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Autore: vale1022    28/03/2014    0 recensioni
Ciò che vediamo, la sinapsi tra cuore e mente, il nastro sensibile e cinematografico della vita...
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo istante di vita, finalmente immersi nell'aria dell'esistenza, è anche l'iniziazione in cui strizziamo i nostri occhi battezzatti dalla luce e urliamo dalla fatica abnorme che il nostro corpicino subisce, sfrattato dalla calda e sicura prigione del ventre materno.
Si dice che gli occhi si formino già a due mesi di gestazione, ipnotici e immensi, vuoti, e già nel neonato siano perfettamente funzionanti. Emblema antico delle nostre origini forse divine e spesso commutati nello "specchio dell'anima", questo complesso binomio ci marchia tutta la vita come preda implorante delle nostre emozioni, senza le quali non potremmo essere uomini.
Perché, in fondo, che cos'é un uomo? E' un agglomerato di umori e ricordi, di immagini nitide o effimere. Un uomo è il volto sfinito e sorridente di sua madre che lo tiene in braccio, è la terra cocente d'estate giocando a nascondino con gli amici, è una serie di calcoli infinti la sera prima di un compito di matematica, la soavità perfetta del primo amore, il diploma o la laurea offuscata dalle lacrime, è la sorte spessa e intrecciata della propria famiglia di origine che si allunga e sfilaccia in una nuova, la sua, è la mano callosa del proprio padre che stringe il telecomando dopo una giornata di fatiche, è il proprio figlio che cresce e soffre come lui stesso, un tempo ha sofferto, è la schiavitù dell'amore per se stessi e per gli altri, le lunghe passeggiate d'autunno, è l'ultima figura su cui i nostri occhi, volenti o nolenti, chiuderanno per un'ultima volta il sipario.
Le sfuggenti sfaccettature della vita sono, agli occhi, identiche nel bambino al suo inconsapevole preludio e nel vecchio che intravede il profilo della propria dipartita; senza di essi, una parte intrinseca della vita verrebbe a disgregarsi nel vuoto. Senza chiedere il permesso a nessuno, il cuore e la mente sussultano soggiogati dalla nostra esistenza che ci scorre innanzi.
Gli occhi, meravigliosi tiranni del'uomo, sono il filtro della pura e semplice realtà, regalandocela per quella che è nel momento in ci la convertiamo nel senso insostituibile per cui siamo venuti al mondo.

 
  
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