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Autore: HugMeSyko    28/03/2014    1 recensioni
Hey, posso vedere un segreto nei tuoi occhi, Nathan.
Potrei rubartelo.
« Sono come la pioggia.
A volte calma, a volte disastrosa.
A volte silenziosa, a volte rumorosa.
Odiata da molti, amata da pochissimi. »
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nathan Sykes, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sonno era alquanto leggero, soprattutto per Kelsey.
Lei era già in piedi col solo pensiero di andare a trovare Jay.
Erano appena scoccate le sette del mattino, ed era già pronta per fargli visita.
Si sciacquò la faccia con acqua fredda, si infilò una camicia celeste ed un jeans, si mise un pò di make-up e andò di corsa a svegliare Tom, ancora nel suo letto caldo nel sonno profondo.
- “Ehi, svegliati. Dobbiamo vedere Jay.” - 
Tom aprì appena i suoi occhi pieni di sonno, strofinandoseli per togliersi la sfocatura notturna.
- “Ma che ore sono?”, - disse Tom.
- “Quasi le otto meno venti. Vestiti sbrigati!”, - disse Kelsey, cacciandogli dei vestiti a caso dal suo armadio.
Tom si alzò di scatto senz'aspettare, si infilò le robe e nel giro di qualche minuto era già pronto.
- “Ma dobbiamo aspettare i ragazzi, Kels.”, - disse Tom.
- “Andiamo noi per prima. Finchè si alzeranno tutti!”, - disse Kelsey.
- “Ti sei già dimenticata della sorpresa?”, - disse Tom, guardandola ancora assonnato.
- “Uff, ma io sono già pronta.”, - disse Kelsey.
- “Non possiamo andare io e te senza far nulla, svegliamoli e più tardi andiamo. Mi era sfuggito anche a me per qualche secondo.”,- disse Tom, scendendo giù per le scale a stuzzicare qualcosa.
Kelsey non voleva aspettare, perciò decise di fare tutto in fretta.
Incominciò per svegliare i ragazzi, uno per volta.
Si alzarono non appena li scosse, ma lei era focalizzata sul letto di Jay, vuoto.
- “B..Buongiorno.”, - disse Nathan, spostando le coperte e inarcando un sopracciglio.
- “Ciao Nath.”, - disse Kelsey.
- “A che pensi?”, - disse Nath, ridendo appena.
- “Al mio Jay. Guardare il suo letto vuoto è la cosa più brutta.”, - disse Kelsey, voltandosi verso la porta per raggiungere Tom in cucina.

Nathan si guardò attorno, infilandosi i vestiti del giorno precedente e bussando dopodichè alla porta di Siva.
- “Seeeeeeeev, già pronto sei?”, - disse Nath, correndo ad abbracciarlo.
- “Faccio sempre come voglio se mi va.”, - disse Siva ridendo.
- “Andiamo a fare colazione, il mio pancino già brontola.”, - disse Nathan con una vocina acuta.
- “Ha preso da te.”, - disse Siva, facendo una faccia strana.

- “Kelsey già pronta, ma a che ora ti sei svegliata?”, - disse Nathan ridendo.
- “Eh, presto. Non ho dormito un'istante stanotte.”, - disse Kelsey.
- “A chi lo dici. Ma Max?”, - disse Nathan.
- “Sta in bagno da dieci minuti sicuro. Sarà caduto..”, - disse Tom ridendo.
- “Ma piantala. Non sto più nella pelle, velocii.”, - disse Kelsey.

Max raggiunse i ragazzi in cucina, dando un piccolo schiaffetto sul collo a Nathan.
- “Ma chi cazz..”, - disse Nathan voltandosi.
- “Bhù! Già tutti pronti? Impossibilissimo.”, - disse Max, squadrando i ragazzi e poi ridacchiando.
- “Possibilissimo invece. Incomincio ad uscire, uff.”, - disse Kelsey, prendendo la sua borsa dal divano.
- “Ma che fretta stamattina! Capace che ci andiamo senza voce da Jay.”, - disse Max.
- “Povero Jay.”, - disse Tom, raggiungendo la macchina parcheggiata nel loro cortile.

Nathan era con il cellulare in mano.
Già a messaggiare con la sua spasimante, Michelle.
Talmente l'emozione - se così si può dire - che il latte gli andò di traverso.
- “Nathan!”, - Max rise e gli diede una pacca sulla spalla.
- “Mi sono affogato.”, - Nathan inarcò un sopracciglio spalancando gli occhi.
- “La prossima volta il latte nel biberon.”, - disse Max trattenendosi la risata.
- “A te da un'altra parte, ragazzo dai bei capelli.”, - disse Nathan.
- “Non provocarmi piccolo, potrei ricambiarti il favore.”, - disse Max, uscendo di casa.

Entrati tutti in macchina, si misero la cintura di sicurezza e accesero la radio.
- “Nathan, vedi nel cofano se c'è la chitarra.”, - disse Max.
- “Ma che bel culetto Sykes.”, - disse Tom ridendo, con anche Kelsey e Siva.
- “Lo so, modestamente. Sì, sta qua.”, - disse Nathan voltandosi sulla strada.

L'ospedale era abbastanza vicino, ed in dieci minuti circa arrivarono.
Kelsey scese frettolosamente dalla macchina, correndo verso l'entrata.
I ragazzi invece presero l'occorrente per l'acustica e raggiunsero il piano di Jay, il secondo.
- “Aaaaah dottore, il mio Jay come sta?” - 
- “Signorina, già qua di prima mattina?” - 
- “Ma si rende conto? Io senza Jay, mah. Bhè, posso entrare?” - 
Il dottore vide il resto dei ragazzi arrivare e li fermò.
- “Scusate, che avete intenzione di fare?” - 
- “Una sorpresa”, - disse Max - , cantare una canzone al nostro amico.
- “Non alzate troppo la voce, è ancora in fase di riposto.” - 

Jay ancora dormiva.
La situazione era tale al giorno precedente.
Kelsey si siedette nello stesso posto, affianco a lui, prendendogli la mano.
I ragazzi decisero di cantargli Heart Vacancy, che oltretutto era la preferita di Jay.
Il dottore osservò tutto dal vetro della porta, e accennò un sorriso. 
Dopo qualche nota, Jay mosse appena il braccio destro.
- “Oh dio, avete visto?”, - disse Kelsey.
E non solo il braccio.
Sembrava si stesse riprendendo, come se volesse accompagnare il gruppo a cantare.
Aprì appena gli occhi per qualche secondo, sbattendo le ciglia e accennando un piccolo sorriso, ma poi li richiuse.
Kelsey era invasa dalle sue lacrime, che in neanche due secondi scesero a dirotto.
Non poteva fare a meno di abbracciarlo, ed in qualche modo lo fece.
I ragazzi smisero di cantare, si misero attorno a Jay e sorrisero.
Dopo qualche istante il dottore entrò, facendo un applauso molto lieve.
- “Molto bravi. Ho notato che in qualche modo si sta riprendendo.” - 
- “E' un buon segno, vero?”, - disse Kelsey, guardandolo con aria entusiasmante.
- “Certo che sì. Ma ha bisogno di altro riposo, vi devo proprio far uscire.” - 

Tutti annuirono, sorridendo lievemente.
Kelsey rimase dietro la porta a guardare Jay, con occhi inumiditi ancora dalle lacrime e dita incrociate.
- “Ti prego, fa che si riprenda in questo istante. Coraggio, Jay, svegliati.”, - si ripetè tra sè e sè.
Tom la vide.
- “Amore, andiamo. Non ci permetteranno più di fargli visita altrimenti, non si è ripreso ancora.”, - 
Kelsey annuì, prendendo per mano Tom ed incamminandosi per il corridoio.

- “Kelsey, Nathan, Max..ragazzi” - Jay riaprì gli occhi improvvisamente, ripetendo i loro nomi con un filo di voce.
Ma era da solo in camera.
- “Tom, ho sentito Jay.”, - disse Kelsey, fermandosi in mezzo al corridoio poco più avanti la camera di Jay.
- “Kelsey, è impossibile. Jay sta riposando, non si è ripreso prima figurati adesso.”, - disse Tom.
- “L'ho sentito veramente, andiamo a vedere ti prego.”, - disse Kelsey.
- “Ma l'hai capito che non possiamo stare qua? Sarà l'impressione.”, - disse Tom.
- “Vedi che non sono pazza, io ho sentito Jay, punto.”, - disse Kelsey.
Tom non la rispose, la prese di nuovo per mano e raggiunse la macchina sottostante.
Lei lo guardò male, se l'era presa.
Infondo voleva accertarsi se aveva veramente sentito la voce di Jay proveniente dalla sua stanza.

Appena raggiunti i ragazzi Kelsey entrò in macchina, sbattendo lo sportello.
Max ed i ragazzi si guardarono in faccia abbastanza straniti.
- “Che ha?”, - disse Max, a Tom.
- “Dice di aver sentito la voce di Jay, ma sarà stata l'impressione.”, - disse Tom alzando le spalle.
- “Mh, infatti sicuramente. E' troppo nervosa.”, - disse Max, facendo un tiro dalla sua sigaretta.
- “Ma addirittura immaginarsi la voce bho, mi sembra assurdo.”, - disse Tom.
- “Vabeh, chiudiamola quì. Qualche segno ce l'ha dato, è già un buon inizio.”, - disse Max, buttando la cicca di sigaretta.

- “Ragazzi, ho sentito la voce di Jay.”, - disse Kelsey.
- “Mh, si? E l'hai visto Jay dire queste parole?”, - disse Max.
- “No, però..”, - disse Kelsey.
- “Però niente, non ci pensare che diventi doppiamente nervosa.”, - disse Max.
- “Quelli nervosi mi sembrate più voi, che me. Sarei pazza quindi? Ah.”, - disse Kelsey, cacciando il suo cellulare.
- “No, non ho detto questo. Finiamola quì, non fissarti. Sta bene, l'hai visto.”, - disse Max.

Kelsey borbottava sottovoce, e Nathan vide cosa stava combinando col suo cellulare.
Stava vedendo le foto sue e di Jay, fissandole, senza dire 'a'.
Era troppo presa dall'accaduto, e le dava fastidio qualunque parola che non fosse la sua.
Voleva solo avere davvero ragione su quelle parole accennate.
  
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