Serie TV > Braccialetti rossi
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Autore: Liizzie    28/03/2014    3 recensioni
Avete presente quella sensazione in cui tutto è finito? in cui tutto non avrà più un'inizio? beh così pensavo fosse. tutto era cambiato, tutto era diverso, mi mancavano i miei 'braccialetti' ma non quelli che portavo al polso, ma quelli che portavo nel cuore. Il mitico Davide, Vale il ragazzo dal'animo sensibile, Cris, la persona con cui ho imparato ad amare, Toni, Il bambino dalle mille parole, dai mille pensieri che si intrecciavano come una treccia ed infine Rocco, il mitico Rocco, il bambino che mi è stato accanto fino alla fine.
Questo è un continuo dei braccialetti rossi, se vi ho incuriosito passate. (è visto dal punto di vista di Leo)
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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To be continued...

                      



Era ormai passato un anno da quando i braccialetti se ne erano andati dall'ospedale, la mia vita era sempre più monotona. 
Un giorno decisi di andare a seguire le lezioni mattiniere della professoressa di letteratura, l'ultima volta che ci andai fu per aiutare Vale con il compito in classe. Quando entrai nell'aula tutti mi fissavano sorpresi, ma sopratutto un ragazzino di tredici/quattordici anni. Gli caddero i libri dalle mani e mentre era alla lavagna per scrivere qualcosa per me indecifrabile corse verso di me con un sorriso a 36 denti lanciando in aria il gessetto bianco. Mentre sorrideva piangeva e con il suo strano accento diceva che pensava non mi avrebbe mai più rivisto. Mi abbracciò sussurrandomi altre milioni di parole all'orecchio, non ne avevo capita neanche mezza ma l'importante era che lui era li con me, a far riaccendere la lampadina ormai spenta. 
Sapete chi era quel ragazzino? Chi altro se non Toni. Impossibile dimenticarlo: il suo sorriso sbilenco,i suoi occhi pieni di emozione, i suoi capelli ormai arruffati, la sua gioia. Penso che in quel momento fossi la persona più felice del mondo. Anche io piansi, come non avevo mai pianto e lo abbracciai, lo abbracciai come nessuno avesse mai fatto. 
Insieme uscimmo dall'aula e mi raccontò come andava col nonno. La prima cosa che feci fu quella di chiedergli scusa per come l'avessi trattato. La prima cosa che fece lui fu dirmi che riusciva a parlare con Davide, che ancora aveva quello strano legame con i fantasmi o con uomini fermi nella piscina di Rocco. Gli raccontai di Nicola, della sua morte. Mi raccontò della sua forte amicizia che aveva avuto con Rocco, erano diventati grandi amici anche al di fuori della clinica. 
Insieme decidemmo di rivivere tutto quello che avevamo vissuto quando eravamo i braccialetti rossi. Prendemmo gli occhiali gialli, ma non i nostri, li rubammo dal reparto vista, per ritornare ai vecchi tempi che tanto vecchi non erano. Insomma era solo passato un anno, ma a noi era sembrata un'eternità. Comunque, dopo aver preso gli occhiali gialli uscimmo fuori, salimmo in ascensore come sempre e poi andammo nel grande terrazzo. Gli chiesi perchè si trovasse in ospedale e lui mi rispose che stava facendo dei controlli alla gamba,molto probabilmente dovevano operarlo nuovamente per un movimento di un osso. Non voglio dilungarmi perchè ad essere sincero non avevo capito molto.
Insieme prendemmo voce e gridammo il nostro motto. 'Così sia detto' dissi 'così sia fatto' continuò 'così sia scritto' continuai io, 'watankaa!' Gridammo all'insuno. Il pomeriggio, dopo aver fatto casino un pò in tutto l'ospedale, lo portai nella mia stanza. Quel giorno dormimmo insieme, come facevamo i veri gialli. 
I gialli son quelle persone che stanno tra l'amicizia e l'amore. Sono persone che ti cambiano la vita e non devono restare per sempre, ma in qualche modo ti aiutano, ti aiutano a superare le difficoltà della vita. I miei gialli erano i miei cinque amici. Vi sembra assurdo che io dica 'cinque' quando uno di questi non c'è più. Ma io so comunque che lui ancora vive, vive in noi. Loro mi hanno cambiato la mia vita, l'hanno modificata. In meglio ovviamente.
Anche voi un giorno avrete dei gialli, e se non riuscirete a riconoscerli, non preoccupatevi non é un gran problema. Con il passato del tempo li riconoscerete, capirete che fra voi c'è un legami che è più forte dell'amicizia e meno forte dell'amore.
La notte non feci altro che sognare io che correvo nella spiaggia insieme ai miei amici, lo stesso sogno che avevo fatto quando facevo la chemio, mentre tenevo la mano di Vale. 
Toni non so cosa sognò, ma aveva il sorriso sulle labbra e si muoveva come un verme. Nel sonno balbettava parole in Napoletano. Dire che non ci capivo niente era poco, ma mi faceva ridere e grazie a lui ebbi la mia prima risata dopo un anno di noia, dopo un anno di lacrime.


Spazio Autrice:
Abbastanza corto questo capitolo, ma non amo scrivere capitoli lunghi, molti pensano che una storia è bella solo se è lunga, ma a me personalmente non piace allungare il brodo con aggettivi su aggettivi e momenti inutili(:

aspetto recensioni. Ne ho ricevute molte nuove ed anche positive, sono davvero felice! grazie mille(:


il mio account twitter se dovete chiedermi qualcosa: twitter

 
  
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