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Autore: misci jackson    28/03/2014    2 recensioni
'Non pensavo che l' avrei mai detto ma io... Io non posso scrivere una poesia su di te'.
'Ma sei una scrittrice... È quello che sai fare meglio.. Perchè non puoi?'
'Perchè trovo che dei tratti di inchiostro su un pezzo di carta non possano racchiudere qualcosa di talmente meraviglioso e lucente come te'.
E per la prima volta nella mia vita le dolci ispirazioni e poesie che si rincorrevano nella mia testa si mescolarono con la
realtà. Un bacio, uno vero. Ed era frustrante sapere che non avrei mai saputo descriverlo per quello che veramente era stato, nemmeno con tutte le mie doti di poetessa schizzata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seungri, T.O.P., Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Questa è la nostra cucina". Feci correre lo sguardo intorno a me: era grande, pulita. Daesung ci stava mostrando il luogo dove avremmo trascorso le serate finali della nostra vacanza, a cucinare, pulire e portare piatti alle persone. Wow, che emozione. Ci mostrò dove stavano le cose in giro e ci dette delle dritte su cosa fare. "Ricorda: la cameriera non tiene mai gli occhi abbassati. Guardati sempre intorno e osserva i clienti, in modo da vederlo subito se qualcuno ha bisogno di te". "Chiaro", annuii. "Siamo qui!", gridò una voce in quel momento, e sentimmo entrare qualcuno. Dae incrociò le braccia: "oh, guys, finally you're here! Why are you always late?!". Erano tre ragazzi, che probabilmente non capivano molto bene l' inglese. "Ha chiesto perchè siete sempre in ritardo", spiegò la Claci. "Beh, scusate, non trovavamo più i grambiuli nel retro. E voi chi siete? le traduttrici?", disse uno di loro. "Sarebbe ora! Il caro Dae ha dei seri problemi con l' italiano!", esordì un' altro. "Non riusciamo a comunicare molto", ammise Daesung, girandosi verso di me, "è tutto un gesticolare". "Risolveremo questo problema", sorrisi. "Comunque loro sono la nostra fantastica equipe: Martino, Gabriele e Roberto", ci presentò i ragazzi. Martino era un ragazzo sui venti, occhi un pò sporgenti, riccioli biondi; Gabriele sembrava un pò stupido, con quell' espressione stupita e un mezzo sorriso infantile in faccia, ma non era niente male; e poi c' era Roberto, un bel ragazzo, sicuramente più giovane dei suoi colleghi, capelli color marrone rossiccio, occhi scuri, pelle chiara, alto più o meno come la Claci, indossava un grembiule degli AC/DC. Il trio ci sorrise. "Io sono Claudia, lei è Miche.. Misci. Siamo nuove, è il nostro primo giorno di lavoro", disse la mia best. "Già, io cameriera e lei sta in cucina", spiegai. "Fantastico, ne avevamo proprio bisogno", fece Martino, "vi insegneremo tutto noi, tranquille". "Beh, per prima cosa tu dovresti indossare la divisa, se devi fare la cameriera", mi si rivolse Roberto. "Oh, dove posso trovarla?". Gabriele si offrì di accompagnarmi nel retro, e mi trovò una maglietta con la scritta del bagno e un grembiule. "Cambiati in fretta, ti aspettiamo in cucina per qualche dritta, apriamo tra poco". "Grazie". Indossai gli indumenti che mi aveva dato e legai i capelli. Sembravano tutti molto simpatici, non sarebbe stato affatto male lavorare lì. Quando rientrai in cucina, trovai Roberto che insegnava alla Claci ciò che doveva fare, sembravano divertirsi molto, ridevano e scherzavano già. Bene, ero contenta per lei. Martino mi mise in mano taccuino e penna e mi insegnò a perndere le ordinazioni nel modo giusto, dopodichè tutti si riunirono. "Bene ragazzi", esultò Roberto, "anche stasera si apre! tutti al lavoro, stanno arrivando già persone!". Gabriele mi porse dei menù: "tieni, vai a portarli alla gente che arriva. Oh, e per comodità... chiamami Gabe". "Certo. Gabe", sorrisi. Portai i menù alle persone e poi iniziai a prendere le ordinazioni, diligente, in fretta, cercando di servire tutti insieme a Daesung che mi guidava. Non ero male come cameriera! ****CLACI POV. "Hem, Roberto, quanti spaghetti allo scoglio devo impiattare?". "Otto. Passali alla Misci poi, tre al tavolo nove, uno al tavolo sedici e quattro al due". Cercai di memorizzare quelle informazioni mentre impiattavo e mettevo foglioline di prezzemolo su quegli spaghetti fantastici. "Sei brava", mi disse quel ragazzo rossiccio dopo che ebbi passato un pò alla volta i piatti alla mia best, che se la cavava bene. "Oh, grazie Roberto". "Chiamami Robbie, ti prego". Non sentii bene, Martino e Gabriele facevano rumore con le pentole. "Come? Bobi?". Rise: "haha, beh, anche Bobi va bene". "Cosa?! Ma sembra il nome di un cane!". "Mi piacciono i cani. Sono fedeli". -Già-, mi venne da pensare, -fedeli come qualcuno non lo è stato affatto...-. "Ragazzi, una pizza margherita al tavolo sei!", ci gridò la Misci prima di sparire di nuovo in terrazza. Sembrò che una scossa elettrica avbesse colpito Martino e Gabriele. Si misero a fare la pizza in due, con foga. "Le loro npizze fino ad ora sono stat buone, ma hanno sempre avuto qualche piccola pecca. Da tutta l' estate cercano di creare, unendo le forze, la pizza perfetta", mi spiegò Bobi, ridendo. "E la faremo!", gridò Martino. "VERSO LA PIZZA PERFETTA, E OLTREEEE!", lo sostenne Gabe. Risi: "e tu? Qual' è la tua specialità?". Il ragazzo fece un sorriso superbo, mentre girava una fetta di carne sulla griglia: "la mia... sono le sfogliatine". "Le brioche? Sul serio?". "Si", ammise, "quelle per il bar le preparo io. Ne hai mai presa una?". "No... ma in effetti ho sentito dire alla gente che sono fantastiche". "Beh, stasera ne preparerò un infornata extra solo per noi, dopo che varemo chiuso, allora". "Sarebbe fantastico!", esultai. Oh, i dolci erano il mio grande amore!****MISCI POV. Dopo che il ristorante fu chiuso e ebbimo pulito ogni cosa, i ragazzi si rinunirono per una specie di sfogliatina-party, io invece mi ritirai. Sai com'è, Top mi aspettava sulla sua torretta! Corsi da lui, era già buio. Lo vidi illuminato dalla luce del cellulare, seduto là in cima, bellissimo. "Hey, Rapunzel, sciogli i tuoi capelli", gli dissi ridendo, mentre guardavo in alto. Scese giù, non disse una parola, mi avvolse nelle sue braccia e mi strinse a sè. "Sei sempre insieme agli altri, ti abbraccio troppo poco, piccola scrittrice". "E' colpa tua, non ci sei mai, caro puffo! Anche io vorrei più tempo con il mio rapper!", gli risposi. "Il mio ragazzo, 'il top di ogni uomo'", aggiunsi, citando la sua canzone. "Hey, hey, maniné T.O.P", canticchiò, in coreano. Gli circondai il collo con le braccia e mi alzai sulle punte per posargli un bacio delicato sulle labbra. Non avevo voglia di piccante quella sera, volevo solo stare un pò con lui. Rispose con la mia stessa dolcezza, si mosse piano e in modo morbido, le sue labbra perfette dalla forma tagliente erano in verità soffici. "Saranghae", sussurrò nel buio.
  
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