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Autore: angylovelouis    28/03/2014    1 recensioni
... una goccia di sangue scivola silenziosa fuori da un taglio.Sento il suo odore e ammiro il suo colore.
Sento la lama fredda lacerarmi la pelle del polso.Inizio a piangere ma sono felice! Felice come mai prima d'ora....
Ciao questa è una fan fiction sull'autolesionismo . Sto scrivendo questa ff per sfogarmi e per far capire agli altri cosa provo quando mi taglio . Spero anche che questa ff aiuti a smettere di tagliarsi...a me sta aiutando!
Buona lettura
-Angela
p.s. il titolo: My best friend è riferito alla lametta!
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio di scatto! Ah,è solo la sveglia che mi ricorda tristemente che mi devo alzare dal letto.

Oggi è il mio primo giorno di scuola del primo anno di superiori. Sono molto nervosa. Scosto le morbide coperte dal mio corpo e ,dandomi una lieve spinta con le mani , mi alzo dal letto.

Mi metto la vestaglia dato il freddo che fa nella mia stanza poi mi dirigo verso la cucina dove mi aspetta la colazione. Scusate non mi sono ancora presentata: il mio nome é Elizabeth Shadow

Sono una ragazza di 14 anni ,alta circa un metro e sessantacinque , capelli castano chiari lunghi fino a metà schiena e leggermente ondulati e occhi verdi chiari .Bene ora che ho fatto il mio identikit posso prepararmi la colazione. Mentre mi preparo una bella tazza di cappuccino i miei genitori arrivano in cucina.

-Buongiorno tesoro! Dormito bene?-chiede mia madre baciandomi delicatamente sulla fronte.

-No ha dormito sdraiata- risponde mio padre credendo di essere divertente.

-Si abbastanza bene...per quello che ho dormito- rispondo addentando il mio cornetto preferito.

Crema e nocciola. Buonissimo! Finisco la colazione così velocemente che manca poco che mi strozzo. Inizio a tossire. Dopo qualche secondo mi porto le mani alla pancia e mi piego in avanti.

-Elizabeth,amore,tutto bene?-mi chiede mia madre sorseggiando il suo caffè

Per fortuna smetto di tossire presto grazie a un altro sorso di cappuccino

-Ho un cornetto in gola ma sto bene -rispondo andando verso la mia camera.

Entro in camera e chiudo la porta a chiave. Odio essere disturbata mentre scelgo gli abiti.

Apro l'armadio ad angolo e inizio a guardare tutti gli abiti che ho.

L'armadio è enorme , chissà che non porti a Narnia. Ora non ho tempo di provarci , anche perchè arrivare a scuola il primo giorno con un bernoccolo in fronte non è bello.

Dopo circa dieci minuti prendo fuori dei leggins neri,una maglietta blu con il segno dell'infito e delle scarpe da ginnastica bianche. Mi vesto velocemente tenendo sempre l'orologio sotto il naso .

Ho una paura tremenda di arrivare in ritardo o di fare una figuraccia. Esco dalla stanza e mi dirigo in bagno per pettinarmi i capelli ,afferro lo zaino e mi dirigo verso la sala dove mio padre mi sta aspettando per portarmi a scuola. Sono le 7:35 a.m. quando salgo sulla macchina di mio padre

-Sei pronta?-mi chiede papà mettendo in moto la macchina

-Per forza tanto anche se ti dicessi di no non cambierebbe niente-

 

8:05 a.m.

Finalmente arrivo davanti alla mia nuova scuola. Davanti ad essa è pieno di ragazzi che aspettano di entrare.

-buona fortuna- dice mio padre per rassicurarmi

-shh porta sfortuna- rispondo guardandolo divertita.

Scendo dalla macchina e cammino verso l'entrata. Entro e chiedo a una ragazza a caso

-Scusa questo è il mio primo giorno in questa scuola...dove devo andare? A chi devo chiedere?-

La ragazza mi sta guardando .Che fastidio .

-Guarda lì c'è la segreteria. Per ogni cosa vai li-mi risponde finalmente la ragazza.

-Grazie – le rispondo dirigendomi verso la segreteria.

All'interno della segreteria c'è una donna sulla cinquantina con lunghi capelli biondi e occhi castani scuri.

-Mi scusi- le faccio mentre mi avvicino -E' il mio primo giorno. Lei per caso sa dove mi devo recare-

La donna si gira e mi guarda. E due! Che ho di speciale addosso , una calamita?

-Nome prego-

-Elizabeth Shadow-

La donna si gira e prende un tomo enorme da un tavolo bianco.

Prende un foglio che era in mezzo al tomo e lo consulta.

-Aula 1°B,la devo accompagnare?-

Mi guardo un po' intorno e vedo subito una porta con un foglio attaccato sopra “1° B”.

-No grazie- rispondo garbatamente .

Esco dalla segreteria e mi dirigo verso la porta della mia nuova classe.

Entro e trovo dentro tanti ragazzi e ragazze parlare tra di loro.

Sento una strana sensazione dentro lo stomaco,nelle mie viscere!

Poggio una mano sul punto da cui proviene il fastidio e mi accorgo che sto tremando.

“ E' normale, è il primo giorno” penso per farmi coraggio.

Cammino verso il primo banco facendomi spazio tra i ragazzi e mi siedo spostando delicatamente la sedia.

Passa qualche minuto. Che ansia !

All'improvviso entra una donna sulla quarantina. Capelli mori raccolti in una crocchia e occhi scuri.

Alla sua comparsa tutti i ragazzi e le ragazze si siedono e smettono di parlare.

Finalmente un po' di silenzio!Sia lodata la prof!

-Buongiorno ragazzi- dice la donna sedendosi alla cattedra -Io sono la vostra professoressa di Scienze. Sono la professoressa Sullivan – si presenta la donna.

-Buongiorno professoressa Sullivan -rispondono in coro tutti i ragazzi.

Proprio in quel momento la porta della classe si apre di colpo. Dalla soglia spuntano cinque ragazzi,tutti e cinque con il fiatone probabilmente per la corsa fatta per cercare di arrivare in orario.

-Entrate pure-dice la Sullivan guardando i ragazzi -Veloci sedetevi -

I ragazzi iniziano a cercare un posto

-Qui c'è un posto libero-dico io tutta rossa in viso.

-Mio!-urla uno dei ragazzi avvicinandosi a passi veloci verso il posto libero vicino a me.

Io abbasso gli occhi sul banco . Devo imparare a tenere la bocca chiusa!

-Scusa per l'entrata a sorpresa- dice il mio nuovo compagno di banco

-Piacere io sono Louis Tomlinson- si presenta

-Io sono Angela- rispondo sempre più rossa. Odio trovarmi in queste situazioni,soprattutto con i ragazzi!Sento il suo sguardo su di me. E che cacchio !Ho per caso un cartello con scritto “fissami” da qualche parte? Se si ,qualcuno me lo tolga ,vi supplico!

-Bene ragazzi iniziamo la lezione...-

 

Dopo due ore noiosissime di Scienze finalmente suona la ricreazione. Louis ha passato tutte e due le ore a scarabocchiare il banco mentre io le ho passate a seguire....miracolo!!Alla ricreazione , finalmente, alzo gli occhi per vedere il volto del mio artistico compagno di banco.

-oh...- Mi tappo la bocca .Troppo tardi ! Louis ha sentito e mi sta guardando.

Louis è un ragazzo alto poco più di me,magro, con i capelli castano chiari pettinai da un lato e degli occhi tra l'azzurro e il verde smeraldo bellissimi.

-Che hai fatto Elizabeth?- mi chiede Louis prendendomi alla sprovvista.

-Hem ...sto solo osservando i disegni che hai fatto sul banco...oh...sono bellissimi- rispondo cercando di essere il più convincente possibile.

-Ah...grazie...-

Uf...che imbarazzo! Vedo Louis allontanarsi e ricongiungersi agli altri quattro ragazzi con cui due ore prima è entrato in classe.

Distolgo lo sguardo e mi abbasso per prendere la merenda dallo zaino.

Apro la cerniera e dentro trovo un panino. Che fame!

-Hey quel panino sembra invitante-dice una voce alle mie spalle.

-Già – rispondo girandomi. Davanti a me ci sono tre ragazzi più alti di me e abbastanza muscolosi.

Di nuovo mi prende lo strano fastidio alla pancia e di nuovo inizio a tremare. Quei ragazzi mi fanno paura.

-Ne ...ne volete un pezzo?-chiedo spaventata

-No ! Lo vogliamo tutto-risponde quello che probabilmente è il capo

-Hem...sapete ho una certa fame anche io quindi non ve lo posso dare tutto.-

-Risposta sbagliata dolcezza-risponde uno dei due ragazzi dietro al capo avvicinandosi.

Io sono spaventata! Indietreggio fino a quando la mia schiena non aderisce alla parete della stanza.

All'improvviso sento un dolore nel mezzo dello stomaco.Le mie ginocchia tremanti si piegano e la mia schiena scivola lungo il muro.

-Grazie del panino- risponde il capo della banda avvicinandosi alla mia faccia. Poi si allontana seguito dai due ragazzi dietro di lui.

Una lacrima mi scende silenziosa e fresca sulla guancia. Non è un bell'inizio . No, non è un

  
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