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Autore: Edelwise    28/03/2014    1 recensioni
Probabilmente sono nato per sbaglio.
Sono stato un incidente di percorso.
Isaac Lahey non sarebbe dovuto mai nascere
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isaac Lahey
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'After The Moonlight'
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Demons
 
 
 
 
 
 
 
 
Probabilmente sono nato per sbaglio.
Sono stato un incidente di percorso.
 Isaac Lahey non sarebbe dovuto mai nascere, eppure eccomi qui a ripensare a tutto ciò che questa vita mi ha dato e preso, senza il mio consenso.
Non sono mai stato un bambino viziato, presuntuoso o sicuro di sé, sono sempre stato uno di quegli asociali con la paura verso il proprio padre.
Il perché è piuttosto semplice, qualsiasi cosa facessi, qualsiasi parola in più finivo dentro un congelatore come punizione.
Così per sedici lunghissimi anni.
Eppure mio padre era un pezzo forte, allenatore di nuoto, tutti i ragazzi della città lo conoscevano perché chi più chi meno prendeva lezione da lui.
Tutti lo vedevano come una persona buona, dai comportamenti gentili, sempre pronto a dare una mano a tutti ma, nessuno sapeva che quando tornava a casa si sfogava con il sottoscritto.
Non ho mai avuto una ragazza, solo baci occasionali con qualche ragazza tempestata di brufoli in faccia, manco fosse un cratere lunare e la mia prima volta nemmeno la voglio ricordare.
Non sono mai stato un ragazzo bello ed affascinante da attirare le ragazze ai miei piedi, così me ne stavo per conto mio nel mio mondo fatto di paure e di demoni.
Demoni che mi prendevano l’anima, la squarciavano, la graffiavano e poi la rimettevano al proprio posto.
Ogni mattina mi alzavo con due pesanti occhiaie e mi dirigevo a scuola, passando nei corridoi nel più completo anonimato.
L’ultimo banco era il mio preferito, nessuno mi vedeva, nessuno mi parlava e potevo guardare tranquillamente fuori dalla finestra perdermi tra i raggi del sole o tra le gocce di pioggia.
Così tutti i giorni.
Accettai di far parte della squadra di lacrosse per due motivi: osservavo sempre i loro allenamenti in segreto e seconda cosa più importante mi tenevano lontano il più possibile da mio padre.
Mio padre, appena la voce arrivò al suo orecchio, si complimentò con me.
Ma non in modo gentile come un normale padre fa, mi mise alle strette dicendomi di dare tutto me stesso e di non farlo apparire come uno che ha un figlio stupido.
Il coach era orgoglioso di me, mi faceva sempre i complimenti, gli piaceva il mio impegno e la mia testardaggine.
Non ho mai avuto amici, solo compagni di classe.
Rimanevo sempre nel mio anonimato,  anche se ero uno tra i più bravi.
Il primo passo l’avevo fatto tenendomi occupato con gli allenamenti, ora dovevo concludere il tutto con un lavoretto che mi tenesse occupato altro tempo per stare lontano dal mio demone più grande.
Così accettai prontamente il lavoro di scavatore di tombe che mi venne offerto.
Avrei guadagnato qualche spicciolo, mi sarei allontanato da mio padre ed avrei assaporato un po’ di libertà.
 Qualcosa iniziava ad andare per il verso giusto.
Qualche compagno iniziava anche a parlarmi, giusto due parole sugli allenamenti nulla di più.
Erano sempre dei primi passi.
Una sera, mentre scavano l’ennesima tomba, qualcosa mi spaventò.
Un’ombra mi travolse,facendomi cadere all’interno della fossa.
Poi vidi un ragazzo alto, dai capelli neri e gli occhi chiari.
Mi aiutò ad uscire da li e mi disse che lui poteva darmi una possibilità di rinascita.
Derek era il suo nome e sapeva la mia storia.
Non sapevo bene cosa volesse farmi, ma mi ispirava fiducia.
Fu così che una notte, mi portò in un posto isolato e buio in mezzo alla foresta.
Poi all’improvviso tutto cambiò, i suoi occhi divennero rossi, la sua faccia coperta di pelo e dalla bocca fuoriuscirono due zanne.
Mi immobilizzò, ma io spaventato cercai di divincolarmi.
Derek continuava a tranquillizzarmi dicendo che quella era l’unica soluzione che poteva cambiare la mia vita, il mio essere, la mia anima.
E se cambiare la mia anima voleva dire cacciare i demoni dentro il mio corpo mi tranquillizzai e mi feci mordere.
Un dolore acuto, un calore pervase il mio corpo e gli spasmi presero il sopravvento.
Ricordo solo il “Resisti” di Derek che stava affianco a me mentre io urlavo con tutto il fiato che avevo in gola per il dolore lancinante che prendeva vita in ogni singola membra del mio corpo.
Poi tutto si placò, mi guardai le mani ero sempre lo stesso.
Guardai Derek, che aveva uno sguardo compiaciuto.
Mi disse di dare tempo al tempo.
La notte successiva, mentre cenavamo, una discussione prese largo tra me e mio padre.
Inutile dire che finì in modo disastroso, che mi fin’ un coccio a dosso e che togliendomi il resto da sotto l’occhio guarì subito.
Mio padre era scioccato,scappai di casa quella sera.
Cercai Derek, ma fu lui a trovare me ed a ospitarmi nella vecchia stazione metro dove si nascondeva.
Inutile dire che mi sentivo più forte, il mio corpo cambiava.
Poi successe una cosa strana, lo sceriffo Stilinski venne a cercarmi a scuola durante gli allenamenti dicendomi che mio padre era stato trovato morto. Mi portarono in centrale per avere delle certezze.
Non piansi la sua morte.
Non avevo mai avuto amici, ma in quel periodo Scott e Stiles mi stavano alle calcagna come se fossi una persona cattiva.
Derek mi spiegò la situazione e mi informò che anche Scott era come me, un licantropo.
Mi spiegò inoltre che c’era qualcosa che minacciava la città ed era nostro compito proteggerla.
Creò altri due lupi mannari dopo di me: Erika e Boyte.
Non avevo mai avuto amici in vita mai, Derek me ne regalò due.
Legaì molto con loro due, eravamo accumunati dalla stessa vita orribile e piena di demoni tutti e tre.
Proprio per quello Derek ci aiutò.
Ci allenò per bene, perché la cosa che dovevamo affrontare era molto pericolosa, ma ciò che preoccupava l’Alfa era la nostra prima luna piena dove i poteri venivano triplicati e perdevamo del tutto il controllo.
Scott e Stiles continuavano a darmi rogne, soprattutto Scott il più testardo dei due che cercava di farmi ragionare su quello che avevo fatto, avevamo avuto persino uno scontro diretto sul campo di lacrosse.
Ma ormai avevo accettato il demone dentro me stesso e lo avevo trasformato in amico, imparando a conviverci.
I problemi però, qui a Beacon Hills, arrivano tutti insieme.
Uno ne consegue altri due.
La luna piena aveva messo completamente k.o. Derek che era impegnato a trattenerci per non fare del male alle persone ed imparare a contenere il lupo dentro di noi e a domarlo.
Quella notte riuscì a trovare una calma interiore e a dominare il lupo, aiutai Derek a contenere gli altri due.
Ma il giorno dopo ci arrivò una bruttissima notizia, una strana creatura stava seminando terrore in città, con diversi omicidi, compreso quello di mio padre.
Derek era ogni giorno più nervoso, spiegò che la colpa di tutto questo era la sua.
“Un morso respinto” spiegò.
Aveva provato a trasformare Jackson e Lydia in due licantropi ma tutti e due avevano respinto il morso.
Jackson sembrava normale, mentre in Lydia qualcosa non andava.
Così l’Alfa prese la decisione più dura della sua vita: dovevamo ucciderla.
Perché quel morso aveva trasformato quell’angelica ragazza in un terribile mostro assassino.
Si chiamava Kanima e io non avevo la più pallida idea di cosa fosse finchè non lo vidi.
Un’enorme lucertola verde assetata di sangue e comandata da qualcuno.
Questo era un gran problema.
Derek dopo varie peripezie accettò di allearsi con Scott e avevamo capito che il problema non era Lydia ma Jackson, il morso aveva reso lui un assassino.
Il capo di Scott ci diede la soluzione, un antidoto che avrebbe fermato la sua trasformazione.
Decidemmo di agire in fretta, con la consapevolezza che un branco di cacciatori voleva le nostre teste su un piatto d’argento.
La sera il nostro branco e quello di Scott s’incontrarono per porre fine a tutto.
Quella sera però capì il vero significato della parola fiducia.
Scott mi chiese di iniettare a me il liquido a Jackson.
Fiducia nei miei confronti.
In me che qualche giorno prima lo vedevo come un nemico.
Iniziai a vedere Scott con occhi diversi e a capire che forse non era mio nemico, ma poteva essere un mio amico.
Quella sera fallimmo miseramente, la signora Argent aveva cercato di uccidere Scott e Derek gli aveva salvato la pelle.
Jackson ci era sfuggito.
Il nervosismo cresceva tra di noi.
Erika e Boyde troppo impauriti dalla situazione in cui i cacciatori cercavano in tutti i modi di ucciderci.
Io ero tormentato dentro, volevo parlarne con qualcuno.
Non volevo gettare la spugna, non io, non Isaac a cui era stata concessa una seconda possibilità di vita.
Quella seconda possibilità l’aveva trasformato in un guerriero.
Non mi potevo comportare da codardo, dovevo essere un guerriero.
Così mi ritrovai di fronte allo studio veterinario di Scott.
Forse lui mi avrebbe chiarito le idee, mi aveva dato una possibilità era riuscito per metà.
Il mio cuore sentiva che dovevo parlane con lui.
Gli spiegai la situazione e, lui ne rimase scioccato.
Mi fece capire tante cose in quella conversazione, ma capì quando mi fece prendere un po’ di dolore da quel cagnolino.
Capii che oltre ad essere un guerriero potevo aiutare gli altri.
Non me ne andai.
Anzi con grande sorpresa mi presentai all’ultima partita di Lacrosse con immenso stupore di Scott.
Ma io dovevo rimanere, anche lui in fondo mi aveva dato un grosso insegnamento fatto di fiducia reciproca e aiuto verso il prossimo.
Ma il sentimento più grande che m’insegnò fu l’amicizia.
Quella sera rischiai la vita, quando il capo dei cacciatori aveva deciso di tagliarmi la testa con una grossa spada, fu Scott a salvarmi e capii in quel memento che io avrei dovuto molto più che la mia vita a quel ragazzo.
La battaglia finale mi segnò particolarmente, avevo preso la bellezza di dieci coltellate da quella saputella spocchiosa e altezzosa della piccola Argent.
L’odiavo non capivo come Scott potesse stare con una come lei.
Quella sera vincemmo.
Ma non gioimmo abbastanza, Derek scoprì che un branco di Alfa si era stanziato a Bacon Hills e cercavano proprio lui.
Erika e Boyde erano stati catturati da loro e, dovevamo in tutti modi cercarli e liberarli.
Tenemmo all’oscuro Scott da questo casino, giusto per non portarlo ad altri guai.
Ma io non volevo mantenere dei segreti con lui.
Io lo consideravo un amico e non potevo tradirlo così.
Una notte successe l’imprevisto e ne pagai le conseguenze sulla mia pelle.
Avevo trovato, dopo varie indagini da solo, il nascondiglio di questo branco di Alfa.
Fui colto di sorpresa e una licantropa mi perforò il petto con i suoi artigli, poi comparvero due gemelli che si univano in un grosso lupo.
Pensai che fossero visioni dovute al dolore dei graffi profondi, anche quando una strana donna mi venne in soccorso portandomi in salvo.
Riuscì a portarmi all’ospedale dove la signora McCall fu sorpresa di vedermi.
Non potevo più tenere quel segreto, non potevo più nascondere a Scott questo casino.
Le dissi semplicemente di chiamarlo così gli avrei spiegato tutto con calma.
Ma dopo che lei si allontanò vidi tutto buio.
Mi risvegliai su un letto nel loft di Derek, ma non ricordavo nulla.
Questo risultava essere un grosso problema per tutti.
Dovevo ricordare per il bene di tutti.
Usarono vari metodi, chiedemmo aiuto addirittura a Peter e se non si fidava Scott di quel licantropo non mi sarei fidato nemmeno io.
Alla fine il ghiaccio risvegliò la mia memoria e il mio inconscio.
Sapevamo dov’erano.
Intanto Beacon Hills si macchiava di sangue per via di vari sacrifici umani.
Stava diventando tutto confuso ed incasinato e io cercavo di mantenere la lucidità.
Un pomeriggio Derek mi buttò fuori di casa.
Mi trovai nella merda fino al collo.
Non sapevo dove andare, da chi potevo stare?
E quella fu la seconda volta che mi ritrovai di fronte alla porta di Scott.
Mi offrì una stanza, un letto, un pasto caldo, un tetto sotto sui stare.
Dovevo molto a Scott, il sentimento d’amicizia crebbe sempre di più dentro di me.
Avevo capito che potevo essere il suo braccio destro.
E così fu, da quel giorno io e Scott diventammo inseparabili.
Derek venne accantonato.
Provavo solo odio in quel momento verso quei due gemelli che mi avevano rovinato la vita e le loro luride facce si mostravano tranquille a Beacon Hills.
Ma ci fu un qualcosa in quel momento che mi stravolse la vita.
Una punizione.
Finì per mettere a posto uno sgabuzzino con la piccola e odiosa Argent.
Fu quando mi chiese scusa in modo diverso dal solito che iniziai a ragionare.
Probabilmente non era cattiva come sembrava, non con quel bel faccino.
Ma lei era territorio off limits apparteneva a Scott ed io dovevo starne fuori, perché non potevo assolutamente colpire così in basso il mio amico.
I problemi arrivavano costantemente, la vita di tutti noi si stava incasinando a cista d’occhio e i miei sentimenti per Allison continuavano a crescere.
Ma cercavo di reprimerli perché per me contava solo Scott.
Riuscimmo a sconfiggere anche quest’ennesima battaglia.
Ma la mia personale contro i miei sentimenti era ancora in atto.
Ne parlai con Scott e ogni volta perdeva il controllo scagliandomi contro qualcosa.
Aveva ragione e io avevo paura di perderlo e perdere la sua amicizia.
Come una bilancia da una parte Allison e dall’altra Scott e io non sapevo proprio che fare.
Solo dopo il suo ruggito, da vero Alfa, capì che il suo richiamo mi aveva attirato come suo Beta.
Io ero il Beta di Scott e lui il mio Alfa.
Eravamo l’uno la parte mancante dell’altro.
Avevamo bisogno l’uno dell’altro.
Fu quando scoprimmo che questa volta era un demone il cattivo, una volpe che si era impossessato di Stiles che Scott iniziò a ragionare male ed ad innervosirsi più di Derek.
Era sconvolto e scombussolato e aveva bisogno di tutto il mio supporto.
Capiiche la nostra amicizia non era rovinata, era ancora ben salda come i cardini di una porta.
Mi mise in coppia con Allison, dimostrandomi che di me si poteva fidare ciecamente.
Questa battaglia fu la più dura, perché di per se i sentimenti di Scott si era interessati a Kira la nuova arrivata, ed io mi ritrovai faccia a faccia con i miei sentimenti verso Allison.
Ricambiavamo e questo lo capì dopo un po’.
Dopo la festa, in segreto, dove avevamo passato del tempo insieme.
Dopo che ci eravamo spogliati l’uno di fronte all’altro.
Dopo un bacio d’incoraggiamento.
Per salvarla da una scarica elettrica finì in un letto d’ospedale, mi risveglia posseduto e con la voglia di ucciderla.
Quando ripresi conoscenza, mi ritrovai due dita in bocca che mi estraevano una mosca che possedeva il mio corpo.
Ero devastato, non sapevo come chiedere scusa per quello che avevo fatto.
Ma Allison era una brava ragazza avrebbe capito.
Quella notte qualcosa andò storto.
Una lama trafisse il costato di Allison che morì tra le braccia di Scott dichiarandogli amore eterno.
Il mondo mi crollò sopra.
Il mio cuore si frantumò in mille pezzi.
Le parole di Allison, le lacrime di Scott.
E io avevo perso l’unica persona che mi faceva stare bene.
Allison.
Sconvolto affrontai anche quell’ennesima battaglia, in cui avevo fatto la mossa vincente.
Lo scacco matto.
Non so cosa mi convinse ad andarmene da Bacon Hills.
Forse non avevo il coraggio o non mi sentivo pronto ad affrontare altre battaglie senza di lei.
Scott era ancora più devastato di me.
Lunghi silenzi ci contemplavano e come due buoni amici e fratelli, capivamo cosa passavano nella testa di entrambi.
Decisi di andarmene e di seguire Chris in Francia.
Ora di fronte a questa finestra, osservo Parigi.
Osservo il suo cielo scuro e penso al mio branco.
A Scott.
A Derek.
Ad Allison.
Non potevo dimenticarmi di lei e non di loro.
Sono stati dei tasselli importanti per la mia vita e lo saranno ancora.
Ma per ora non posso tornare, non ancora.
Non sono pronto ad affrontare l’ennesima battaglia.
Non sono pronto ad affrontare altri demoni nella mia vita.
 
 
 
 
Angolo Autrice
 
Eccoci qui.
Sono tornata con un’altra storia.
Prima di tutto grazie per essere arrivati fino a qui, alla fine, grazie per averla letta tutta e spero sia piaciuta.
Questo è l’ultimo capitolo della serie su Teen Wolf che sto scrivendo con molta calma.
Sono tutte dal punto di vista di Isaac, è il mio personaggio preferito.
Ci sarà una buona dose di Scissac sia bromance che romance.
Trovo questa coppia particolarmente esplosiva.
Ammetto che ero molto indecisa se pubblicare o no questa storia dopo la notizia che Isaac non ci sarebbe stato in un’altra stagione.
Ma l’ho pubblicata alla fine, ho trovato in coraggio per farlo.
Vi ricordo che le prime due sono Madness e Fear.
Seguirà  Nightmare.
E’ una Scissac dal punto di vista amoroso dei ragazzi.
Ci vediamo presto.
Grazie ovviamente a qui segue le mie storie, mi rendete orgogliosa.
Alla prossima.
C.
  
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