una tuta grigia, una maglietta nera e una giacchetta del medesimo colore del pantalone. Se l'infilò velocemente assieme alle scarpe, un paio di  bleazer bianche e blu. E infine prese una sciarpa bianca e se l'ha attorcigliò al collo. Prese la sua sacca della seven e scese di sotto.
-Giovanni, tuo fratello è gia uscito.- l'avvisò la mamma.
Annuì e uscì anche lui di casa. Fuori non c'era neache l'ombra di Carmine, così decise di avviarsi da solo verso la sua nuova scuola giapponese.
Dopo un po' arrivò davanti, era una struttura enorme, bianca e blu. Sul muro c'era il nome della scuola e lo stemma, "Diamand Junior High".
Giovanni entrò dentro e andò in segreteria, ritirò gli orari delle lezioni e si diresse verso la sua classe, la IV D. Prima di andare nella sua classe, andò a trovare il suo armadietto. Una volta trovato, prese la sua nuova uniforme. Prese solo la giacchetta, se l'ha infilò e si diresse verso l'aula.
Arrivò e bussò, dopo aver sentito l'avanti del professore, entrò. Davanti a lui c'erano più o meno una ventina di ragazzi giapponesi che lo guardavano. C'erano alcune ragazze che ridevsno e commentavano sul suo aspetto, ragazzi che ci facevano le battutine e altre ragazze che lo fissavano come attratte dal suo aspetto diverso.
-Mmmh, tu dovresti essere Giovanni Greco, il nuovo alunno?- chiese il professore.
-Si.- rispose il castano.
-Sù, presentati.- lo invitò l'uomo.
-Bhè che dire, mi chiamo Giovanni, sono italiano e mi sono trasferito quì in Giappone per il lavoro di mio padre. Ehm...spero di trovarmi bene e di fare amicizia con tutti voi.- disse aggiustandosi la sacca.
-Bene Giovanni, vai a sederti vicino Fumiyo.- disse il prof.
-Ah, e la prossima volta, cerca di presentarti con la divisa e non solo con la giacca.- lo avvisò. Giovanni annuì e si sedette al banchetto dopo aver posato la sacca a terra.



L'ultima campanella della mattinata suonò all'una. Tutti i ragazzi uscirono, compreso il castano. Appena uscì dall'aula, una ragazza dai capelli rossi ragruppati in due code di cavallo ai lati le andò incontro.
-Mmh, tu devi essere Giovanni Greco?- chiese.
-Si, sono io.- rispose -Tu sei?- chiese a sua volta.
-Io mi chiamo Naoko Honda, ma tu chiamami Ninì.- rispose la ragazza -La preside della scuola mi ha chiesto di farti visitare la scuola.- aggiunse.
-Bene, in questa scuola ci sono varie aule, tra cui Biologia, Chimica, Economia Domestica e altre materie pratiche.- disse Ninì mostrandogli la classe di Biologia.
Uscirono da quella e andarono nel salone della mensa dove la maggior parte degli studenti parlavano e mangiavano piatti tipici giapponesi.
-Ora andiamo a mangiare, dopo ti mostrerò il resto della scuola.- disse la ragazza invitandolo ad accomodarsi vicino a lei ed ai suoi amici.
Giovanni si sedette sulla panca affianco a Naoko.
-Ciao.- li salutò Giovanni facendo anche un cenno con la mano.
-Chi è lui?- domandò un ragazzo moro.
-Alloro, lui è Giovanni, un nuovo alunno.- lo presentò Naoko.
-Giò, lui è Kiyoshi Fujiwara.- disse indicando il moro di prima.
-Lui è Shin Nakado.- disse indicando un raazzo con un enorme cresta.
-Mentre lei è May Ikeda.- finì indicando una ragazza riccia e bionda con due enormi occhi azzurri. I quattro ragazzi iniziarono a mangiare un piatto tipico del Giappone mentre Giò li guardava disgustati.



Dopo aver finito di mangiare, gli studenti ritornarono nelle classi per riprendere le lezioni, mentre Naoko e Giovanni uscirono dalla struttura per andare a visitare la palestra. La ragazza gli fece vedere il campo di basket, di pallavvolo, la piscina di nuoto e gli spogliatoi, finchè non arrivarono al campo di calcio. Dentro il quale alcuni ragazzi si scambiavano continuamente la palla. Giovanni nè resto alibito.
-Vedo che ti piace il calcio!- esclamò Naoko.
-Certo Ninì, nel mio vecchio paese in Italia ero capitano della mia squadra.- rispose il castano posando la sacca a terra. SI tolse la giacca, la sciarpa e il cardigan e li posò sullo zaino. Si sgranghì le gambe e le braccia.
-Dai vai, io ti aspetto quì. Chiedi a Hiroya Kasugane di farti giocare.- lo invitò la ragazza. Giovanni gli fece un occhiolino e poi si avviò verso il campo.
-Mmmh chi è Hiroya?- domandò.
Un ragazzo con i capelli mori e molto più alto di Giovanni, alzò la mano.
-Sono io.- rispose -Cosa c'è?- chiese.
-Voglio giocare a calcio.- rispose.
-Con il tuo consenso o meno.- finì prendendo la palla che un ragazzo gli aveva passato. Hiroya sorrise.
I ragazzi scesero in campo. Giovanni iniziò subito a mostrare il suo talento, dribblando e facendo giochetti con la palla. Molti ragazzi della squadra rimasero sbalorditi. -Mmh sei bravo, ma non abbastanza. Facciamo un uno contro uno.- lo invitò un ragazzo anche esso molto più alto e robusto di lui.
-Come vuoi.- rispose Giò alla sfida.
I due ragazzi si misero in mezzo al campo e iniziarono e scartarsi, la palla si scambiava continuamente tra i loro piedi.
Dopo cinque minuti, il ragazzo giapponese aveva lanciato per ben cinque volte la palla in rete mentre Giovanni era riuscito a segnare solo una volta.
Quando finirono, il castano cadde a terra esausto. Il ragazzo avversario si avvicinò e lo aiutò ad alzarsi.
-Complimenti, sei bravo. Nessuno fino ad ora era mai riuscito a oltrepassarmi.- disse il ragazzo.
-Wow, e tu chi saresti?- chiese Giovanni.
-Mi chiamo Hato Jugi, sono il difesore più forte della regione nonchè capitano della Nazionale Giapponese Under 15.-  rispose Hato stringendogli la mano.
-E tu saresti?- chiese ancora. Giovanni rimase sbalordito.
-Giovanni Greco, sono italiano. Molto lieto.- disse Giò.
-Bene Giovanni, sei in squadra. Sei molto forte, domani ti voglio agli allenamenti.- concluse prendendo un asiugamano e ritornando dentro la scuola. Giovanni ricevette dei complimenti da tutti i giocatori della squadra. 
Ritornò da Naoko e anche lei si complimentò.
-Wow Giò, sei stato magnifico, strepitoso.- disse la rossa.
-Grazie Ninì.- la ringraziò.




Ciao a tutti, come state?
Questa storia è gia presente in un altro accaunt: 1DNicola_ ed è il mio vecchio di cui ho perso l'e-mail, sono veramente un genio, un applauso a me.-.-"
Be', detto questo spero vi piaccia il primo capitolo. ;)

Gin_
  
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